La Personalità e la Spiritualità di San Felice da Cantalice
Concluso il convegno per i 500 anni dalla nascita
di san Felice da Cantalice
Il 22 maggio 2016 si è concluso il convegno su “La personalità e la spiritualità di san Felice da Cantalice e la sua eredità fino al terzo millennio”, voluto dai Cappuccini della Provincia Romana in occasione del quinto centenario della nascita di san Felice da Cantalice.
Il convegno si è articolato in tre giorni: 20-21-22 maggio 2016; il 20 e 21 nel convento dei Cappuccini di Roma Via Veneto, dove sono state tenute nove relazioni; l’ultimo giorno – domenica 22 maggio – i convegnisti si sono recati a Cantalice e Cittaducale, luoghi dell’infanzia e della giovinezza di Felice Porri.
Un convegno che è stato pensato come continuazione ideale del “Convegno di studi storici nel IV centenario della morte di san Felice da Cantalice”, che si è tenuto a Rieti-Cantalice-Cittaducale nei giorni 28-29-30 settembre 1987 su “San Felice da Cantalice. I suoi tempi, il culto e la diocesi di Cittaducale dalle origini alla canonizzazione del santo”, di cui sono stati pubblicati gli Atti nel 1990. Fin da allora si auspicò la pubblicazione di una biografia “rigorosamente scientifica” del primo santo dei Cappuccini.
Ma i precedenti immediati del convegno romano sono rintracciabili ne l’ “Anno feliciano” proposto dal Ministro Provinciale p. Carmine Antonio De Filippis nel 2012, in occasione dei trecento anni dalla canonizzazione di San Felice da Cantalice. Allora fu promosso un convegno della durata di un giorno, la pubblicazione della biografia del “Beato Felice da Cantalicio” di Mattia da Salò a cura di Vincenzo Criscuolo e la biografia divulgativa “San Felice da Cantalice. L’uomo del pane”, a cura di Rinaldo Cordovani.
In questo convegno romano del 2016, che conclude le manifestazioni per i cinquecento anni dalla nascita del primo santo dei Cappuccini, i nove relatori hanno presentato i risultati delle loro ricerche con una documentazione puntuale e precisa, resa maggiormente fruibile al pubblico numeroso e qualificato, dalle proiezioni su schermo.
Del tutto nuovi sono stati gli argomenti trattati dagli studiosi Dott.ssa Maria Angela San Mauro (Segretariato generale della Presidenza della Repubblica. Ufficio conservazione del patrimonio artistico. Roma)sul convento di San Bonaventura dove visse Felice da Cantalice, Suor Anita Ryguła (Archivio generale della Congregazione delle Suore Feliciane) sul carisma feliciano nella Congregazione delle Suore Feliciane, Prof. Franco Sabelli (Diacono permanente della diocesi di Roma) sull’itinerario feliciano a Roma e Padre Luis de França Fernandez ofmcap (Parroco della Basilica della Madonna della Pegña in Brasile) sulla devozione a San Felice in Brasile. Gli altri tre relatori cappuccini hanno presentato la spiritualità (Padre Carmine Antonio De Filippis ofmcap, Studentato teologico di Viterbo), la questua come “profezia” (Padre Giuseppe Celli ofmcap Seminario interdiocesano Giovanni Paolo II Salerno) e l’identità del frate cappuccino (Padre Carlo Calloni ofmcap, Postulazione generale dei santi). Le relazioni del Dott. Alberto Bianco (Archivio generale Oratoriani) e di Mons. Prof. Giovanni Maceroni (Archivio diocesano Rieti e Deputazione Storia Patria degli Abruzzi e dell’Associazione archivistica ecclesiastica) hanno collocato la vita di Felice da Cantalice nel suo contesto storico-religioso, soprattutto popolare, caratteristico di Felice sia a Cantalice e Cittaducale sia a Roma.
Nella sessione di domenica 22 maggio a Cantalice e Cittaducale, i convegnisti sono stati ricevuti dai rispettivi sindaci nella sede comunale con la partecipazione della cittadinanza. Subito dopo sono stati guidati nella visita ai luoghi che conservano ancora la memoria della presenza di Felice Porri.
A Cantalice si è parlato di restaurare e valorizzare maggiormente il luogo del miracolo delle fave, riscattando il casale per farne anche un luogo di accoglienza per i pellegrini che percorrono i “cammini di Benedetto e di Francesco” nella Valle Santa di Rieti. A Cittaducale si è prospettata la possibilità di valorizzare il luogo dell’incidente a Valviano-Le Prata, proteggendo il dipinto sull’esterno della casa e costruendo una edicola dedicata al santo. I due sindaci, inoltre, hanno prospettato la possibilità di realizzare un “cammino feliciano” da Cantalice a Cittaducale suoi luoghi del santo concittadino.
Nelle intenzioni degli organizzatori è prevista la pubblicazione degli Atti, in cui ci sarà molto di più di quanto si è potuto esporre in una manciata di minuti durante il convegno.
In conclusione, rimane l’auspicio che quanto prima si possa avere una biografia “scientifica” di san Felice da Cantalice. E, se il materiale raccolto a partire dal convegno del 1987 a questo del 2016 potrà essere utile al compimento di questo auspicio, l’impegno degli studiosi, degli organizzatori e dei partecipanti, non sarà stato invano.
Deo gratias.
Rinaldo Cordovani