Skip to main content

Autore: Redazione

“Mafia Capitale” – l’Intervista di Marco Tarchi

MARCO TARCHI intervistato da “IL FATTO QUOTIDIANO” 

Domenica 7 dicembre “Il Fatto Quotidiano” ha pubblicato un’ampia parte di un’ intervista rilasciata allo stesso quotidiano dal Prof. Marco Tarchi. Da parte nostra riportiamo qui di seguito il testo integrale della stessa (dedicata ai recenti fatti di cronaca politico-delinquenziale romani) per evidenziare come certa stampa si impegni sapientemente e furbescamente nella manipolazione di un testo per veicolarne  la lettura, secondo i propri interessi, su determinati binari.

A titolo d’esempio, si può citare la frase posta come leggiadro titolo alla stessa intervista: “Tra noi camerati c’erano spostati e delinquenti”, opportunamente e scorrettamente virgolettato,  Altresì si può segnalare anche il fantastico incipit del giornalista intervistatore, laddove commenta: “A destra, il politologo Marco Tarchi, che insegna alla “Cesare Alfieri” di Firenze, è un’istituzione”.

A tale proposito, si riporta quanto il Prof. Marco Tarchi – intervistato – ha scritto all’intervistatore, dopo aver letto la proprie intervista, opportunamente adattata affinché la stessa risulti  più conforme a quanto il Quotidiano Rossochic  desidera far leggere ai propri lettori.  >  “Ho letto. Insegnando comunicazione politica da quindici anni, non fingo stupore sul titolo – che, lo so, non dipende dall’intervistatore -, che al giornale serve, anche con i falsi virgolettati come in questo caso, per accreditare la propria versione dei fatti a prescindere da ciò che sostiene l’intervistato. Mi stupisce invece di essere considerato da Lei “un’istituzione a destra”. Per la verità, a destra da vari decenni mi censurano, mi attaccano, mi discriminano. Se non avessi avuto interlocutori in altre aree, e soprattutto nel mondo scientifico, di occasioni di espressione ne avrei avute, più che poche, “punte”, come dicono i fiorentini veri (io, ohimè, sono… reimmigrato da Milano a 16 anni). Avendo io espresso il mio ultimo voto a destra (Msi) nel 1979, e non considerandomi minimamente appartenente a quell’area malgrado gli sforzi altrui di infilarmici a forza, non posso dolermene più di tanto. Ma che ora debba scoprire, invece, di essere “un’istituzione” di quell’ambiente, mi sorprende non poco. Temo proprio che gli stereotipi siano duri a morire. Durissimi, direi. Vuol dire che mi consolerò pensando che un ex redattore de “La voce della fogna” (1*) è stato nominato alla Corte costituzionale da Napolitano. Chi l’avrebbe mai immaginato… Un cordiale saluto” – Marco Tarchi

SI TRASCRIVE  qui di seguito il testo integrale della INTERVISTA del Prof.  MARCO TARCHI, rilasciata a ” IL FATTO QUOTIDIANO” (2*)

Dice Carminati a Buzzi: “E’ la teoria del mondo di mezzo, compà”. Mafia Capitale ci restituisce l’ultimo capitolo della rivoluzione impossibile. Da camerata a compare. Come è stato possibile?   Non vedo nessi fra le aspirazioni utopiche di un microcosmo come quello neofascista degli anni Settanta-Ottanta e le squallide vicende odierne. Anche se dall’esterno molti faticano ancora oggi a capirlo, quell’ambiente politico non era, umanamente, agli antipodi di altri di diverso segno. Ci si trovava di tutto: dagli idealisti ai carrieristi, dagli onesti ai delinquenti, dai teppisti alla “gente d’ordine”. Io non ho mai giudicato, per dire, la sinistra extraparlamentare dal destino di un certo numero di suoi militanti finiti in pessimi giri. Certo, negli ambienti in odore di estremismo la proporzione di spostati, ribelli e marginali è sempre maggiore, e le conseguenze si vedono. Ma, anche se la battuta è scontata, non va fatto d’ogni erba un fascio.

