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Autore: redazione di roma

Maghi Etruschi

PICCOLI MAGHI IN TERRA DI TUSCIA

Il 18 c.m. a Montefiascone si è avuto un evento particolare, organizzato da Tuscia Events e dall’abilità della Responsabile di questa Associazione, STEFANIA CAPATI. Si tratta di una riunione di maghi giovanissimi e sicuri della loro maestria, impettiti e sciolti nel far apparire palline, o nel far sparire oggetti poi misteriosamente riapparsi.

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Libri proibiti e libri da proibire

E’ ovunque noto l’esistenza di una censura sulle pubblicazioni editoriali a largo spettro, sia  per i periodici, sia per importanti opere librarie, e questa censura limita o proibisce edizioni contrarie al buoncostume, alla stabilità dello Stato, ecc. ecc. Se ne fa largo uso, tramite lo “imprimatur” nella Città del Vaticano, ma è un privilegio spesso utilizzato da numerosi Stati, anche se non ostentato.

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All’ Istituto di Cultura Svedese

Venerdì 16 c.m. ha avuto luogo a Roma un evento all’Istituto di Cultura Svedese, ove si è illustrata la figura di GUSTAVO ADOLFO VI° di Svezia, re ed archeologo insigne. Conoscitore profondo della ricerca per la quale era appassionato, il Monarca svedese era noto al mondo accademico di ogni Nazione, dalla Cina al Medio Oriente all’Italia, per la quale aveva una spiccata predilezione.

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“Coppedè Esoterico”

…. QUASI UN   “QUARTIERE  TEMPLARE

NELLA LIBRERIA “PAGINA 272”, nell’omonimo n. civico di via Salaria in Roma, lunedì 5 dicembre nel pomeriggio è stato presentato un insolito volume su uno dei più particolari quartieri di Roma, il quartiere Coppedè. Qualche raro volumetto, una sorta di guida turistica, non rendeva appieno il valore ed il fascino arcano di questo angolo della capitale d’Italia, che si presenta invece ora in tutto il suo significato in questo  “Coppedé esoterico”.

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Nord e Sud Italiani a confronto

Venerdì 2 dicembre l’ Associazione CIVITA ha raccolto, presso la sua bellissima sede in piazza Venezia, numerosi studiosi per la presentazione ad una interessata platea di un libro insolito, “Nord e Sud – Italiani a confronto”, scritto da CRISTINA PALUMBO CROCCO, emerita osservatrice di aspetti economico-sociologici in corso di evidenza.

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Pensa, prima di votare, pensa !!!

UN PROBLEMA SOTTOVALUTATO:

la “DISCRASIA tra STATO & REGIONI”

L’articolo di Giampaolo Visetti su Repubblica di venerdì 25 c.m. dà un ampio panorama dei desiderata delle Regioni che in questi ultimi dieci anni hanno evidenziato insofferenze a carattere di appartenenza nazionale, talvolta anche a rischio di reati di estrema gravità. Parla infatti della Regione Veneto, che in passato ha espresso la volontà di distaccarsi dall’Italia, ed adesso, sempre sulla falsariga del programma scritto da Bossi, inizia a comportarsi come stato a sé, scegliendosi la lingua nazionale. E’ come dire a duecento anni di moti irredentisti e di vari morti per l’Unità d’Italia, che si è scherzato.

Il perché c’è ed è comprensibile: trent’anni di governi inconsistenti e furbetti, unicamente diretti al tornaconto economico dei loro rappresentanti, hanno impoverito tutte le Regioni ed il male si è sentito soprattutto in quelle più solerti ed oneste, il Veneto ad esempio, ma anche altre. Niente riforme, niente giusto benessere: tasse e poi tasse: si vuol parlare di D’Alema, di Prodi, della Fornero, di Monti? E questo è citare a caso, l’uno vale l’altro, tutti uguali, ed ai cittadini le buche, l’indigenza in crescita.

