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È nata la banca dati delle professionalità femminili

Si chiama ProRetePA, l’acronimo sta per professioniste in rete per la pubblica amministrazione ed è la prima banca dati online dei curricula femminili adatti a incarichi nelle società pubbliche.

Il database, preparato dal dipartimento delle Pari opportunità insieme all?università di Udine, raccoglierà i nomi e le esperienze delle candidate per i consigli di amministrazione delle società controllate dalle amministrazioni statali o locali. È un primo strumento concreto per agevolare l?applicazione della legge sulle quote di genere.Declinare al femminile la governance degli organi di controllo senza una lista di nomi tra cui scegliere non è semplice e, così, spesso si ricorre alla cerchia ristretta delle conoscenze.

ProRetePA mette un rimedio proprio a questa prassi. Da un lato, viene incontro alle professioniste (avvocate, commercialiste, notaie, etc) che aspirano a ruoli nelle società pubbliche e, dall?altra, aiuta gli enti locali che devono cercare i profili femminili a trovarli in modo trasparente e veloce. «Il progetto è importante per le donne ? spiega Giovanna Martelli, consigliera del presidente del Consiglio per le Pari opportunità? È un modo perché le professioniste possano essere conosciute e contattate per incarichi tecnici non politici dalle pubbliche amministrazioni. È capitato che pubbliche amministrazioni abbiano dovuto procedere con un bando, non avendo a disposizione nomi adatti. Con la banca dati la scelta dei profili è più veloce. È una vetrina per le donne e anche uno strumento di trasparenza per le nomine della Pa».

La rete dei profili femminili risponde alle nuove esigenze della legge Golfo-Mosca, la normativa che impone al genere meno rappresentato sia riservato fino al 33% negli organi di governo delle società pubbliche e di quelle quotate. «La legge riguarda solo le società ? prosegue Martelli ? ma auspichiamo che si possa estendere a tutto l?ambito delle nomine statali. Questa iniziativa risponde a un bisogno vero e nulla esclude che venga utilizzata per qualsiasi nomina». Diversi Ordini professionali hanno già contattato il ministero per inserire nel database i nomi delle loro associate (indirizzo www.prorete-pa.pariopportunita.gov.it).

La scelta di utilizzare la banca dati in maniera vincolante o consultiva è rimessa alla libera volontà delle singole pubbliche amministrazioni. Così come è lasciata libera la procedura ultima per individuare, dalla rosa di nomi trovata nel data base, la candidata finale.

 di Scagliarini Roberta via il Corriere della Sera