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XIII Esposizione “Più Libri, più Liberi” – selezione recensioni

Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria – Roma 4/8 dicembre 2014  # Recensioni di libri presentati a“Più libri più liberi”,  – a cura di Riccardo Abbamonte , giornalista e scrittore

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ROBERTO FIORENTINI, “LE CHAJIM. ALLA VITA”, 2014, GRAPHOFEEL, 255 PP., 13 EURO  – Quale mistero lega una pergamena nascosta nel sarcofago di papa Clemente II e il rapimento della giovane Diamante, strappata a forza dalla sua casa nel ghetto romano alla fine del 1700? Riuscirà il livornese Avraham, timido e insicuro, a liberare la fanciulla reclusa nella Casa dei Catecumeni a Santa Maria dei Monti perché abiuri la sua religione? Chi si nasconde dietro la maschera immorale e cinica di un conte francese?  Un romanzo storico denso di vicende e personaggi, suspence e colpi di scena, che si intrecciano nelle viuzze del ghetto e nelle piazze della buia Roma papalina nel 1775, anno 5536 della Creazione. ROBERTO FIORENTINI è nato a Roma e si è trasferito da vent’anni sul lago di Bracciano, dove vive e insegna. Autore di numerosi articoli per riviste specializzate di didattica, storia e nuove tecnologie, ha pubblicato per i tipi di Paravia Ricordi: “L’Italia settentrionale dal 1500 al 1700” e “Transizione demografica e rivoluzione industriale”; per la FERV edizioni: “L’economia del mondo antico: la villa romana”. Da tempo è impegnato nello studio della Shoah, della storia degli ebrei e d’Israele e, in particolare, della politica antiebraica del regime fascista. Su questi temi ha partecipato a vari convegni in qualità di relatore. “Le Chajim” è il suo primo romanzo.

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STELLA STOLLO, “I DELITTI DELLA PRIMAVERA. UN SERIAL KILLER NELLA FIRENZE DEL RINASCIMENTO”, 2014, GRAPHOFEEL, 305 PP., 12 EURO – Firenze, 1486: una serie di omicidi sconvolge la vita della città. Le vittime sono donne appartenenti alla ricca borghesia, e lo spietato assassino sembra ispirarsi all’ “Allegoria della Primavera”, capolavoro di Sandro Botticelli e del suo assistente Filippino Lippi. Su ogni cadavere viene trovato un oggetto che rimanda a un dettaglio del quadro: il ramoscello infilato tra le labbra di una ninfa, il mantello rosso che avvolge la Dea. La ghirlanda di fori che adorna il collo della Primavera… Tra passioni e intrighi Leonardo da Vinci, Amerigo Vespucci, Lorenzo il Magnifico, popolano le pagine di questo romanzo colto e raffinato, in cui si combatte l’eterna guerra tra Amore e Morte. STELLA STOLLO nasce a Orvieto nel 1963, vive e insegna a Montepulciano. Fervida lettrice di romanzi storici, ha scritto per pura passione poesie, racconti e romanzi. Ha pubblicato “Algoritmi di Capodanno” per ARPABook (2011) e “Io e i miei piedi” per Graphofeel (2011).

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CARBONERIA LETTERARIA, “MAIDEN VOYAGE”, A CURA DI FRANCESCA GARELLO, 2014, HOMO SCRIVENS, 257 PP., 15 EURO – Mentre la terra è sull’orlo di un conflitto devastante, l’umanità affida le sue poche speranze al volo inaugurale di un avveniristica astronave governata da un’intelligenza artificiale. In un’estrema trattativa per scongiurare la guerra, sul campo neutro della “Marie Blue” si incontrano le delegazioni diplomatiche dei due blocchi transnazionali contrapposti. Ma il contatto con la nave è presto perduto. Incidente? Attentato terroristico? E da parte di chi? Prima che la notizia venga divulgata, scatenando il panico e forse la guerra, dalla Terra viene inviata un’investigatrice specializzata in analisi di dati complessi. Ma la “datamancer” trova una nave vuota, senza alcuna traccia dei delegati e dell’equipaggio. Cosa è successo sulla “Marie Blu”? A raccontarlo sono quattordici personaggi, a ciascuno dei quali dà voce un autore diverso. Un esperimento letterario che coniuga narrazione collettiva, fantascienza e il classico delitto della stanza chiusa. E il colpevole non è il maggiordomo… Un romanzo a incastro scritto a 34 mani da 17 cervelli di 14 autori tra i quali 5 donne, 8 uomini, 1 polimorfo. Ma la soluzione è una sola. – La CARBONERIA LETTERARIA (ANDREA ANGIOLINO, CHIARA BERTAZZONI, RAMONA CORRADO, PELAGIO D’AFRO, ARTURO FABRA, GABRIELE FALCIONI, FRANCESCA GARELLO, GIANFRANCO GRENAR, BIANCASTELLA LODI, MANUELA MAGGI, PIERMARIA MARAZITI, ALESSANDRO MORBIDELLI, ALESSANDRO PAPINI, FRANCESCO TROCCOLI) è un laboratorio culturale attivo dal 2003 che conta autori singoli e multipli e ha al suo attivo diverse opere collettive, tra cui l’antologia “Primo incontro” (Cento Autori, 2007), “Friyttology. Friggiti il cervello e scopri un contatto positivo con la realtà” (Perrone LAB, 2009), “Uomini a pezzi” (Exclissi, 2010). Altre opere ad alto tasso carbonaro sono inoltre “Onda d’abisso” (L’Orecchio di Van Gogh, 2010), “Marchenoir” (Italic Pequod, 2010), “Canti d’abisso” (Origami, 2014) e “L’enciclopedia degli scrittori inesistenti 2.0” (Homo Scrivens, 2012).

