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Rapporto Annuale FederCulture

 

IMPRESA CULTURA: RAPPORTO ANNUALE  da FEDER-CULTURE

 Creatività, Partecipazione, Competitività

Il 19 c.m. all’Auditorium del Museo MAXXI a Roma si è tenuta la presentazione del XII° RAPPORTO ANNUALE FEDERCULTURE “ Impresa Cultura. Creatività, Partecipazione, competitività “. ll Rapporto rappresenta un punto di riferimento per gli operatori del settore in quanto fornisce una puntuale analisi delle dinamiche relative al settore culturale in Italia restituendo una fotografia dettagliata della cultura nel nostro paese.

unnamed Insieme al rapporto si ricorda Il volume, pubblicato da  Gangemi Editore, che racchiude una ricca rassegna di contributi di  autorevoli esponenti del mondo della cultura, delle istituzioni e dell’economia oltre ad una ampia appendice statistica con importanti  indicatori e tendenze relative a cultura e turismo in Italia: spesa e consumi delle famiglie italiane, fruizione culturale, investimenti  pubblici e privati, politiche per l’istruzione, competitività internazionale dell’Italia. Attraverso approfondimenti sulle tematiche attuali la pubblicazione analizza lo stato dell’arte della cultura in Italia, dalle dinamiche del sistema culturale alle riforme del sistema statale che coinvolgono il settore, dalla gestione partecipata dei servizi culturali all’occupazione fino alle politiche culturali dell’Unione Europea.

 Presenti in sala molte personalità delle Istituzioni e del mondo Culturale che hanno fornito il proprio contributo; ad aprire la  mattinata è stata la Presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri che ha subito espresso la propria fiducia e  soddisfazione di fronte al dato positivo dei diversi trend analizzati nel settore dopo anni di immobilismo, andando a recuperare  quanto si era perso con la crisi nel 2012/2013.

 Questa ripresa incentiva a proseguire il cammino di ripresa e crescita nonostante la situazione generale dell’economia non sia  favorevole a segni “ + ” come invece è questo il caso; a tal proposito quindi possiamo sicuramente confermare un’inversione di  tendenza generale del settore culturale che porta una “ventata” di speranze ed energia in un momento storico delicato come quello che  stiamo vivendo e i dati parlano chiaro, andiamo allora a dare un’occhiata:

Spesa delle famiglie per Cultura e Ricreazione: + 4%, dato al 2015 pari a 67,8 miliardi di €, questo significa che in un biennio la spesa in cultura ha avuto un incremento di 4 miliardi, + 6% sul 2013.

A questo bisogna considerare l’aumento della fruizione culturale da parte dei cittadini, questi i dati presentati:

 –          Musei e Mostre = + 7%

–          Teatro e spettacolo dal vivo = + 4%

–          Concerti = +6%

 Altro dato importante proviene dall’attrattività del Paese, in questo caso è il settore del Turismo culturale ( per il 60% stranieri) a mostrare segni positivi: crescita del 7% in termini di arrivi e del 5% nelle presenze.

La mattinata prosegue con i contributi dei vari relatori ospiti, dopo i saluti di benvenuto della Presidente Melandri introducono: Andrea Cancellato, Presidente Federculture, Carlo Fontana, Presidente Agis. Ad entrare nel vivo dell’appuntamento è Claudio Bocci, Direttore Federculture che presenta il Rapporto in maniera dettagliata, mostrando una serie di slide che permettono di cogliere a pieno i dati di cui stiamo parlando.A discuterne insieme intervengono: Franco Bernabè, Presidente Commissione nazionale italiana per l’UNESCO / Presidente Fondazione La Quadriennale di Roma, Ermete Realacci, Presidente Fondazione SYMBOLA, Gianni Torrenti, Assessore cultura sport e solidarietà – Regione Friuli Venezia Giulia / Coordinatore politico Commissione Cultura Conferenza delle Regioni.

XX-comunicare-cultura-300x169 A concludere i lavori è Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Da tutti condivisa è non solo  l’idea ma anche la netta e concreta percezione che la valorizzazione della cultura sia uno dei maggiori fattori competitivi  dell’Italia. Del resto la tendenza permette di individuare soprattutto tra i giovani la fruizione culturale , più di quanto non accada nel  complessivo della popolazione. I ragazzi tra i 15- 17 anni fruiscono maggiormente del Teatro in misura del + 16,6%, quella dei musei  del + 10,6%; nella fascia di età tra 20- 24 anni invece si registra una crescita pari a + 11.4% della fruizione teatrale, + 14,3% per  musei e mostre mentre i concerti di musica classica vedono il segno “ +” pari all’8.2%.

