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Autore: Redazione

La Governance del processo esecutivo tra efficienza e tutela dei diritti

LA GOVERNANCE DEL PROCESSO ESECUTIVO TRA EFFICIENZA
E TUTELA DEI DIRITTI

12|13 giugno 2015 hotel Rome Cavalieri

ROMA

venerdì 12 giugno 2015

APERTURA DEI LAVORI

Saluti ore 9,30

dr. Mario Bresciano | Pres. Tribunale di Roma dr. Stefano De Michele | Pres. Sez. Esecuz. Immobiliari Tribunale di Roma
avv. Mauro Vaglio | Pres. Ordine Avvocati Roma dr. Mario Civetta | Pres. ODCEC Roma

dr. Cesare Felice Giuliani | Pres. Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Roma,Velletri e Civitavecchia

PRIMA SESSIONE ore 10,30 – 11,30 “La riforma della vendita: abrogazione

sostanziale della vendita con incanto”

relatori: dr.ssa Annamaria Soldi| Sost. proc. gen. Corte di Cassazione dott. Alberto Cardino | Sost. proc. gen. Corte di Cassazione moderatore: prof.ssa Pasqualina Farina | Aggregato
procedura civile Università La Sapienza Roma

DIBATTITO ore 11,30 – 12,00
SECONDA SESSIONE ore 12,00 – 13,00

“Verso prassi condivise – esiti e prospettive del coordinamento tra le sezioni esecuzioni dei Tribunali di Roma, Napoli e Milano”

relatori: dr. Stefano De Michele | Pres. Sez. Esecuz. Immobiliari Tribunale di Roma
interventi: dr. Cesare de Sapia | Pres. Sez. Esecuz. Immobiliari Tribunale di Milano

dr. Antonio Casoria| Pres. Sez. Esecuz. Immobiliari Tribunale di Napoli

DIBATTITO ore 13,00 – 13,30
TERZA SESSIONE ore 15,00 – 15,30

“L’ordine di liberazione: una scelta strategica per la proficua liquidazione dell’immobile pignorato”

relazione introduttiva: dr. Salvatore Saija | Ufficio del Massimario Cassazione

TAVOLA ROTONDA ore 15,30 – 17,30

moderatore: prof. Giuseppe Olivieri | Ordinario di procedura civile Università Federico II di Napoli
partecipanti: dr.ssa Barbara Perna | Giudice Tribunale di Roma
dr. Sergio Rossetti | Giudice Tribunale di Milano

dr. Salvatore Di Lonardo | Giudice Tribunale di Napoli
dr. Valerio Colandrea | Giudice Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dr.ssa Laura de Simone | Giudice Tribunale di Mantova

DIBATTITO ore 17,30 – 18,30
con la collaborazione scientifica del: sponsor:

sabato 13 giugno 2015

QUARTA SESSIONE ore 10,30 – 11,15

 

La violenza non ha orari…I centri anti-violenza si

29.700 persone scomparse in Italia, dal 1974 al 30 giugno 2014: di cui più di 15mila sono minorenni. E solo nelle Marche, sono più di 500. E’ questa la lista nera stilata dal numero di emergenza nazionale che delinea un quadro tutt’altro che rassicurante sul numero delle persone scomparse in Italia e con particolare attenzione alla regione Marche e al territorio Piceno. E a denunciare uno scenario agghiacciante che sembra non avere fine è Giancarlo Piermartiri, manager esperto in sicurezza e direttore commerciale della ditta Life Care Angelo Protettore di Ripatransone, che negli ultimi mesi è stato ospite in varie trasmissioni televisive del territorio Piceno e relatore di convegni sul tema della sicurezza e della violenza di genere in molte città italiane. “Abbiamo delle statistiche che ci arrivano direttamente dal numero di emergenza nazionale – dice Piermartiri – e che sono davvero critici: a livello Italia – dati di settembre 2014 – sono state piu’ di 100 mila le richieste di aiuto, richieste che per il 90% sono arrivate da donne in difficolta’.
Un altro dato importante, di cui nessuno parla, e’ che, solo nelle Marche, sono ben oltre 500 le persone che risultano scomparse. I dati sono terrificanti, ma oltre all’esigenza di informazione e formazione per combattere questo fenomeno, ora esiste anche uno strumento che agisce nell’immediato. Il nostro è un dispositivo salvavita di fondamentale importanza nella prevenzione della violenza ma, soprattutto, in quella di genere. Nelle sue varie declinazioni – prosegue il manager – lo strumento, che non è più grande di una scatola di fiammiferi, si collega automaticamente, tramite un dispositivo LBS, chiamando 5 numeri di telefono in caso di emergenza. Nel caso di immediato pericolo si collega, a sua volta, alle utenze telefoniche preimpostate, lanciando l’allarme”. Si tratta, dunque, di un’azienda unica in Europa che produce e commercializza prodotti contro la violenza, quali stupri, femminicidio, bullismo, stalking ma anche furti, aggressioni a danno di donne, bambini ed anziani, e che “combattono – spiega ancora Piermartiri – alcuni tipi di incidenti automobilistici, causati da patologie che sono la causa del 63% degli incidenti stessi”.
Ma il manager della Life Care Angelo Protettore, guarda oltre. E non lesina aspre critiche ad alcune istituzioni locali e ad associazioni antiviolenza iscritte e non al 1522, numero telefonico della rete nazionale antiviolenza:” Ci vorrebbe più attenzione su questi temi da parte delle istituzioni – attacca Piermartiri -. Il Ministro Alfano, nel settembre scorso, aveva ordinato alle istituzioni locali italiane, e anche ai Provveditorati agli Studi, di organizzare ed installare un numero di emergenza. Ma, ad oggi, nulla ancora è stato fatto. Negli ultimi mesi, inoltre, abbiamo condotto una indagine, chiamando a tappeto tutte le associazioni antiviolenza, presenti ed iscritte e non al 1522. Alcune hanno risposto con simpatia che chiunque abbia necessità di essere soccorso, può contare sull’associazione, ma solo dalle 12 alle 14 di ogni mercoledì. Siamo fuori dalla realtà – conclude il manager -. La violenza, purtroppo, non aspetta e non ha orari”
.Giancarlo Piermartiri Life care foto 1
In foto
Da sinistra: Valeria Grasso, imprenditrice palermitana che da anni ha denunciato i suoi estorsori, icona della giustizia italiana
Giancarlo Piermartiri

