La Famiglia
I più profondi problemi umani sono collegati con la famiglia. Essa costituisce la comunità primaria, fondamentale ed insostituibile per l’uomo. “La famiglia ha ricevuto da Dio questa missione, di essere la prima e vitale cellula della società”, afferma il Concilio Vaticano II. Di ciò anche la Chiesa vuole dare una testimonianza particolare durante l’Ottava del Natale del Signore mediante la festa della Santa Famiglia. Vuole ricordare che con la famiglia sono collegati i valori fondamentali e che non si possono violare, senza danni incalcolabili di natura morale. Spesso le prospettive di ordine materiale e il punto di vista “economico -sociale” prevalgono sui principi di cristiana e perfino umana moralità. Non basta, allora, esprimere solo un rammarico. Bisogna difendere questi valori fondamentali con tenacia e fermezza, perché la loro violazione porta danni incalcolabili alla società e, in ultima analisi, all’uomo.
L’esperienza delle diverse Nazioni nella storia del’umanità, come pure la nostra esperienza contemporanea, possono servire come argomento per riaffermare questa verità dolorosa, cioè che è facile, nella fondamentale sfera del’umana esistenza in cui è decisivo il ruolo della famiglia, distruggere i valori essenziali, mentre è molto difficile ricostruire tali valori .
Di quali valori si tratta? Dovessimo rispondere adeguatamente a questa domanda, bisognerebbe indicare tutta la gerarchia e l’insieme dei valori che vicendevolmente si definiscono e condizionano; pertanto, cercando esprimermi in modo conciso, dico che qui si tratta di due valori fondamentali che rigorosamente entrano nel contesto di ciò che si chiama “amore coniugale”.
Il primo di essi è il valore della persona che si esprime nella reciproca fedeltà assoluta fino alla morte: fedeltà del marito nei confronti della moglie e della moglie nei confronti del marito. La conseguenza di questa affermazione del valore della persona, che si esprime nella reciproca relazione tra marito e moglie, deve essere anche il rispetto del valore personale della nuova vita, cioè del bambino, dal primo momento del suo concepimento.
Lungo dal chiudersi dentro le pareti domestiche e dal fossilizzarsi in atteggiamenti rinunciatari col rischio di diventare vittima di altre forze operanti nella società, la famiglia si fa protagonista del’avvenire della società, di cui è la prima cellula. La famiglia deve quindi aprirsi alle molteplici opere di servizio sociale, specialmente a vantaggio dei poveri e degli emarginati; deve sfociare nel’impegno civile ed animare, non solo criticamente, le realtà temporali.
Anche nella Chiesa la famiglia cristiana ha un suo posto e un suo ministero, essendo chiamata a condividere, proprio come famiglia, la missione di salvezza della Chiesa stessa. Questa missione la famiglia compie nella misura in cui è fedele alla sua identità e si sviluppa come comunità credente ed evangelizzatrice, nel dialogo con Dio e nel servizio di ogni uomo secondo il comandamento della carità. In questo modo la famiglia diventa anche sorgente di vocazioni perché, quale “chiesa domestica”, partecipa alla triplice missione sacerdotale, regale, profetica.
Voglio esprimere la convinzione che l’avvenire del’umanità passa attraverso la famiglia. È possibile però andar oltre ed affermare che l’avvenire della famiglia passa attraverso la sua adeguata preparazione. Tocco qui un valore ed una esigenza riguardanti non soltanto i giovani chiamati al matrimonio, ma anche l’intera comunità ecclesiale e civile. Si pensi, in particolare, alla ricchezza che la Chiesa – e non essa soltanto – può ricevere da quanti si preparano al matrimonio: la freschezza e l’entusiasmo del’amore, il gusto della bellezza, il desiderio del dialogo aperto, la speranza del domani sono un dono per tutti ed un richiamo alle persone già sposate, quasi un invito a ritornare alle sorgenti della loro scelta, al “tempo primaverile” del loro amore.
L’ Esortazione Apostolica “Familiaris Consortio” affronta esplicitamente e con ampiezza il tema della preparazione al matrimonio nelle sue diverse tappe: remota, prossima,immediata. Sottolinea l’importanza che ha la famiglia nella preparazione dei figli al Sacramento del matrimonio. È in essa che dispongono i primi più profondi fondamenti di quegli atteggiamenti psicologici e morali, help renderanno possibili la vita matrimoniale, disponendo i futuri partners ad assumersi le responsabilità che il Sacramento del matrimonio comporta. L’ambiente familiare, illuminato dall’opportuno insegnamento dei genitori, costituisce la migliore preparazione dei figli alla vita e, quindi, anche al matrimonio. La stessa esperienza di comunione e di partecipazione, che deve caratterizzare la vita quotidiana della famiglia, può rappresentare il primo e fondamentale contributo alla società.
