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Autore: Redazione

Salute e Formazione: parte il master in Analisi e Gestione del Rischio Alimentare

L’Expo è ormai alle porte e l’Italia si prepara ad accogliere la sfida che sembra esser poi quella mondiale. Dai vari convegni e riunioni dei big, che si sono susseguiti in questi mesi, è emerso un pensiero condiviso: Scienza, ricerca, innovazione, tecnologia sono fondamentali per soddisfare la crescente necessità di produrre di più e di produrre meglio per garantire ai consumatori alimenti di qualità in quantità adeguate alle loro necessità.

A vari livelli ed ognuno per le proprie competenze si è già attivato per far in modo di mettere in pratica e di trasformare il pensiero condiviso in obiettivo raggiunto al termine dell’Expo. L’analisi e la gestione del rischio alimentare è sicuramente un tema che interessa tutti e che è strettamente legato non solo alla tutela del made in Italy ma, principalmente alla salute dei cittadini. In un’ottica europea, da tempo risuona l’idea, di un’unica sanità: one heath, significa proteggere la salute pubblica controllando l’interfaccia tra persone, animali e ambiente.

Molti Atenei si sono dimostrati attenti al tema promuovendo corsi di specializzazione e percorsi completi di formazioni di quelle che saranno le nuove figure sanitarie, in ambito veterinario. Ancor di più e come ultima iniziativa è stato attivato un corso per master di primo livello in Analisi e Gestione del Rischio Alimentare – Cibo e Salute, che vede collaborare l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Pavia e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Il corso per master si propone di dedicare specifici approfondimenti ai temi della sicurezza alimentare, al fine di formare competenze e professionalità interdisciplinari in scienze cliniche ed epidemiologiche, biotecnologiche e veterinarie, integrate con conoscenze agrarie e giuridiche. Il percorso formativo si svolgerà attraverso lo sviluppo di un’approfondita conoscenza delle basi teoriche e sperimentali di tecniche analitiche per la qualità e la rintracciabilità degli alimenti, della proteomica e della bioinformatica, con particolare riferimento alla gestione del rischio alimentare. Il master si propone inoltre, di offrire un quadro completo in campo giuridico dell’attuale regolamentazione nazionale ed internazionale in relazione all’igiene e alla sicurezza dei processi produttivi, distributivi, di consumo.

Gestione del rischio nella filiera agro alimentare, problemi e rischi nell’alimentazione dell’uomo; alimentazione e salute e cibo e salute sono solo alcuni dei moduli di cui si compone l’articolato e completo percorso formativo che, in 640 ore di lezioni frontali e 250 di stage, si prefigge di formare figure specializzate

Il corso si svolgerà presso l’Università degli Studi di Milano a partire dall’11 maggio 2015 e fino al 10 maggio 2016.

Scarica il bando

Per informazioni:

luigi.bonizzi@unimi.it tel. 0250318177

roberto.mattina@unimi.it tel. 0250315083

www.unimi.it

Il territorio come destino, un percorso italiano di sviluppo

Expo: la Cia presenta “Il territorio come destino”, il contributo degli agricoltori italiani alla “Carta di Milano”

 

A Roma, nella Biblioteca del Senato, la Confederazione chiude il ciclo di iniziative “ad hoc” con un documento “di idee” per la costruzione di un modello economico, sociale e produttivo sostenibile. Il presidente Scanavino: “Di fronte alle sfide del futuro, risulta determinante il valore multifunzionale del settore, che innesca processi sempre più integrati con l’ambiente, il turismo, la cultura, il welfare”. Usare meno risorse per produrre di più con il supporto di ricerca e innovazione; accostare alle filiere dei grandi numeri reti “a maglie strette” adattate ai territori; rovesciare il rapporto città-campagna assumendo una dimensione “multideale”. Solo in Italia nei prossimi 10/15 anni le attività connesse all’agricoltura sposteranno oltre 40 miliardi con la prospettiva di garantire entro il 2020 più di 200 mila nuovi posti di lavoro.

