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Autore: Torquato Cardilli

Il “vaffa day” in politica

Dai KOOLY NOODY alle FACCE DA CULO 

Quando gli storici si occuperanno di raccontare fatti e personaggi della seconda repubblica, dovranno affrontare il tema scabroso del decadimento dei costumi, degli atteggiamenti villani, del linguaggio triviale, del premio all’ignoranza, della mortificazione del merito che ci hanno inflitto i politici al governo negli ultimi venti anni.

Gente pagata dagli italiani, perché rendesse migliore la vita del Paese che istituzionalmente rappresenta e che invece ha pensato solo al proprio benessere mortificando il lavoro onesto e sottopagato della gente comune e violando il giuramento, obbligatorio all’atto dell’assunzione di ogni pubblica funzione, di operare per il bene della nazione.

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Caste & Privilegi

LA ZARINA, I BOIARDI   & I PRIVILEGI INTOCCABILI

Alcuni anni fa fu organizzata al Vittoriano una mostra dedicata alle donne che hanno fatto l’Italia: regine e principesse, mondine e maestre, ricercatrici e contadine, sarte e partigiane, eroine e rivoluzionarie.

Un esempio su tutti fu quello della crocerossina duchessa Hélène d’Orléans,  moglie di Emanuele Filiberto di Savoia duca d’Aosta, cugino di Vittorio Emanuele III, che inaugurò la scuola per infermiere volontarie, tutte aristocratiche, con la regola del divieto di occuparsi degli ufficiali feriti del loro stesso ceto, per dedicarsi, invece, ai soldati semplici di estrazione popolare e analfabeti.

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…No, non è la BBC !

Vergogna e ipocrisia

La vergogna, dal latino verecondia, è un atteggiamento di timore del biasimo altrui, per il disonore che si prova a seguito di un errore commesso; in parallelo l’ipocrisia, che La Rochefoucauld  definisce come l’omaggio che il vizio rende alla virtù, è l’atteggiamento di chi finge per ingannare gli altri, di chi indossa una maschera per apparire diverso da ciò che è realmente.

Un vecchio adagio recita che chi ha gettato la vergogna alle ortiche non la ritrova quando ne ha bisogno. Nessun altro motto potrebbe essere adatto per descrivere il comportamento del Governo e della dirigenza del Nazareno a proposito dello scandalo degli stipendi in Rai.

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Opportune riflessioni sul TTIP

 Ahi serva Italia, di dolore ostello, 
nave sanza nocchiere in gran tempesta, 
non donna di province, ma bordello! 

La lettura del libretto “Ultimi” di Antonio Galdo fa più male di un pugno nello stomaco. Siamo diventati stabilmente ultimi non solo tra i Paesi del G7,  ma anche tra quelli più avanzati al di là di questa ristretta élite. Abbiamo conquistato la vergognosa maglia nera non a causa dell’autolesionismo disfattista, dei gufi e dei soloni come vogliono far credere quelli del governo, da Berlusconi fino a Renzi, ma per la pioggia incessante di giudizi negativi emessi da organismi internazionali.

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Riforma della Costituzione

Il “Vizio Capitale”  e i dettagli sconosciuti  della “Riforma Costituzionale” 

Per capire il vizio capitale della nuova Costituzione italiana, targata Renzi, prima ancora di scrutarne le trappole e i trabocchetti sconosciuti al grande pubblico, è necessario fare una piccola premessa interrogandoci su cosa sia la Costituzione.

Questo termine sul piano meramente descrittivo indica la legge fondamentale di un ordinamento giuridico, la fonte principale o primaria da cui le altre fonti traggono la propria legalità e legittimità; ma sul piano politico-filosofico, cioè del pensiero concreto, come abbiamo imparato dall’illuminismo e dalle  rivoluzioni americana prima e francese poi, significa legge fondamentale che costruisce il sistema della separazione dei poteri che debbono coesistere in equilibrio senza che l’uno prevalga sull’altro.

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L’ Inesistenza di un “Bon Ton Istituzionale”

Gli utili idioti e i maleducati istituzionali

Il referendum, per definizione, non ammette interpretazioni, né distinguo o mediazioni politiche. Ci sono solo due opzioni: Si oppure NO. E’ uno solo il segno che prevale in senso assoluto, ma c’è un terzo incomodo “l’astensionismo” che si comporta come il monello che ruba il pallone ed invalida la partita. Di fronte al risultato del referendum del 17 aprile la domanda più ricorrente, ma francamente oziosa, è quella relativa a chi abbia vinto e chi abbia perso dato che il terzo incomodo, senza la minima formulazione di un pensiero politico, ma anzi dimostrando disinteresse e addirittura astio verso il fair play di una partita onesta gli ha tolto ogni validità.