Le relazioni tra membri della comunità familiare sono ispirate e guidate dalla legge della “gratuità” che, rispettando e favorendo in tutti e ciascuno la dignità personale come unico titolo di valore, diventa accoglienza cordiale, incontro e dialogo, disponibilità disinteressata, servizio generoso, solidarietà profonda. Così la promozione di un autentica e matura comunione di persone diventa prima ed insostituibile scuola di società, esempio e stimolo per i più ampi rapporti comunitari dall’insegnamento del rispetto, della giustizia, del dialogo, del’amore.
In tal modo, bisogna ricordare, che la famiglia costituisce il luogo nativo, lo strumento più efficace di umanizzazione e di personalizzazione della società: essa collabora in un modo originale e profondo alla costruzione del mondo, rendendo possibile una vita propriamente umana, in particolare costruendo e trasmettendo le virtù ed i valori. Come scrive il Concilio Vaticano II, nella famiglia “le diverse generazioni si incontrano, si aiutano vicendevolmente a raggiungere una saggezza umana più completa e a comporre i diritti delle persone con le altre esigenze della vita sociale”.
Di conseguenza, di fronte ad una società che rischia di essere sempre più spersonalizzata e massificata – e quindi disumana e disumanizzante, con le risultanze negative di tante forme di “evasione” come sono ad esempio l’alcolismo, la droga e lo stesso terrorismo. La famiglia possiede e sprigiona ancora oggi energie formidabili, capaci di strappare l’uomo dal’anonimato, di mantenerlo cosciente della sua dignità personale, di arricchirsi di profonda umanità e di inserirlo attivamente con la sua unicità ed irripetibilità’ nel tessuto della società.
Il compito sociale della famiglia non può certo fermarsi al’opera ricreativa ed educativa, anche se trova in essa la sua prima ed insostituibile forma d’espressione. Le famiglie, sia singole che associate, possono e devono pertanto dedicarsi a molteplici opere di servizio sociale, specialmente a vantaggio dei poveri e, comunque, di tutte quelle persone e situazioni che l’organizzazione previdenziale ed assistenziale delle pubbliche autorità non riesce a raggiungere. Il contributo sociale della famiglia ha una sua originalità, che domanda di essere meglio conosciuta e più decisamente favorita, soprattutto man mano che i figli crescono, coinvolgendo di fatto il più possibile tutti i membri.
In Gesù, Maria e Giuseppe è mirabile l’esempio di solidarietà umana e di comunione con tutte le altre famiglie, nonché di inserimento nel più largo contesto umano, che è la società. A quel divino modello deve rifarsi ogni altra famiglia umana e vivere insieme con essa, per risolvere i non facili problemi della vita coniugale e familiare. Tali problemi, profondi e vivi, richiedono di essere affrontati con azione solidale e responsabile. Come a Nazareth, così in ogni famiglia, Iddio si fa presente e si inserisce nella vicenda umana.
La famiglia, infatti, che è l’unione del’uomo e della donna, è per sua natura diretta alla procreazione di nuovi uomini, i quali vanno accompagnati nell’esistenza attraverso una diligente opera educativa nella loro crescita fisica, ma soprattutto spirituale e morale. La famiglia è, pertanto, il luogo privilegiato e il santuario dove si sviluppa tutta la grande ed intima vicenda di ciascuna ed irripetibile persona umana. Incombono, quindi, sulla famiglia doveri fondamentali, il cui generoso esercizio non può non arricchire largamente i principali responsabili della famiglia stessa facendo di essi i cooperatori più diretti di Dio nella formazione di uomini nuovi .
Ecco perché la famiglia è insostituibile, e, come tale, va difesa con ogni vigore. Bisogna far di tutto affinché la famiglia non sia sostituita. Ciò è richiesto non soltanto per il bene “privato” di ogni persona, ma anche per il bene comune di ogni società, Nazione e Stato. La famiglia è posta al centro stesso del bene comune nelle sue varie dimensioni, appunto perché in essa viene concepito e nasce l’uomo. Bisogna far tutto il possibile affinché questo essere umano sin dal’inizio, dal momento del suo concepimento, sia voluto, atteso, vissuto come un valore particolare unico e irripetibile. Egli deve sentire che è importante ,utile, caro e di grande pregio, anche se invalido o minorati; anzi per questo ancor più caro.
Questo è l’insegnamento che scaturisce dal mistero del’incarnazione.
Sacerdote Walter TROVATO – Cappellano Polizia di Stato