la tutela dei minori stranieri
”PROFILI COSTITUZIONALI PER LA TUTELA DEI MINORI STRANIERI” – Youcanprint Editore – Febbraio 2016 (pag.322/ €.20,99) ______________________________ a cura del Prof. Sandro VALLETTA *
In questo Libro si cerca di affrontare il problema della situazione giuridica delle famiglie immigrate e della tutela dei minori stranieri che risiedono nel nostro Paese.
Nella prima parte della trattazione si procede all’esame, nel loro succedersi cronologico, dei presupposti giuridici e dei fondamenti della normativa italiana sull’immigrazione, esaminando le tutele riconosciute dalla nostra Costituzione ed il recepimento dei fondamenti della Convenzione Europea per i diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali (CEDU)[1], della Carta dei Diritti Fondamentali dell’ Unione Europea[2], degli accordi e trattati internazionali. .Nella seconda parte, si procederà all’analisi della normativa nazionale, attualmente in vigore in materia di immigrazione, tenendo conto delle modifiche introdotte dal D.Lgs 109/2012. Nelle parti successive si affronteranno, sempre in raccordo ai principi costituzionali, i principali aspetti del Testo Unico dell’ Immigrazione (T.U.) che regolamentano l’equiparazione del diritto di famiglia per la famiglie immigrate, esaminando le norme relative al ricongiungimento per motivi famigliari del cittadino non comunitario, la tutela dei minori immigrati, dei minori non accompagnati. Abituati a considerare l’immigrazione come un fenomeno emergenziale, ci dimentichiamo facilmente che, una volta varcate le frontiere, gli immigrati lavorano e abitano con noi, producono beni e servizi indispensabili per il funzionamento della nostra società, nascono, muoiono, si sposano e/o intrecciano relazioni affettive con italiani o con altri stranieri che possono anche in seguito concludersi e con una separazione Non si può più fingere di non vivere sempre più a stretto contatto con gli immigrati e proprio per questo bisogna cercare di riconoscere anche le loro esigenze e tutelare i loro diritti: non si deve avere paura del pluralismo né culturale né giuridico, ma si deve conoscerlo e affrontarlo in maniera chiara, senza nessuna forma di razzismo e superiorità.
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*Docente in Diritto delle Migrazioni, Università degli Studi “G. Marconi” di Roma