La “Venexit” è alle porte, ma ci si fermerà qui? Una zona dopo l’altra, visto che, lo dimostra l’ultima bocciatura della legge Madia, le Regioni possono bloccare quello che a loro non piace o possono fare, come ha fatto il consistente partito leghista nel Veneto, il cammino del distacco dall’Italia.

matteo-salvini_fondo-magazine Allora, prima di votare, bisogna pensare se non sia giusto limitare il potere delle  Regioni: finiamola di imitare gli States, quelli, culturalmente o inculturalmente,  hanno la stessa matrice. Noi siamo Italia, tutti diversi e tutti, proprio per questo,  necessari gli uni agli altri per fare un corpo nazionale sano.

 A scuola si insegnava ai bambini la saggezza di Menenio Agrippa, che antepose ad  ogni giusta istanza l’unità di Roma, corpo sacro del presente e del futuro, e si era  nel 494 a.C. Ci si è bevuta anche la memoria?

 Bisogna restare uniti e cambiare, con opportune riforme, questa Italia da terzo  mondo. Togliere, prima che sia troppo tardi, lo strapotere alle Regioni, anche se è  giustificata la loro protesta: essa non vale la rovina d’Italia. Restiamo uniti ed  italiani, al diavolo i confini mantenuti da dialetti, lasciamo quelli voluti dalla  magnanimità della civiltà latina, difesi da veneti e friulani, da infoibati, da partigiani, sostenuti da lombardi, dai geneticamente romanissimi veneziani: i nostri morti gridano: pensare prima di votare. Non si faccia un favore al mondo, che aspetta leccandosi le fauci per spiccare qua un territorio, là un’industria, giù una città, per poi riderci dietro: non si è, in quanto Stato e Nazione, pastone per nessuno.

Marilù Giannone 

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NOTE A MARGINE  – In questo tentativo di riforma costituzionale il nostro Premier MATTEO RENZI ha intuito che il “potere” delle Regioni – politico e  legislativo – doveva essere almeno ridimensionato … ed è per questo che ora si trova contro tutto l’establishment della I^ e II^ Repubblica. Ed è per questo che. date le sue origini di boy-scout e di ex D.C., non ha osato quello uno Statista o un vero Leader avrebbe dovuto richiedere: l’abolizione delle Regioni (in particolare quelle a “statuto speciale”) e rafforzare invece le Province, così come le Prefetture. Ciò con buona pace o “buona fine” (… o “dolce morte”) di questo putrido consociativismo rappresentato generalmente dall’ Accozzaglia  del Fronte del No. Cioè di quella (così definita da Premier, a cui una certa ironia non manca) “Coesa Coalizione” ove si trovano alleati: Gianfranco Fini & Massimo D’Alema (prossimi Cavalieri del Lavoro di questa Repubblica), # Mario Monti & Elsa Fornero (ex Famiglia Adams), # i Partigiani dell’A.N.P.I. (ex “giovani della Resistenza”) & le Associazioni LGTB (per i cui componenti non occorrono approfondimenti), # le Associazioni Sindacali e i Sindacalisti (che dovrebbero tutelare il Lavoro ed i Lavoratori) e quasi tutte le c.d. Destre Moderate ed Estreme (che avrebbero potuto democraticamente archiviare questa Costituzione nata dall’ anti-Fascismo clerico-comunista). Le balorde dichiarazioni rilasciate in questi giorni da Umberto Bossi a favore dei diritti del “Nord” sono solo sintomaticamente significative.

 Inoltre il nostro Premier, pur avendo intuito la necessità di evitare un bicameralismo parallelo e sovrapposto, non ha osato quello che uno Statista o un vero Leader avrebbe dovuto richiedere: l’abolizione del Senato. Ma ciò premesso – a mio avviso e nonostante tutto – questa riforma meriterebbe di essere approvata, votando SI.  E  ciò a prescindere anche dalle insulse stupidaggini recitate dal palco o dal palcoscenico da parte di Beppe Grillo (i cui pseudo triunviri non sanno usare i congiuntivi e confondono il Cile con il Venezuela) invitando il Popolo a votare con la pancia e non con la testa. Io personalmente preferirei che il Popolo votasse con il Cuore e con il Cervello … attributi che purtroppo, insieme ad altri,  mancano a gran parte dei “Nostri (?) Politici” !  (G.M.)      