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A proposito dei Referendum

UNA LEZIONE DI DIRITTO COSTITUZIONALE … A PROPOSITO DEL REFERENDUM

I mezzi di informazione, che si comportano come il clero officiante del potere, al quale dimostrano ogni giorno consenso e obbedienza, riferiscono con enfasi notizie e temi, con le adeguate sottolineature e i vergognosi omissis, scelti o suggeriti da chi comanda di modo che il pubblico abbia sotto gli occhi e nelle orecchie solo ciò che non mette in discussione le scelte fatte al vertice del Governo e dello Stato. Il compito della stampa indipendente è invece quello di rivelare ciò che il potere vuole che non si sappia e non si dica, cioè esattamente il contrario di quanto avviene, specialmente nel servizio pubblico radio televisivo i cui notiziari trasudano piaggeria e disinformazione.

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La inettitudine dei “Nostri (?) Governanti”

PUBBLICHIAMO UNA ANALISI SPIETATA E FORSE CRUDELE, MA PURTROPPO VERITIERIA, TRASMESSACI DA TORQUATO CARDILLI – ESPERTO DEL PANORAMA MEDIO ORIENTALE, PER I NUMEROSI ANNI IN CUI HA RICOPERTO IL RUOLO DI AMBASCIATORE D’ITALIA ALL’ESTERO, attualmente opinionista su “L’Italiano” quotidiano pubblicato in Argentina – in lingua italiana. 

Terrorismo  & Dintorni 

Quattro mesi fa scrivevo che gli assassini dell’ISIS non potevano essere considerati alla stregua di rivoltosi rivoluzionari con l’ambizione di dare, dopo l’eliminazione dei Raìs arabi Saddam Hussein e Gheddafi e del principe nero Bin Laden, un nuovo leader e un nuovo futuro ai diseredati del Medio Oriente. Gli atti di terrorismo che avevano colpito Tunisi, Beirut, Cairo, Sharm el Sheikh, Nairobi, Parigi e Bamako avrebbero potuto ripetersi in modo spettacolare a Bruxelles, centro nevralgico delle istituzioni europee e della Nato[1].

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Fidarsi (non) è meglio !

FIDARSI E’ BENE, MA…

 E’ passata una settimana da quando Renzi ha dato a vedere di aver preso cappello perché è stato reso di pubblico dominio il fatto che gli americani avevano intercettato nel 2011 le conversazioni di Berlusconi. Non per la persona in sé, i cui colloqui telefonici non andavano al di là di qualche barzelletta, o favore alle sue aziende, o appuntamento per una “cena elegante” con seguito di bunga bunga, o qualche intesa con i suoi avvocati per abbreviare i tempi di prescrizione ecc., ma perché si trattava pur sempre del Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia, paese alleato che, per oltre mezzo secolo, ha costituito la base per eccellenza della Nato, la prima linea contro l’URSS e il patto di Varsavia, paese talmente fedele da rimandare subito liberi a casa i militari responsabili della tragedia del Cermis e da indurre i suoi Presidenti a graziare gli spioni condannati per sequestro di persona.

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“Air Tax”

Così continuando,  pagheremo anche l’aria da respirare 

Uno dei mantra continui, ripetuti fino alla noia da parte del primo ministro e dei suoi corifei nelle varie trasmissioni televisive, nei comunicati stampa, negli editoriali di direttori TV amici e negli articoli di giornalisti compiacenti è che questo Governo abbassa le tasse. Ad un esame superficiale potrebbe sembrare che effettivamente il bonus degli 80 euro (per la verità concesso solo alla fascia di reddito medio e non ai poveri) costituisca una diminuzione delle tasse, 

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Ut demostrandum erat

“UT DEMOSTRANDUM ERAT”

 

– Un vecchio, polveroso, manuale di esercizi di matematica applicata, concludeva la dimostrazione della soluzione di un problema con la dicitura “ut demostrandum erat” (come volevasi dimostrare), già utilizzata, nella versione greca, fin dai tempi di Euclide e Archimede.
Questa espressione calza a pennello con la situazione italiana di paese irrimediabilmente perduto, che non riesce a liberarsi della camicia di forza della corruzione, delle deviazioni di apparati dello Stato, della mafia, della burocrazia ottusa, dei privilegi e dei soprusi, se non viene totalmente sostituita la classe dirigente politica e amministrativa.
Quanto accaduto a Roma, che si ostina senza vergogna a volersi candidare per le Olimpiadi, (*) mentre campeggiano su tutti i giornali mondiali le foto del degrado, della sporcizia, del sudiciume politico, è indicativo.