Donne in campo: Agricoltura al femminile

L’agricoltura approda all’Expo con Donne in Campo della Cia. Sono loro ad accompagnare Vandana Shiwa in una cerimonia che è al contempo simbolica e rituale (l’inaugurazione del Bidiversity Park, l’area che narra al mondo l’immenso patrimonio naturale dell’Italia. 
Un patrimonio che consente oggi all’agricoltura italiana e alle imprese aderenti alla Cia di detenere il primato europeo delle coltivazioni biologiche.
Il Biodiversity Park  realizzato da Bolognafiere e di cui la Confederazione Italiana Agricoltori è main partner si articola in un percorso sensoriale emozionale didattico in cui è rappresentata tutta la flora italiana (ricordiamo che l’Italia con un trentesimo della superficie europea detiene il 50% della biodiversità vegetale e il 30% di quella animale) , in un museo della biodiversità e in uno shopping center dove i visitatori dell’Expo possono acquistare i prodotti biologici e farne esperienza di degustazione.

La cerimonia di inaugurazione del Biodiversity Park di oggi ha visto la partecipazione di Duccio Campagnoli, Presidente BolognaFiere – Paolo Carnemolla, Presidente FederBio – Cinzia Pagni, Vice presidente Vicario Cia-Confederazione Italiana Agricoltori – Fabio Brescacin, Presidente EcorNaturaSì – Lucio Cavazzoni, Presidente Alce Nero – Charikleia Minotou, Presidente Ifoam Agriobiomediterraneo – Andrea Olivero, Vice Ministro Politiche Agricole Alimentari e Forestali con delega all’Agricoltura Biologica. donne in campo

A seguire si è svolta  la “Cerimonia dei semi”. Ed è stata questa l’occasione per ripercorrere un rito antico e riaffermare l’origine della sacralità dell’agricoltura. Si ripete quattromila anni dopo la celebrazione della Grande Madre in un contesto di assoluta contemporaneità qual è l’Expo a significare che l’agricoltura è il filo di continuità dell’esistenza e dell’evoluzione dell’uomo in rapporto  con la natura.  Vandana Shiwa Presidente Navdanya International “Il Manifesto Terra Viva e l ’Agricoltura Biologica” dopo la sua prolusione incentrata sul tema “La biodiversità nelle mani delle donne”  ha messo a dimora nella terra del Biodiversity Park alcuni semi rari. Con lei ci saranno le Donne in Campo della Cia. Saranno Mara Longhin  Presidente Nazionale di Donne in Campo Cia, Serena Giudici Coordinatrice Nazionale, Barbara Fidanza Presidente Donne in Campo Liguria, Renata Lovati Presidente Donne in Campo della  Lombardia e Chiara Nicolosi Coordinatrice della Lombardia, Daniela Vannelli Vice Presidente di Donnei n Campo della Toscana e Anna Maria Dini Coordinatrice Toscana, Pina Terenzi Presidente di Donne in Campo del  Lazio, Gea Turco Presidente di Donne in Campo della Sicilia e Mara Baldo Presidente di Donne in Campo Trentino a mettere a dimora semi che arrivano dalle loro regioni. Questa cerimonia collettiva ha inteso mettere in luce come alle donne sia affidato il futuro dell’agricoltura sostenibile in un segno di continuità con il passato. 

Come sottolinea la Cia, “Questa è l’occasione per far risaltare il protagonismo delle imprenditrici agricole. L’agricoltura è il settore dove le donne trovano maggiore spazio per fare impresa ma sappiamo anche che l’impresa al femminile è quella che produce maggiore valore aggiunto e contemporaneamente che ha cicli produttivi più sostenibili. Le nostre “Donne in Campo”  sono oggi al vertice delle Fattorie didattiche, degli Agriturismo, ma anche al vertice delle imprese più fortemente orientate al biologico, alla difesa delle colture rare, alla promozione e valorizzaione dell’agricoltura multiruolo e dell’agricoltura custode.Ripetere all’Expo il rito della semina è il gesto attraverso il quale rivendicare che la fertilità, la vita, il rapporto con il naturale sono nelle mani delle donne e si coltivano con le mani delle donne. E il frutto di questo lavoro è un futuro più armonico per l’umanità. L’Expo si è datta per paroa dordine “nurire il pianeta energie per la vita” ebbene domani nell’area del Biodiversity Park si compie il più autentico degli atti che servono proprio a questo: il mettere a dimora da parte delle donne nuova vita che è la perpetuazione della vita stessa”.prodotti_tipici_toscani-600x350