un raggio di Venezuela

hqdefault L’amplissimo velo amoroso della MADONNA di MARACAYBO ha raccolto un gran  numero di Venezuelani nella Chiesa di S.Vincenzo a Pietralata domenica 20  novembre … per la maggior parte di ex emigrati italiani nella lontana Repubblica  Sudamericana, ma con un nutrito gruppo di volti le caratteristiche dei quali fanno  pensare a civiltà antiche: volti morati, occhi a mandorla, naso leggermente  aquilino.

 Si è seguita la Messa, poi sul terrazzo che porta, dopo una scala, alla strada; è  una sorta di piazzetta, riempita al suo perimetro da piccoli stand che offrono oggetti e dolci per fare festa e raccogliere piccole sovvenzioni, perchè il Venezuela attualmente non sta vivendo un periodo economicamente proprio felice. Il più grande ed attrattivo, a quanto mi è apparso, è stato lo stand con la pesca di beneficenza, con oggettistica che spaziava dal giocattolo alla sciarpa colorata. Mi ha colpito un bel volume bianco, non nuovo, con un ritratto fine settecento sulla copertina, Simon Bolivar ed i suoi scritti politici: peccato che non non era acquistabile, perché destinato ad essere sorteggiato in premio.

Una miniatura protetta da un foglietto trasparente, una sveglietta e tante altre cose, accuratamente numerate: l’allegria che girava intorno sottolineava la forza del carattere della gente, l’amore per la terra lontana cercato avidamente nei bocadillos e rievocato da una mostra fotografica di particolare interesse: Memorie del Nuovo Mondo, dove i protagonisti sono nonni ed avi con nomi familiari, infatti i ritratti sono tutti di italiani, uomini di valore, di sorriso e di fede, tanto da aver avuto successo in tutti i campi. Ricordi, ma presenze, negli occhi delle persone che li osservano e cercano giorni migliori come reduci di un meraviglioso progetto forse non realizzato.

Sono ritornati, un poco simili a noi, ed un poco diversi, come se non riconoscessero più le loro origini: fra loro cordiali ma anche guardinghi verso gli altri, figli forse e purtroppo di una Nazione che ha perso molto della sua identità.

Marilù Giannone

Contestazione generale

“IL CORRIERE della SERA”, giovedì 10 novembre, riportava, con ampia offerta di commenti, l’idea emergente in ambienti didattici diversi, secondo la quale gli studenti di ogni grado e livello devono diventare i protagonisti, e non più i fruitori, della scuola.

Si tratta di coinvolgere di più i distratti e svogliati discendi invitandoli a parlare dell’argomento scelto per la disciplina in aula, dividerli in gruppetti per svolgere i lavori, non assegnare compiti a casa e, per i più piccoli, ispirarsi al metodo di Steiner, lasciando che siano essi a scegliere di cosa vogliano parlare o di cosa vogliano occuparsi, dal cucire i cappelli o a costruire oggetti in creta o legno. In sostanza, una rivoluzione, una contestazione ai vecchi metodi.

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Edward Hopper

Bisogna ammetterlo, riferendosi alle molte mostre presenti a Roma in questo periodo ed ampiamente commentate: Edward Hopper è il più simpatico pittore americano dei nostri tempi.

Non ci si stupisca dell’aggettivo: note critiche e parole tecniche sono state ampiamente e giustamente adoperate per questo bonario magro signore, pittore senza scandali e senza alternanze di donnine e culti vari della personalità, come vorrebbe la cattiva diceria sugli artisti.

