PARTECIPAZIONE del CITTADINO alla GESTIONE D’ IMPRESA e nella RAPPRESENTANZA POLITICA
L’iniziativa del CESI, Centro Nazionale di Studi Politici, deliberata il 19 gennaio e lanciata il 23 successivo, di un Appello a tutti i candidati alle prossime elezioni politiche per sottoscrivere un “Patto per la partecipazione” (vedi sito CESI – www.centrostudicesi.it ) ha trovato numerosissime adesioni ed ha anticipato significative dichiarazioni analoghe da parte di organizzazioni imprenditoriali, dei dirigenti d’azienda, nonché di appartenenti ai sindacati dei lavoratori.
Si rende pertanto necessario approfondire la materia sia per quanto riguarda le origini che per quanto si riferisce agli sbocchi che si intravedono.
In questa direzione vi erano state in passato autorevoli indicazioni da parte di singoli esponenti del mondo imprenditoriale e giornalistico le quali avevano sostenuto, appunto, che l’introduzione dell’istituto della cogestione e della partecipazione agli utili, non solo riguarda la giustizia sociale, ma anche il progresso economico al fine di aumentare la produttività dell’intero sistema, la sua efficienza nella competizione mondiale e l’aumento della disponibilità monetaria delle famiglie dei lavoratori ai fini della ripresa della domanda aggregata per combattere la recessione.
Vale la pena, pertanto, di fare anzitutto una sintesi storica di questa proposta istituzionale che è destinata a caratterizzare fortemente un sistema politico ed economico alternativo all’attuale. Quello della cogestione, infatti, è un istituto che rientra in un complesso istituzionale coerente, di politica economica non solo di breve periodo, ma che si inserisce costituzionalmente in un indirizzo di sviluppo strutturale valido nel medio-lungo periodo con forti riflessi nel progresso civile della società.