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Report contro Equitalia

Report contro Equitalia: informazione zoppa

Al di là dei meriti acquisiti nel tempo, per effetto di una trattazione solitamente efficace, puntuale ed altamente professionale, torna opportuno rilevare che la programmazione di Report del 28 Aprile 2014, diffusa da RAI 3, ha evidenziato una certa limitatezza espositiva, di non secondaria importanza, riguardo proprio allo sconclusionato meccanismo delle entrate fiscali.

Non vuole essere la presente una critica preconcetta, ma solo sottolineatura di circostanze, riguardanti la colossale evasione di 545 miliardi, enunciata dallo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate, poco nota nel suo realizzarsi, ma nel contempo mai smentita da alcuno, così almeno sembrerebbe, semmai schivata, trascurata, quindi intenzionalmente negata alla pubblica valutazione, per quello che appare essere nella realtà.

La sintetica cronistoria, di quanto si dirà, origina da un dossier della Corte dei Conti, fatto pervenire al Ministero dell’Economia e centrato su determinate tabelle delle imposte, relative al periodo 2000-2012, emesse dall’Agenzia delle Entrate, per l’equivalente controvalore iniziale di 807,7 miliardi di Euro. La riscossione effettiva però, in parte per motivazioni anche comprensibili, nei 13 anni considerati, veniva dichiarata essere di soli 69,1 miliardi di € pari al 11,6% dei ruoli emessi. Tuttavia, al 31 Dicembre 2012, significativo appariva il dato diffuso, per Atto Camera 5-00555 del 11 Luglio 2013, e cioè che “ oltre l’80% del carico residuo era riferibile a debitori individuali , iscritti a ruolo per importi complessivamente pari o superiori a 500.000 € (121.409 soggetti per un carico netto residuo da riscuotere pari a 452 mld di €)”.

Il sen. Stefano Pedica, nella sua interrogazione al Ministro dell’Economia e Finanze del 20 Aprile 2010 n.362, riporta quanto ha voluto esplicitare Report RAI 3 nella trasmissione del 11 Aprile 2010, posto che non è possibile sospendere la cartella di pagamento, ad un contribuente moroso, se non per poche e particolari motivazioni. Il servizio evidenziava proprio alcuni aspetti incomprensibili di trattamenti sperequati, in favore di “alcune persone fisiche e giuridiche, di elevata notorietà pubblica, per volontà, sembra, della Direzione di Equitalia SpA, affinché la Gerit SpA, abbia ad evitare l’adozione di misure coattive e quindi, nei fatti a sospendere l’emissione di cartelle esattoriali”. Perché solo verso costoro la sfacciata indulgenza di Equitalia? E’ il caso di aprire un’inchiesta, si chiedono gli alterni interroganti, per censurare o fare la dovuta chiarezza?

Qualche giorno prima a quanto sopra, su Il Fatto Quotidiano del 13 Aprile 2010, a firma Marco Lillo, viene pubblicata integralmente la “Lista degli Intoccabili”, datata 13 Ottobre 2007, che include Alleanza Nazionale, DS e Forza Italia. L’esistenza di tale documento, che tanto riservato non deve poi essere, è provato pure dalla circostanza che il settimanale L’Espresso nel 2008 ne ha già tratteggiato i contorni, senza sollevare però il giustificato scalpore.

Il trascorrere del tempo, pian piano, ha ammorbidito certi aspetti della questione, come quelli della responsabilità personale e li ha accantonati, mentre Befera e quanti altri si sono messi ora a formulare ipotesi tecniche, circa i mancati introiti. Spuntano così i raggiri dei contribuenti, la teorizzata incapacità dello Stato a farsi rispettare, la presa d’atto dei puntuali fallimenti aziendali, i decessi delle persone o l’essere nullatenenti oppure l’inadeguato meccanismo riguardante la percentuale di abbattimento di quanto dal Fisco accertato, pari al 82% del dovuto. In questo ambito non possono mancare i perenni proclami della lotta all’evasione fiscale che più sono altisonanti, maggiormente fanno ridere ed ancor più assecondano a diffondere rabbia e costernazione. Arriva il nuovo redditometro. Cambierà qualcosa per gli evasori? In un paese del genere certamente nulla per gli intoccabili. Perché la lista degli evasori privilegiati è caduta nel dimenticatoio? Perché la Direzione di Report e non solo ha evitato di fare approfondimenti sull’argomento? Perché in Equitalia sono girate veline che imponevano di non importunare i tre partiti politici per i debiti tributari? Perché il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha sempre eluso le domande sullo specifico problema? La lista, è bene precisare, non riguarda solo i tre partiti citati, ma si compone pure di due altre pagine ed in più di una lunga elencazione di nomi, codici fiscali e procedure di riscossione in corso.

E’ possibile che il Direttore abbia commesso una serie di reati, gravi e meno gravi, e nessuno ha inteso perseguirlo? Come si giustifica il tutto? E’ una ipotesi che non regge. La probabilità più certa è invece che lo stesso responsabile non ha da addossarsi colpe particolari, così facendo prenderebbe corpo e si consoliderebbe quanto sostenuto da Federcontribuenti, nella persona del suo presidente, dott. Paccagnella, che a detta lista di nomi di Equitalia verrà o è stato posto il veto, a remissione dei peccati, ricorrendo al retorico Segreto di Stato. Chi è stato a farvi ricorso? E’ una opinione che, stando alle procedure attuate e a quelle non messe in pratica, appare essere di inquietante ed obbligata logicità.

        Fonte:aupilat40