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Diversamente uguali

Il Professor ALESSANDRO BERTIROTTI ha presentato il suo nuovo lavoro, “Diversamente uguali”, il 9 ottobre c.a., a Roma,nella sede di un’Associazione di cultura

L’argomento è importante e s’incastra, con vivissimo interesse, nella situazione odierna così tesa e sconvolta da echi di disastri e di guerre: è un’indagine ricostruttiva della psiche umana che, com’è giusto, è nata per comunicare, collaborare, accettare e non per odiarsi, tradirsi, truffare. Siamo in relazione già dal concepimento, e dopo, una volta alla luce, ci apriamo agli uomini come i mille petali di un crisantemo, cercando di ascendere, creando, dialogando; in fine, si nasce per amare.

Tutto ciò vuole essere balsamo per la sanguinosa insicurezza dei nostri tempi e suggerisce la norma per riequilibrare ogni individuo nel proprio sé, perchè qualsiasi azione si compia si compie anche per gli altri, ed il riflesso di essa torna ancora alla fonte. Un atto, bene o male che significhi, lo si fa per sé e per tutti. Duemila anni fa, il Figlio dell’Uomo ha detto: fai agli altri ciò che vorresti fare per te, oggi ALESSANDRO BERTIROTTI lo ripete con dizione scientifica, elaborandone interpretazioni.

Viene ripreso anche il concetto di libertà, che non può intendersi come isolamento ed autonomia assoluta: già dall’inizio della vita si dialoga, si è in due con la madre dalla quale si prescinde e si prescinde dalle esperienze prodotte dall’ambiente, dal mondo nel quale si vive. Viene suggerito il principio di accoglienza per favorire la crescita nel mondo e nell’intimo di un essere, ed a questo punto vale bene chiedersi fino a che punto è bene l’accoglienza, perchè la natura, citata dallo Studioso, prevede un confine, il nostro corpo, ed altri confini che nel corpo formano gli organi: diversamente, va bene, ed eguali, ma ognuno nella propria legge, nel proprio codice naturale, secondo l’Equilibrio che è di Dio: “ama gli altri come te stesso”, ma te stesso è compreso nel concetto.

Marilù Giannone

Una mostra per ragionare

Ungheria, 23 ottobre – 11 novembre 1956

Si chiude oggi l’11 novembre, la mostra fotografica sulla Rivoluzione d’Ungheria, esposta all’Accademia ungherese di via Giulia, 1. E’ dedicata a Di Biasi, un nostro grande fotoreporter, giornalista e collaboratore di una grande rivista, Epoca, che negli anni cinquanta polarizzava i desideri d’informazione dell’Italia intera.

Molti italiani che vissero quel momento oggi sono anziani, ed ai ragazzi sono state date ad arte notizie vaghe e confuse, se non dichiaratamente di parte: la paura di un nuovo conflitto era tanta e si badava a non offendere il blocco sovietico. Inoltre l’impatto della sua gelida azione di repressione che dimostrò quanto ancora incivile e barbaro fosse l’Oriente spaccò in due l’allora compatto, almeno in facciata, Partito Comunista, legato al cordone economico stalinista e trascinato dalle foie di primato e di dominio.

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La scuola è inutile …. (?)

Non c’è testata, grande o piccola che sia, non c’è tavola rotonda, non c’è riunione, dalla condominiale al tè delle signore, nelle quali non si tempesti contro le scuole, approdando poi a giudizi e suggerimenti talvolta propriamente lunari.

Ma è opinione comune che, cancellando giustamente le “correzioni” burocratico-strutturali dei Ministeri, il carico del pessimo funzionamento delle zone d’istruzione e dei vizi che da esse fioriscono come erbe selvatiche e radicate, si attribuisca agli insegnanti o alla “mancanza di fondi”. Vogliamo, invece, rompere ancora l’imene buonista e decrepito che offende la crescita del cittadino? Bene, dire la verità:  la colpa è di una legge non scritta per le scuole, ma esistente nell’economia di ogni Nazione: la legge della concorrenza.

