Ue: la Commissione propone il 2018 come anno europeo del patrimonio culturale
Con l’obiettivo di mettere in evidenza il ruolo del patrimonio culturale dell’Europa nel promuovere la consapevolezza di una storia e di un’identità condivise, la Commissione ha presentato oggi una proposta al Parlamento europeo e al Consiglio per la designazione del 2018 quale Anno europeo del patrimonio culturale. Negli ultimi anni i tesori culturali mondiali sono stati minacciati e deliberatamente distrutti nelle zone di conflitto e, meritano adesso, un Anno europeo. Un’importanza non solo storica ma anche economica. Il patrimonio culturale europeo, infatti, da lavoro a 300 000 persone a cui vanno aggiunti i 7,8 milioni di posti di lavoro indirettamente collegati al settore in Europa, ad esempio nel turismo, nell’edilizia e in servizi ausiliari quali i trasporti, l’interpretariato, la manutenzione e la sicurezza.
“Il nostro patrimonio culturale – ha dichiarato Tibor Navracsics, Commissario europeo per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport – è non solo la memoria del nostro passato, ma anche la chiave del nostro futuro. L’Anno europeo del patrimonio culturale costituirà un’occasione per sensibilizzare in merito all’importanza sociale ed economica del patrimonio culturale e promuovere l’eccellenza europea nel settore. Chiedo al Parlamento europeo e al Consiglio di sostenere la nostra proposta e invito tutte le parti interessate a contribuire al successo dell’Anno europeo.”
L’Anno europeo del patrimonio culturale sarà – secondo quanto riportato in una nota della Commissione- un’occasione per mettere in luce l’importanza della cultura europea e ciò che l’UE può fare in materia di salvaguardia, digitalizzazione, infrastrutture, ricerca e sviluppo delle competenze, per citare solo alcuni dei settori sostenuti da programmi di finanziamento dell’UE, come Europa creativa. In tutta Europa saranno organizzati eventi e attività informative, didattiche e di sensibilizzazione. L’Anno europeo costituirà un’opportunità per cercare soluzioni a problemi quali i tagli ai bilanci pubblici per la cultura, il calo della partecipazione ad attività culturali tradizionali, le pressioni ambientali sui siti del patrimonio culturale, il mutamento delle catene del valore e la trasformazione digitale. In linea con la recente comunicazione congiunta “Verso una strategia dell’Unione europea per le relazioni culturali internazionali“, l’iniziativa promuoverà la salvaguardia del patrimonio culturale quale elemento essenziale delle politiche esterne dell’UE, cercando le modalità per far fronte alla distruzione illecita del patrimonio culturale nelle zone di conflitto e al traffico illegale di beni culturali.