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Tareq Aziz

 

                                               Democrazia d’Esportazione

Divisa verde dell’esercito di Saddam, un viso anonimo, incorniciato dagli occhiali, dove lo sguardo mite fa pensare più al vicino di casa, al ragioniere del comune, all’amico del tresette delle lunghe giornate da pensionato.

 TAREQ AZIZ, cristiano caldeo, figura di spicco del regime iracheno, se ne è andato senza l’aiuto del boia, tante volte invocato per porre fine alla prigionia;

si è spento in cella non avendo più la voglia di combattere malattie e carcere. Quando ricopriva la carica di ministro degli esteri era spesso a Roma ed in Vaticano. Politico accorto, anche quando di fronte alle telecamere faceva la faccia feroce quasi per reclamare la sua fedeltà a Saddam, rimaneva tuttavia l’elemento di equilibrio di una opprimente dittatura.

La guerra per “esportare la democrazia”, in realtà, fu l’autostrada per far piombare nel caos il paese. Fu, considerando le centinaia di migliaia di morti ammazzati, che ancora funestano quotidianamente quelle regioni del medio oriente motivo di rimpianto del bastone e della carota della dittatura. Tareq Aziz, probabilmente, avrebbe potuto evitare i tanti inutili massacri, pur al servizio di un tiranno.

                                                                                        Alessandro Publio BENINI 


Alessandro P. Benini

Esperto di Finanza e di Storia dell'Economia.