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MARIATERESA CIMINO, “IL TRADITORE DI ROMA. MEMORIE DI MARCO CELIO, CENTURIONE”, 2014, EDIZIONI EFESTO, 414 PP, 15 EURO – Germania, anno 9 d.C. un traditore nell’ombra sta per sferrare un attacco devastante al cuore dell’Impero. Solo un ostacolo lo divide dal suo progetto di morte: Marco Celio, centurione della XVIII legione, unico tra i Romani a intuire il pericolo e a lottare con tutte le sue forze contro il tradimento, la natura selvaggia e l’oscuro volere degli Dei. Un testamento spirituale rivolto al figlio e narrato in prima persona dal centurione alla vigilia di quella che sarà la sua ultima missione. Il protagonista di questo romanzo, Marco Celio, è un personaggio realmente esistito, un uomo vivo e pieno di contraddizioni, senza dubbio molto distante da quell’archetipo di perfezione guerriera. L’autrice ha voluto ispirarsi a lui per la sua grande forze evocativa e per tributare un omaggio postumo a quello che fu, senza alcun dubbio, un grande soldato di Roma. Quasi tutti i personaggi del libro sono reali, e anche la maggior parte delle vicende che esso narra; là dove i testi degli antichi sono maggiormente lacunosi l’autrice ha riempito le trame della storia con l’ordito della fantasia. MARIATERESA CIMINO, nata sotto il segno dello scorpione come l’imperatore Tiberio, giura di essere molto più simpatica di lui. Laureata in Scienze Politiche, appassionata di storia romana e contemporanea, lavora in una grande società di servizi.

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GIORGIO FRANCHETTI, “PANEM ET CIRCENSES. VITA E MORTE NELL’ARENA”, 2014, EDIZIONI EFESTO, 216 PP., 20 EURO – Un’avvincente indagine alla scoperta dei gladiatori, dall’ascesa al declino. Attraverso lo studio della loro vita quotidiana, dei loro compensi, delle vittorie e delle sconfitte, delle loro famiglie, dei loro amori e dei loro ammiratori. Per capire veramente chi erano questi personaggi ammirati dal pubblico, per conoscere questi uomini, amati e odiati, sbeffeggiati e temuti, e semplicemente da tutti chiamati gladiatori. Perché mettersi a scrivere l’ennesimo libro sui gladiatori? Di libri su questo argomento ne sono stati scritti davvero tanti, ma abbiamo veramente fatto luce su questi personaggi storici? Questa è la vera domanda da porsi. L’autore questa domanda se l’è posta e si è inequivocabilmente risposto che certamente c’era davvero tanto ancora da scoprire, tanto ancora da leggere, nelle fonti, nelle epigrafi, nelle lapidi tombali, qualcosa che magari non era subito balzato all’occhio, che però stava lì, andava solo notato, e collocato nella giusta dimensione, interpretato e spiegato.

GIORGIO FRANCHETTI si interessa di archeologia presso l’Università della Tuscia (Vt). È presidente dell’Associazione culturale SPQR di Roma, ha collaborato con il Ministero dei Beni culturali per la realizzazione del progetto “Archeologi per un giorno”. Ha collaborato con il FAI – Fondo Ambiente Italiano, per l’allestimento di ricostruzioni storiche; con il GAR – Gruppo Archeologico Romano, con cui ha realizzato ricostruzioni viventi. Ha collaborato per vari progetti con la Soprintendenza per il Molise, con la Soprintendenza per l’Etruria Meridionale, con la Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma, con la Soprintendenza per l’Emilia Romagna, con la Soprintendenza per l’Etruria. Ha scritto una serie di racconti per il mensile “SPQR SPORT”, e ha scritto articoli per le riviste “ARS HISTORIAE”, “CESAR”, “Focus Storia Wars”, “BBC History”.

