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un halleluja per Leonard Cohen

LA  SUA  VOCE  ROCA  E  STRAZIANTE  INTONERA’  QUELL’ HALLELUJA TANTO  CARO  AI  SUOI  FAN:  ADDIO A LEONARD COHEN

 Si è spento all’età di 82 anni a Los Angeles una delle figure di spicco della musica leggera contemporanea.

 Leonard Cohen era un artista di razza, era perché purtroppo anche lui ci ha lasciati in questo funesto 2016. Cantautore, compositore, musicista, poeta, scrittore raffinato ed abile esecutore di brani famosi quali: Suzanne, la celeberrima Halleluja, resa ancor più nota dal tante “cover”, una su tutte quella  eseguita dal compianto quanto magistrale Jeff Buckley ( scomparso nel 1997), Dance me to the end of love, Famous blue raincoat, Syster of mercy, Chelsea Hotel # 2, per citare solo alcuni della sua ricca e prolifica produzione musicale.

Montreal la sua città natale, proveniente da una famiglia ebraica immigrata in Canada, Leonard Cohen ha ricevuto moltissimi riconoscimenti, premi e titoli nel corso della sua lunga carriera musicale: inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, nella Canadian Songwriters Hall of Fame e nella Canadian Music Hall of Fame; insignito del titolo di Compagno dell’ Ordine del Canada, la più alta onorificenza concessa dal Canada, e nel 2011 ricevette il Premio Principe delle Asturie per la letteratura, certamente rimpiangeremo uno dei cantautori più celebri, influenti e apprezzati della storia della musica, nelle sue opere esplora temi come la religione, l’isolamento e la sessualità, ripiegando spesso sull’individuo, temi ricorrenti nei suoi lavori che comprendono naturalmente anche l’amore, la sfera spirituale e religiosa, la depressione psicologica ( della quale Cohen purtroppo soffriva) e la musica stessa.

Ha scritto liriche toccanti, compositore geniale e cantante dalla voce singolare della quale amava schernirsi (“Sono nato così, non avevo scelta, sono nato con il dono di una voce d’oro…” canta in Tower of Songs), Cohen avvicina la figura del cantautore al poeta.La provenienza e l’influenza della sua cultura ebraica si riflettono in brani quali: Story of Isaac, come in: Who by Fire, le cui parole e la melodia rievocano il Unetaneh Tokef, una poesia liturgica dell’XI secolo.

La sua produzione discografica comprende ben: 24 album di cui 13 registrati in Studio, 6 Live e 5 raccolte, ha ispirato molto del cantautorato italiano che in Cohen hanno visto una specie di via da perseguire, il sacro Graal da cui attingere: Francesco De Gregari, Fabrizio De Andrè, Roberto Vecchioni, Francesco Baccini, Mimmo Locasiulli sono alcune delle punte di diamante del cantautorato italiano che si è lasciato ispirare dalla figura quasi “mitica” di Leonard Cohen.

Era doveroso un nostro omaggio, per quanto non esaustivo della sua figura ed importanza nel panorama Culturale.

 Cristian ARNI