Quando venne eletto, Alemanno fu accolto dai saluti romani al Campidoglio. E’ finita con un sistema rossonero dominato dall’affarismo e tante suggestioni da romanzo criminale. A me, ma anche a non pochi amici provenienti dall’esperienza missina, quello spettacolo capitolino apparve patetico e ridicolo nel contempo. E indicativo della mancata risoluzione del nodo cruciale dell’identità che aveva accompagnato Alleanza nazionale in tutta la sua storia: mentre Fini esibiva la sua più o meno sincera conversione liberale, i ventenni di base continuavano a celebrare grotteschi riti nostalgici. Era il trionfo della linea della doppiezza, utile a conservare un potenziale di ricatto verso gli alleati, e nel contempo il sigillo della nullità propositiva di una classe dirigente che non aveva saputo imboccare la via di un’evoluzione coerente e meditata. In mancanza di quella, non restava che l’abbuffata del sottogoverno, con tutte le sue conseguenze.

In questo caso non è la politica che controlla il sistema ma il contrario. Burattini, non burattinai. Si ribalta il complesso di Mosè tra capo e militanti?  Da quando si è iniziato a celebrare il funerale delle grandi aspirazioni a cambiare il mondo, delle ideologie, dei progetti – magari ingenui – di rifondare da capo a piedi una società, è apparso chiaro che la politica si sarebbe ridotta, per chi intendeva praticarla a tempo pieno, a carrierismo. E in un contesto in cui è l’economia a segnare l’orizzonte dei valori e delle aspirazioni e l’arricchimento è il metro della considerazione sociale, non ci si può stupire se molti “politici di professione” non sono altro che arrampicatori spregiudicati, disposti a qualunque compromesso (per essere eufemisti). Il mondo già neofascista non ha fatto eccezione. Ma da qui ad equipararne tutti i militanti a reali o potenziali delinquenti, ce ne corre.

L’amministrazione Alemanno è sempre stata al centro delle polemiche per i rapporti con l’antico mondo nero, dai Nar a Terza Posizione per arrivare alla più recente Forza Nuova. Secondo lei, l’ex sindaco aveva un patto d’onore con i vecchi camerati? L’onore è una parola forte. Penso che, volendo costruire una rete di sostegno dopo essere giunti a un successo inatteso, sia più facile e comodo puntare sulle vecchie conoscenze che partire da zero guardando ad altri ambienti. Anche se Alemanno, come è noto, soprattutto attraverso la sua fondazione Nuova Italia, ha cercato addentellati anche negli ambienti cattolico-conservatori. Credo che abbia contato anche, in certi contatti pericolosi e sgradevoli, la sindrome degli ex reclusi nel ghetto, che ha sempre connotato il neofascismo romano. Dove vigeva la mentalità del “siamo tutti camerati” (un po’ l’equivalente del “compagni che sbagliano”), che era bersaglio delle critiche di quanti avevano ben presenti le distanze tra Msi ed extraparlamentarismo e ci teneva a rimarcarle.

Alemanno è stato rautiano, come lei. Un mondo contrapposto al doppiopetto di Almirante. In ogni caso la Seconda Repubblica ha sancito il fallimento di entrambe le due maggiori correnti storiche del Msi. Fini è naufragato a Montecarlo, Alemanno su CarminatiSulla corrente di Rauti si è molto favoleggiato e travisato, sebbene uno studioso nettamente schierato a sinistra come Piero Ignazi fin dalla fine degli anni Ottanta ne abbia disegnato un profilo corretto, dipingendola come l’ambiente interno al neofascismo in cui più si era attenti al dibattito culturale, si accettava il confronto con la modernità e si demolivano gli stereotipi nostalgici. Quel che non si dice è che da quell’ambiente non sono usciti solo gli Alemanno e altri mestieranti della politica, ma anche accademici, dirigenti di vertice di associazioni ambientaliste “ufficiali”, managers che sono finiti sulle prime pagine dei maggiori quotidiani per le loro qualità inventive, personaggi di successo del mondo della informazione e dello spettacolo, funzionari statali di grado elevato, membri del Csm e perfino un giudice della Corte costituzionale. Tutto questo non risulta – e non risalta – perché, nel loro caso, non si è costituita alcuna lobby come quella accreditata agli ex di Lotta Continua. Sono stati tutti percorsi individuali indipendenti. Ma sta a dimostrare che non si trattava certo di un’accolita di sprovveduti estremisti con velleità golpiste o insurrezionali.

