L’Estate dei Musei
Una stagione speciale
L’inizio di questo mese ha visto, in zone museali, tante iniziative veramente pregevoli, e così ben accordate da riuscire ad accettare tutti gli interessati, qualunque sia il loro gusto: musica classica, jazz, arte, esposizioni, dialoghi, visite guidate.
La Sovrintendente EDITH GABRIELLI, all’apertura della stagione di questi eventi, l’aveva annunciato e così è stato. E’, per fortuna, considerato evento anche sedersi comodi su una panchina nel cuore di Roma, nel ritrovato Giardino di piazza Venezia, ed aprire un giornale, per godersi qualche ora in dolce far niente o semplicemente lontani dal caos pur con gli strumenti della Mobilità a portata di mano.
Ha aperto la stagione jazzistica ROBERTO GATTO, sono state offerte due conversazioni (una è prossima ad essere effettuata) su due pittori italiani vissuti quando c’era insicurezza, disordine, sì, ma senza ingerenze liberiste o massificanti come in questo momento: il fascino quasi esoterico di GIORGIONE, che con Tiziano divise il mondo della cultura figurativa cinquecentesca raccogliendo ognuno una squadra nutritissima di ammiratori, e la magia di GIOTTO in una conversazione più unica che rara sulla magnificenza della sua opera musiva posta sulla facciata di San Pietro quando ancora il genio possente di Michelangelo non aveva riportato in auge lo spirito di questa cattedrale romana (anche se la vera cattedrale è San Giovanni).
E’ qui superfluo fare una biografia o un’analisi critica dei due titani del pennello. Bisogna però evidenziare che è la prima volta così facendo che si riporta la bandiera italiana in mano all’uomo della strada come all’esperto, ed il risultato che ci si aspetta è che tutti possano avere una presa di coscienza di ciò che siamo, senza le solite mandolinate su mafia, corruzione, comportamenti gigioneschi. Con il vecchio detto sessantottesco: “riprendiamoci la nostra storia”, che non è fatta di buonismo, di inchini, di politically correct. E’ fatta di genio, come quello che si manifesta qui, nel nostro Stivale, con buona pace degli invidiosi, siano essi al di là dell’Oceano, oppure oltre il Mediterraneo, dove si è solo capaci di fare cattiva politica e cultura sinistramente troglodita.
Marilù Giannone