 

Per arrivare a “nutrire il pianeta” di fronte alla competizione globale, agli scenari del cambiamento e alle sfide del futuro, la soluzione “non è un mondo senza agricoltori, un’agricoltura consegnata alle multinazionali alimentari, alle società finanziarie e ai fondi di investimento, ma un mondo con agricolture ‘plurali’ e con agricoltori più protagonisti, in grado di innescare processi più integrati con l’ambiente, il turismo, la cultura, il welfare, tra città e campagna, tra produttori e consumatori”. Con queste parole il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino ha presentato, oggi a Roma nella Sala degli Atti parlamentari alla Biblioteca del Senato, “Il territorio come destino”, un documento di sintesi del ciclo di iniziative che la Confederazione ha portato avanti nell’ultimo anno quale contributo degli agricoltori italiani alla “Carta di Milano”, il manifesto programmatico che rappresenterà l’eredità “morale” di Expo 2015.

Da Mantova a Bologna, da Napoli a Firenze, passando per Campobasso, Urbino, Fontanafredda, Gallipoli e Orvieto, la Cia nei suoi incontri ha discusso dei punti di forza ma anche delle criticità del settore primario, ha analizzato i dati e ricercato con istituzioni e rappresentanti della politica e del mondo accademico e imprenditoriale spunti e riflessioni utili per “identificare i caratteri di un modello economico, sociale e produttivo a cui auspicabilmente riferirsi nel futuro -ha dichiarato Scanavino- valido non soltanto a livello italiano ed europeo, ma per altre aree del Pianeta”.

Quel che è venuto fuori è che, rispetto alle nuove sfide che si prospettano, ancora una volta si rivela determinante il valore multifunzionale dell’agricoltura che “oltre ad assicurare la produzione di alimenti, svolge un ruolo cruciale nella produzione di beni di pubblica utilità -si legge nel documento- come l’affermazione e la salvaguardia della qualità dei paesaggi, il mantenimento della biodiversità, la stabilità del clima e la capacità di mitigare disastri naturali quali inondazioni, siccità e incendi”. Ma soprattutto “la sfida enorme che si pone di fronte all’umanità e che soprattutto gli agricoltori del pianeta dovranno contribuire a vincere è quella di usare meno risorse, per produrre di più, garantendo la sicurezza alimentare mondiale” e in questa sfida “sarà imprescindibile il ruolo dell’innovazione e della ricerca per contrastare e gestire i cambiamenti climatici, per utilizzare tecniche produttive più sostenibili, diminuendo l’impatto delle proprie attività, preservando la qualità e la fertilità del suolo per le future generazioni e utilizzando al meglio le acque” e anche “per approfondire meglio (scientificamente ed eticamente) le conseguenze del ricorso alle modificazioni genetiche”.

Ma l’agricoltura non insegna solo questo: “L’Italia, con il suo diversificato territorio, le sue mille storie e culture, sfata sul piano produttivo l’idea che l’agricoltura legata alle filiere dei grandi numeri sia più produttiva di quella delle maglie strette. Infatti essa o è estensiva (modelli nord americani) con basse rese e grandi superfici o intensiva, con forti input chimico ed energetici (modelli europei sempre più insostenibili). Ma soprattutto le filiere dei grandi numeri, basati su modelli standardizzati che non sanno adattarsi ai territori -si legge nel documento della Cia- spesso creano marginalità e abbandono”. E’ chiaro, quindi, che “sempre di più, tutte le comunità dovranno presidiare con grande attenzione i propri equilibri attraverso filiere e reti ‘a maglie strette’ in cui l’afflusso delle grandi derrate alimentari e la presenza dei grandi mercati sia integrato con produzioni (alimentari e non) coerenti con la vocazione, l’identità e la gestione organizzata del territorio, la possibilità di usufruire dei suoi paesaggi, della sua storia, delle sue strade, delle sue attrazioni, delle sue energie. Questo è vero nelle regioni dell’Africa centrale, come in quelle delle grandi aree metropolitane orientali e statunitensi, come nelle nostre regioni europee, così cariche di culture”.