Ma la cerimonia di cui sono protagoniste Donne in Campo insieme con Vidana Shiwa è stata anche l’occasione per rivendicare la centralità dell’impresa femminile in agricoltura. Basti dire che ben il 9% delle imprenditrici, infatti, opera nel settore primario, a fronte di una quota che tra gli uomini si ferma 6,6%.. Anche negli anni della crisi il trend di nuove imprese agricole avviate da donne è crescente: sono aumentata in cinque anni di quasi il 13 per cento compensando gli abbandoni. E vi è una particolarità: le imprese condotte da donne sono le più creative, quelle dove i criteri gestionali sono più manageriali. Il tratto di marcata modernità delle imprese agricole femminili è dato dalla spiccata multifunzionalità. In particolare, la multifunzionalità si concretizza nelle aziende gestite dalle donne in alcuni ben precisi ambiti, specialmente quelli più innovativi per il settore, come ad esempio le fattorie didattiche (fatte 100 le imprese agricole con fattorie didattiche annesse, 33,6 hanno un capo azienda donna), gli agriturismi (32,3), le attività ricreative e sociali (31,1) e la prima trasformazione dei prodotti vegetali (29,2), mentre non è affatto radicata la tendenza a svolgere lavoro per conto terzi (7,8), sistemazione di parchi e giardini (11,1) o produzione di energie rinnovabili (16,3). La produzione media dell’impresa agricola condotta da una donna risulta superiore a quella facente capo ad un uomo (28 mila e 500 euro nel 2011 contro circa 24 mila e 800 euro); ma lo scarto aumenta vertiginosamente se si considerano le aziende multifunzionali.
In conclusione l’agricoltura al femminile produce più valore, è multifunzionale, è innovativa, è orientata al bio e a tutto tondo esprime il valore dell’agricoltura custode. Esattamente quel valore che è rappresentato in Expo dal Biodiversity Park.

Sicurezza alimentare:Convegno AISES

 

L’ACCADEMIA INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE

in collaborazione con la Fondazione Sapienza è lieta di invitare la S.V. il 27 maggio alle ore 14.30 presso l’Aula Magna della Sapienza – Piazzale Aldo Moro 5.

L’incontro, collegato alle iniziative di EXPO 2015, verterà sul tema Cooperazione e Sicurezza Alimentare tra Tecnologie e Imprese” e vedrà la partecipazione di autorevoli personalità del mondo istituzionale, diplomatico, accademico ed imprenditoriale.

Introduce Roberto Pasca di Magliano, Presidente Fondazione Roma – Cooperazione Internazionale e Presiede Valerio De Luca, Presidente di AISES.

Dopo il saluto di Eugenio Gaudio, Magnifico Rettore della Sapienza Università di Roma, i lavori saranno aperti da Claudio De Vincenti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e proseguiranno con gli interventi, tra gli altri, diMichele Valensise, Segretario Generale del Ministero Affari Esteri, Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia S.p.A., Lorenzo Leuzzi, Vescovo Ausiliare di Roma, Paolo Cuccia, Presidente del Gambero Rosso, Giovanni Busi, Presidente Consorzio Chianti, Renato Guarini, Presidente Fondazione Roma Sapienza.

 

28-5-2105 a Roma processo e morte di Luigi XIV

28 maggio

PROCESSO E MORTE DI LUIGI XVI

di Lucia Nardi

regia Luigi Di Majo

compagnia Le Toghe In giallo

con  L. Di Majo –  A. Buttazzo – F. Abbate – F. Chiricozzi – A. De Robertis – P. Gigante – D. A. Chiricozzi,  M. Di Lotti – A. Di Majo

 – ore 20. 45 Presentazione dei disegni di Angelo Fagiolo

 

Programmazione: Sala: (314 posti)
Intero: € 10,00
+ € 1,00 di prevendita 
dal: 25/05/2015
al: 28/05/2015
ore 21.00
Via Taranto, 36
Roma, RM 00182
Tel.: 06 70493826

Romani ostaggio dei Rom

per un centinaio di persone, praticamente Roma bloccata… neanche a piedi, blocco totale di piazza Venezia, un muro in  via del corso …chiusi tutti gli accessi per il Senato, Parlamento, Palazzo Chigi, Quirinale  e dalla Stazione Termini… praticamente tutti zingari, come ben si vede dalle foto… in prima fila uno sbarramento di donne con neonati e bambine nei passeggini… (Inviato dal mio telefono Huawei  – A.D.)

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“Bad bank? Anche no!”

 “Bad bank? Anche no!

18 maggio 2015  – h.18

Sala della Regina di Palazzo Montecitorio

Si fa sempre più concreta la prospettiva di un intervento legislativo sul tema dei finanziamenti deteriorati, che appesantiscono i bilanci degli istituti finanziari. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, da tempo spinge per la costituzione di una ‘Bad bank’, nella quale far confluire i crediti in sofferenza vantati nei confronti di soggetti insolventi (imprese o famiglie). La Commissione europea ha già fatto sapere che la soluzione, che a breve sarà adottata dal Governo italiano, non può ledere i principi della concorrenza e non può configurarsi come un aiuto di Stato.

Quale sarà, allora, la forma societaria che assumerà la ‘Bad bank’? In che modo e in quale misura ci sarà una partecipazione pubblica? Chi sarà il soggetto incaricato di effettuare un’equa valutazione del valore effettivo del credito in sofferenza trasferito alla ‘Bad bank‘? Quali banche potranno beneficiare di questa opportunità?