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FULVIO CANDIA, “L’EROISMO DEI MARINAI ITALIANI NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE”, 2011, GRECO & GRECO EDITORI, 451 PP., 14 EURO – Marinai arditi, mossi da uno straordinario senso del dovere e fedeli fino all’ultimo al giuramento prestato. Mezzi tecnici ingegnosi, dovuti soltanto alla creatività italica. Missioni ritenute “impossibile e pazzesche” nelle ben protette basi nemiche, in cui il successo era solo un’esile speranza, ma al contrario, il sacrificio della vita era una concreta possibilità. E’ stato l’irripetibile intreccio di questi fattori a rendere leggendarie le gesta degli assaltatori navali della nostra Marina e degli incursori della “Decima Flottiglia MAS”, nonché dei nostri eroici sommergibilisti. Con questo lavoro l’autore intende ripercorrere quei capitoli più significativi della guerra marittima, nei quali rifulge con forza l’eroismo dei nostri uomini di mare, sostenuti da una grande forza interiore e pronti al sacrificio. Fatti, episodi, eroismo, poco o per nulla conosciuti dalle generazioni del dopoguerra: i successi di Suda, Alessandria d’Egitto, Gibilterra, Algeri, contro la potente flotta britannica, che misero fuori combattimento numerose unità, fra cui l’incrociatore “York” e le navi da battaglia “Valiant” e “Queen Elizabeth”. –

cop  FULVIO CANDIA è nato a Trieste nel 1925 ma vive e lavora a Roma; figlio di un comandante della guardia di finanza di mare, sin dalla prima infanzia seguì il genitore, con la famiglia,   nei suoi trasferimenti presso le maggiori città costiere. Nel 1939, con occupazione italiana dell’Albania, seguì il padre destinato al comando del porto di Durazzo. All’inizio delle ostilità    con la Grecia il giovane Candia, appena quindicenne, assunse nome e generalità albanesi per arruolarsi nel I battaglione della “Militia Sqhiptara”, composta da volontari albanesi agli    ordini di ufficiali e sottufficiali italiani (la sua giovanissima età non gli consentiva l’arruolamento nell’Esercito italiano). Ebbe il suo battesimo del fuoco sul fronte greco albanese. Seguì  poi il padre a Corfù e si aggregò alla divisione Acqui, dove fu nuovamente volontario come allievo ufficiale. Dopo l’8 settembre 1943, con il suo battaglione prese parte attiva alla difesa  dell’isola. Catturato dai tedeschi, riuscì a salvarsi miracolosamente dalla fucilazione con l’aiuto di amici greci e tornare in Patria. Aderì subito alla RSI arruolandosi come volontario  nella V Compagnia studenti universitari dei Granatieri di Sardegna, con la quale prese parte alle azioni sul fronte di Nettuno. Desiderando combattere sui MAS, chiese e ottenne il  trasferimento in Marina. Negli ultimi giorni di guerra, con altri marinai, si oppose a un preciso ordine dei tedeschi, rischiando la fucilazione, riuscendo a salvare la città di Venezia dalla  sicura distruzione. Nel corso dei combattimenti sui vari fronti fu ferito e decorato con due croci di guerra.

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ANGELO CERRI, “REAZIONE E BRIGANTAGGIO NEL MEZZOGIORNO D’ITALIA”, RIEDIZIONE DELL’ORIGINALE DEL 1893, 2013, EDIZIONI KIRKE, 259 PP., 18 EURO – L’autore, seppure con penna partigiana, guidata dall’appartenenza a quella borghesia liberale che tanta parte ebbe nell’affermazione sabauda nel Meridione, descrive compiutamente le convulse vicende che accompagnarono l’Unità d’Italia. Come comandante della Guardia Nazionale e delegato di Pubblica Sicurezza, il Cerri ci conduce, attraverso una narrazione incalzante, nei paesaggi aspri e maestosi delle province del Sud, dall’Abruzzo alla Calabria, dalla Basilicata alla Sicilia, dalla Puglia all’esotico Egitto, tra incursioni sanguinose, violente repressioni, trame e cospirazioni politiche. Un  testo che mostra la fase embrionale di sviluppo di quelle interpretazioni che hanno fatto del brigantaggio il marchio d’infamia del Meridione e un fenomeno che ancora oggi stenta a essere riletto sotto una più lucida analisi storica, libera dagli antichi pregiudizi.

ANGELO CERRI nacque ad Albe (L’Aquila) il 14 giugno 1828. Fin dalla giovane età prese parte alla vita politica e ben presto fu impegnato in prima persona negli scontri armati per l’Unità d’Italia, al comando di una sezione della Guardia Nazionale. Come delegato di Pubblica Sicurezza fu inviato a reprimere le azioni brigantesche, malavitose e criminali in Italia e all’estero (Egitto). Tornato in patria nel 1871, morì sotto le macerie di Avezzano nel terremoto del 13 gennaio 1915.