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Genitori e mode

Essere genitori, come sostiene in un articolo su “Metro”, quotidiano free-press del 27 u.s. la Psicologa ANNALISA LO MONACO, è ciò che si aspetta la maggior parte di coppie, sposate o no. Secondo l’autrice (*), oltre la metà di esse si fa illusioni sullo stato della genitorialità, che è tutt’altro che una passeggiata: le visioni paradisiache di pupetti rosei e sorridenti alle pappe o ai bagnetti trascinano purtroppo individui facili ad essere manipolati dalle soap pubblicitarie che, al momento di affrontare la realtà, bella che sia, ma indubbiamente impegnativa, abbandonano tutto, o reagiscono in modo dirompente.

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Un’idea nuova e magnifica

Lunedì 3 ottobre presso la “libreria Pagina 272” di via Salaria a Roma, si è svolta una riunione ideata e gestita dalla Prof. CINZIA GIORGIO, per esaminare con un piccolo gruppo di invitati un testo di attualità libraria, tenendo presente, nella scelta, la buona letteratura. Niente pallidi romanzi nei quali l’eroina è una pin-up arrogante, che dipana un caso banale con fioriture espressive degne di un balordo maleducato, sullo stile ormai trito dell’american boy, ma delle vere e proprie “chicche” che talvolta possono non essere subito notate ma che, una volta lette, non lasciano più le biblioteche e bibliotechine dei lettori.

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Il Mausoleo dell’ Imperatore

UN  IMPERATOR  AUGUSTUS,  una  URBES  AETERNA, ….. poi una serie infinita di  SINDACI PICCOLI, INDEGNI ed IMBELLI   

L’incapacità dei Sindaci, pregressi ed attuali, costringe una della più alte e magnifiche figure di Imperatore nel ghetto delle sporcizie e delle dimenticanze strafottenti, da vivo, dimenticandosi l’anniversario bimillenario della sua dipartita, e da morto, lasciando finire la bellezza del Mausoleo nella palude lutulenta dei rifiuti urbani.

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Addio al gender

In Norvegia ed in Danimarca si è fatta una vistosa marcia indietro per l’applicazione dell’educazione al gender. Il Nordic Council of Ministers ha tolto i finanziamenti e chiusi gli istituti che cominciavano ad applicarlo, in quanto la voluta “parità di genere” ha accentuato notevolmente proprio l’opposto che si ricercava: la diversità delle scelte in base al sesso, mandando a farsi friggere la demenziale asserzione che il sesso sia un fatto di imposizione educativa e genitoriale, mettendo in evidenza che la tendenza al femminile ed al maschile sono puro e connaturato istinto.

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Via Lattea enogastronomica

Con la denominazione “via Lattea”, nel pomeriggio di sabato 1 ottobre, ha avuto luogo una manifestazione enogastronomica fuori da ogni solita procedura e da consueti schemi, in una piazza commerciale d’annata e precisamente in piazza Crati, presso il rinnovato storico mercatino rionale (1*). Ivi si è svolto un piacevolissimo ed istruttivo incontro tra due Nazioni – Francia ed Italia – entrambe produttrici di bontà alimentari, all’insegna del colore bianco, trattandosi nella maggior parte prodotti derivati dal latte. 

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Pudore

Definire il Pudore non è facile, esso è un valore variabile a seconda della civiltà che si esamina. Un fatto è però certo: ognuna di esse, dalla Papuasia al Circolo Polare, ha il senso del pudore, e guai se esso viene ferito.

Qualche tribù del Centrafrica ha, come si sa, abiti e vestimenti ridottissimi, cioè un perizoma. Nel corso di un litigio coniugale al centro di un villaggio, per gelosia, un uomo afferrò il perizoma della moglie e, per sfregio, glielò strappò. La donna salì rapida su un albero e si buttò di sotto, uccidendosi.

Nei Paesi occidentali il pudore ha in comune con gli altri il fatto che lo si associa al nudo, sia esso del corpo, che della confidenza affettiva o del pensiero. Corpo e pensiero si mettono a nudo con grazia, quando la situazione lo richiede: gli stessi streaptease o i burlesque hanno un loro attraente modo di essere, che non offende la sensibilità di nessuno, e spesso non sono mai totali. Anche dire la verità in modo diretto e crudo, e senza che la situazione lo richieda, è un offesa al pudore; essa va detta con dolcezza.

