AL MUSEO DI ROMA, ESPOSIZIONE DELLE OPERE DIARTEMISIA GENTILESCHI
Si è aperta a Roma in questi giorni, nelle sale del palazzo Braschi, una mostra molto interessante dedicata a una grande pittrice della prima metà del diciassettesimo secolo: Artemisia Gentileschi, simbolo dell’affermazione del talento femminile, sostenuto anche grazie a un temperamento fuori dal comune che l’aiutò a emergere in un mondo prettamente maschile come quello della pittura. Fermamente determinata a non farsi scrupolo per affermarsi come donna e come pittrice, fin dall’infanzia viene istruita per diventare un’artista, progetto di difficile realizzazione ma Artemisia non si arrende e, lavorando insieme al padre, conosce diversi pittori e osserva da vicino molte opere tra cui quelle di Carracci, Caravaggio, Guido Reni.
BOLOGNA: I^ in classifica ….. e MILANO batte Roma 12 a 2
I numeri indicano le posizioni occupate, rispettivamente da Roma e Milano, nella classifica delle 14 città metropolitane, graduate sulla base del livello di soddisfazione della qualità della vita; DATAMEDIA Rcerche infatti, come già pubblicato da “Italia Oggi”, ha elaborato i dati di un’indagine per stabilire il livello di qualità della vita percepita dagli abitanti delle maggiori città italiane, lo scopo è quello di individuare quali città risultino più vivibili e quali siano invece quelle in cui gli abitanti si sentono meno soddisfatti.
SCUOLA E FUTURO____________________di Lidia D’ANGELO
La recente manifestazione di Palermo sulla “scuola del futuro”, svoltasi il 18 e 19 ottobre, ha richiamato numerosi studenti, docenti, personalità del giornalismo e figure istituzionali tra cui il Ministro della Pubblica Istruzione, il Presidente della Regione Siciliana e il Sindaco di Palermo il quale, tra le varie cose, ha sottolineato l’importanza della conoscenza come strumento per la lotta alla mafia. Questo evento offre il destro a una serie di riflessioni sulla scuola e sui nuovi scenari del contesto sociale esterno alla scuola.
Le numerose variabili della società odierna ne determinano la complessità e di conseguenza le difficoltà a sapersi muovere e a orientarsi senza perdere di vista gli obiettivi che ciascuno si prefigge.
Un tempo la società era molto più semplice, lineare, erano pochi i bisogni che la gente cercava di soddisfare e anche la scuola era organizzata in modo lineare, piramidale direi, con il preside che applicava le disposizioni ministeriali per il tramite dei provveditorati, svolgendo un ruolo di mero esecutore di leggi, senza essere responsabilmente coinvolto; oggi il preside, o meglio il dirigente scolastico, è il primo responsabile dei risultati che la sua scuola raggiunge; i docenti trasmettevano lo scibile agli studenti per mezzo di lezioni frontali “verticali” cioè calate dall’alto, senza che gli alunni partecipassero al processo educativo perché non considerati attori ma semplici contenitori di nozioni e informazioni.
Nella attuale società complessa anche la scuola è cambiata e, da lineare, è diventata circolare con al centro l’alunno di cui la scuola cura e promuove la formazione integrale; nella scuola hanno fatto ingresso e irruzione tutte le problematiche della società che esigono attenzione approfondita e richiedono soluzioni certe.
Il numero degli alunni stranieri aumenta ogni anno e se è pur vero che la diversità rappresenta una ricchezza, la presenza di questi alunni richiede didattiche personalizzate e strumenti adeguati di cui le scuole non sempre dispongono; anche gli alunni con handicap più o meno gravi sono portatori di bisogni educativi speciali che non debbono essere trascurati; tematiche fondamentali quali l’educazione alla legalità, il rispetto per la diversità, la sensibilità nei confronti dell’ambiente, la salute, vanno affrontate con competenza e conoscenza affinchè gli studenti sappiano relazionarsi in modo corretto nella società.
La cultura e l’educazione debbono essere valorizzate perché svolgono una funzione inclusiva e di promozione sociale, possono rappresentare il presupposto dal quale partire per poter fornire pari opportunità, in particolare ai giovani, e rappresentare un’azione mirata contro la diseguaglianza a favore della giustizia sociale. E’ necessario perciò creare le condizioni per stabilire tra i diversi attori (genitori, studenti, docenti, istituzioni ed enti locali) un patto educativo che rimetta al centro delle politiche istituzionali la cultura come ricchezza da custodire e su cui investire risorse.
LA GIORNATA DEL RICORDO ______________________di Lidia D’ANGELO
Tra l’anno 1943 e il 1947 lungo il confine nord orientale italiano è stata scritta una pagina orribile di storia che ha visto 350 mila nostri connazionali costretti ad abbandonare la terra in cui erano nati e cresciuti per evitare la fine orrenda dei 20 mila infoibati uccisi o torturati dai partigiani comunisti di Tito, senza dimenticare l’esproprio dei beni, spesso frutto di sacrifici che si tramandavano di padre in figlio. I profughi preferivano avventurarsi verso un’Italia disastrata, affamata e diffidente piuttosto che restare estranei nella Jugoslavia di Tito, una terra di violenze e soprusi che non riconoscevano più.