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La Spada, il maglio, la Croce

 

La Spada, il Maglio, la Croce______un libro di Clementina Magliulo Podo 

_______________________________________ Recensione  a cura di Marilù GIANNONE  *

Per chi si aspettasse uno dei soliti fantasy con eroi e guerrieri invitti, fanciulle da salvare e regni da conquistare, si deve dire che egli è relativamente fuori strada. E’ così, in questo ultimo libro di Clementina Magliulo Podo, e non è così. Guerrieri ce ne sono e molti, e così augusti condottieri, come Goffredo di Buglione , Roberto il Guiscardo, ma agiscono di sfondo al racconto, che è incentrato su una sorta di iniziazione alla vita di un giovane nobile normanno di Boulogne, Eustachio. E’ lui dunque il piccolo grande eroe di quest’opera che non è né un fantasy, né un romanzo: è una biografia incorniciata da realtà storiche ed arricchita da quel tanto di fantasia creatrice occorrente per farne una lettura leggera e trascinante senza la robustezza talvolta ostile di una ricostruzione storica. A ciò si aggiunge la personale vicenda amorosa del giovane Eustachio, resa con incanto primaverile senza privarla di realismo.1904107_646606775394054_2388850040615545755_n

E’ l’ultima, (but not least,) opera di un’autrice che ha qui voluto fare omaggio al capostipite della sua famiglia, Eustachio appunto, e come sempre ha voluto mutare ancora l’oggetto della sua maestria scrittrice. Infatti, scorrendo i numerosi libri di Clementina , si apre davanti a noi un nutrito ventaglio di personaggi, problemi, fatti di cronaca, vicissitudini personali, senza dimenticare anche l’argomento delicato dell’esoterismo. Iniziato con Storia di una madre , autentica biografia, La Spada, il Maglio, la Croce questa volta ci offre la biografia di un affresco storico, del quale ella è il committente, e nel quale sfilano come in un’opera di Benozzo Gozzoli Eustachio, i suoi fidatissimi compagni, Re, Saraceni, Templari, belle donne, validissime Regine.

Avevo accennato ad un tipo di iniziazione. E’ così. Come in ogni iniziazione, è il protagonista a sentirsi pronto a compierla, è il doloroso, necessario, ambito passaggio dall’adolescenza alla giovinezza di un ragazzo del lontano anno mille, da quella delle armi a quella dell’autodeterminazione, da quella del distacco dal focolare natio (si vedano le epiche medievali brettoni, cioè il Breùs) alla realizzazione cosciente di un nuovo focolare, e poi la prima volta in armi, con feriti e morti, la prima volta dell’amore, con tutte le ansie e la tensione data dall’ignoto.

Cosa è infatti un’iniziazione se non il passaggio ad un livello superiore di conoscenza compiuto vincendo il timore dell’ignoto, che spaventa con l’accenno ad una perdita , che va sfidata, ed alla morte, che va accettata per poterla superare?

Ma il  libro non è solo questo: non dimentichiamo il posto di primo piano che ha l’amicizia, rivista alla luce nordica del  gruppo fondato sulla lealtà, sulla reciproca difesa, sul consiglio scambievole.

Come sempre la scioltezza espressiva della bella scrittura di Clementina rileva ogni tratto del loro manifestarsi con la lucida progressione di un rivo d’acqua chiara. Su di esso corre la tenera esistenza di Bénoit, simbolo del bambino che non è più perchè diventa, morendo in lui qualcosa,  un giovane, e  la scelta di Eustachio per un futuro simboleggiata dalla separazione da Félicien , che resta guerriero, mentre il Nostro diventa un Conte che amministra con amore e serietà il nuovo regno rappresentato dalla cittadina di Frignano. E’ il corso della vita, che nessuno indovina, e che conduce a cambiare armi, a perfezionare strumenti, a cambiare perfino nome:  Eustachio si abilita all’uso del maglio, arma usata da millenni nel Nordeuropa, protagonista delle storie di Thor, e poi impara l’uso di un nuovo tipo di vite per innesto in quella mediterranea di un germoglio della vite coltivata a Boulogne. Per queste due caratteristiche unite, verrà fuori un nome nuovo, che fregerà il suo nascente blasone  e darà origine ad altri Eustachi dopo l’unione con la bella castellana di Frignano, fino alla Nostra Autrice. A questo punto il racconto diventa biografia e memoria.

Non ci si accorge, trascinati dalla storia, che il libro si incarna, in quanto prende repentinamente forma  da una cornice propriamente storica , nel momento in cui il protagonista  inizia a narrare  con la  propria voce e si fa avanti nella vita,  per così dire nasce, ed è anche qui un’iniziazione., dal vorticoso, agitato periodo storico.

Siamo alla prima Crociata, con tutte le controversie di giudizi e con tutte le sue conseguenze sociali, economiche, ambientali e spirituali. E’ una guerra indetta da Papa Urbano II e dai re di Europa in parte per fermare lo strapotere dei popoli musulmani, in parte per conquista di nuove terre e ricchezze. La posta in gioco di questo scontro è il Sepolcro di Cristo, che non deve cadere in mano eretiche.  Non bisogna dare addosso ai Crociati: qualunque uomo può essere vinto dal demone della conquista e del terrore. Non si dica  che i Crociati hanno insegnato ai musulmani la violenza e la voglia di potere. Oltre a ripetere che ogni uomo è affetto da questa malattia, facciamo presente che due Sure del Corano raccomandano di essere violenti contro chi non crede, e che la guerra santa è cosa giusta. Ricordiamo i nostri progenitori, i Romani. Facevano guerra di conquista, ma non ne hanno fatta nemmeno una per religione. La religione è una scusa. Anche nel Corano. I Romani  erano più leali.

L’uomo dell’anno mille è stato abilmente ricostruito da Duby e da altri storici del periodo. La gerarchia, anche familiare,in quel tempo era rigida ed assolutamente rispettata. Le donne avevano voce in capitolo se signore o religiose, i matrimoni erano regolati da genitori e da doti. Nel libro La Spada……. questi dati sono lasciati come sfondo all’opera , mentre le qualità personali di Eustachio le superano. , ma fanno rifulgere gli usi tipici del normanno, la voglia di sfida, la fiducia in se’,la costanza, il valore guerriero, presenti fino ai discendenti della famiglia che si cimentano in professioni importanti e stili di vita assolutamente combattivi; i valori dei membri di essa rifulgono anche dopo il Passaggio all’altra vita, ieratici e maestosi come i simulacri in pietra degli antenati evidenziano

Così , come quelle grandi figure storiche ci affascinano lungo la biografia che ce li fa conoscere nel dettaglio e nel quotidiano, ci lega affettuosamente il pregio della Biografa e Discendente, che rende giusto  omaggio al suo sangue senza orgoglioso sussiego , con questo libro fra avventura e realismo, fra leggerezza e tormento.

* Docente Letteratura e Storia dell’Arte