Lavorare per la riforma del Titolo V
Lavoriamo insieme per la riforma del Titolo V
La riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 – con la delega alle Regioni della gestione della Sanità – ha generato una frammentazione di competenze e centri decisionali che dimostrato debolezza, soprattutto a causa delle difficoltà di governare dal centro un sistema troppo complesso, in cui l’assenza di contrappesi alla frammentazione del sistema sanitario ha generato bacini di inefficienza e forti divari tra le diverse aree del Paese.
Infatti, a seguito della Devolution, non tutte le Regioni sono in grado di rispondere allo stesso modo ai bisogni del proprio territorio. Del resto anche i dati economici mostrano una differenza nei costi locali dei singoli livelli di assistenza, tale da evidenziare la necessità di promuovere e garantire l’equità del sistema, superando disuguaglianze sociali e territoriali.
L’obiettivo della riduzione della spesa sanitaria, assolutamente legittimo e condivisibile, viene sempre più spesso perseguito con mezzi e modalità che si stanno trasformando in una lesione dei diritti dei cittadini. Ciò impone la strategia della individuazione e della lotta agli sprechi come prioritaria rispetto alle politiche di razionamento delle risorse. Si tratta di “fare efficienza” per “fare qualità”.
L’Associazione “Giuseppe Dossetti: i Valori, Sviluppo e Tutela dei Diritti” si è da sempre opposta ad un federalismo sanitario “malato”, che ha generato 21 sistemi differenti di gestione del paziente in cui disponibilità di cure, accesso ai farmaci ed alle prestazioni sanitarie sono presenti in modo non solo diversificato, ma gravemente iniquo. Secondo il tradizionale metodo propositivo che ci contraddistingue desideriamo dar vita ad un network di grande utilità che possa determinare una collaborazione coordinata tra i settori pubblico e privato e tutte le parti interessate, finalizzata al superamento delle più importanti sfide che il settore della salute oggi pone.
Per questa ragione venerdì 7 marzo 2014, a Roma presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari, Via di Campo Marzio 74, abbiamo voluto convocare gli “Stati Generali della Salute: Art. 32”, per dar vita ad un confronto costruttivo, per dire NO alla legge n.3/2001 che, modificando il Titolo V, ha fatto dell’Italia un Paese a 21 velocità, violando i principi di universalità, equità e qualità dell’accesso alle cure.
Il programma dei lavori della giornata si articolerà in cinque tavole rotonde, cui parteciperanno illustri rappresentanti del mondo politico-istituzionale, medico-scientifico, accademico, associativo ed imprenditoriale, ed esperti di Diritto.
Tale incontro non vuol essere meramente un segno di protesta ma di proposta, nel segno di una sollecitazione alla collaborazione ed al confronto costruttivo tra tutti i soggetti che, a vario titolo, sono impegnati in tale ambito, affinché vengano affrontate in maniera risolutiva le problematiche inerenti il Diritto alla Salute, ed ancor più, la garanzia dell’equità nella fruizione di tale diritto.
Attraverso gli interventi di speakers di eccellenza ribadiremo la necessità di una partecipazione attiva nella trattazione di tali materie, facendoci portatori di una concreta verifica sociale delle modalità di gestione del “bene salute”.
Vogliamo qui sottolineare l’importanza del contributo di ogni attore al fine di porre al centro il Diritto alla Salute sancito dall’art. 32 della Costituzione, sulla base del proficuo confronto tra le Eccellenze del settore, per redigere e condividere un documento di indirizzo, che possa diventare la base di una proposta di revisione costituzionale del Titolo V.
Ora più che mai è necessario invertire la rotta: abbandonare l’idea di Salute come un costo e concentrarsi sul concetto di Salute come Valore e come Dovere verso ogni Cittadino e come occasione di investimento e sviluppo per il nostro Paese.
Claudio Giustozzi
Segretario Nazionale Ass. “G. Dossetti: i Valori