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ADRIAN GOLDSWORTHY, “CESARE. UNA BIOGRAFIA”, 2014, CASTELVECCHI, 608 PP., 45 EURO – Leader carismatico, seduttore privo i scrupoli, stratega lucido e volitivo, Gaio Giulio Cesare è stato al contempo brillante politico e genio militare, protagonista di un’ascesa vertiginosa e di alcune delle più spettacolari vittorie della storia. Nel corso dei secoli numerosi sono stati i suoi commentatori e biografi, quasi mai imparziali. In questo libro monumentale, che ha ottenuto nel 2007 il Distinguished Book Award della Society for Military History, Adrian Goldsworthy colloca Cesare nel contesto del mondo mediterraneo e della ricca e turbolenta società tardo repubblicana. Dalla difficile esperienza del consolato alla relazione con Cleopatra, dalla campagna in Gallia e Britannia fino all’affermarsi della dittatura. Ricomponendo i pezzi di un grande mosaico, lo storico disegna la figura di un colosso, un ritratto ineguagliato per precisione documentale e fluidità letteraria che ci ricorda perché, dopo più di duemila anni, il nome di Cesare continua a esercitare un fascino assoluto.

ADRIAN GOLDSWORTHY, laureato in storia al St John’s College di Oxford, è stato ricercatore presso la Cardiff University e ha insegnato all’University of Notre Dame di Londra. Ha collaborato come consulente con History Channel, National Geographic e Bbc. I suoi studi hanno come oggetto principale le vicende dell’antica Roma, soprattutto quelle relative alle strategie militari. Tra i suoi libri ricordiamo “The Roman Army at War 100 BC-AD 200” (1996), e “The Fall of Carthage. The Punic Wars 265-146 BC” (2003). In italiano sono stati pubblicati “Storia completa dell’esercito romano” (Logos, 2007) e “La caduta di Roma” (Castelvecchi, 2013). Vive nel Galles.

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MASSIMILIANO NUTI, “COSTANTINO IL GRANDE: UN FALSO MITO?”, 2014, MATTIOLI 1885, 108 PP., 15 EURO –  Dopo 17 secoli dal suo presunto editto di Milano questo volume svela le tante ambiguità di una delle figure più controverse della storia: Costantino il Grande. Per Voltaire l’imperatore Costantino era uno scellerato, ma era un uomo di buon senso. Non si arriva all’impero, non si sottomettono tutti i propri rivali senza saper ragionare. Costantino diceva che Dio, Signore dell’Universo, aveva concesso a lui il supremo potere su questa terra. Per Eusebio, vescovo di Cesarea, biografo e contemporaneo dell’imperatore, Costantino non era solo invincibile sul campo di battaglia per volontà divina, ma anche un fulgido esempio di vita pia e devota. Per i pagani Costantino era un affamatore del popolo e un criminale: uccise moglie e figlio e si rivolse al cristianesimo perché la religione tradizionale non gli permetteva di espiare le sue colpe. Ma chi fu veramente Flavio Aurelio Costantino? Un viaggio documentato, alla luce dei più recenti studi, nella biografia del primo imperatore cristiano, alla scoperta degli elementi della questione costantiniana: tra realtà storica, mito e leggenda.

MASSIMILIANO NUTI ha conseguito il dottorato di ricerca in storia con una tesi di storia tardo antica presso l’Università degli Studi di Parma, dov’è tuttora cultore della materia in Storia Romana: è membro del Seminario “Papiri inediti da Tebtynis” presso il medesimo ateneo e collabora con il Boston College (Mass., Usa). Si è occupato soprattutto di temi legati alla storia economica e sociale del mondo romano.

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ROMANO DEL VALLI, “LA LEGIONE II PARTICA DI SETTIMIO SEVERO. I MOTIVI DI UNA SCELTA”, CON LA COLLABORAZIONE DI ROBERTO ALESSANDRINI, 2014, ARBOR SAPIENTIAE ROMA, 189 PP., 15 EURO – Tra romanzo e realtà, questo libro vuole presentare un’ipotesi, basata su circostanze reali, sui motivi che indussero l’imperatore Settimio Severo a scegliere la Legione Seconda Parthica, unica nella storia di Roma, come sua guardia del corpo legionaria e stanziarla in Italia nei Castra Albana, sui cui resti sorgerà l’attuale Albano Laziale. Anche gli imperatori successivi, sino a Massenzio, le confermeranno la loro fiducia, testimoniando così la sua importanza e duratura fama. La storia: sette giovani illiri si arruolano nella nuova legione alla ricerca di gloria, avventura, bottino. La realtà che li attende sarà diversa e sorprendente. L’amicizia tra reclute, il rude approccio con veterani e ufficiali, la faticosa e pericolosa vita dei legionari tra Pannonia e Mesopotamia, tra guerre e vicende individuali, fanno da sfondo all’avvincente affresco di un’epoca fondamentale nella storia di Roma, quella di Settimio Severo, imperatore dal 193 al 211.