Lei che ha inventato la Voce della Fogna si sarebbe mai aspettato questa trasfigurazione criminale della Terra di mezzo tolkeniana? No davvero. Quel giornaletto politico-satirico era nato, prima ancora che per replicare agli avversari, per fare autocritica dei tanti insopportabili vizi che affliggevano il neofascismo, e non a caso fu proprio su quelle colonne che si tentò di far trasmigrare l’immaginario collettivo di quell’ambiente dal Ventennio alla Contea tolkieniana. Spero comunque che fra il “mondo di mezzo” di cui si parla in questi giorni e la Middle Earth di Bilbo, Frodo e soci non ci sia altro che una vaga assonanza linguistica.

Un’altra frase di Carminati, prima spontaneista armato, poi in contatto della banda della Magliana, che colpisce è questa: “Bisogna vendersi come le puttane, adesso”. Il fascino del male (assoluto) è sempre corrotto dal denaro. E’ Sauron che riesce a riprendersi l’anello del potere? Volerei molto più basso. È una delle tante prove che la passione politica non preserva dalle miserie antropologiche. Tutt’altro.

E’ mai esistita, a questo punto, una diversità nera, tenendo presente anche i rapporti storici tra ambienti di destra e massoneria e servizi deviati?  Per certi versi sì, perché quell’ambiente ha sempre celebrato propri culti, innalzato propri idoli, coltivato propri sogni che non coincidevano con quelli del mondo che gli era estraneo (e a cui era estraneo). Per altri no, perché nei vizi molto spesso comunicano ambienti e individui che per il resto sono molto diversi. È una regola che non vale solo per l’ambito politico.

Lei spiegò così la Voce della Fogna: “Tutto fuori puzza. Il profumo si è rifugiato nelle fogne”. Quarant’anni dopo quel mondo è solo gestionismo del potere, solo soldi e opportunismo? Quell’affermazione, che prendeva di mira lo slogan “fascisti carogne, tornate nelle fogne” e mirava a considerare queste metaforiche ridotte come le nuove catacombe da cui sarebbe partita una riscossa culturale ed esistenziale, era indubbiamente spropositata e oggi può sembrare insensata. Ma se i giovani missini di allora avessero accolto quel messaggio, invece di farsi abbindolare dai proclami ondivaghi e talvolta ipocriti dei loro maggiorenti, parecchie pagine oscure non sarebbero state scritte.

C’è uno specifico romano in questa vicenda? In fondo anche il fascismo una volta al potere si rammollì nei palazzi della capitale, come per esempio ha scritto FuscoAltroché se c’è! Ai tempi de “La voce della fogna”, si parlava apertamente di “cloaca romana” per descrivere i maneggi, gli intrecci sgradevoli e il pressapochismo che caratterizzavano buona parte (c’erano, ovviamente, eccezioni lodevoli) del panorama missino della Capitale. Ma era roba da niente rispetto alle porcherie odierne.

Che impressione le fa il nuovo termine fasciomafioso? Come molti neologismi dei nostri anni, mi pare buono per attirare l’attenzione, molto meno per capire ciò che vorrebbe descrivere. Perché questa associazione delinquenziale, a quanto pare, di addentellati politici ne aveva di vari colori: rossi, neri, bianchi…

*** *** ***

Note della Redazione:  (1*) Trattasi di NICOLO’ ZANON, nominato a tale prestigiosa carica nell’ottobre di quest’anno  //  (2*) Si desidera segnalare anche altro interessante articolo pubblicato in data odierna su ITALIA OGGI a firma del Direttore PIERLUIGI MAGNASCHI, riguardante la faziosità e disinformazione con cui molta stampa ha trattato i recenti “Fattacci Quotidiani” di cronaca che dominano lo scenario partitocratico criminale di Roma …. una Capitale che meriterebbe ben altro !  