All’evento, che sarà moderato da Leonardo Becchetti, professore di Economia Politica all’Università di Tor Vergata, interverranno tra gli altri anche Elio Lannutti e Franco Mostacci che, per inciso, sono editorialisti del Foglietto.  Interverranno anche il Prof. Antonino Galloni e il ricercatore Marco Saba, ai quali la Consul Press  – più volte –  ha dedicato i propri spazi sul web e sui fascicoli cartacei, ospitando con vero piacere loro articoli ed interviste.

27-5-2015 a Napoli: voluntary disclousure

“VOLUNTARY DISCLOSURE” 

Convegno organizzato da Fondazione Antonio Uckmar nell’ambito delle attività della Rivista “DPT- Diritto e Pratica Tributaria” e Fondazione ODCEC Napoli in collaborazione con MF Milano Finanza e ACBGroup

Napoli, Mercoledì 27 Maggio 2015 dalle ore 9.00 alle ore 18.30 circa,

presso la sede dell’ODCEC Napoli – Piazza dei Martiri, 30.

La partecipazione all’evento attribuirà n.4 crediti formativi validi per la formazione professionale continua obbligatoria del Dottore Commercialista ed Esperto Contabile e degli Avvocati.

Info e prenotazioni: info@odcec.napoli.it

la nuova UNAIT al “nastro di partenza”

 

COMUNICATO STAMPA  –  Si è riunita a Roma, mercoledì 29 aprile 2015, sotto la presidenza ad interim di Giorgio Ventura, l’Assemblea dei Soci Fondatori della nuova UNAIT, a seguito dei precedenti incontri preliminari, per proseguire l’iter necessario ad avviare la nuova struttura organizzativa della UNAIT, con l’adesione delle seguenti Associazioni / Federazioni e, precisamente: CICAS – ASSOAPI – FENAILP – ITALIA IMPRESA – ASSOFEDERA – CONFITIP. 

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25-5-2015 a Roma: Festa Nazionale Argentina

L’Ambasciatore della Repubblica Argentina in Italia

Torcuato Di Tella

ha l’onore d’invitarLa alle attività commemorative della Festa Nazionale Argentina

Lunedì 25 Maggio 2015

 

Ore 10.00

Deposizione di una corona di fiori ai piedi del monumento del

“Libertador Gral. José de San Martín”  Piazza José de San Martín

in Viale delle Belle Arti – Villa Borghese

 

Ore 11.00

Celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa Nazionale Argentina

Viale Regina Margherita, 81 (Piazza Buenos Aires)

 

 

 

 

Pubblicazioni dell’ I.S.S.E.S

“ Rapporto investigativo sugli equipaggiamenti speciali del gruppo “ Mezzi d’assalto” della Marina Italiana” #  “Beati i sopravvissuti” di Ugo d’Esposito  #  “ La corazzata Giulio Cesare” Uccio de Santis, Paolino Vitolo  #  Opuscoli editi dall’ I.S.S.E.S. 

Questa scheda ha un duplice scopo: indicare criticamente i contenuti di tre opuscoli ( rispettivamente di oltre ottanta , di una ventina e di poco più di quaranta pagine ) ma anche accennare all’attività del napoletano Istituto di Studi Storici Economici e Sociali che cerca di documentare, analizzare e tramandare fatti e valori

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Il cinema francese gira in Italia e, s’ innamora della Maremma

“Il racconto dei racconti” è il film del regista italiano Matteo Garrone in gara al festival internazionale di Cannes. Una produzione cinematografica internazionale che per alcune scene ha scelto la Maremma, e in particolare il territorio tra Sorano e Sovana, come straordinario set naturale.

Nel cast del film ci sono attori come Vincent Cassel e Salma Hayek e la pellicola è una delle più attese in Francia. Se ne parla da tempo e sicuramente così come è accaduto per tanti altri successi cinematografici, anche il film di Garrone potrebbe contribuire a far conoscere la bellezza mozzafiato della nostra terra e del territorio di Sorano.

Goffredo Fofi
da INTERNAZIONALE-di GOFFREDO FOFI)

Ci s’interroga subito sul senso di questa operazione e si cercano risposte che il film dà solo in parte, o che non corrispondono sempre alle prime considerazioni che vengono in mente.

Perché un classico della fiaba (e della novellistica, ma la novellistica – Boccaccio – è spesso borghese, la fiaba – Basile, Pitrè – ha sempre origini popolari, e orali), che purtroppo la maggior parte dei lettori italiani ancora ignora? Perché un film ascrivibile al genere del fantasy, ma diverso da (e anzi in concorrenza con) le maxi puttanate hollywoodiane e le spielbergate? Perché un film in fuga dalla storia e dalla nostra contemporaneità mutante e perché la fascinazione dei seicento, del barocco? Perché questa propensione per l’horror? Eccetera.

Il racconto dei racconti ci comunica una sensazione di anacronismo ma non di sfida, di deviazione ma non di provocazione. Eppure non si riesce a considerarlo come una vacanza dell’autore da temi più attuali e più forti (anche se i legami con gli altri suoi film ci sono e come, non solo con i morbosi Primo amore e L’imbalsamatore, anche con la fiaba moderna Reality e le cronache nere di Gomorra).