ROMANO DEL VALLI, nomen omen, è nato e vive a Roma. Storico e appassionato conoscitore della Roma antica, ha pubblicato saggi e avvincenti romanzi che si distinguono  per l’accurata ricostruzione delle vicende storiche e della vita quotidiana. Suoi i romanzi “Centurione e padre”, “Quelli della Speranza”, “La famiglia di Tizio Bibulo”, “La tenacia dei Romani”, “I nullatenenti di Caio Mario”, “Alarico, un pastore e la caduta di Roma”. Di questi libri, da tempo esauriti, i primi due sono da poco disponibili in e-book. Con Scienze e Lettere ha pubblicato due saggi: “Gli eserciti di Roma”, giunto alla seconda edizione, e “La caduta della civiltà nel V e nel XXI secolo”, oltre ai romanzi “Domina”, intrigante storia di una donna imprenditrice nella Roma del I secolo a.C., “Il viandante etrusco”, thriller ambientato nello stesso secolo durante la congiura di Catilina, e il recente “Da Roma a Brundisium”, storia di un ex soldato che, dopo molte peripezie, partecipa alla fondazione della colonia di Brindisi, nel III secolo a.C. ROBERTO ALESSANDRINI, da sempre appassionato della storia di Roma, ne ha sviluppato, nel tempo, una conoscenza approfondita, in particolare del periodo severiano, anche attraverso ricerche sui testi originari degli storici antichi. Responsabile di associazioni culturali, da diversi anni è rievocatore storico e collabora con musei ed istituzioni.

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Romolo Augusto STACCIOLI, Sergio RINALDI TUFI, Roberto MENEGHINI, Lucrezia UNGARO, “NELLA ROMA IMPERIALE. DAI LEONI AGLI DEI”, 2012, VISION, 32 PP., 4,90 EURO – Nella Roma imperiale con ricostruzioni grafiche di Tiziana D’Este. Sulle orme degli imperatori: il Colosseo e la sua piazza, i Fori Imperiali (Foro di Cesare, Foro di Augusto, Foro e Tempio della Pace, Foro di Nerva, Foro di Traiano), i Mercati di Traiano, il Foro Romano, il Campidoglio e i suoi musei. Fotografie di Vision Srl, Spazio Visivo, R. Meneghini, Inklink, Archivio Fotografico del Museo dei Fori Imperiali, Archivio fotografico dei Musei Capitolini. Foto aerea dei Fori Imperiali per gentile concessione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Testi a cura di Romolo Augusto Staccioli, Sergio Rinaldi Tufi, Roberto Meneghini, Lucrezia Ungaro

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Roberto CASSANELLI, Antonio PAOLUCCI, Cristina PANTANELLA, “GUIDA GENERALE ALLA CITTA’ DEL VATICANO”, 2012, JACA BOOK, 456 PP., 35 EURO – Questa è la prima, e sinora unica, Guida generale, cioè completa e per quanto possibile esaustiva, della Città del Vaticano realizzata dalla costituzione dello Stato contemporaneo nel 1929. Le diverse sezioni in cui è articolata sono state redatte in accordo e sotto la responsabilità delle varie istituzioni vaticane (Fabbrica di San Pietro, Biblioteca Apostolica, Archivio Segreto, Musei Vaticani). Ciascun ambito territoriale, complesso monumentale e realtà museale è introdotto da una sintesi storica, cui fa seguito un dettagliato itinerario di visita. I testi sono stati predisposti direttamente dai responsabili dei musei e dei monumenti vaticani, affiancati nella stesura da prestigiosi studiosi internazionali. Con una scrittura semplice ed efficace, la guida si rivolge a tutti: turisti, pellegrini, studiosi. Essa guida per mano in tutti gli aspetti e i luoghi della Città del Vaticano, dai più celebri e frequentati a quelli meno noti e sconosciuti, per visitare i quali è necessario predisporre particolari procedure. Al riguardo un’apposita sezione finale risponde a ogni esigenza pratica e curiosità. Si tratta infine di una pubblicazione di rilevanza storico culturale dello Stato che, in soli 44 ettari, possiede la massima concentrazione artistica del mondo. La Guida è stata realizzata grazie alla stretta collaborazione di tre realtà editoriali, due vaticane e una italiana: la Libreria Editrice Vaticana, le Edizioni Musei Vaticani e l’Editoriale Jaca Book di Milano.

ROBERTO CASSANELLI ha curato la prima parte dell’opera, “La Città del Vaticano”. ANTONIO PAOLUCCI e CRISTINA PANTANELLA si sono invece occupati della seconda parte del volume, intitolata “I Musei vaticani”. L’introduzione è stata curata da Daniela Fonti (“Dalla cittadella del papa alla Città del Vaticano”) e da Paolo Liverani (“Il Vaticano nell’antichità”). La guida si è inoltre valsa di numerosi contributi, tra cui quelli di Breda, Campitelli, Cassanelli, Fonti, Lanzani, Liverani, Pagano, Piazzoni, Rodolfo, Simonato, Thoenes, Sampò, Zander relativamente alla prima parte; Amato, Amenta, Breda, Cornini, Dacos, De Strobel, Di Stefano Manzella, Forti, Francini, Liverani, Mapelli, Pantanella, Paolucci, Rodolfo, Sannibale, Serlupi Crescenzi, Spinola, Utro, Valeri per la seconda parte.

