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Progresso e crisi nella coscienza della legge naturale

Progresso e crisi nella coscienza della legge naturale _______________________________________ di Don Walter TROVATO *

Di fatto si assiste oggi a un movimento di ristabilimento dell’ordine giuridico nazionale e internazionale, ma nel tempo stesso a un relativismo nell’interpretazione del diritto naturale (per esempio in campo sessuale, nella comunità matrimoniale e familiare ecc.), senza parlare delle sue violazioni che vengono codificate specialmente nei regimi collettivisti e materialisti, ma a volte anche a quelli che si appellano ai principi dell’etica naturale e cristiana e della democrazia, per esempio in materia di diritto familiare, quando i traducono il divorzio o permettono l’aborto.

Purtroppo la tendenza a dimenticare o a deformare certi principi del diritto naturale, sotto la pressione dei interessi, delle abitudini e delle stesse condizioni socioculturali, può portare fino a non percepire più l’imperatività,  come prova la storia (per esempio in materia di proprietà, di unità e indissolubilità del matrimonio, di castità matrimoniale e extra matrimoniale ecc.). Così si spiegano, per esempio, la pratica abituale del furto presso i primitivi e i barbari, la poligamia, il divorzio e le altre violazioni abituali del diritto naturale e quindi del rispetto della natura e delle cose. Il che avviene soprattutto quando la rivendicazione dei “diritti” è proporzionale alla dimenticanza dei propri doveri, e si tende al massimo godimento dei veri o presunti diritti, senza alcun impegno di sacrificio per compiere i propri doveri e contribuire al bene comune.

La religione, specialmente quella cristiana (ma già quella dell’Antico Testamento) interviene per meno ancorare la legge naturale alla legge eterna (i “comandamenti di Dio”). Non è una violazione, ma la fondazione più solida dell’autonomia della ragione e della volontà umana. La volontà umana ha la garanzia del suo primato e della sua regalità in questo rapporto di dipendenza e di partecipazione alla legge di sapienza che è lo spirito di Dio,” nella cui voluntate è la nostra pace” (Dante).

                                                       *  Presidente Istituto San Benedetto per l’Europa