Pudore è nudo senza intenzioni negative, aggressive. Un bambino si lascia fare il bagno senza vedere niente di male, ma se si tenta di spogliarlo senza motivo si ritrae, protesta: perchè un bambino, anche piccolissimo, ha il senso del suo corpo, ha il possesso di esso che non va messo in rischio.

Per aggressione, per prepotenza mascherata di scherzo, alcuni piccoli alzano le gonnelle delle piccole compagne, con reazioni decise e furiose da parte delle colpite. Succede perchè l’aggressore in famiglia ha un senso di perdita d’affetto verso i genitori, o imita qualche modello plaudito o forte. Offendere il pudore come in questo caso è legato all’istinto di prevalenza, e data probabilmente da secoli, unito al fatto che spesso i maschietti sono intesi come dominatori. Ma il piccolo va educato, i bambini devono considerare ed obbedire a quel sottile confine che esiste in ognuno, cioè devono imparare il rispetto. Rispetto è accettazione dell’altro come pari, è accoglienza: “ti incontro così come sei e non voglio offenderti anche se sei diverso da me”. Spogliare un individuo allo scopo di conoscerlo o di “vederlo” è non rispettare la sua volontà, la scelta, la riservatezza, usarlo impadronendosi del suo intimo.

Il pudore è stato l’arma letale di molte religioni per sottomettere soprattutto le donne, o per asservire le persone ai loro dettami: quello non è pudore, è garanzia di stabilità di regime. E’ universalmente noto che la civiltà antica, che equiparava le donne all’uomo, impediva agli uomini di impadronirsi del potere, negava la legge della forza fisica, in nome della legge della fertilità.

galimberti-nudità Pudore è rispetto di sé, di quel confine sottile che  divide un essere dall’altro.

 Pudore è salvaguardia, istinto di conservazione,    libertà di disporre della propria confidenza: nessuno  è eguale all’altro: a che, allora, dar confidenza se  non s’ è dello stesso livello, basso o alto che sia? La  libertà non toglie la forma, la pelle, la conformazione  organica: illudersi che non ci sono confini è la catena  più astuta di chi vuole schiavi gli uomini.

 Pudore è rendersi accessibile solo a chi si sceglie, e nelle donne la mancanza di esso è il richiamo, la furba volontà di togliere comunque un uomo ad un’altra donna, e rendersi disponibile per questo, non per amore, ma per antagonismo all’altra, e questo è male: vuol dire sentirsi erroneamente superiori, volere predominare. La nostra società liberista lo ammette, lo richiede, si vedano gli esempi malefici di carrieriste, di spudorati di entrambi i sessi senza scrupoli per il profitto.

Non ci si meravigli di tante defezioni religiose verso altre religioni, allora. Perchè, continuando così si ha la società attuale, con il traguardo della sterilità.

Marilù Giannone

la Voce silenziosa dell’Athos

L’Associazione “Insieme per l’Athos” (*1) ha organizzato la redazione e pubblicazione di un testo breve, ma completo, di una delle più singolari vie d’ascesi e di spiritualità: l’esicasmo.

Esicasmo è percorso interiore, discesa nell’abisso del proprio sé. Strumenti atti a questo viaggio sono la fede, la certezza che l’uomo è destinato ad una salita verso la divinità nascosta eppure presente, e soprattutto, il silenzio.

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Eventi alla “Commenda”

2 ottobre 2016: all’Antico Borgo La Commenda, eventi d’eccezione in ricordo del suo Commendatore Annibal Caro, a 450 anni dalla morte.

__________________________________________________________________a cura di Simona Mingolla*

L’Antico Borgo La Commenda di Montefiascone entra ufficialmente nel circuito di manifestazioni relative al 450° anniversario dalla morte di ANNIBAL CARO, le quali si sono in parte già svolte quest’estate nella città che diede i natali, il 6 giugno 1507, a questo scrittore, traduttore, poeta, rimatore e commediografo di grande spessore.

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