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Come distruggere l’industria alimentare italiana

L’U.E. contro il “MADE in ITALY”_________________________di Torquato CARDILLI *

Uno dei proverbi che abbiamo ascoltato sin dalla tenera età “non è tutto oro quel che luccica” ripetutoci dagli anziani con l’intento di metterci in guardia da possibili imbrogli materiali, affettivi, spirituali che possono capitare quando si è superficiali nelle valutazioni, è un detto antichissimo. Risale addirittura a Esopo ed ha avuto una larga diffusione, prima nel mondo letterario e poi nell’uso comune, per essere stato inciso da Shakespeare sullo scrigno che lo spasimante principe del Marocco offre a Porzia, nell’opera il mercante di Venezia. Ma in Europa pare che non sia più così. A Bruxelles hanno scoperto la pietra filosofale per trasformare le sostanze ed arricchire i soliti noti.

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Promesse non mantenute

Promesse non mantenute e debito pubblico *___________ di Torquato CARDILLI 

 Pur se affetti da smemoratezza cronica, gli italiani forse ricorderanno la sfida da gradasso che il premier fece pubblicamente, promettendo, a pena di essere chiamato buffone, il pagamento di tutti i debiti arretrati (60  miliardi) della pubblica amministrazione verso i privati entro luglio 2014, tempo poi dilatato fino al 21 settembre (giorno di San Matteo).La promessa fatta nel salotto di Porta a Porta, sull’onda dell’euforia per la vittoria alle elezioni europee, non meravigliò più di tanto lo scettico Vespa che anzi raccolse il guanto di sfida rilanciando con una scommessa, dando per certo il fallimento dell’impegno. La posta: un pellegrinaggio a piedi fino al Monte Senario.

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Carthago delenda est !

Politica estera, questa sconosciuta

Quasi un anno fa avevo cercato di illustrare come la politica estera italiana, terreno sul quale partiti e governo, parlamento e popolo, a prescindere dalle differenze di opinioni, dovrebbero convergere, fosse nel più completo disarmo e abbandono.

Nessuno dei nostri governi nell’ultimo decennio (Berlusconi, Prodi, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi) ha avuto la minima idea sul come fronteggiare le varie crisi, controllarle e volgerle nel senso a noi meno sfavorevole, sul come coordinarsi (non solo ubbidire) in modo propositivo con i partner europei ed atlantici, sul come elaborare una strategia politica che salvaguardasse l’interesse dell’Italia in una prospettiva almeno di medio termine.

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TFR o QUIR

TFR o QUIR – Carta vince, carta perde  __________________Torquato  CARDILLI 

Il successo di un’iniziativa che ha un effetto diretto sul bilancio familiare, sottoposta al vaglio delle persone, si misura dal grado spontaneo di adesione trasversale nella società che va ben oltre gli steccati dell’appartenenza politica, perché con il proprio portafoglio la gente fa migliori conti che con la propria coscienza. Ci siamo già occupati la settimana scorsa sotto l’aspetto costituzionale di QUIR, la cosiddetta quota integrativa della retribuzione, riassunta in un acronimo abbastanza ingannevole. Ritorniamo ora sull’argomento dal punto di vista meramente economico.

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Un Premier e un Parlamento

Un premier autocratico ed un parlamento di incapaci ___________di Torquato CARDILLI 

Il premier autocratico, gaffeur e indisponente, attaccato dai gufi, dai rosiconi, dai professoroni, dai sindacati, dai pubblici dipendenti, parvenu che ha scoperto l’aereo di Stato, per ora sta bene al parlamento composto da allegri festaioli (lavorano al massimo tre giorni alla settimana) incapaci di occuparsi del benessere del popolo. Hanno votato in prima lettura, su ordine di scuderia, senza colpo ferire, la riforma della legge elettorale e la riforma della Costituzione. Si tratta di due leggi mostruose: la prima non elimina affatto i vizi di incostituzionalità rilevati dalla Corte Costituzionale contenuti nella legge elettorale vigente, cosiddetta porcellum, mentre la seconda svilisce il Senato a rango di dopolavoro di sindaci e consiglieri regionali (ai quali viene riconosciuta però l’immunità parlamentare) che ovviamente in questi anni si sono distinti per ruberie, uso privato e sperpero di fondi pubblici.