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LINO ANGIULI, LINO DI TURI, “DONNA IN FABULA. FIGURE FEMMINILI DELL’IMMAGINARIO FAVOLISTICO POPOLARE”, PREFAZIONE DI GIUSEPPE LUPO, TAVOLE DI VITO MATERA, 2014, LA VITA FELICE,  97 PP., 12,50 EURO – Proporre una raccolta di favole potrebbe sembrare un’operazione contromano o una sfida persa in partenza: perché leggerle, perché rifugiarvisi se la cronaca è piena di drammi? Le consideriamo una forma di protezione o, peggio, una fuga in un altrove che sta alle spalle di ciascuno di noi e che coincide con la civiltà della terra e del dialetto? Esse non sono una maniera per evadere, non fanno da scudo alla nostalgia, non suggeriscono alcun ripiegamento nel passato, nella nostalgia, nel rimpianto di un’età felice. Al contrario, sono il manifesto di un’identità che la cultura antropologica ci ha insegnato ad apprezzare e valorizzare. Gli autori hanno setacciato orti, vigne, campi, frutteti: avranno raccolto una quantità enorme di verdura (c’è una sovrabbondanza di ricette dietetiche, i cui ingredienti sono le erbe della gente povera) ed è facile poi che siano andati a zonzo nei paesi, interrogando gli artigiani, cercando fra le pietre delle piazze piuttosto che negli archivi. Un filo rosso le attraversa tutte e le lega: il dominio dell’universo femminile sui fatti della vita, a ribadire che sono le donne (non gli uomini) il vero motore della civiltà mediterranea. Le fantasie dei racconti popolari, proprio perché intrise di suoni di una lingua che non è né bassa né sublime, né innocente né volgare, sono facilmente riconoscibili da chi le pronuncia e non sono affatto concepite per spargere unguenti sul dolore, non sono le medicine per curare i problemi. Semmai disegnano uno spazio d franca libertà.

LINO ANGIULI (Valenzano, Bari, 1946) accanto alla pratica della scrittura creativa e alla direzione di riviste letterarie (Da ultimo “Incroci”) si occupa anche della tutela e valorizzazione della cultura tradizionale con interventi, studi e libri. LINO DI TURI (Valenzano, Bari, 1943), uomo di teatro in veste di attore e regista, con all’attivo alcune pubblicazioni in prosa, si dedica da decenni alla conservazione del patrimonio favolistico meridionale anche attraverso un sito web. VITO MATERA (Gravina di Puglia, Bari, 1944) ha improntato la propria ricerca artistica guardando al Mediterraneo in chiave antropologica, per recuperarne l’identità fantastica e culturale. Ha esposto anche alla Biennale di Venezia, a New York, Berlino, Londra. Sul versante della favolistica popolare insieme e con la medesima formula collaborativa, i tre autori hanno realizzato altre pubblicazioni, tra cui “Pugliamare” (2005) e “La morale della favola” (2007).

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VOLFANGO LUSETTI, “PERICOLOSITA’ DEL MALATO DI MENTE”, PREFAZIONE DI VINCENZO MASTRONARDI, POSTFAZIONE DI MASSIMO FILIE’, 2013, EDIZIONI UNIVERSITARIE ROMANE, 200 PP., 20 EURO – In questo libro l’autore passa in rassegna i numerosissimi aspetti e implicazioni di ordine psicopatologico, giuridico, etico e di politica sanitaria sul tema della pericolosità del malato di mente, partendo dal suo duplice risvolto di pericolosità clinica e sociale. Una sintesi dell’argomento rivolta sia gli psichiatri e agli operatori del diritto che a un pubblico più vasto. In questo suo ultimo lavoro si coglie l’intento di fornire, partendo dalla sua lunga e apprezzabile esperienza di psichiatra clinico e di dirigente apicale di servizi psichiatrici pubblici, oltre che un’analisi, una vera e propria presa di posizione, in verità molto organica e corredata da un complesso ed esauriente apparato critico, circa la situazione, per certi versi potenzialmente molto calda, venutasi a creare riguardo all’annoso tema della pericolosità sociale del paziente psichiatrico, con la promulgazione della legge n. 9 del 2012: una legge che di fatto abolisce gli ospedali psichiatrici giudiziari, ma che lo fa solo in quanto strutture murarie, lasciando in piedi, per il momento ancora irrisolti, i formidabili problemi scientifici e giuridici inerenti la pericolosità sociale. Da questo punto di vista, con questo libro sembra che si abbia a che fare con la decisione, quasi con la necessità interiore, da parte di un autore che solitamente si occupa di tematiche molto diverse, di mettere per un momento da parte lo studio teorico dei problemi psicopatologici e di posare nuovamente, per così dire, i piedi per terra, stante una situazione che, a suo modo di vedere, potrebbe diventare rapidamente quella di una nuova emergenza psichiatrica, la più cospicua, a suo giudizio, dopo quella successiva alla promulgazione nel 1978 della legge 180.

