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Necrological for a President

 ADDIO a CARLO AZEGLIO CIAMPI

Scomparso Carlo Azeglio Ciampi (Livorno 9 Dicembre 1920 – Roma 16 Settembre 2016),  Colui che traghettò il Paese nell’ €URO ed avviò il processo di privatizzazione di Poste Italiane (ad oggi temporaneamente sospeso); piaccia o meno, ha rappresentato l’Italia ricoprendo cariche Istituzionali di primo piano: Governatore della Banca d’Italia, Presidente della Repubblica, Premier e Ministro, Presidente Emerito della Repubblica e, in quanto, tale Senatore di diritto a vita.

Spentosi a 96 anni in una clinica romana, Ciampi ha attraversato la storia Italiana in lungo e largo da protagonista di spicco dal secondo dopo guerra praticamente ai giorni nostri.

Gesuita di formazione, frequenta la Scuola Superiore Normale di Pisa, studente brillante, doppia Laurea in Lettere e Giurisprudenza, Economista e Politico, combattè per la liberazione italiana dall’occupazione tedesca, aderendo al Partito d’Azione e di cui fu anche un esponente di primo piano, quando tale formazione politica (con orientamento radical-socialista / repubblicano e liberale) venne “ricostituita” nel giugno del 1942, i cui componenti chiamati “azionisti” dettero vita ad un organo ufficiale  di stampa L’Italia libera.

Nei tragici giorni dopo l’8 Settembre, mentre l’Esercito era allo sbando per una mancanza di direttive e di ordini da parte degli “Alti Gradi”, Carlo Azeglio Ciampi insieme ad un gruppo di ex militari e civili, attraversando a piedi il territorio impervio del Massiccio della Majella, riuscì a raggiungere i territori ove si era trasferito il Regio Governo, appoggiato dagli Anglo-Americani.

Molto altro si potrebbe aggiungere riguardo il Presidente Ciampi per ricordarlo, visto il suo spirito patriottico teso all’unità del Paese, ma senza profonderci in “sterili” necrologi;  desideriamo solo omaggiarlo in maniera semplice e sintetica nonostante i suoi anni di impegno politico.

Colto e preparatissimo letterato, fu pragmatico e “tecnico” in quanto alla sua governance di banchiere ed economista in lui presenti questi due aspetti contemporaneamente in un certo senso antitetici che gli permisero però di avere uno sguardo non ristretto in un’unica direzione.

Acclamato da molti, criticato da altri per le sue decisioni non possiamo riconoscergli meriti e demeriti come si conviene a chi esercita le proprie funzioni per così lungo tempo al di là di ogni critica possibile. Ci sembra doveroso quindi ricordarlo a pochi giorni della sua scomparsa soprattutto per lo spirito patriottico che cercò di infondere nel Popolo Italiano al di là di critiche ideologiche o in merito al suo operato.

 CRISTIAN ARNI