 L’analisi però tiene conto con prudenza anche alcuni dati di criticità seppur in un quadro complessivamente positivo, riguardano  cioè: l’astensione culturale, seppur in calo del 4% nel 2015 rispetto all’anno precedente, si parla di un 18.5% di cittadini, pari a 11  milioni di italiani che non fruiscono di: cinema, teatro, musei, mostre, concerti né praticano la lettura. E proprio la lettura è un tasto dolente del nostro paese: nel 2015 si stima che  meno di un italiano su due, il 42% delle persone dai 6 anni e più ( ben  24 milioni ) abbia letto almeno un libro.

Altro rapporto significativo che invita a riflettere è l’evidente “ritardo” del Mezzogiorno del Paese che, seppure gli indicatori sono favorevoli, restano piuttosto inferiori rispetto al resto del Centro e del Nord. In media la spesa mensile delle famiglie sul piano nazionale è pari a 126.41 €; frazionando per aree il territorio italiano notiamo che il Nord- Est spende di più, in media 159 €, il Centro la spesa scende a 128 € mentre è il sud appunto e le Isole dove la spesa crolla a 84 € e 78 €.

Altro dato fortemente indicativo è il recupero di ben 18 posizioni nella classifica della competitività turistica del World Economic Forum, che vede l’Italia passare dal 26° posto nel 2013 all’8° nel 2015, pur se arrivi e presenze sono concentrate in determinate zone, una distribuzione non ancora totalmente uniforme sull’intero territorio. Allora vediamo nel dettaglio questa analisi che ci mostra come: il 64.5% della spesa turistica si concentri in cinque regioni specifiche: Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana e Campania.

Se approfondiamo poi l’analisi notiamo come l’indicatore di spesa media crolli vertiginosamente come mostrato nell’esempio: mentre in Lombardia la spesa dei turisti ammonta a 6 miliardi, in termini di paragone la Saregna riporta solo un decimo, 600 milioni.

Anche sul fronte delle visite nei musei vale lo stesso discorso ossia: Lazio, Campania, Toscana, Lombardia  e in questo caso non il Veneto ma il Piemonte raggiungono l’86% di visitatori, considerando il solo Lazio che con i suoi siti accoglie quasi 20 milioni di visite e Toscana e Campania ne contano 7 milioni ciascuna mentre in molte altre regioni purtroppo se ne contano poche centinaia di migliaia.

A conclusione Federculture ha individuato determinati modi di intervento per promuove e sostenere questo segno così positivo, in particolare gli sforzi si concentrano:

> Estensione dell’Art bonus a tutti coloro che praticano cultura, ampliando la platea dei beneficiari, delle azioni finanziabili, dei possibili finanziatori con la possibilità di farne uno straordinario traino economico;

>  Defiscalizzazione del consumo culturale;

> Promozione dell’applicazione del bonus giovani, sperimentando una possibile estensione alla popolazione anziana che può contare su un’aspettativa di vita maggiore;

> Incentivare il processo di autonomia fondazioni culturali, favorendo il percorso della loro privatizzazione, in modo da farle uscire dagli Organismi Pubblici, con benefici per il bilancio dello Stato;

> Prevedere l’ “ eccezione culturale” per le norme che più direttamente influiscono sulla gestione e l’operatività delle aziende della cultura al fine di approdare ad una disciplina specifica per l’ “ impresa culturale” che tenga conto delle peculiarità del settore.

Dunque ne risulta una fotografia piùttosto completa del mondo della cultura nel nostro paese. Il Rapporto Annuale Federculture rappresenta per questo la più importante fonte di analisi e aggiornamento sul settore dei beni e delle attività culturali.  Ogni anno il volume, attraverso autorevoli saggi e contributi e grazie ad un ampio apparato di ricerche inedite, dati e indicatori, descrive l’andamento dei consumi culturali, le tendenze di domanda e offerta, le politiche e le strategie vincenti, ma anche gli ostacoli e le troppe inefficienze che frenano ancora il completo sviluppo del settore. Il Rapporto fornisce, pertanto, un quadro di riferimento ricco di elementi di informazione e valutazione, ed è un’interessante vetrina delle esperienze e dei progetti più innovativi e di successo. Uno strumento unico e concreto, prezioso per coloro che hanno voglia di fare.

Buona Cultura a tutte/i !!!

CRISTIAN ARNI

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