Saggistica su “Intellettuali Dissidenti”

La storia non dorme mai –  di Lorenzo Vitelli – Martina Turano  (edizioni: Circolo Proudhon-2014) ______________________________________________________ recensione di Maurizio Bergonzini  

I due curatori di “La storia non dorme mai “  Lorenzo Vitelli e Martina Turano sono ambedue giovanissimi , essendo nati nel 1992 e culturalmente  impegnati. Vitelli è  ideatore e capo-redattore del Quotidìano telematico “L’Intellettuale Dissidente”, nonché fondatore dell’Associazione “Contro Cultura”. Martina Turano svolge anche lei attività di giornalista collaborando con la citata rivista telematica “L’intellettuale dissidente” e il suo lavoro letterario l’ha portata a vincere, con il suo racconto “Con gli occhi della Fenice”, il Premio Giuria Popolare del settimo Concorso letterario nazionale Lingua Madre

Il progetto in cui si inserisce questo saggio collettaneo nasce tre anni fa  con l’ associazione  Contro Cultura, fondata da sei ragazzi tra i 19 e i 22 anni e da qui, come loro stessi ricordano “nascono L’Intellettuale Dissidente e il Circolo Proudhon, rispettivamente un giornale (informazione) ed una Casa Editrice (formazione), ma i progetti previsti per il futuro sono ancora molti”..

Continua a leggere

13-1-2015: Voluntary Disclosure

Tutto quello che c’e’ da sapere sulla voluntary disclosure: i soggetti coinvolti, le procedure da avviare e le soluzioni possibili per i capitali regolarizzati.Per aiutare contribuenti e professionisti a comprendere la voluntary disclosure e fare tutte le valutazioni del caso, la redazione di ItaliaOggi, in collaborazione con UBS, propone diverse iniziative: speciali TV, rubriche e incontri sul territorio per discutere e comprendere insieme ad altri professionisti ed esperti del settore la norma e tutte le opportunità offerte dalla voluntary disclosure.

Di seguito le prime attività in cantiere.

   Videoconferenza
Martedì 13 gennaio 2015, dalle ore 9:30 alle 13:00

Chi può regolarizzare con la voluntary disclosure? E cosa? Come si avviano le procedure? E come gestire poi i capitali appena regolarizzati? 

Uno speciale TV in cui professionisti ed esperti del settore si confrontano per comprendere meglio la norma e approfondire opportunità e soluzioni offerte dalla Voluntary Disclosure. 

Modalità di accesso:
> in diretta TV su Class CNBC (canale 507 di Sky)
> in streaming su  www.ubs.com/voluntary *, www.italiaoggi.itwww.milanofinanza.it
> in collegamento diretto con le sedi dei Dottori Commercialisti, dei Consulenti del lavoro e degli Avvocati.
Partecipazione valida ai fini della formazione professionale continua
(*) attivo a breve

 Incontri sul territorio

Professionisti ed esperti del settore, insieme a rappresentanti del territorio e intermediari finanziari, a confronto per discutere e rispondere alle domande su voluntary disclosure e gestione dei capitali.

UBS e ItaliaOggi stanno organizzando una serie di incontri nelle città di Milano, Bologna, Brescia, Firenze, Padova, Roma, Torino, Treviso e Lugano. 

I bassifondi del Barocco. La Roma del vizio e della miseria

L’Accademia di Francia a Roma presenta dal 7 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015 (inaugurazione 6 ottobre 2014, dalle 18.30 alle 20.30) nelle Grandes Galeries la mostra I bassifondi del Barocco. La Roma del vizio e della miseria, curata da Francesca Cappelletti, professore di storia dell’arte moderna dell’Università degli Studi di Ferrara, e Annick Lemoine, responsabile del dipartimento di Storia dell’arte dell’Accademia di Francia a Roma e professore all’Università di Rennes 2. L’esposizione è ideata e organizzata nell’ambito di una collaborazione tra l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e il Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris, dove verrà presentata dal 24 febbraio al 24 maggio 2015.

