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Quasi un’intervista con l’ on. Tiziana Ciprini (Mov.5-Stelle)

A colloquio con l’On. Tiziana Ciprini _____________ a cura di Marilù GIANNONE

ROMA, PALAZZO MONTECITORIO – Venerdì  24 aprile la dottoressa Tiziana Ciprini ha accolto a piazza del Parlamento  Giuliano Marchetti  e me, in una sala sontuosa, dove, essendo lei snella e delicata, vi si incastonava come una miniatura.

La femminile gentilezza della deputata non nascondeva il ricco percorso di studio e specializzazione che l’hanno condotta a guidare le sorti politiche di una parte della Regione Umbria sotto la bandiera del Movimento Cinque-Stelle. Psicologa, con lungo  e variegato cursus che giunge anche ad esaminare le tendenze delinquenziali di alcuni e con numerose proposte politiche dirette all’etica della nostra società tormentata, è stata accolta per merito nel Movimento e si adopera a rafforzarlo. Di certo la prima immagine che di sé ha dato è ammirevole e va a vantaggio di chi la ha invitata a partecipare al “Convegno sul Post-Umano” svoltosi alla Sala Umberto in febbraio, dove ha sostenuto con ampia evidenza di ragioni la sua opposizione alla malefica cancellazione delle differenze sessuali volute dagli scherani del gender.

Le è stato chiesto perchè si è impegnata nei problemi di etica e la risposta non è stata quella, scontata, di voler salvare il mondo, ma quella di combattere ogni attacco distruttivo ad una possibile vita serena di tutti. Ha continuato dicendo che nel Movimento vi sono molti soggetti che si dedicano sia a questo percorso che ad altri quattro, irrinunciabili per una buona politica e fondati non sulla pubblicità o l’immagine, ma sulla cultura, nonostante l’apparente disordine e l’origine plurima o scarsa  della preparazione accademica di quelli che si possono conoscere.

Le è stato domandato se altri hanno la stessa accurata attività nell’espletamento dei doveri giurati e Tiziana Ciprini ha risposto di sì, accettando di farceli conoscere ed ha confermato il nome suggeritole da noi suggerito, riguardante un noto ed esperto economista dell’Università Gabriele D’Annunzio.

Ha ancora sostenuto che hanno il veto di farsi pubblicità, se non attraverso ciò che compiono ed a tale scopo ha concordato di dare notizie alla Consul Press di convegni e eventi che possano segnalarci una vivacità umanistica, politica, etica dei colleghi e di se stessa.  Ha anche fatto presente che una volta compiuti i loro lavori, se non rieletti a proseguirne altri, tornano alla base di partenza, senza costituire la palude di onorevoli più o meno assenteisti o inerti al Parlamento.

Le abbiamo richiesto se prevede per la sua Regione, già in preparazione di elezioni, un avanzamento o una probabile vittoria del Movimento, ma Tiziana Ciprini ha risposto con sincerità osservando che la sua regione da molto tempo è guidata da altri, ma non ha affatto escluso un progresso di consensi fondato sulla conoscenza  che ha ormai più certa la popolazione per il Cinquestelle.

Abbiamo poi riportato il discorso sul gender, e la dottoressa Ciprini si è diffusa in esempi: la Svezia è a favore, l’Olanda contrasta tale esperimento con forza, addirittura creando scuole primarie dove i bambini vengono educati separandoli in due gruppi, maschietti e femminucce, poiché gli studiosi del campo  si sono accorti, oltre alle tendenze e alle disposizioni al gioco diverse, cosa già nota,  che l’educazione livellata ed eguale di essi comporta rinunce fuori dalla naturalità del genere e determina malattie comportamentali, mentali, della psiche.

La  nostra richiesta a Tiziana Ciprini  – per sapere se parteciperà ad ulteriori convegni sull’argomento ed anche ad altri eventi culturali affini –  ha trovato risposta affermativa e sicura, sia se essi siano preparati da Istituzioni od Associazioni come quelle che hanno organizzato il Convegno sul Post-Umano,  tra cui il Quotidiano online “L’ Intellettuali Dissidente”.

L’opinione di noi della Consul Press riguardo all’on. Ciprini è stata quella di aver fatto una piacevole scoperta, per l’interlocutrice avvenente, corretta, preparata, e per la vaga speranza che la politica nostra possa diventare diversa dall’attuale marasma nel quale essa consiste.