Via Margutta – rivive con arte
Inaugura il 20 giugno presso la One Piece Art Gallery di Roma, in via Margutta, la mostra “One Chair, One Lamp, One Sofa”, dinamica ricognizione su uno dei massimi architetti e designer contemporanei, Gaetano Pesce: al pubblico verrà presentata la collezione privata della gallerista, composta da una dozzina di pezzi appartenenti principalmente agli anni 2000, tra cui spiccano un esemplare della serie “Us and Them” (2006), “La Smorfia” (2005) ed il “Tramonto a New York” (1980). La rassegna realizzata con l’ausilio della Takeawaygallery, che apre in occasione dell’ampia retrospettiva al MAXXI – cui la proprietaria ha fornito il suo secondo “Tramonto” – è da leggersi innanzitutto come il personale omaggio all’artista da parte di Olimpia Orsini, a fronte di una collaborazione decennale e di un impegno costante nella diffusione delle opere dell’autore attraverso l’interior design e la carta stampata, ma si configura anche come opportunità di analisi del modus operandi dello stesso Pesce, del suo approccio non tanto al progetto o alla materia quanto allo spazio ed all’ambiente abitato. Un taglio diverso, dunque, che mette al centro della propria indagine il rapporto del progettista con il fruitore, i volumi e la creatività individuale, inseguendo i concetti di fluidità e continuo divenire tanto cari al maestro della sperimentazione italiana.
Soggettività, singolarità, unicità: ripetere per ben tre volte il numero “One” nel titolo della mostra significa insistere sul concetto fondamentale che muove la filosofia dell’architetto ligure, quanto il pensiero che risiede dietro la programmazione della One Piece Art Gallery, ovvero la ricerca delle diversità, dell’errore, delle vivide libertà individuali nascoste dietro il livellamento e l’omologazione contemporanee. Gaetano Pesce è stato tra i primi designer ad aver introdotto nella pratica industriale la regola del non-standard, del simile ma non equivalente, apportando una rivoluzione nell’approccio alla produzione in serie, compiendo un atto di generosità verso i quotidiani tentativi di non omogeneizzazione. Strettamente legate al concetto di differenziazione, altre tematiche di cui è stato ed è costante assertore, che si potranno riscontrare nell’esposizione: l’imperfezione, il malfatto, la sinestesia cioè l’esperienza polisensoriale, quindi individuale, l’imprevisto. Emozione, difetto, libertà, tempo soggettivo, cui bisogna aggiungere il colore, il coinvolgente figurativismo, l’innovazione della materia, la morbidezza delle forme, l’ironia, ma anche il messaggio provocatorio e politico, la soddisfazione estetica, il femminino come forma mentis.
La mostra è “un contenitore di storie che non vogliono essere raccontate ma guardate, dove ognuno può trovare la propria. Dove indipendenza e suggestioni prendono il posto della sicurezza tanto cara alla società” (Olimpia Orsini); diventa il luogo della rappresentazione dell’immaginifico soggettivo e della riflessione su una progettazione “radicale”,devota ad una visionarietà liquida e nomade. Vuole mettere in scena la libertà inventrice stimolata dalle opere e dai pensieri di Gaetano Pesce.
info:
Inaugurazione 20 giugno 2014 ore 19.00
Dal 20 giugno al 30 luglio 2014
Orari: dal lunedì al venerdì 11.00/13.00 – 17.00/19 sabato su appuntamento
Contatti: 06.32651909 – 347.5207567 – 347.9479467
onepieceart@libero.it
https://www.takeawaygalleryroma.altervista.org/Roma/
Ingresso gratuito
One Piece Art Gallery of Olimpia Orsini
Presents
GAETANO PESCE
One Chair
One Lamp
One Sofa
June 20th, Friday, 7pm
Via Margutta 53B bis, Rome
In cooperation with Takeawaygallery
Texts by Carlotta Monteverde
On June 20th inaugurates at One Piece Art Gallery of Roma, Via Margutta, the exhibit One Chair, One lamp, One Sofa, dynamic recognition on one of the greatest contemporary architects and designer, Gaetano Pesce. To the public will be presented the private collection of the gallerist made of a dozen pieces dating around 2000 among which stands out a specimen of the series Us and Them (2006), La Smorfia (The Sneer) (2005) and Tramonto a New York (Sunset in New York) (1980). The exhibition, achieved with the help of Takeawaygallery and opening on the occasion of the large retrospective at MAXXI – to whom the owner has supplied her second Sunset – must be read in first place as a personal homage to the artist, against a decennial cooperation and a constant commitment to the diffusion of his works via interior design and press, by Olimpia Orsini. It also represents a chance to analize Pesce’s modus operandi and his approach not much to the project or the matter, but to space and the inhabited ambient. A different cut, then, which focuses its investigation on the relationship of the designer/architect with his end-user, the volumes and individual creativity, chasing the concepts of fluidity and perennial becoming so dear to the Maestro of Italian experimentation.
Subjectivity, singularity, unicity: to repeat trice the number One in the title of the exhibit means to insist both on the basic concept which moves the philosophy of the Ligurian architect and the thinking behind the planning of One Piece Art Gallery: the search for diversity, mistake, the vivid individual freedom hidden behind contemporary leveling and uniformity. Gaetano Pesce was among the first designers to introduce in industrial custom the rule of non-standard, similar but not equivalent, causing a revolution in the approach to mass-production and carrying out an act of generosity towards daily attempts of not-uniformity. Strictly bound to the concept of differentiation are other themes he has constantly asserted: the imperfection, the badly made, synesthesia as multisensory – individual, then – experience, the glitch. Emotion, flaw, freedom, subjective time, and in addition color, captivating figurativism, innovation of the substance, softness of the forms, irony, provocative and political messages, aesthetic satisfaction, feminine as forma mentis.
The exhibit is “a container of stories which want not to be narrated but seen; each individual can find his/her own. Where independence and suggestions replace certainty, so dear to society” (Olimpia Orsini); it becomes the place for the representation of subjective imagination and the reflection on a “radical” design committed to a liquid and nomadic visionarity. It aims to stage the inventing freedom encouraged by the works and thoughts of Gateano Pesce.