Doggy Bag: in Francia è legge
La legge che impone ai grandi supermercati di stipulare accordi con le organizzazioni del terzo settore è in dirittura d’arrivo. Intanto un altro provvedimento invita i ristoratori a mettere a disposizione dei clienti la ‘schiscetta’ per gli avanzi.
Supermercati obbligati a donare il cibo in scadenza alle organizzazioni che lo distribuiscono agli inigenti; ristoranti e bistrot incentivati a distribuire ‘doggy bag’, le schiscette per gli avanzi da portare a casa. Dopo l’accordo sul clima, la Francia si pone come Paese d’avanguardia nella lotta agli sprechi alimentari e cerca di dare maggior sollievo ai 3,5 milioni di cittadini che dipendono per il loro sostentamento dall’elargizione di pasti gratuiti.
Il 10 dicembre è stata approvata la legge che dovrebbe ridurre i circa 8 milioni di tonnellate di cibo che ogni anno vanno a finire nel cestino e nei primi giorni di questo 2016 si attende la definitiva entrata in vigore del dispositivo, dopo il passaggio al Senato. Si rivolge ai supermercati di almeno 400 metri quadrati (quindi, di grandi dimensioni) e li obbliga a girare alle organizzazioni caritatevoli il cibo prossimo alla data entro la quale è “preferibile” consumarlo, oppure di trasformarlo in mangime per gli animali o ancora compost. Per far sì che ciò accada davvero, si prevede un obbligo di accordo con le organizzazioni e la mancata definizione di questi protocolli può costare fino a 75mila euro di multa o due anni di reclusione.
Come annota il blog UpWorthy, secondo le Nazioni Unite se lo spreco di cibo fosse uno Stato, questo sarebbe al terzo posto globale per la produzione di gas serra. Ecco perché è un provvedimento quantomai pertinente, nella stagione del Cop21: si supera la fase nella quale i supermercati erano obbligati a cestinare il cibo in eccesso sugli scaffali alla scadenza.
Non è, come accennato, l’unica innovazione francese in tema di alimentazione e lotta agli sprechi. MailOnline e Telegraph raccontano infatti delle nuove norme imposte ai ristoranti che servano almeno 180 pasti al giorno. I clienti saranno infatti legittimati a chiedere i cibi non consumati per portarli a casa, nelle ‘doggy bag’ che i puristi della ristorazione transalpina hanno sempre guardato con molto scetticiscmo. In effetti, molti addetti ai lavori credono che – fatta la legge – ci sarà da vincere la ritrosia dei clienti domestici, che vedono la schiscetta come un’abitudine tipicamente americana. I sondaggi dicono che il 75% dei francesi è favorevole all’idea, ma ben il 70% non ha mai fatto ricorso alla possibilità di portare a casa il cibo.
articolo via La Repubblica