Banconote, più volti di donna
Ci vogliono più volti di donna sulle banconote dell’intero pianeta. A lanciare questa campagna è il Fondo monetario internazionale attraverso la propria rivista Finance & Development (Finanza e sviluppo). «Quando si tratta di moneta, ci si trova in un mondo di uomini», lamenta il giornale.
Certo, vi sono anche casi positivi di rilievo: l’effigie della regina Elisabetta II sulla sterlina inglese, Eva Peron sul peso argentino (nella foto), l’ex presidente delle Filippine, Corazon (Cory) Aquino.
Ma si tratta pur sempre di eccezioni che confermano la regola, avverte il Fondo monetario, che chiede a gran voce «un equilibrio migliore fra i sessi sulle banconote».
Qualcuno ha però accusato l’organismo diretto da Christine Lagarde di farsi trainare dagli Stati Uniti. Poco tempo fa Washington ha annunciato che nel 2020 farà la sua apparizione una banconota da 10 dollari raffigurante un volto femminile. Per trovare una donna su un biglietto verde bisogna tornare addirittura all’Ottocento: si tratta di Martha Washington, moglie del primo presidente George.
Le femministe americane chiedono qualcosa in più: che la prescelta non sia la moglie di un personaggio in vista, ma una personalità autonoma. Questo avverrà nel 2017 nel Regno Unito, quando i biglietti da 10 sterline ospiteranno il volto di Jane Austen, la scrittrice preromantica vissuta a cavallo tra Settecento e Ottocento, al posto di Charles Darwin.
articolo di Massimo Galli via ItaliaOggi