E ancora, di fronte alla sfida del cambiamento, “l’agricoltura deve rovesciare il tradizionale e (non più) subalterno rapporto città-campagna”, sottolinea il documento confederale, assumendo una “dimensionemultideale in cui, al di là dei prodotti alimentari e dei servizi materiali e immateriali, si afferma la centralità e il contributo dei valori per costruire un diverso modello di sviluppo, di società, di relazione tra i cittadini che pone al centro di ogni proposta l’uomo e il suo territorio. Essa, cioè, si fa carico delle più ampie problematiche della contemporaneità, riorganizzando la capacità di produrre in modo sostenibile, di assicurare equamente il cibo ridandogli valore e affermandolo come diritto, contribuendo attivamente all’educazione alimentare quale presupposto per contrastare le diverse forme di spreco alimentare, di gestire capillarmente le risorse naturali, di impostare un nuovo welfare”.

Insomma, “non esiste un futuro senza agricoltura -ha detto il presidente della Cia-. Il nostro contributo alla Dichiarazione finale di Expo è calato in una realtà che ci dice già questo”. Solo in Italia infatti l’agricoltura e l’agroalimentare producono un fatturato vicino ai 300 miliardi l’anno. Sono oltre 20 mila gli agriturismi disseminati sul territorio e oltre 80 mila le aziende che sviluppano molteplici attività, dalla produzione di energie agli agri-nidi, dalle fattorie sociali e didattiche alla manutenzione delle aree verdi anche urbane. Già oggi questo “movimento” multifunzionale produce molto, ma ci sono ampi margini di crescita economica ed è ragionevole stimare che nei prossimi 10/15 anni le attività connesse all’agricoltura sposteranno più di 40 miliardi di euro l’anno con la prospettiva di garantire entro il 2020 tra i 200 mila e i 300 nuovi posti di lavoro. Quindi “alimentazione, salute, occupazione, sostenibilità, diritti universali, equità e coesione sociale -ha concluso Scanavino-. Questo è il contributo dell’agricoltura al futuro che vogliamo”.luca sani

Oltre al presidente Dino Scanavino, sono intervenuti la vicepresidente vicario del Senato Valeria Fedeli; il presidente commissione agricoltura Camera dei Deputati Luca Sani; il presidente del Comitato scientifico di Expo 2015 Claudia Sorlini; il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris e il professore Francesco Adornato dell’Università di Macerata.

Riportiamo integralmente l’ intervento della Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli – XVII Leg.
Senato della Repubblica, Palazzo Madama

che gentilmente ci ha fatto pervenire in redazione.

“Autorità, Signore e Signori,

è per me un piacere essere qui oggi, in rappresentanza del Senato, per aprire i lavori di questo convegno, che costituisce la conclusione di un percorso iniziato lo scorso anno e che ha toccato le diverse tematiche che riguardano il comparto agro-alimentare italiano. Un percorso che ha attraversato idealmente il nostro Paese e che vedrà il suo naturale coronamento nella straordinaria esperienza dell’Expo, che si sta per aprire a Milano.

Il settore agro-alimentare costituisce il secondo settore industriale in Italia, dopo quello metalmeccanico, e rappresenta ben il 4% del PIL nazionale, fatturando 133 miliardi di euro e impegnando 1,3 milioni di persone. E’ un comparto che, nonostante la particolare congiuntura economica che stiamo attraversando, è particolarmente vitale e che, anzi, può rappresentare un importante volano di crescita economica per il futuro del nostro paese”.

Ciò che caratterizza, da sempre, il modello produttivo agricolo italiano è la dimensione familiare, la continuità con la tradizione e, nello stesso tempo, l’innovazione. Caratteristiche peculiari che hanno favorito un’eccezionale differenziazione dei nostri prodotti, conosciuti in tutto il mondo per la loro eccellenza.”

Adelfia Franchi

P.A. acquirenti di beni e servizi – norme particolari

UNA ANALISI  sul meccanismo di scissione dei pagamenti per la P.A. –  elaborata da Ferdinando MARCHETTI  *

L’articolo 1, cm 629, lettera b), della legge 23 dicembre 2014, n. 190, ha introdotto l’articolo 17-ter del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, che stabilisce, per le pubbliche amministrazioni acquirenti di beni e servizi, un meccanismo di scissione dei pagamenti da applicarsi alle operazioni per le quali dette amministrazioni non siano debitori d’imposta ai sensi delle disposizioni generali in materia di IVA. In base a questo meccanismo le pubbliche amministrazioni, ancorché non rivestano la qualità di soggetto passivo dell’IVA, devono versare direttamente all’erario, con le modalità e nei termini indicati nel decreto allegato, l’imposta sul valore aggiunto che è stata addebitata loro dai fornitori.

