PROGRESSO E FOLLIA
E’ vero che il proverbio sostiene che “Genio è follia” ma ci dev’essere un limite.
Scherzi a parte, ci sono ancora genitori sufficientemente responsabili per notare comportamenti e caratteri dei figli?
Va bene che i genitori sono sempre occupati, che devono assolutamente far quadrare i conti di casa, ma un momentino solo per osservare la prole non possono trovarlo?
La società non è fatta solo di figure d’immagine, da politici e politicanti più o meno fuori le righe, ma è fatta anche da famiglie: padre, madre, figli, parenti.
Chi lavora nella scuola incontra questi esseri umani all’ordine del giorno, condivide o no insieme ad essi un numero considerevole di problemi anche dolorosi. La scuola non è un ufficio contabile o un archivio, la scuola è e deve essere una missione. A Gesù bastava solo una carezza per guarire, a professori e presidi molto di più, e non parliamo dell’impegno parentale. In nome di questo, essendo tanti insegnanti anche genitori, bisogna fare presente un doloroso male che rischia di stravolgere il mondo futuro.
Un ragazzo di circa diciassette anni che abbia trascorso infanzia e giovinezza fra scuola, casa, sport, amici, dunque un soggetto come molti e normale, come può in un momento trarre fuori tutta un’altra personalità e diventare violento, aggressivo a parole ed anche a fatti, sboccato e tracotante, iroso come se avesse subito un’enorme ingiustizia? Per poi tornare un attimo dopo come prima, con pregi e difetti, tranquillo e talvolta imbarazzato della sfuriata?
La risposta è: è stato distolto dal tablet, dall’i-phone, dal computer, dai suoi amati social o giochi o filmetti sdolcinato-fantasy, con personaggi improbabili dalle vocette minuscole e dalle caratteristiche mostruosamente stereotipate.
E’ necessario che i giovani vengano condotti ad usare tali macchine infernali in modo corretto, non si possono sostituire tutori e soprattutto madri e padri con questi meravigliosi strumenti di distruzione cerebrale, perchè di questo si tratta. Il miglior giovane, il più bravo e affidabile, davanti al PC o col tablet in mano per un niente muta radicalmente la sua personalità come un paranoico, e viene un gelo tremendo nella schiena il pensare che domani quasi tutti gli uomini, questi giovani cresciuti, saranno così, pronti a scannare chi li distoglie da questo impossibile, metallico ed astratto amore.
Si prega dal profondo del cuore medici e psichiatri in particolare di provvedere, genitori a stare accorti ed a modulare l’attività sugli strumenti tanto belli e tanto esiziali che mettono in cornice luminosa il progresso. Quale progresso? Generazioni di folli. Invece di piangere sulle adozioni gay, si pianga sulle progenie che perdono la qualifica umana per un pezzetto di metallo male adoperato, e che preparano il mondo ad un’era futura più che atroce.
Marilù GIANNONE