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Un Premio Nobel per la Guerra

Un PREMIO NOBEL per la GUERRA  ______________________________Torquato CARDILLI *

 

Gli uomini politici hanno imparato che le telecamere stanno sempre in agguato pronte a cogliere qualsiasi loro atteggiamento che possa risultare sgradito al pubblico e quindi suscettibile di far perdere consensi. Perciò quando parlottano tra di loro, imitando goffamente i giocatori e gli allenatori di calcio che vogliono sfuggire alla censura della FIFA, mettono sempre la mano davanti alla bocca per evitare che possa essere letto, con il teleobbiettivo e la moviola, il labiale che evidentemente riferisce cose sconvenienti o che è bene il pubblico non conosca.

Non hanno però ancora imparato a diffidare delle fotografie che possono essere, a distanza di tempo, la prova documentale dei loro intrighi amorosi (vedi Hollande) o politici. E’ questo il caso di un esponente di spicco dell’establishment americano, non uno qualunque, ma il senatore repubblicano dell’Arizona John Mc Cain, fatto prigioniero e decorato con medaglia d’argento al valor militare nella guerra del Vietnam, già candidato alla Casa Bianca contro Obama, le cui foto hanno percorso in tutta la sua ampiezza la rete informatica mondiale. E che non si tratti di fotomontaggi è stato confermato da fonti della stessa intelligence americana.

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Menzogna continua

 Menzogna continua  – Nessuno ha detto la verità, tutti hanno mentito sulla gravità della crisi e sulla validità della strategia per superarla_________di Torquato CARDILLI *

Negli ultimi 10 anni, tutti i governi ci hanno preso in giro: Berlusconi, Prodi, Berlusconi, Monti, Letta ed ora Renzi. Nessuno ha detto la verità, tutti hanno mentito sulla gravità della crisi e sulla validità della strategia per superarla, sempre con l’approvazione scontata di un parlamento succube, inchiodato con i voti di fiducia ai privilegi castali ed all’inciucio permanente tra maggioranza e finta opposizione, come dimostra l’attuale coalizione per la riforma costituzionale e per la legge elettorale. Su tutti ha vigilato per troppi anni, con arcigni moniti a ripetizione, ma con manica larga nel firmare leggi vergogna, il Capo dello Stato che non ha garantito i diritti del popolo, né il rispetto della Costituzione, ma solo l’interesse del più forte.

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Un Paese in dissesto

Un paese dissestato dalla politica_________________ di Torquato CARDILLI *

Avviso ai lettori: mettete da parte questo articolo e leggetelo tra qualche giorno al  momento opportuno, quando apparirà come cronaca di un disastro annunciato.

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Siamo a fine estate ed è logico attendersi grandinate e temporali che, da parecchi anni, hanno assunto una virulenza ed una frequenza fuori dell’ordinario, con conseguenze disastrose. Fanno notizia non solamente le lamentele degli albergatori per la stagione inclemente, gli inutili cinguettii del premier, le rampogne dell’Europa per la nostra inettitudine furbesca nei conti, le brutalità di guerra in Medio Oriente, i conati militareschi della Nato in funzione anti Putin, o gli sbarchi di disperati mentre la criminalità transnazionale continua indisturbata i suoi affari.

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La politica del non disarmo

IL DISARMO della POLITICA ESTERA e non la politica estera del disarmo ____________________di Torquato CARDILLI

Per gentile concessione dell’ autore –  già pubblicato su “L’ITALIANO” – www.litaliano.it – quotidiano on line      

 

In politica estera vale il principio della continuità dello Stato per cui il Governo in carica, quale che esso sia, deve prioritariamente perseguire gli interessi nazionali e poi, solo se possibile, anche quelli dell’alleanza a cui appartiene, che spesso sono divergenti. Noi, purtroppo, abbiamo fatto storicamente il contrario. Le recenti guerre in Iraq, Afghanistan, Libia, e da ultimo Ucraina, ci hanno visto partecipare, soffrirne gravi conseguenze senza trarne nessun vantaggio, a differenza di altri paesi. Abbiamo semplicemente obbedito agli ordini, forzando e contorcendo la nostra costituzione con l’avallo di un parlamento ignorante e succube di fronte ad un premier ed un presidente inclini alle prove di forza, alle vanterie verso l’alleato maggiore, desiderosi di non sfigurare, pronti a correre pericoli pur di sedere al tavolo dei grandi senza renderci conto che a noi era riservato lo strapuntino (ed a volte nemmeno quello).

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