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In Campidoglio “giochi di strada”

Giovedi 16 Aprile p.v., dalle 17:00 alle 19:00, si terrà in Campidoglio presso la Sala del Carroccio,    la presentazione del libro “Giochi di Strada” di Dora CIRULLI (UniversItalia Editrice), impegnata da anni nel progetto “Paese che vai, gioco che trovi”.downloadGIOCHI DI STRADA 2

La manifestazione, patrocinata da ROMA – Assessorato Scuola, Sport, Politiche Giovanili e Partecipazione, dal CONI – Comitato Regionale Lazio, dall’I.U.S.M. (Istituto Universitario di Scienze Motorie), dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata  e dall’A.N.P.C.I. (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani) è organizzata dalla Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali e dallo Studio Scopelliti-Ugolini.

I saluti iniziali saranno affidati a Luca GIANSANTI, Consigliere di Roma Capitale;  a Svetlana CELLI, Presidente X C.C.P. – Personale, Statuto e Sport; a Paolo MASINI, Assessore Scuola, Sport, Politiche Giovanili e Partecipazione; e ad Umberto SOLDATELLI, Vice Presidente Coni Lazio; a seguire gli interventi dei relatori Angelo SANDRI, Direttore de “Il Popolo” e di Alessandro CIAFREI, Presidente Oratori Romani. Non mancheranno anche altri interventi, che, seppur brevi, evidenzieranno l’importanza del prezioso progetto portato avanti dall’autrice del libro, tra questi: Lucia MIGLIACCIO, Segretario Generale dell’Associazione “Prima”; Nada VALLONE, Segretaria Generale Federazione Tamburello; Mioara DONEEx Atleta Nazionale Romania – Under 17 e allenatrice di basket, che parlerà di come i Giochi di Strada siano propedeutici alla preparazione fisica degli atleti; Arturo MANERA, Vice Presidente A.N.P.C.I. (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani); Ivo PULCINIDirettore Sanitario S.S. LAZIO Calcio; Carla MAZZUCA POGGIOLINI, Presidente Club Unesco; Stefano ZOANIOpera Divin Redentore; Barbara CIMIRRO, Psicoterapeuta; Roberto ROSSIConsigliere Ordine dei Giornalisti di Roma; Carla MIRCOLI, Istruttore Federazione Scacchistica Italiana; Andrea TASCIOTTI, Responsabile Regionale Lazio M.E.D.A. (Movimento Europeo Diversamente Abili) che parlerà di come i Giochi di Strada migliorino la condizione di vita dei bambini diversamente abili.

Moderatore sarà il Professore Valerio ROCCHI

Il Bianco Sole dei Vinti

Novità Settimo Sigillo

Il Bianco Sole dei Viinti

Settimo Sigillo


  
Venner Dominique

Popoli in Lotta
pag. 316
euro 25,00
ISBN 978-88-61481-59-6

NUOVA EDIZIONE

L’epopea sudista e la guerra di secessione.
Ristampa dell’edizione del 1980.
La guerra di secessione americana 1607-1865 dalla penna di un grande scrittore.

27/4/2015- Reggio Emilia – Educazione e comunità: una sfida globale. Parla la vedova Mandela

Reggio Emilia ospita una conferenza internazionale sulla relazione tra educazione, qualità della vita e coesione sociale. I relatori, esponenti politici, educatori e rappresentanti della società civile provenienti da Italia, Brasile e Mozambico, si confronteranno su esperienze e studi affrontati nei propri paesi. Madrina dell’evento sarà Graça Machel

 

Segui la diretta a Reti unificate, resa disponibile da AltraTV e trasmessa ancxhe dalla Consul Press.