VOLFANGO LUSETTI è nato a Roma nel 1946. Esercita la professione di psichiatra dal 1975. Ha contribuito a numerose esperienze di superamento degli ospedali psichiatrici, prima e dopo il varo della Legge 180, in Toscana, in Umbria e nel Lazio. Ha diretto per molti anni le attività sul territorio di alcuni Dipartimenti di salute mentale dell’Italia centrale. Fino al 2008 è stato primario psichiatra dell’Ospedale di Tivoli (Roma). Analista didatta dell’Associazione italiana di Analisi mentale di Roma LAIAM (Learning Associazione Italiana di Analisi Mentale)  fondata da Ignazio Majore, svolge attività di psicoterapeuta. Nel 2008 è stato nominato con decreto del ministro dei Beni culturali, accademico lancisiano. E’ autore di numerosi articoli pubblicati su riviste specialistiche. Ha pubblicato “Corrispondenza negata, raccolta di lettere di ricoverati nell’Ospedale Psichiatrico di Volterra alle famiglie” (Pacini); “Cannibalismo ed evoluzione. Un’ipotesi sull’origine della coscienza” (Armando, 2006); “Funzione del padre e psicosi” (Armando, 2008); “Psicopatologia antropologica” (Edizioni Universitarie Romane, 2008).

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ISABELLA CORRADINI, ANNA MARIA PETRUCCI, “I NUOVI SCENARI DELLO STALKING: DA INTERNET AI LUOGHI DI LAVORO. PROFILI PSICOLOGICI, CRIMINOLOGICI E GIURIDICI”, 2014, EDIZIONI THEMIS – ROMA, 145 PP., 20 EURO – Il saggio risponde a una serie di istanze di natura culturale, psicologica e giuridica con il fine di inquadrare lo stalking come fenomeno individuale e sociale. La scelta di adottare una duplice prospettiva di studio, psicologica e giuridica, è motivata dall’esigenza di fornire una lettura il più possibile esaustiva dello stalking, grazie anche all’esperienza sul campo maturata dagli autori del testo. Nell’opera viene condotta un’analisi delle strategie con cui lo stalking si manifesta e i  contesti nei quali si esprime: dallo stalking tradizionale, al web stalking, allo stalking cosiddetto occupazionale, con riguardo ai luoghi di lavoro. Certo è che il fenomeno “atti persecutori” non può essere più sottovalutato e, lungi dall’essere indirizzato esclusivamente a personaggi famosi, può riguardare qualsiasi persona; da qui la necessità di avviare e/o sviluppare adeguate campagne di sensibilizzazione e informazione sul tema. L’analisi è condotta all’interno di una cornice giuridica, composta da profili processuali e sostanziali e da alcuni casi affrontati dalla giurisprudenza. Altrettanto importante è cogliere il significato del termine stalking nella sua pregnanza, in quanto troppo spesso, per speculazioni e mediatiche, si finisce per concentrarsi quasi esclusivamente sugli autori del reato trascurando la sofferenza della vittima, a meno che questa non sia un personaggio noto.

ISABELLA CORRADINI, psicologa sociale e del lavoro, criminologa, è esperta di sicurezza aziendale (Safety and security). Su tale tematica è consulente per primarie aziende italiane, relatrice in eventi nazionali e internazionali e autrice di numerose pubblicazioni. E’ docente di master universitari e corsi specialistici sui temi della psicologia, della criminologia e della sicurezza. E’ direttore scientifico del centro ricerche Themis che opera in ambito socio psicologico e criminologico forense. ANNA MARIA PETRUCCI, avvocato, esperta in diritto penale, esercita la professione a Roma. Autore di numerose pubblicazioni destinate agli operatori del diritto, ha progettato e realizzato una serie di iniziative dirette al mondo della scuola e finalizzate a sensibilizzare gli studenti sul fenomeno del bullismo e dello stalking.

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ALLEN FRANCES, “LA DIAGNOSI IN PSICHIATRIA. RIPENSARE IL DSM-5”, PREFAZIONE DI FRANCO DEL CORNO, VITTORIO LINGIARDI, PAOLO MIGONE, 2014, RAFFAELLO CORTINA EDITORE, 217 PP., 27 EURO – Un libro frutto dell’esperienza clinica di un rande psichiatra e del suo sano scetticismo nei confronti dell’uso eccessivo delle diagnosi e dei farmaci. Questa guida completa e al tempo stesso concisa aiuta il clinico a formulare la diagnosi psichiatrica in modo corretto, evitando trappole che possono indurre in errore. Il testo prende in considerazione i disturbi che più spesso si incontrano nella pratica clinica e per ciascuno di essi fornisce lo specifico codice ICD, una descrizione del prototipo, caveat, suggerimenti diagnostici e precise indicazioni per la diagnosi differenziale. Il libro si conclude con un indice analitico dei sintomi di più frequente osservazione e delle diagnosi a cui sono riconducibili. Allen Frances, clinico di grande esperienza, ha coordinato la task force del DSM-IV ed è noto per essere uno dei critici più severi del DSM-5. Questo libro rappresenta una lettura irrinunciabile per tutti i professionisti della salute mentale che vogliono partecipare al dibattito contemporaneo su luci e ombre della diagnosi psichiatrica.

