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Stamina: vediamoci più in là

STORIE DI ALTRI-C’ERA UNA VOLTA…LA COMPASSIONE

Cera una volta, sussurravano le nonne e, forse sussurrano ancora; storie che raccontavano valori e li trasmettevano. Oggi ci sono ancora le nonne ma, sembra, non ci sia più nulla da raccontare, più nulla da far conoscere, se non: gossip, pettegolezzi, maldicenze.Le notizie arrivano frammentate, violente, incomprensibili quasi a tutti, spesso anche agli addetti ai lavori, cosi tutto diventa la storia di un altro, mentre nella vita reale, in molte famiglie tutto è andato oltre.Una miscela di disinformazione e scarsa pratica della solidarietà.

Il mondo della malattia rara, dove tutto è incerto, diagnosi, cure, aspettative di vita, la gravità dei sintomi è quasi del tutto sconosciuto ai più. Questi malati sono condannati all’ isolamento e all’ emarginazione. Tutto questo si respira a piazza Montecitorio, nessuno fa più caso a quella tenda, il disagio dei passanti supera l’ indifferenza dei nostri politici.Non ci sono risposte, i cittadini chiedono aiuto, di norma le istituzioni dovrebbero rispondere.La protesta messa in atto dai malati stessi, familiari e volontari, va avanti da mesi, al caldo, al freddo, sotto la pioggia, chiedono di essere ricevuti ma, il portone non si apre.La realtà quotidiana di migliaia di famiglie con persone affette da malattie rare, è la difficoltà nel rapportarsi con le istituzioni, che non sanno o, non vogliono valutare la gravità del problema, minimizzano il disagio e, le richieste che vengono inoltrate , da qui si evince che non possiedono strumenti efficaci. Le cellule staminali sono oggetto di controversie, si dice che riescono a curare malattie che vanno dal diabete, il morbo di Parkinson, l’ alzheimer e molto di più.Di queste ultime settimane la notizia delle denunce a carico di Stamina Foundation, questo non giustifica chi non ascolta.In Italia ci sono 25.000 persone affette da patologia neurodegenerativa che hanno fatto richiesta di poter accedere al trattamento con il metodo Stamina.Si dice che i malati non possono essere obiettivi nelle loro scelte di come essere curati.Dalle testimonianze raccolte in piazza Montecitorio e, sui vari siti.. non è del tutto vero , i malati sono tutti in possesso delle loro facoltà mentali.Sono informati e, dopo le dovute valutazioni su testimonianze di altri malati che hanno avuto accesso al trattamento, hanno deciso di intraprendere questa strada.https://movimentoprostamina.com/risposte-alle-false-accuse/

In Italia è uso e costume di uscire allo scoperto se non per prendere le parti di uno o dell’altro, senza approfondire , senza conoscere, “CONOSCERE” il segreto è sempre stata questa semplice parola.

La conoscenza è l’ arma da brandire contro l’ignoranza, che porta alla morte dei sentimenti, della profonda compassione verso chi sta peggio di altri e, non può vivere una vita normale.

Ho raccolto la testimonianza di un’ ascoltatrice di tg, lettrice attenta , sempre pronta a mettersi in gioco.Alla richiesta di cosa sapesse sui malati che ricorrono alla cura “Stamina”la sua risposta è stata”fammi pensare , fra qualche giorno ti scrivo”.Senza alcuna censura la signora Clementina Piluso di Scarlino(Gr)scrive:Da cittadina interessata parzialmente, sono sicuramente stata influenzata dalle immagini delle persone malate che protestavano reclamando la possibilità di accedere, a carico del servizio sanitario nazionale, alle “cure” del metodo Stamina, ho creduto a lungo che la situazione fosse un ulteriore carico, alle gravi inefficenze tutte italiane.

Un’altra delle beffe a carico dei cittadini malati realizzata dal servizio delle lobby delle grandi aziende farmaceutiche (sgrunt!) che si augurano una popolazione mondiale sempre più malata e quindi da curare ma che per loro genera utili su utili.

A questo si è aggiunto la vicenda della commissione ministeriale sconfessata in modo ridicolo,e la

ulterirore indagine della procura di Torino, una gran confusione mediatica che non lasciava nessuna possibilità di ragionamento logico a chi vuole esercitare anche un minimo di giudizio o di spirito critico.

Mi è capitato di leggere:”il metodo Stamina è una truffa ai danni dei malati e dello Stato, che sta erodendo fondi alle cure certificate per somministrare detriti cellulari e fisiologica (quando va bene) “

ma anche: “il Tar ha deciso che nell’esprimere il loro giudizio questi colleghi non sono stati “imparziali” e i tribunali concedere la cura, a qualcuno si e qualcuno no.

A quanto pare, però, da quel che si legge in questi giorni, siamo di fronte a un vincolo di tale “segretezza” per il quale Stamina Foundation non divulga i suoi protocolli neanche agli organi di competenza per le autorizzazioni e questo se permettete comincia a farmi riflettere e mi chiedo , come può qualcuno che intende curare tantissimi malati tenere segreto persino agli organi competenti dell’approvazione del protocollo di cura, il proprio protocollo???

Siamo al delirio della cura sulla fiducia, di far pagare il sistema sanitario nazionale per qualcosa che nn sappiamo se esiste e in cosa consiste. A quanto pare, e secondo quello che negli ultimi giorni hanno fatto tantissime testate di giornali e la stampa, cioè un lavoro di approfondimento e di acquisizione di pareri competenti, sembra che il “metodo” Vannoni è già noto da mesi che è una domanda di brevetto che fa ridere il mondo, tanto che negli Usa è stata rifiutata.

FERMI TUTTI. In Italia è facile corrompere o indurre in tentazione un politico, negli Usa gli organi di controllo sono più seri e quelli sulla salute ancora di più.

Quindi ricapitolando, non ce ne facciamo nulla di risposte consolatorie e prove prive di ogni certezza, se non partiamo dalla collaborazione seria fra sistema sanitario nazionale, organi di controllo e ricerca.

Nn ce ne facciamo nulla in questo momento che si aprono nuovi orizzonti reali sulle staminali, di far bruciare le tappe a qualcuno che nn vuole rendere neppure pubblico quanto appurato o ricercato o cmq che viene promosso come cura.

Se siamo di fronte, come alcuni scienziati dicono, non a cura ma a prosaici obiettivi economici e li facciamo passare nonostante già alcuni scienziati abbiano espresso parere negativo, rischiamo in futuro di far passare di tutto.

Indubbiamente dobbiamo riflettere, anche perchè è possibile che ai malati stiamo offrendo il nulla di chi ha forzato la pubblica opinione.

Va bene fare i paladini di cause giuste, ma solo se offriamo la soluzione ai problemi, altrimenti arricchiamo indebitamente solo alcuni a spese di tutti. Clementina  Piluso

 In attesa di sapere gli sviluppi di un ennesima triste storia italiana trascrivo “Il dovere dello stato è di dare risposta a complessi bisogni del cittadino, considerato nella sua unicità come persona, a cui va garantito uno stato di benessere bio-psico-sociale “Pietro de Santis”

Adelfia Franchi