Clicca sull’immagine per visualizzare la diretta. Inizio ore 10.30

educa

24-4-2015 a Roma: in ricordo di Teodoro Buontempo

Una S.Messa per ricordare insieme Teodoro

Siamo prossimi alla ricorrenza della scomparsa di Teodoro Buontempo. Intendiamo commemorarne la figura con una S. Messa il 24 Aprile alle 19:30, presso la Chiesa degli Artisti (Piazza del Popolo). Vi ringraziamo per la diffusione che potete dare a questo appuntamento.
Famiglia  Buontempo

Dimmi di SìWING” di Gigi Miseferi

  Inizia stasera a Roma al Teatro San Luigi Guanella, fino alla sera dell’ 11 aprile 2015, alle ore 21 il travolgente Show a ritmo di Risate e Musica Swing, scritto, diretto e interpretato da Gigi Miseferi, Attore e Comico proveniente dalla Compagnia del Bagaglino di Roma, con la quale ha partecipato a tutte le Produzioni Televisive in diretta dal Salone Margherita di Roma, dal 1990 fino all’ultima edizione del 2009 e con cui ha ottenuto tre “Telegatti”. Attualmente impegnato sia in Radio con il Programma quotidiano “Obbligo di FREQUENZA” su TRS 102,3 e Romaweb Channel che al Cinema con “Onde Road”, nelle sale dal 26 marzo. Prodotto dalla “Gold Event”, torna in Teatro con la sua Band Larga, dopo i successi dello Show “Dalle LASAGNE al BRODway” e lo fa con “Dimmi di SìWING” affiancato dall’Attrice nonché sua partner Radiofonica, Valentina Gemelli e la sua piccola Jack Russell ”Margot”, per la prima volta in scena.
downloadBANDA LARGA
A bordo di una immaginaria macchina del tempo, il pubblico potrà godersi un viaggio sul binario dei sentimenti e dei delicati equilibri che governano il rapporto tra “Lui e Lei”. Cosa non farebbe un uomo innamorato per conquistare la donna dei suoi sogni? Potrebbe scrivere poesie, declamare versi, comporre delle melodie, cantare per lei. Tutto questo per sentirsi dire di SI. Ma se è vero che gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, ecco svelato il motivo delle profonde differenze tra di loro. In una notte romana un uomo canta per conquistare la sua amata.
Ci riuscirà? E soprattutto, chi è davvero questa “Lei”? Tra divertenti gag e battibecchi Gigi Miseferi e la bella e brillante Valentina Gemelli verrà sfatato il vecchio assunto “Tra moglie e Marito non mettere il dito”, per far spazio all’esilarante “Tra Moglie e Marito non mettere la zampetta”, quella della simpatica e dolcissima Jack Russell, “Margot”, al debutto in Teatro e che in scena sarà protagonista di una divertentissima gag su come prepararsi al “provino cinematografico”. La colonna sonora delle disavventure quotidiane della Coppia è affidata alle Canzoni Swing proposte da Gigi Miseferi & la sua Band Larga e così tra risate e divertimento, il Pubblico avrà la possibilità riassaporare in modo genuino e “coinvolgente” in qualità di “Coro e sezione ritmica”, lo straordinario repertorio di simpatiche, conosciute e orecchiabili “Canzoni Swing” eseguite rigorosamente dal vivo con gli strumenti originali che hanno fatto la fortuna di questo intramontabile genere musicale. Al Sassofono Carmelo Coglitore, al Pianoforte Francesco Pappaletto, al Contrabbasso Pino Delfino, alla Batteria Tonino Palamara.

  REGGIO CALABRIA. E’ volata in cielo l’adorata mamma di Gigi Miseferi

REGGIO CALABRIA. Un grave lutto ha colpito la famiglia del noto cabarettista reggino Gigi Miseferi.  L’adorata madre è volata in cielo. I funerali hanno avuto luogo il 6 aprile  nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù . Al grande Gigi e ai suoi familiari, i questo momento di estremo dolore, giungano le più sentite condoglianza della redazione di ConsulPress.

