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Lavoro-Questo sconosciuto art 18

Lo Statuto dei lavoratori e’ ormai diventato il nodo dove ognuno di noi ci aggrovigliamo ogni mattina appena svegli. Il nodo su cui da sempre  il dibattito politico è bloccato, quello dell’articolo 18 non  ancora sciolto. Il Governo ha depositato ieri mattina in commissione al Senato un emendamento alla legge delega sul lavoro che prevede, “per le nuove assunzioni, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio”. Un punto a favore dei detrattori dell’articolo 18, poiché in questo modo si elimina il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa per tutti i nuovi assunti, almeno all’inizio del rapporto di lavoro, e si sostituisce con un indennizzo crescente con il crescere dell’anzianità aziendale.ART 18

Non e’ escluso pero’ che il decreto attuativo del Governo, che dovrà arrivare entro 60 giorni dall’approvazione della delega, possa prevedere, tra le tutele, il ripristino del reintegro ex-articolo 18 per il lavoratore che abbia maturato un certo numero di anni di anzianità’. Un’ipotesi, forse solo teorica, che per il momento consente alla maggioranza di mantenere una posizione unitaria e scongiurare l’ipotesi decreto legge minacciata l’ altro ieri da Renzi. Un’altra novità introdotta dall’emendamento e’ la possibilità’ per l’azienda di demansionare un dipendente. Il testo, che modifica di fatto l’articolo 13 dello Statuto dei lavoratori, delega il Governo ad adottare “una revisione della disciplina delle mansioni, contemperando l’interesse dell’impresa all’utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento”. Prevista anche una revisione dei controlli a distanza, al momento vietati dall’articolo 4 dello Statuto, che dovrà tener conto “dell’evoluzione tecnologica” e contemperare “le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore”. Il testo depositato al Senato introduce poi, “eventualmente anche in via sperimentale”, il compenso orario minimo anche per i co.co.co e per i lavoratori subordinati che appartengono a settori non regolati da contratti collettivi. La mediazione che governo e relatore hanno individuato riguarda l’applicazione del nuovo contratto a tempo indeterminato – nel quale le tutele diventano progressive in relazione all’anzianità di servizio – alle nuove assunzioni. Dichiara con soddisfazione il presidente della commissione Lavoro Maurizio Sacconi:” Nel contratto tipico che ha oggi oltre l’80 per cento degli italiani la progressività della tutela non potrà che essere un indennizzo proporzionato, o piu’ che proporzionato, al tempo trascorso nell’impresa”. Plaude anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano, esprimendo “grande soddisfazione per il nuovo testo del Job Act che riforma lo Statuto dei lavoratori nelle sue parti piu’ rigide, incentivando la propensione ad assumere”.