Chiaramente il suo impegno è stato enorme: si è fatto anche produttore-organizzatore e ha pensato e voluto il suo film per un pubblico internazionale, in concorrenza col cinema più costoso e spettacoloso. Ha voluto correre grandi rischi, e c’è anche la possibilità che debba pagarne lo scotto, perché è difficile pensare a un successo di pubblico grande come quello che deve avere sognato: Il racconto dei racconti non è affatto un film astuto e facile e si tratta pur sempre, e come sempre con Garrone, di un “film d’autore”.

Dunque: perché? Ipotizziamo. Il seicento è un secolo che somiglia molto al nostro, viene dopo una grande mutazione, il cambiamento dell’immagine del mondo e della storia del pianeta con la scoperta dell’America e la conquista; il barocco ci appartiene forse oggi come non mai: barocco è il mondo, ammoniva già Gadda, altro che neorealista!; dal barocco si scivola presto nel gotico e nell’horror (e penso alle scene di peste scolpite in cera da Gaetano Zumbo, di straordinaria attualità e di cui nessuno sembra ricordarsi); mutano, con la mutazione, anche i sogni, l’immaginario, e i deliri del seicento sono affini ai nostri.

Il seicento è anche il teatro elisabettiano con la sua visionarietà e dismisura: il cuore strappato di Peccato che sia una puttana, per esempio, Il demone bianco, e ovviamente Shakespeare, la Tempesta del vecchio mondo che incontra il Caliban delle Americhe (e già Calvino aveva avvertito che tra le fiabe di Giambattista Basile e quelle di Shakespeare c’erano stretti rapporti. E già i Grimm avevano capito che il sottofondo popolare di Basile era lo stesso dei loro contadini, anche se in Basile contava altrettanto la cultura alta, debitamente riportata al basso per mescolarla con quello).

Ipotizziamo, ma non siamo convinti fino in fondo. Non crediamo che Garrone abbia avuto ben chiaro dove voleva arrivare. Più probabilmente, ha cercato di capire le basi della sua ispirazione (quella dei film già fatti e quella dei film che farà) scavando nel passato di una cultura collettiva, antropologica e non storica, quale ci viene rivelato dalla fiaba (la fantasia che nasce dall’inconscio collettivo, dall’umano più concreto in mescolanza e sintonia con il mondo vegetale e con quello animale: e sta in questa unione e in questo scambio il fascino maggiore del film) e non dalla storia (la ragione che interpreta e spiega).

Però tutto questo si rivela infine un freno, perché l’apparato – il costo proprio economico di un’operazione del genere – non aiuta la libertà dell’ispirazione, e invece la costringe. E così lo sforzo di meravigliare e affascinare si dimostra faticoso, non libero – nonostante la bellezza delle immagini – e le tre fiabe non s’intrecciano in una. Il gioco dei doppi è affascinante, e lo sono i castelli e le grotte, le corti e le stamberghe, le belle e le bestie, le perle e le viscere, la gioventù e la vecchiaia, il basso e il sublime, il vero e il magico, il seicento e il duemila.

Ma la gran furia di un barocco trionfale e di un barocco mortale è come se non fossero furia abbastanza, non ci trascinano e travolgono abbastanza. Non ci portano dentro la fiaba e nel suo panico, ce ne lasciano esterni. Il racconto dei racconti non ci riporta all’infanzia come avrebbe voluto o dovuto (non è certamente un film da e per bambini). Non trova il cammino per coinvolgerci, è un Pollicino che non semina abbastanza sassolini da poterne fare una guida per portarci da qualche parte.

Garrone subisce il tempo, il nostro, non esce forte e saggio dalla foresta delle immagini e delle suggestioni. Forse gli chiedevamo troppo, perché la sua è una condizione comune: ci perdiamo tutti nella giungla degli incubi e dei segni, e non sappiamo dove stiamo andando, dove ci stanno portando, dove vorremmo andare.

La notte dei musei, Roma rimane sveglia

NOTTE DEI MUSEI 2015

Sabato 16 maggio Musei Civici aperti dalle 20 alle 24

con ingresso a 1 euro o completamente gratuito nei piccoli musei

 

Marinelli: Sotto le stelle in compagnia della cultura. Un’ iniziativa attesa da romani e turisti.

 “Roma aderisce alla Notte dei Musei 2015 – lo dichiara Giovanna Marinelli, Assessore alla Cultura e al Turismo di Roma – Sarà una serata sotto le stelle in compagnia della cultura per scoprire, e per molti riscoprire, i nostri Musei Civici e le sue mostre, in un orario straordinario, dalle ore 20 alle ore 24 con un contributo simbolico di 1 euro. Un appuntamento sempre tanto atteso da romani e turisti che fa brillare in una notte la città di arte. Oltre ai Musei della capitale aperti anche Palazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale, così      come tanti altri gioielli di Roma”.

 L’iniziativa – promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – Dipartimento Cultura, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, e dalla Camera di Commercio di Roma, con il coordinamento organizzativo di Zètema Progetto Cultura – consentirà di visitare straordinariamente i Musei Civici in orario serale, con le mostre temporanee e permanenti ospitate, pagando un biglietto simbolico di 1 euro per l’ingresso (fino alle 23) a MUSEI CAPITOLINI, CENTRALE MONTEMARTINI, GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA, MACRO, MACRO Testaccio, MERCATI DI TRAIANO, MUSEI DI VILLA TORLONIA, MUSEO DELL’ARA PACIS, MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE, MUSEO DI ROMA PALAZZO BRASCHI, MUSEO CIVICO DI ZOOLOGIA, LA PELANDA.