Xylella: dall’embargo francese una minaccia reale per l’ agricoltura italiana

Xylella: dall’embargo francese una minaccia reale per l’economia pugliese e l’immagine del “made in Italy”

 Il presidente della Cia Dino Scanavino: no allarmismi per evitare possibili reazioni a catena su altre produzioni e provvedimenti analoghi di altri paesi Ue. Servono interventi urgenti a livello nazionale e comunitario per scongiurare la situazione e indennizzare gli agricoltori colpiti. 

 L’embargo della Francia su 102 specie vegetali a rischio Xylella rappresenta una minaccia reale per l’economia pugliese e, più in generale, per l’immagine dell’agricoltura italiana. Lo afferma il presidente della Cia Dino Scanavino, commentando il decreto del ministero dell’Agricoltura francese già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, a poche ore dall’incontro in Salento tra il ministro Martina e le associazioni di categoria.

Si tratta di una decisione presa unilateralmente da uno Stato Membro al limite delle regole comunitarie -osserva Scanavino- che rischia di innescare un pericoloso effetto domino che andrebbe ad aggravare una situazione già di per sé difficile.ulivo

Ecco perché -continua il presidente nazionale della Cia- ora più che mai bisogna tenere alta l’attenzione per evitare possibili reazioni a catena e ingiustificati allarmismi nei confronti delle spedizioni pugliesi di altri prodotti oltre alle piante già inserite nel provvedimento del ministro Le Foll. Anche perché l’export della Puglia verso la Francia di uva, agrumi, alberi da frutto, pomodori, piante aromatiche, frutta tropicale vale circa 40 milioni di euro e rappresenta il 14% del totale nazionale. Se poi si aggiungono anche le colture agricole non permanenti (inclusi i cereali) e le piante vive,  il valore supera i 60 milioni di euro. Un patrimonio agricolo strategico che non può essere messo a rischio e che deve essere difeso con forza nelle sedi opportune.

È urgente quindi -sottolinea Scanavino- che le istituzioni ora intraprendano tutte le iniziative nei confronti delle autorità francesi e comunitarie, per evitare di aggravare un’emergenza sanitaria di proporzioni senza precedenti. Inoltre, è altrettanto urgente l’adozione di misure di sostegno, in ambito nazionale ed europeo, per gli agricoltori che con sacrificio stanno rispettando gli impegni del Piano del commissario Silletti per contrastare il dilagare dell’emergenza e non compromettere la sostenibilità economica delle loro aziende.

A essere in gioco -evidenzia il presidente della Cia- è sia l’economia di un’intera regione che fa dell’agricoltura e dell’olivicoltura la principale leva di sviluppo, sia il valore paesaggistico legato alla presenza di ulivi secolari di inestimabile valore ambientale. xylella

Ragionando in prospettiva, infine, deve essere messa in atto una strategia comune che, attraverso un progetto di riforma degli strumenti di prevenzione e gestione delle crisi, possa consentire agli agricoltori di minimizzare l’esposizione al rischio cui sono soggetti. Le crisi nel settore agroalimentare, siano esse sanitarie, climatiche o di natura commerciale -conclude Scanavino- sono diventate sempre più frequenti e diffuse e le conseguenze sono spesso drammatiche per l’economia di interi territori.

ESPORTAZIONI PER ANNO DELLA PUGLIA  VERSO LE FRANCIA (VALORE)

 

Export (euro)

Incidenza puglia/Italia (%)

Prodotti di colture agricole non permanenti

20.992.023

12%

Prodotti di colture permanenti

39.132.272

14%

Piante vive

704.841

1%

 

La Turchia nella “Grande Guerra” – Profili storici e giuridici

A.S.D.I.E
ASSOCIAZIONE DEGLI STUDIOSI DI DIRITTO INTERNAZIONALE ED EUROPEO

in collaborazione con

Rivista della Cooperazione Giuridica Internazionale
KorEuropa Rivista on-line del Centro di Documentazione Europea, Università“Kore” Collana di Diritto internazionale pubblico e di Diritto dell’Unione europea (Aracne Ed.)

