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LA MANO DEL TURCO

A Gaeta, sulle pendici del monte Orlando e a picco sul mare, ho trovato un Santuario molto famoso che pochi conoscono. La Montagna Spaccata, o meglio La Chiesa della SS. Trinità costruita nel 1700 dal re di Napoli. Tutto il complesso è costituito da  una enorme spaccatura della roccia calcarea che comprende  l’altezza della montagna e scopre il mare di sotto. Viene datata dagli scrittori romani al 33 d.C. al terremoto, quindi, che seguì alla Sua morte. E’ l’unico Santuario di questo tipo ricordato dagli scrittori romani, quindi l’unico classificato. Una scaletta, ormai di pietra, conduce dall’alto fino al mare. Al centro una cappella votiva è stata costruita sopra un grande masso interposto tra le due pareti. Gli scrittori romani si interessarono al fenomeno perchè proprio sull’altopiano si trovava, prima del terremoto una grande villa nella quale dimorava il prefetto romano Munazio Planco che sovrintendeva alle operazioni del porto navale. Ancora sono conservate tre cisterne funzionanti di questa antichissima costruzione. La villa, a causa di quel terremoto, si era spaccata in due e i resti si trovano ancora da una parte e dall’altra. San Francesco e San Filippo Neri usavano dormire sulle pietra bagnate dall’acqua nella spaccatura del monte.

Fra le devozioni, una curiosità attira l’attenzione di tutti. Si chiama LA MANO DEL TURCO. Si tratta dell’impronta di una grossa mano lasciata nella roccia durissima come se questa fosse stata di burro. Sembra che un turco miscredente abbia sfidato la divinità chiedendo un segno di questo tipo per poter credere alla leggenda della spaccatura.                                           

Anna Lucia Vona