L’accesso sarà invece totalmente gratuito, come di consueto, presso i piccoli musei: MUSEO DI SCULTURA ANTICA GIOVANNI BARRACCO, MUSEO DELLE MURA, MUSEO CARLO BILOTTI, MUSEO PIETRO CANONICA, MUSEO NAPOLEONICO, MUSEO DELLA REPUBBLICA ROMANA E DELLA MEMORIA GARIBALDINA, e, previa prenotazione allo 060608, presso il MUSEO DI CASAL DE’ PAZZI.

 Aperti anche Scuderie del Quirinale e Palazzo delle Esposizioni con le rispettive mostre. Scuderie con “Matisse. Arabesque” e Palexpo con “Numeri, tutto quello che conta da zero a infinito”, e “David La Chapelle. Dopo il diluvio”.

 Sempre con biglietto a 1 euro, sarà possibile visitare le Domus Romane di Palazzo Valentini, un percorso nel sottosuolo del Palazzo tra i resti di domus patrizie di età imperiale (ore 20.00, 21.00 e 22.00 – prenotazione obbligatoria allo 06 32810).notte dei musei

 Aderiscono alla Notte dei Musei 2015 anche il CHIOSTRO DEL BRAMANTE, dove sarà possibile visitare la mostra Chagall. Love And Life (biglietto a € 5), e l’ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA -VILLA MEDICI con la mostra di Jean-Luc Moulène. Il était une fois (biglietto 1 €).

La SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA aderisce alla Notte dei Musei con l’apertura straordinaria del suo polo museale e una serie di iniziative e attività ad ingresso gratuito riservate anche ai visitatori più piccoli. Il programma prevede mostre, spettacoli e visite guidate condotte da studiosi ed esperti nelle varie discipline.

 www.museiincomuneroma.it

 I MUSEI CIVICI

Porte aperte dunque ai Musei Capitolini, il museo pubblico più antico del mondo, le cui collezioni hanno uno stretto legame con la città di Roma, da cui proviene la maggior parte delle opere. In corso la mostra L’Età dell’Angoscia, quarto appuntamento del ciclo “I Giorni di Roma”, che illustra i grandi cambiamenti dell’età compresa tra i regni di Commodo (180-192 d.C.) e quello di Diocleziano (284-305 d.C.).

Il Museo di Roma in Palazzo Braschi custodisce un patrimonio di dipinti, sculture, stampe, fotografie e abiti attraverso i quali si snoda la storia di Roma e le sue trasformazioni tra il XVII e il XIX secolo. Qui sono in corso le mostre Feste barocche “per inciso” – selezione di cinquanta incisioni sulla festa a Roma nelle stampe del Seicento – e Gioacchino Ersoch (1815 – 1902) per celebrare il bicentenario della nascita dell’architetto che, con una lunga ed eclettica attività professionale, rispose creativamente alle esigenze di una città in evoluzione.

Il Museo Napoleonico, con la sua ricchissima varietà di materiali offre un viaggio nell’epoca napoleonica e un incontro ravvicinato con i personaggi e le vicende storiche della famiglia Bonaparte. Insieme alla mostra I Valadier. L’album di disegni del Museo Napoleonico, ottanta disegni tratti dall’Album insieme al fondo di disegni della bottega dei Valadier, più esiguo ma non meno importante, appartenente al Museo di Roma.

Uno sguardo al ricco panorama della cultura artistica a Roma sullo scorcio dell’Ottocento e lungo la prima metà del Novecento alla Galleria d’Arte Moderna di via Francesco Crispi, dove si può anche visitare la mostra Artisti dell’Ottocento: Temi e Riscoperte, con opere di estremo interesse, in parte mai esposte e sconosciute al pubblico. Nell’ambito della mostra, è previsto, inoltre, un “focus” di due sale con una selezione di opere – di scultura e grafica – del napoletano Vincenzo Gemito.

 Imperdibile il Museo dell’Ara Pacis, uno degli esempi più alti dell’arte classica i cui spazi, progettati dallo studio dell’architetto statunitense Richard Meier, sono modulati sul contrasto luce e penombra. In corso la mostra documentaria Esposizione Universale Roma. Una città nuova dal fascismo agli anni ’60, sulla progettazione e realizzazione del quartiere EUR.

Molte le mostre che offre MACRO, il museo dedicato all’arte contemporanea. Nella sede di via Nizza si possono ammirare, durante la Notte dei Musei, le mostre 100Scialoja. Azione e Pensiero, Nakis Panayotidis. Guardando l’invisibile, I Belgi. Barbari e poeti. Presso i padiglioni del MACRO Testaccio sono in corso le mostre Giuseppe Ducrot scultore e Eugene Lemay – Dimensions of dialogue, mentre a La Pelanda sarà possibile visitare la mostra Sergio Staino. Satira e sogni.

Sempre vivace il programma culturale del Museo di Roma in Trastevere, la cui collezione permanente mostra gli aspetti salienti della vita popolare romana dalla fine del Settecento alla seconda metà del Novecento, filtrata attraverso i gusti e i convincimenti degli artisti e dei folkloristi che l’hanno rappresentata. In particolare la collezione comprende una raccolta di dipinti, stampe, disegni e acquerelli, tra cui la famosa serie Roma pittoresca di Ettore Roesler Franz. In corso la mostra L’urlo indifferente. Fotografie di Stefano Cioffi, un progetto fotografico che ripercorre, 100 anni dopo, i luoghi raccontati dal diario di guerra dell’ufficiale alpino Giovanni Battista De Gasperi. Come sono straordinarie le foto esposte per l’annuale appuntamento con il World Press Photo una galleria di immagini sensazionali, ma anche documento storico che permette di rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo.