LA TURCHIA NELLA GRANDE GUERRA PROFILI STORICI E GIURIDICI

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La Pista di Pietro

Un nuovo progetto nel nome del grande Pietro Mennea. Roma Capitale (Assessorato allo Sport), Acea e GoGreen onlus hanno recentemente presentato“La pista di Pietro” un progetto esosport che si propone di realizzare nuove piste utilizzando come materiale da costruzione la gomma delle scarpe da ginnastica esauste, le sneakers dismesse, opportunamente ridotte a impasto. Se ne ottiene un’ottima pavimentazione, elastica e anti-caduta. E non solo piste si faranno in questo modo, anche le superfici per le aree giochi nei parchi.PISTA DI PIETRO MENNEA
Una delle prime ad aderire all’iniziativa è stata proprio Manuela Olivieri Mennea, moglie dell’indimenticabile “Freccia del Sud”, che ha donato un paio di scarpe da corsa del marito. E così ogni “pista di Pietro”, ogni area giochi che si farà, avrà idealmente nel cuore della sua materia un frammento delle scarpe dell’azzurro olimpionico e primatista mondiale dei 200 metri. Si comincerà con l’istituire in cento scuole romane la raccolta permanente delle scarpe sportive, diffondendo tra l’altro la cultura del riciclo tra gli studenti e abbattendo l’impatto ambientale dei materiali che altrimenti finirebbero nei cassonetti.
I raccoglitori arriveranno nelle scuole da aprile. La gomma così ottenuta sarà dal Campidoglio messa a disposizione per realizzare piste e aree giochi a cura di enti, associazioni e cittadini. Intanto chi vuole – in particolare gruppi sportivi, impianti, scuole – può partecipare alla raccolta, magari per poi realizzare con la gomma delle scarpe una propria pista o una propria area giochi; o per ristrutturare superfici esistenti. Basta scrivere alapistadipietro@comune.roma.it o a ilgiardinodibetty@comune.roma.it. Per l’estate appositi box di raccolta saranno presenti anche negli stabilimenti balneari del litorale romano, dove sarà possibile conferire calzature e infradito estive usate.
Adelfia Franchi

Guardando l’invisibile, Nakis Panayotidis al Macro

 Dal 17 aprile al 13 settembre 2015 il MACROMuseo d’Arte Contemporanea Roma accoglie la mostra dell’artista greco Nakis Panayotidis “Guardando l’invisibile”.

L’esposizione, a cura di Bruno Corà, è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dall’Ambasciata di Svizzera in Italia e dall’Ambasciata di Grecia a Roma, con il patrocinio dell’Istituto Svizzero, in collaborazione con il Kunstmuseum Bern e con il supporto della Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia.

 Nato ad Atene nel 1947 e residente in Svizzera dal 1973, Panayotidis è senza dubbio tra gli artisti europei più significativi dialettici con l’Arte Povera, alla quale si è avvicinato durante il suo soggiorno a Torino negli anni Sessanta. E’ tuttavia un artista poliedrico, la cui attività artistica non può essere ricondotta solo a questo filone. Il suo stile e le tecniche usate, infatti, non permettono di classificare il suo lavoro in modo univoco.

 Panayotidis presenta al MACRO una selezione di opere realizzate negli ultimi dieci anni, che fanno parte di una scelta delle opere in mostra al Kunstmuseum Bernfino allo scorso 15 marzo per la sua retrospettiva Nakis Panayotidis. Seeing the Invisible.

Dopo la tappa di Roma, la mostra nel mese di ottobre sarà ospitata dall’Hess Art Museum, The Hess Collection Winery, Napa, USA.

 Nelle sue opere Panayotidis si avvale di tecniche variegate che utilizzano, spesso simultaneamente, immagini fotografiche, dipinti e disegni, su cui egli costruisce una complessità innestando ulteriori materiali che ne enfatizzano le caratteristiche, tra cui spiccano oggetti di uso quotidiano ed elementi in metallo e vetro, trattati sempre alla stregua di materiali poveri.

Incline all’incidentale e al transitorio, utilizza anche il vapore e la luce per alcune sue istallazioni.

 Per Panayotidis la costruzione dell’idea è sempre basata sulla totale libertà di esplorazione e improvvisazione. Anche nel medesimo gruppo di opere, ognuna di esse spicca per la propria singolarità. E’ raro trovare nei suoi lavori la ripetizione di elementi visivi.

