Niente crisi per gli hotel a 5 stelle
La quota luxury del turismo internazionale in Italia è salita dal 17,2% del 2005 al 20,8% nel 2013. Esperienze speciali e servizi personalizzati sono i veri plus. Il viaggiatore di lusso, quello che può permettersi il meglio del meglio dell’offerta, non conosce crisi. A rivelarlo è stato il report “Viaggio nel Turismo di Lusso Made in Italy”, di Think with Bit, Osservatorio di Bit 2015, la manifestazione milanese che ogni anno raccoglie intorno a sé gli operatori turistici di tutto il mondo. Il concetto di partenza è che il lusso, oggi, è considerato sempre meno come una destinazione e sempre più come opzioni-fruizioni di alta gamma e made in Italy in qualsiasi luogo, in rapporto alla ricettività utilizzata. Il lusso percepito risulta quindi diverso dal lusso reale: non sempre il turista luxury cerca beni o servizi necessariamente costosi, ma diventa essenziale sempre di più avere servizi personalizzati e fare esperienze speciali. Per l’appunto, non accessibili a tutti. Il concetto di lusso è oggi stratificato in tre livelli: extraluxury tourism (0,5% del mercato totale), intermediate luxury tourism (3,3%), accessible luxury (15,2%). “Noi ci posizioniamo un po’ a tutti i livelli, e devo dire che si fa meno fatica a vendere il lusso.
I nostri clienti cercano perlopiù l’esperienza speciale, la storia irripetibile”, commenta Margherita De Angeli, direttore operativo di Terme e Grandi Alberghi Sirmione Spa che possiede 7 strutture sul Lago di Garda (un albergo a 5 stelle, due a 4 stelle, un 3 stelle, 2 stabilimenti termali e un centro benessere termale). “Dal 2000 al 2012 in Italia c’è stato un incremento del 200% del numero degli alberghi a 5 stelle. Ogni anno, il Lago di Garda registra circa 20 milioni di presenze (75% straniere). Sirmione è un centro internazionale, e registra un milione di presenze all’anno. È la seconda località più visitata in Lombardia dopo Milano”. Nel 2009, il turismo luxury incideva per il 10,5% (3,3% extralusso; 7,2% lusso accessibile) mentre nel 2013 l’incidenza è aumentata al 12,2% sul totale (il segmento extralusso ha contribuito per il 4% e il lusso accessibile per l’8,2%). Mentre le vacanze medium high-level hanno rappresentato il 35,8 per cento e il medium low il 34,1 per cento. Il lusso, peraltro, è una delle maggiori attrattive del Belpaese per gli stranieri: la quota luxury del turismo internazionale in Italia (cioè la quota di turisti stranieri sul totale di quelli che fanno vacanze di alta gamma) è salita costantemente dal 17,2% nel 2005 al 20,8% nel 2013. “Nelle nostre strutture – continua De Angeli – la presenza straniera è in media la metà, ma aumenta con l’incremento del numero di stelle: nei 5 stelle la componente estera arriva al 75 per cento.
Il nostro primo cliente è il russo che non ha subìto crisi nonostante il deprezzamento del rublo. Al secondo posto c’è la Gran Bretagna che si sta riprendendo, e poi segue la Germania. L’italiano, che in media rappresenta il 50% dei nostri clienti, è molto presente invece nelle strutture a 3 stelle (toccando quota 70-80%)”. Nel 2013, il gruppo Terme e Grandi Alberghi Sirmione Spa ha registrato un fatturato intorno ai 26 milioni di euro con 600mila presenze gestite da 400 collaboratori. “La divisione alberghiera ha segnato una crescita tra il 5 e il 10% mentre il benessere addirittura del 40%”, conclude De Angeli. “In Italia su 33mila alberghi, 30mila sono a gestione familiare, manca quindi il concetto di industria del turismo su cui noi vogliamo invece puntare. Per noi è fondamentale la centralità del cliente e per soddisfare le sue necessità riteniamo che si debba investire su standard industriali e sullo sviluppo”. Nel corso del Congresso Annuale del Turismo, tenutosi durante la Bit, sono emersi altri importanti dati sul lusso presentati nella ricerca “2015 Tourism and Travel Trend Report”. Innanzi tutto, è emerso che nel 2014 i milionari nel mondo erano circa 35 milioni (+12,4% sul 2013), dei quali 15 milioni (il 41%) in Usa. In Europa sono 11,7 milioni (34%) e in Cina 1,2 milioni (3%), ma raddoppieranno entro il 2019. La regione più ricercata dai milionari è l’Europa (49%) e la destinazione preferita nel mondo è proprio l’Italia, con il 24% delle preferenze. “Il fascino dell’Italia – dice Valeriano Antonioli, CEO di Lungarno Collection – rappresenta da sempre una grande attrattiva. Ogni viaggiatore ha come sogno nel cassetto quello di visitare il Belpaese, a partire da Roma, Firenze e Venezia. Il turismo di lusso si declina in un ventaglio di offerte personalizzate. In particolare, i nostri alberghi Portrait, sia quello di Firenze aperto l’anno scorso, sia quello di Roma, si caratterizzano proprio per l’altissimo livello di personalizzazione dei servizi e della gestione del tempo”. Lungarno Collection, società di gestione alberghiera di proprietà della famiglia Ferragamo, possiede 5 strutture: oltre ai due alberghi Portrait, comprende il Gallery Hotel Art e il Continentale di Firenze, più legati al lifestyle, e il flagship Lungarno, albergo tradizionale ricco d’arte con una collezione privata di circa 500 opere d’arte originali, da Picasso a Cocteau.
Secondo Think with Bit, i mercati di origine del turismo luxury verso l’Italia sono principalmente Usa, Brics e Paesi del Golfo, ma anche i tradizionali mercati europei e in particolare la Germania. La composizione è leggermente diversa tra italiani e stranieri: i turisti luxury esteri puntano per lo più al segmento medium (38,4% contro 30%) e accessible (20,6% contro 9,9%), mentre gli italiani prevalgono nel segmento medium low (40,5% contro 26,1%). A conferma di un crescente interesse per il lusso, nel periodo 2005-2014 le presenze medie annue negli hotel 5 stelle sono cresciute a tassi molto più elevati della media, +3,4% contro 1 per cento. In particolare, le presenze di stranieri sono cresciute del +4,7% (contro +2,6% nel totale hotel) e quelle di italiani di +0,8% contro un calo del -0,4% nel totale hotel. Un altro significativo dato è che il mercato delle vacanze vale 340 dei 1.200 miliardi di euro che vale l’intero mercato del lusso. Le previsioni per l’orizzonte 2020 sono di una stabilizzazione dei segmenti low e medium low e una crescita di tutti i segmenti più alti: da 0,5% a 0,6% l’extra luxury, da 15,2% a 17,1% il medium high e da 34,1% a 35,2% il medium low. “Da sempre il lusso non conosce crisi, piuttosto cambiano i mercati di riferimento”, aggiunge Antonioli. “Stiamo registrando ottimi feedback da clienti che provengono da Brasile, Russia, Australia, Middle East e soprattutto dagli Stati Uniti, nostro mercato principale. L’unico passo indietro che abbiamo riscontrato negli scorsi anni è quello del viaggiatore italiano, ma gli ultimi dati danno segnali di ripresa”. Lungarno Collection ha chiuso il 2014 intorno ai 27 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 2013 e si dice pronta a nuove acquisizioni alberghiere per espandere il brand Portrait.
articolo di Rossana Cuoccio via pambianconews