 Nel pieno della città, ma immersi nel verde nella suggestione notturna, i Musei di Villa Torlonia, un luogo pieno di storia con angoli di grande fascino come l’ottocentesco Casino Nobile con il suo Museo della Villa e la collezione di opere della Scuola Romana, il Casino dei Principi, sede di mostre e dell’Archivio della Scuola Romana, la Casina delle Civette dove poter ammirare l’esposizione Il Guardino delle Muse danzanti: le dannunziane vasi-ritratto di Maria Cristina Crespo, pezzi unici modellati e dipinti in ceramica a più cotture, che danno vita ad una singolare installazione.

 Ancora un tuffo nel verde con il Museo Pietro Canonica nel cuore di Villa Borghese, un tempo abitazione-studio dello scultore di fama internazionale. Sempre all’interno della Villa è possibile visitare il Museo Carlo Bilotti dove sono in corso le mostre Linee di confine/Boundary Lines – La natura, il corpo, le città/Nature, the body, the cities e Chiara Dynys. Pane Al Mondo oppure il Museo Civico di Zoologia con i suoi 5 milioni di esemplari conservati dalle conchiglie di molluschi di pochi millimetri alla balenottera di sedici metri.

E i Musei Civici che al momento non ospitano mostre, sono sempre una meta imperdibile nella Notte dei Musei. Come la Centrale Montemartini, splendido esempio di riconversione in sede museale di un edificio di archeologia industriale, dove si svolgerà il concerto del compositore veneziano Gigi Masin, pioniere del genere ambient di musica elettronica.

Aperti anche i Mercati di Traiano, primo museo di architettura antica, un complesso archeologico dalle caratteristiche assolutamente uniche a Roma e nel mondo. O il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco con la sua prestigiosa collezione di sculture antiche donata al Comune nel 1904 da Giovanni Barracco e ritenuta una delle più belle raccolte museali del panorama italiano. Spostandosi dal centro verso la Porta San Sebastiano, il Museo delle Mura ripercorre la storia delle fortificazioni della città: quelle di età regia e repubblicana e quelle di Aureliano. Un viaggio nella Repubblica Romana con il Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina, per rievocare storie e personaggi grazie a un ricco percorso espositivo con opere d’arte, materiale didattico e multimediale.

Durante la Notte dei Musei tutti potranno partecipare ad un contest su Instagram utilizzando l’hashtag #NDMroma15.

I tre autori delle foto più belle, scelte dalla nostra community e dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma, avranno la possibilità essere protagonisti di un viaggio nella storia dei Fori Imperiali, vincendo due biglietti ciascuno a scelta tra “Foro di Augusto” e “Foro di Cesare”.

23-5-2015 a Roma: Arpeggio & Roua

Invito 

L’Ambasciata della Romania in Italia

l’Accademia di Romania in  Roma 

e il gruppo “Arpeggio&Roua”  

 

sono lieti di invitarvi al concerto inaugurale

 di “Arpeggio & Roua”,

gruppo di musica corale folcloristica romena.

In ocasione ci sarà la presentazione

del coro “Cantus mundi” 

e aspettando il 1 Giugno, 

Festa dei bambini, 

altri piccoli artisti si esibiranno in 

” Nel mondo dei bambini”.

Vi aspettiamo all’Accademia di Romania, 

Sala Concerti, 

Piazza José di San Martin, No. 1 

Sabato, 23 maggio, ore 18.00. 

 

Malattie professionali connesse all’ utilizzo dell’ amianto

I lavoratori affetti da mesotelioma nel nostro paese sono 20 mila.Sorvegliati speciali  circa 15 mila 

Le persone colpite, hanno un’età media di 69,5 anni con 46 anni di latenza media. 

 Ascoltati dalla Commissione Parlamentare di inchiesta una delegazione tecnica della Conferenza delle Regioni,dove è stato esposto un documento sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali del Senato, sottolineando la necessità di un protocollo di assistenza sanitaria nazionale. 

.E’ stato  sottolineato,  come potete leggere in nota stampa  “il Piano Nazionale Amianto non è ancora approvato in Conferenza Stato- Regioni per il parere negativo espresso dal Ministero dell’Economia e Finanza il 13 gennaio 2015”AMIANTO

  Roma, 12 maggio ‘15 (nota stampa) Si è tenuta oggi al Senato un’audizione di fronte alla “Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” di una delegazione tecnica della Conferenza delle Regioni e delle province autonome. Nel corso dell’incontro Luciano Marchiori (dirigente Regione Veneto), Antonio Maritati (dirigente Regione Veneto), Alberto Chinaglia (funzionario Regione Veneto), Giuseppe Mastrangelo (Università di Padova), Massimo D’Angelo (Regione Piemonte) hanno illustrato un documento approvato dalla Conferenza delle Regioni (nella seduta del 7 maggio) dedicato proprio al tema delle malattie professionali connesse all’utilizzo dell’amianto.

