Un “Sindaco Pescatore”
UN EROE del NOSTRO TEMPO – IL SINDACO PESCATORE
Mercoledì 9 marzo a Roma, Palazzo Grassi, è stato presentato, illustrato e discusso un libro “scomodo” per questo tristo momento nazionale: si tratta del “Sindaco Pescatore”, un libro, (anche un film) che è di monito e di dolore per tutti coloro che soffrono per le attuali truffe, per gli scandali, per l’umanità che si sgrana sotto il tacco del dio denaro.
Il volume è commentato da DARIO VASSALLO, fratello del protagonista, il mai oscurato dalla memoria degli italiani veri, ANGELO VASSALLO, sindaco di Pollica nel Cilento, morto per mano della camorra, o della mafia, della lutulenta corruzione nazionale, insomma. Fortuna che Angelo ha portato in alto la bandiera degli altri italiani, i veri “diversi” perchè non sedotti da droghe e vendite di uomini o da imbrogli miserandi vestiti di onorabilità.
L’ esposizione del fatto narrato si è avuto tramite la saggezza di ENRICHETTA ARCI, sorella di GIAMPIERO, esponente di Alleanza Nazionale ed uomo politico “diverso”, cioè pulito, coerente, generoso. Dario Vassallo, medico di Enrichetta, ha saputo della Fondazione Giampiero Arci e le si è rivolto per alcuni consigli circa la creazione di un’Associazione che si batte per ripristinare o almeno per difendere la vera anima italiana, quella nutrita di legge ed essenza guerriera dalla grandezza civile di Roma. E così hanno scoperto analoghe le azioni politiche dell’uno e dell’altro.
Angelo Vassallo era un semplice ed un Sindaco senza paura e senza menzogne, un pescatore che aveva a cuore la vita dei suoi amministrati fino a non vessarli di tasse, fino a usare il denaro introitato con una precisa conduzione comunale, poco incline ad inchinarsi davanti alle borie ed alle minacce dei delinquenti. Angelo era allievo dei francescani presso i quali frequentava gli anni di scuola, ed è vissuto con questa norma. Simile – dice Enrichetta – a suo fratello Giampiero per tre caratteristiche: l’amore con il quale vivere, il dolore degli altri, ed il senso della missione da portare avanti quando si è uomini politici. Senza l’amore per la vita umana, la natura – si veda la protezione del giglio di mare – nessuna politica, dal depuratore al lavoro per tutti può essere tale, è invece voglia di sfruttare, di distruggere, di sporcare.
Il libro vuole essere, nella sua prosa incisiva, un esempio per tutti ed un rimprovero per l’acquiescenza vigliacca ai prepotenti. Bisogna assumere lo spirito vitale di questo uomo esemplare come l’analogo Giampiero e vivere da uomini e da politici mettendo in alto ed in ogni azione il senso del dovere.
Dario ed Enrichetta insistono particolarmente su questo pensiero: è tempo di smettere di definire come stupido o come pazzo chi ha la vocazione della politica e tutti coloro che fanno il loro dovere. E’ tempo, cittadini, di riprendere ovunque in Italia le armi della legalità e dell’amor di prossimo e combattere coraggiosamente l’ignoranza, la protervia, la violenza : facciamo vedere al mondo incerto del nostro valore, a torto o a ragione, chi siamo veramente.
Marilù GIANNONE