ALLEN FRANCES, una delle massime autorità nel campo della diagnosi psichiatrica, è professore emerito presso il Department of Psychiatry and Behavioral Sciences della Duke University (Durham, North Carolina). Autore di numerosi volumi, ha partecipato alla stesura del DSM-III-R e ha presieduto la task force del DSM-IV

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GIANFRANCO BERNES, “TESTIMONI DEL PASSATO. GLI ANNI INTENSI DI TRIESTE FRA PSICHIATRIA E ANTIPSICHIATRIA”, 2012, EDIZIONI PSICONLINE, 352 PP., 14 EURO – In questo libro sono raccontati gli anni più turbolenti della nostra storia dopo la metà del secolo scorso. Quelli delle contestazioni studentesche, delle lotte operaie, del terrorismo e delle prime droghe pesanti. Gli anni Sessanta e Settanta furono caratterizzati da grandi tensioni ma anche da innovazioni, come quella di Franco Basaglia, lo psichiatra che volle negare l’istituzione con l’abolizione dei manicomi. La battaglia che condusse assieme ai suoi collaboratori, prima nell’ospedale psichiatrico di Gorizia poi in quello di Trieste, riuscì alla fine a mutare i comportamenti sociali e delle strutture dello Stato verso quei malati ai quali voleva restituire la dignità umana. Questo libro è raccontato da chi ha vissuto quegli anni intensi e turbolenti che hanno fatto la storia della psichiatria e vuole ricordare un uomo che aveva deciso di stare dalla parte dei deboli, ricevendo in cambio il silenzioso grazie di chi con lui aveva riavuto un nome e una dignità. Questa è anche la storia degli artisti, infermieri, di Marco Cavallo, del Teatro vagante, della polizia, degli autonomi con i loro casini, di Angelina, Silvana, Anna, Sergio, Giovanni con la sua Carla, Nadia, Boris, Rossana, Aldo e  tanti altri “matti”.

GIANFRANCO BERNES è nato a Trieste. Da giornalista ha vissuto l’esperienza dell’abolizione del manicomio di Trieste scrivendo per varie testate la cronaca di quegli anni difficili. Laureato in medicina, si è dedicato alla ricerca, all’insegnamento e allo studio della psiche e degli aspetti psicopatologici riguardanti il crimine. Ha operato nelle istituzioni penitenziarie e collaborato con la clinica psichiatrica di Lubiana.

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ALARICO MARIANI MARINI, FEDERIGO BAMBI (A CURA), “LINGUA E DIRITTO. SCRITTO E PARLATO NELLE PROFESSIONI LEGALI”, 2013, PISA UNIVERSITY PRESS, 195 PP., 14 EURO – Il lavoro dell’avvocato è fatto di parole perché di parole è fatto il processo, dove il giudice governa il linguaggio e di parole è fatto il dialogo tra avvocato, giudice, testimoni e contraddittori. Inoltre di parole sono la legge e il diritto, e ogni argomento nel processo affida la sua efficacia alla forza della parola detta e scritta. E’ pertanto essenziale per i giuristi pratici una competenza linguistica che consiste nell’arte di costruire  un testo, scritto o parlato, al quale la struttura e la forma sono dati dai contenuti razionali, e lo stile e l’efficacia comunicativa derivano dall’uso corretto e appropriato delle parole. Scorrendo le pagine di grandi giuristi, da Scialoja a Calamandrei, a Satta, si scoprono una scelta lessicale, una sintassi, una piacevolezza di lettura che nulla hanno da invidiare a quelle di maestri della letteratura: un esempio per tutti coloro che lavorano con le parole del diritto perché liberino il loro scrivere da appesantimenti e concrezioni vecchie di secoli: che è proprio l’invito affascinante che viene dalle pagine di questo libro.

ALARICO MARIANI MARINI, avvocato, è componente del Consiglio nazionale forense e vice presidente della Scuola superiore dell’avvocatura. Dirige la rivista “Cultura e diritti”. Ha curato vari scritti in materia di formazione del giurista pratico, di linguaggio e argomentazione nel diritto e da ultimo, con Umberto Vincenti, il “Codice dei diritti umani e fondamentali” (2011) e “Le Carte storiche dei diritti” (2012). Ha scritto di recente “Agli antipodi dell’azzeccagarbugli. Cultura ed etica dell’avvocato” (2010), “Il tempo che verrà. Avvocatura e società” (2012). FEDERIGO BAMBI, storico del diritto, si occupa in particolare di storia della lingua giuridica e di storia delle fonti. E’ redattore della rivista dell’Accademia del Crusca “Studi di lessicografia italiani”. Tra le sue pubblicazioni: “Una nuova lingua per il diritto. Il lessico volgare di Andrea Lancia nelle provvisioni fiorentine del 1355-57”, Milano, Giuffrè, 2009, Accademia della Crusca 2012; “Un secolo per la costituzione (1848-1948). Concetti e parole nello svolgersi del lessico costituzionale italiano”, Firenze, Accademia della Crusca, 2012.