L’Uomo, le percezioni e i rapporti
L’UOMO, LE SUE PERCEZIONI, I SUOI RAPPORTI
l’uomo agisce in un contesto sociale nel quale spesso è cresciuto ed ha sempre operato. In questo ambito può riuscire a dominare, a prendere alcune informazioni rifiutandone altre, a decidere o a permettere agli altri di decidere per lui. Tutte queste azioni, combinate insieme, fanno parte del suo comportamento. Nel comportamento delle persone ritroviamo una buona percentuale di caratteristiche primarie geneticamente trasmesse e una parte di caratteristiche che nascono come “modi di pensare” o “rappresentazioni mentali” o “atteggiamenti mentali”.
Tutte le percezioni vengono, quindi, filtrate da questo setaccio. Il nostro corpo riceve una infinita moltitudine di stimoli alcuni dei quali vengono interiorizzati e poi elaborati mentre altri vengono esclusi perchè altrimenti sarebbero troppi. I processi percettivi non servono a ricevere informazioni ma a selezionarle; a farne passare solo alcune, quelle che le nostre rappresentazioni mentali ritengono utili per noi. Gli occhi vedono e percepiscono quello che la mente vuole vedere o sa vedere. Altrettanto vale per le orecchie e gli altri sensi.
L’interpretazione della realtà è influenzata da molti fattori alcuni dei quali sono le rappresentazioni mentali, i bisogni, la conoscenza delle situazioni, la tolleranza, l’ambiguità e altri fattori che riguardano gli stimoli, la loro lontananza dal soggetto, la disposizione nello spazio, la chiarezza, la distanza dagli altri stimoli. La mente umana organizza, quindi, tutta l’attività che poi confluisce nel comportamento.
Spesso anche l’immagine del sé è soggetta a fenomeni di distorsione percettiva. Il modo in cui cerchiamo di apparire agli altri spesso non coincide
- con il modo in cui ci conosciamo
- con il modo in cui veniamo percepiti dagli altri.
Anna Lucia Vona