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Roma, capitale del disagio

ROMA CAPITALE DEL DISAGIO

Rapporto sulla povertà a Roma e nel Lazio

Presso la Sala Benedetto XIII in Trastevere la Comunità di Sant’Egidio ha presentato il terzo “Rapporto sulla povertà a Roma e nel Lazio”, un volume esaustivo sulle condizioni di una popolazione che, per numero di abitanti e problematiche sociali, bene rappresenta le negatività e le contraddizioni di tutto il Paese.

Giuseppe De Rita, intervenendo nella conferenza stampa di presentazione del rapporto, ha voluto rilevare una caratteristica di difesa generazionale che per alcuni anni di crisi economica travolgente, ha permesso di attutirne le conseguenze: la famiglia, che ora più di sempre ha svolto la funzione di ammortizzatore sociale, ha potuto reagire alla falcidia di posti di lavoro ed alla chiusura di aziende, nonché a tutti i tagli di spesa caduti sul capo di una cittadinanza toccata dal bisogno e dalla sfiducia.

La famiglia, questo nucleo resistente al trascorrere dei secoli, non ha, tuttavia, una illimitata capacità di sostenere le nuove generazioni, i giovani, che nel proseguire della crisi hanno perduto un posto di lavoro precario e mal retribuito, ma pur sempre un’occupazione, andando ad appesantire un reddito, spesso monoreddito, reso già insufficiente dalla situazione contingente. Adesso, a mettere fuori gioco le difese famigliari, è il venir meno dei due principali castelli di difesa rappresentati dalla proprietà della casa e dal reddito del genitore o dei genitori, essi stessi tagliati fuori dal mondo produttivo.

A ben vedere, dunque, tra i dati statistici raccolti nel rapporto di Sant’Egidio, si rileva la non sussistenza di una contrapposizione generazionale, anziani e giovani sono costretti nelle stessa gabbia di difficoltà e di timori: gli uni per far vivere loro stessi ed i loro figli e nipoti sono spinti alle vendite della nuda proprietà , gli altri devono accantonare le aspettative costruite dal consumismo neoliberista ed accettare questa convivenza tra generazioni. Non più antagonismi, ma collaborazione.

Alessandro P. Benini

 

La Comunità di Sant’Egidio, presentando il suo Rapporto 2013 su Roma e nel Lazio ha messo in evidenza povertà assoluta di 30mila bambini, sempre più frequentate le mense comunali, soprattutto dal ceto medio; in forte sofferenza le famiglie con disabili. Il problema degli stranieri anziani.

 “L’isolamento causa e accelera la povertà”

De Rita (Censis): “Il vero povero oggi? Chi resta fuori dal binomio proprietà della casa-presidio familiare”. Sabbadini (Istat): ”Dare visibilità nelle statistiche ufficiali ai soggetti ‘invisibili'”.

Ai trentamila bambini in povertà assoluta nella Capitale, bisogna aggiungere il record regionale di disoccupazione giovanile, al 40%, Invecchiamento “inarrestabile” con i nonni che fanno da paracadute sociale e gli immigrati che ‘ringiovaniscono’ la popolazione. Questi alcuni dati del rapporto sulla Povertà di Sant’Egidio. Un appuntamento caduto in concomitanza con un’iniziativa ad hoc della maggioranza capitolina che propone, a breve, l’istituzione di un fondo di contrasto alla povertà. Lorenzo Tagliavanti (Camera di Commercio )ha ricordato a tutti la grave sofferenza delle piccole e medie aziende, i nuovi poveri, che fino a 10 anni fa era del tutto inimmaginabile.Un moderatore d’ eccezione per la presentazione del terzo rapporto sulla povertà, l’Onorevole Mario Marazziti, che trae conclusioni amare :siamo in un paese in cui la crisi sociale è molto profonda e, molto più lunga della crisi economica.

Adelfia Franchi

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