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Rapporto sulle liberalizzazioni

 

Il XII Rapporto sulle Liberalizzazioni presentato a Roma da Società Libera  *

«Diciamo la verità, se avessimo seguito la logica e l’impostazione dei precedenti rapporti, anche quest’anno, esaminando lo stato dell’arte delle liberalizzazioni realizzate nel nostro Paese, avremmo dovuto malinconicamente e con sconforto registrare ancora una volta che poco o niente si è fatto.  Ed allora quest’anno il Dodicesimo rapporto, redatto da Società Libera, partendo dall’esame dei singoli settori esaminati (ben nove) vuole offrire non solo alla classe politica ma alle classi dirigenti italiane indicazioni precise ed operative, vuole fare delle proposte concrete, che auspichiamo possano essere recepite e trasformate in singoli disegni di legge, in regolamenti, in decreti, in pratica in una serie di strumenti legislativi e regolamentari che siano in grado di avviare quel cambiamento della nostra società che tutti auspichiamo».

Così ha esordito presentando il Dodicesimo rapporto dell’Associazione Società Libera su “Le liberalizzazioni tra miraggi e concretezza”  il Senatore RICCARDO PEDRIZZI .

«Paradossalmente la congiuntura che stiamo vivendo potrebbe essere favorevole, il clima che si respira è infatti quello “dell’ora o mai più”», ha proseguito Pedrizzi. «E Società Libera oggi è in condizione di raccogliere questa sfida e presentarsi con le carte in regola a questo appuntamento epocale della nostra storia di popolo e di Stato.         Per lunghi anni questa Associazione ha studiato, ha approfondito temi, ha dibattuto, ha fatto documenti con il suo Comitato scientifico composto da esperti, da tecnici, da professori universitari, da giornalisti di chiara fama ed esperienza. Proprio per questo benemerito e lungo lavoro, oggi, siamo stati in grado di fare proposte e di offrire soluzioni, utilizzando e riproponendo in questa sede i testi di alcuni nostri studiosi, aggiornandoli solamente e tenendo conto della realtà attuale.

Studi come quello di Ernesto Savona sull’apparato di sicurezza o quello di Giorgio Ragazzi sulle concessioni autostradali, o ancora quello di Giuseppe Pennisi sul  “socialismo reale” ancora esistente nei comuni, nelle province e nelle regioni, e così quelli sulla giustizia, sulla scuola e sulle liberalizzazioni in genere, sui cui temi ci siamo soffermati più diffusamente nel corso della presentazione romana con la Senatrice Alberti Casellati, con la nostra Presidente Stefania Fuscagni e con il Consigliere di Stato, Antonio Catricalà, mantengono tutta la loro attualità e dimostrano che il lavoro compiuto è valido ed è quello giusto». L’incertezza giuridica, piaga del nostro ordinamento processuale, richiede una riforma sistemica del processo centrata sulla revisione delle finalità e della struttura dell’istituto dell’impugnazione sia civile che penale. Sono indicazioni che, unitamente ad una riforma strutturale ed organizzativa della giustizia amministrativa, dovrebbero essere in grado di incidere su una sostanziale riduzione del contenzioso giudiziario – ha detto la Senatrice Elisabetta Alberti Casellati.

Nella presentazione del XII Rapporto sulle Liberalizzazioni, dal suo canto, Vincenzo Olita direttore dell’Associazione, ha affermato che “nel Paese, sostanzialmente fermo, la strada delle liberalizzazioni si è praticamente interrotta con gli ultimi quattro governi e fatica ad essere ripresa in presenza di uno statalismo strisciante che, nel migliore dei casi, considera le privatizzazioni come strumento funzionale alla riduzione del debito, e il più delle volte come un pronto cassa utile ad immediate esigenze di bilancio. “E’ improprio, continua Olita, parlare di liberalizzazioni in termini di cessioni di quote di minoranza, che, se accettabile per un ristrettissimo numero d’imprese strategiche, non lo è per il capitalismo municipale o meglio per quello che noi individuiamo come “il socialismo reale” di comuni, province e regioni”.

Suggestiva l’analisi della scuola italiana che, per la Presidente dell’Associazione, Stefania Fuscagni, necessita di una svolta in senso liberale “perché, ostinatamente, resta un sistema in cui autonomia degli Istituti, valutazione e meccanismi premianti per i docenti non hanno cittadinanza”. Per la Presidente di Società Libera la scuola non ha bisogno di burocratiche fumose riforme “è necessario che ogni Istituto si trasformi  in una comunità viva, aperta all’esterno e non vissuta come un terminale di un lontano ministero”. Ed allora, secondo il Rapporto, quale migliore strumento della partecipazione attiva dei docenti, degli studenti, del personale, delle famiglie attraverso l’elezione del proprio responsabile d’Istituto?

Dalla privatizzazione della Rai, alla razionalizzazione dell’apparato di sicurezza, dalla riconsiderazione dell’intero comparto delle concessioni autostradali, ad una diversa politica dei trasporti, queste le proposte che emergono dal Rapporto di Società Libera e che sono state condivise dal Presidente di Sezione della Corte dei Conti, Prof. Avv. Antonio Catricalà. Purtroppo le nostre condizioni strutturali non fanno prevedere significativi miglioramenti a breve: la vischiosità delle procedure, a costi tripli rispetto alla media Ue, la corruzione, gli oneri burocratici e amministrativi continuano ad incidere pesantemente sul sistema Italia.

Per questo no basta solo un percorso di semplificazione così come annunciato anche dal Governo Renzi, esso presuppone una visione culturale, prima che politica-amministrativa, sul modello di società e quindi sul rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini. Semplificare presuppone anche avere la consapevolezza di dover ridurre innanzitutto l’apparato burocratico e di mettere al centro della politica il bene comune e gli interessi della persona.

*RELAZIONE svolta dal Sen. RICCARDO PEDRIZZI 

 

 

 


Riccardo Pedrizzi

Giornalista, saggista, autore di numerosi testi e direttore di importanti periodici.