E’ solo riflettendo sul contesto ed il significato della pluralità dei suoi lavori che si scorge l’interazione fra essi. Le opere aspirano tutte a rivelare quel che è già avvenuto e quel che avverrà. La chiave di lettura della sua opera è la consapevolezza che tutto scorre in un flusso perenne.

 Il suo lavoro è inoltre fortemente influenzato dalle sue origini e conseguentemente dalla mitologia greca. Anzi, spesso l’artista ricorre all’antico per creare il nuovo.

L’installazione Ladro di luce, presentata per la prima volta a Salonicco nel 2005, allude ad esempio al mitico gesto di Prometeo. Il furto del fuoco dal cielo degli dèi viene rappresentato da una serie di forme bronzee sporgenti dalla parete, che, come pugni chiusi dell’artista, stringono un segmento di luce al neon. L’artista ha simbolicamente sottratto la luce che Prometeo ha rubato per l’umanità; diventando allo stesso tempo ladro e nuovo portatore di luce egli offre infatti in cambio un fascio di luce blu, che rappresenta la voglia di amare, di sapere, di sognare ed essere liberi.

 Un ruolo particolare occupa, nel variegato lavoro di Panayotidis, l’utilizzo luminoso del neon.

Come osserva il curatore della mostra Bruno Corà: “In tutti i casi la luce per Panayotidis deve essere ricondotta sin dalle prime sue introduzioni nell’opera come dato di illuminazione oggettiva, ma anche come elemento metaforico di ciò che rischiara la tenebra e impedisce l’oscuramento, l’incoscienza, l’oblio”. Ed inoltre: “Per Panayotidis la luce diviene lo strumento di una sintetica trasmissione di contenuti di carattere spazio-temporale: memoria, tempo, immaginario”.

 L’artista attribuisce alla luce un valore unico, distaccato ed autonomo rispetto alla sua mera valenza funzionale. Le sue fotografie creano fenomeni di luce che rimandano ad effigi barocche di santi. I limiti temporali e spaziali appaiono sospesi, specie negli scatti di immagini del mare, che rappresenta per l’artista un eterno compagno ed un passaggio ad altri luoghi e tempi.

In Con lo sguardo del nomade, 2009 la linea dell’orizzonte resa bianca dalla retroilluminazione del lavoro comprime la linea di fuga prospettica in cui è suddiviso lo spazio.

 I soggetti dei suoi lavori fotografici non sono le eroiche rovine della Grecia classica, bensì zone industriali abbandonate nelle periferie delle città moderne, dove la natura rivendica la propria supremazia crescendo selvaggiamente, come nella stazione ferroviaria protagonista di Linee di partenza linee d’arrivo, 2005.2bisKABUL

Di rilievo i lavori a neon primari e lineari nella forma, come l’opera Kabul, 2010 in cui l’artista ribalta le lettere greche che compongono le parole “battaglia” e “fama”, senza che esse perdano di leggibilità e significato.

 Biografia

Nakis Panayotidis nasce ad Atene nel 1947. Già dall’adolescenza è vicino al mondo del teatro e della scenografia. Nel 1966 si trasferisce a Torino dove studia architettura ed entra in contatto con l’architetto Volterrani e con lo scultore Molinari, che lo iniziano alla carriera artistica.

Frequentando la Galleria Christian Stein ed i suoi artisti scopre l’Arte Povera (sarà definito da La Repubblica nel 2003 “l’ultimo dei poveri”). Nel 1967 si trasferisce a Roma e si iscrive all’Accademia di Belle Arti, seguendo, in particolare, i corsi di cinema e teatro. Ma appena un anno dopo ritorna a Torino ed inizia a lavorare per Volterrani e Molinari. E’ in quegli anni che si sviluppa la sua passione per la politica, essendo egli convinto che l’arte possa essere un veicolo efficace di per sé ideologico. Nel corso degli anni settanta si trasferisce a Berna (dove vive e lavora tuttora) dove incontra e sposa Agnès Häussler, da cui ha una figlia. Il suo percorso artistico è caratterizzato da una forte sperimentazione, non esente da critiche, che rappresentano per l’artista uno stimolo per esplorare nuovi nuove idee e nuovi linguaggi.