Il documento integrale è stato pubblicato nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it.
Link: malattie professionali connesse all’utilizzo dell’amianto: documento per audizione della commissione parlamentare d’inchiesta
Di seguito una sintesi del documento.
“Le politiche che le Regioni hanno adottato sono state indirizzate alla garanzia di due obiettivi generali:
-ricerca delle patologie da amianto e sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti;
– prevenzione e vigilanza sugli insediamenti e sui lavori di bonifica dell’amianto per la tutela degli addetti e della popolazione”.downloadAMIANTO1

Così come previsto dal “Piano Nazionale di Prevenzione 2014-18 approvato in sede di Intesa Stato-Regioni del 13 novembre 2014”, inoltre – sottolinea la Conferenza delle Regioni – “corrispondono agli obiettivi indicati nella bozza Piano Nazionale Amianto”. Ma “il Piano Nazionale Amianto non è ancora approvato in Conferenza Stato- Regioni per il parere negativo espresso dal Ministero dell’Economia e Finanza il 13 gennaio 2015”.

Per quanto riguarda la ricerca delle patologie da amianto e la sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti,  ovvero la sorveglianza epidemiologica del mesotelioma, avviene “attraverso i Centri Operativi Regionali (vedi www.ispesl.it/renam) che trasmettono al Registro Nazionale gli esiti delle indagini sui casi di mesotelioma, svolte dai Servizi delle ASL” e le “informazioni raccolte, oltre ad alimentare il registro, frequentemente, consentono al medico del servizio di compilare il primo certificato medico di malattia professionale e di supportare le procedure assicurative per il riconoscimento della stessa da parte di INAIL”.

Il V rapporto del Registro Nazionale Mesoteliomi, in fase di pubblicazione,  riferisce di una casistica di 19.956 soggetti con età media di 69,5 anni e con 46 anni di latenza media”.
“Una seconda azione prevede – si legge ancora nel documento – il prolungamento del controllo sanitario dopo la cessazione dell’esposizione”. Le Regioni ritengono che il quadro normativo attuale renda necessario “un protocollo di assistenza sanitaria da offrire ai lavoratori ex esposti ad amianto in maniera omogenea sul territorio nazionale, superando disomogeneità e disparità nell’offerta dei servizi sanitari”.

Con riferimento invece alla prevenzione e alla vigilanza sui lavori di bonifica va detto che “nell’attuale quadro normativo, la tutela sanitaria degli esposti ad amianto è posta a carico del datore di lavoro e del medico competente dallo stesso incaricato. Gli esiti del monitoraggio sull’attività del medico competente […] riferiscono per il 2013 una popolazione di 15.922 lavoratori sorvegliati per il rischio amianto.  Rischio che per effetto della L. 257/92 risulta oggi possibile esclusivamente nell’ambito delle lavorazioni di de-coibentazione, bonifica, raccolta e smaltimento”.

“Dal 2007, le Regioni monitorano, secondo indicatori di attività condivisi, le prestazioni delle ASL nel settore della sicurezza e salute del lavoro (nel caso specifico delle fibre di amianto anche di tutela del cittadino e dell’ambiente). L’analisi dei dati evidenzia come negli ultimi anni, in media siano stati notificati alle ASL oltre 60.000 piani di bonifica dell’amianto friabile o in matrice compatta (86.386 notifiche nel 2013).  Oltre il 13 % dei cantieri adibiti ad attività di bonifica è annualmente oggetto di controllo ispettivo da parte delle ASL con riferimento prioritario alle situazioni di maggior pericolo.
La tabella seguente documenta l’attività di controllo e vigilanza svolta dalle ASL (2008-13).

2008 2009 2010 2011 2012 2013
Notifiche e piani di bonifica amianto, artt. 250, 256 pervenuti alle ASL 

51.809 65.414 69.813 87.631 85.750 86.386
Cantieri con amianto ispezionati  

11.926 11.999 12.807 13.334 11.512
I cantieri in cui viene rimosso amianto in matrice friabile sono sistematicamente oggetto di controllo e vigilanza finalizzata a controllare le condizioni di lavoro, la protezione dei lavoratori e a limitare l’aerodispersione di fibre.

Tra i compiti delle ASL vi è anche il controllo finale degli ambienti da restituire al termine della bonifica; il controllo include l’ispezione visiva e il monitoraggio ambientale delle fibre con l’emissione di un certificato di restituibilità dell’edificio bonificato.downloadamianto 3

L’azione di prevenzione e vigilanza si realizza inoltre attraverso la verifica delle segnalazioni/esposti che pervengono alle ASL, ai Comuni o Agenzie Regionali per l’Ambiente in merito a situazioni ritenute a  rischio dai cittadini”. “Presso ogni Regione – sottolinea il documento della conferenza – è attivo, inoltre, il flusso informativo […] riguardante informazioni annuali riassuntive concernenti i lavori svolti, le misure di protezione adottate, i lavoratori esposti, i livelli di esposizione dei lavoratori e i quantitativi di materiale smaltito. Il monitoraggio svolto nel 2011 ha evidenziato un quantitativo di materiale smaltito contenente amianto pari a 513.217 tonnellate con evidenza di 2259 relazioni trasmesse alle Regioni da parte delle ditte iscritte all’albo specifico”.

“Le Regioni, attraverso le ASL, garantiscono la ricerca delle patologie ad amianto avvalendosi dei Centri Operativi Regionali, coordinati dal Registro Nazionale Mesoteliomi ed offrono, in varie realtà, assistenza ai lavoratori ex esposti ad amianto secondo protocolli di sorveglianza sanitaria” che oggi sono sfociati nella proposta di protocollo unico (allegato al documento lasciato agli atti della commissione parlamentare). Secondo la Conferenza delle Regioni “l’attuazione del protocollo nazionale permetterà di offrire un livello di assistenza omogeneo su tutto il territorio nazionale basato su criteri di efficacia”.

Adelfia Fanchi

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