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Ortopedia di avanguardia

Brevi informazioni sul sistema “DILOPS”

In attesa del TERZO CONGRESSO MONDIALE di ORTOPEDIA in programma per il 2016, riportiamo alcune notizie sulla precedente edizione conclusasi a Xi’an in Cina, che ha registrato la  partecipazione di numerosi specialisti Ortopedici provenienti da ogni parte del mondo.  Tra gli Autori italiani, il Prof. PAOLO PALOMBI,  già Primario presso il C.T.O in Roma, ha presentato i risultati del nuovo sistema di sintesi mini-invasivo “DILOPS” per il trattamento delle fratture pertrocanteriche da lui stesso ideato e brevettato.  

Trattasi di un sistema di viti divergenti montate a stabilità angolare su una mini placca sagomata in titanio, che unisce al vantaggio della miniinvasività una stabilità assoluta, permettendo al Paziente anziano di ridurre al minimo le perdite ematiche post-operatorie e consentendogli così di riprendere la deambulazione immediata.   Interessanti novità anche da Specialisti Ortopedici provenienti da USA, Russia, Australia ecc.  in particolare su temi riguardanti il trattamento delle patologie della colonna vertebrale.

Il sistema a viti divergenti “Dilops” è stato realizzato dal Prof Paolo Palombi per coniugare la mini invasività di una sintesi per fratture laterali di collo femore con la robustezza e l’affidabilità dell’impianto. La mini invasività è intesa non solo come incisione cutanea, ma soprattutto come rispetto nei riguardi del patrimonio osseo, muscolo-tendineo ed ematico.

Per comprendere le caratteristiche che conferiscono a questo sistema la grande robustezza, bisogna ricordare le nozioni più elementari di biomeccanica dei carichi femorali. Come infatti è noto, tra l’asse meccanico gravitario che passa in corrispondenza della testa femorale e l’asse anatomico rappresentato dalla diafisi femorale, intercorre una distanza corrispondente all’off-set e che crea un momento di coppia; questo momento mette in crisi il femore integro se viene caricato fino oltre la sua resistenza portandolo alla rottura e mette in crisi tutti i sistemi di sintesi sotto sollecitazione.

Oggi potendo disporre di viti-placche a scivolamento e di chiodi endomidollari, nel primo sistema si ottiene un momento di coppia molto ampio dato che la placca avvitata dista molto dall’asse di carico gravitario e pertanto, se non sufficientemente lunga, non può contenere le forze del carico; queste pertanto vanno a scaricarsi, per il momento di coppia, sulle viti laterali che sono sollecitate in trazione e le placche corte con poche viti possono con facilità mobilizzarsi per la estrazione delle viti.

La situazione biomeccanica è più favorevole per i chiodi endomidollari perché le forze determinate dal momento di coppia vanno a estrinsecarsi più medialmente, dentro il canale midollare e per di più, non in trazione su viti, ma in compressione sull’endostio laterale del canale. Il sistema Dilops si prefigge di accorciare ulteriormente il momento di coppia andando a scaricare le forze gravitarie sulla robusta corticale femorale mediale mediante un sistema che configura un arco ideale. L’arco ideale deve portare le forze gravitarie là dove vengono convogliate naturalmente attraverso l’arco di Adams, cioè proprio sulla robusta corticale mediale.

Il sistema Dilops configura un arco con appoggi multipli sulla corticale mediale: le viti sono sollecitate da forze in pressione con direzione distale e laterale, grazie alla fissità angolare che caratterizza la placca: quindi non lavorano in trazione come normalmente si utilizza una vite, ma in pressione laterale: se si volessero pertanto idealmente sostituire con dei fittoni avvitati alla placca, ma senza alcuna filettatura distale, essi esplicherebbero ugualmente la funzione di trasmissione delle forze alla corticale mediale riproducendo comunque la funzione dell’arco ideale della Dilops.  La piccola placca va quindi considerata un semplice raccordo per la trasmissione dei carichi dalle lunghe viti cefaliche alle lunghe viti diafisarie lasciando integra la elasticità del sistema.

 Ulteriori dettagli e maggiori approfondimenti, con numerosi disegni illustrativi delle tecniche sopra indicate, sono visionabili

nel sito web del Prof. Paolo Palombi  “http//paolo palombi.com”