Continua a leggere

I Volontari Italiani nelle Waffen SS

I volontari italiani nelle Waffen-SS  -Pensiero politico,formazione culturale e motivazioni  al volontariato   ________________________ Testo di NICOLA GUERRA (Edizioni Solfanelli) ________________RECENSIONE di Maurizio BERGONZINI

Le schede de “ Il Borghese” hanno lo scopo di segnalare ai lettori , in un’ottica critica, volumi che possano loro interessare.  E’ quindi utile chiarire subito che lo studio di Nicola Guerra “I volontari italiani nelle Waffen-SS” è certamente privo di attrattiva per chi desidera leggere di battaglie, eroiche imprese, sacrifici al limite dell’impossibile in un tono partecipato o di crimini orrendi, massacri senza senso,strategia del male. Il Guerra , dottore in ricerca in Lingua e cultura italiana presso l’Università di Turku in Finlandia, non intende con questo volume ricostruire la storia militare dei volontari italiani arruolatisi nelle Waffen SS quanto le loro motivazioni e il loro pensiero politico. Un’opera seria, con un approccio scientifico al fenomeno di cui fa fede l’origine dello studio che è stato valutato per l’attribuzione del dottorato.

Continua a leggere

Addio a Giulio Questi

Addio a Giulio Questi

Per Rubbettino aveva di recente pubblicato “Se non ricordo male” un libro di frammenti autobiografici

“Quella volta in cui Orson Welles mi insegnò a bere whisky”

Giulio Questi sì è spento questa notte nella sua casa romana, al rientro dal Torino Film Festival dove era stato acclamato tra i massimi autori e registi di quella magica stagione vissuta dal cinema italiano che ha visto artisti di calibro entrare nell’empireo del cinema mondiale.

Continua a leggere

Per una “Nuova Costituzione”
– Intervista a Carlo Vivaldi Forti

INTERVISTA a CARLO VIVALDI-FORTI

______________a cura di Alberto SPAGNA 

Il Professor Carlo Vivaldi-Forti, da tempo nostro collaboratore, ha pubblicato di recente un e-book con ITALICAEBOOKS (www.italicaebooks.it), dal titolo Una nuova Costituzione per un nuovo modello di sviluppo. Nel momento stesso in cui invitiamo i nostri lettori a collegarsi col sito indicato per non perdere l’occasione di formarsi tra l’altro una precisa opinione sulle riforme di Renzi e sui loro veri scopi, abbiamo ritenuto utile porre alcune domande all’autore.
Prima di riportare il testo dell’intervista,  ringraziamo il Prof. Vivaldi-Forti per il tempo che ci ha dedicato. Il Suo libro è peraltro ricco di molti altri spunti, che per motivi di spazio non possiamo trattare in questa sede. Possiamo soltanto raccomandare ai nostri lettori – che ci seguono principalmente su IL BORGHESE e/o sulla CONSULPRESS di collegarsi su Internet e formarsi essi stessi un’opinione su tale decisivo argomento. L’articolo sarà pubblicato anche sul numero de Il Borghese di Gennaio.

Continua a leggere

il degrado di Roma

COMUNICATO STAMPA  “Il degrado di Roma, che tento di combattere, fa le fortune della malavita e dei politici collusi. La Lega X Roma è l’ultima speranza per i cittadini di Roma”

 In una situazione di malavita bipartisan che ha visto collaborare alti esponenti politici della destra e della sinistra romana, per rubare i soldi dei cittadini e farli poi vivere nel degrado, ci rendiamo conto solo ora dei motivi per cui hanno tentato di fermarmi e ostacolarmi da quando ho aperto con Matteo Salvini la Sede di Roma. “Sono indignata, – commenta Claudia Bellocchi, Responsabile della sede di Romacapisco solo ora perché gli esponenti del comune di Roma hanno provato ad attaccarmi sui giornali. I temi caldi  della Lega come il basta immigrati e la lotta alla delinquenza, erano tutto ciò che gli esponenti del Comune di Roma ed i delinquenti coinvolti nell’indagine, utilizzavano per alimentare i loro sporchi traffici. Conosco molto bene la realtà romana essendo dal 2008 sul territorio, e la mia critica dei giorni scorsi che ha suscitato tanto clamore, nei confronti dei riciclati nella Lega dei Popoli, era solamente per salvaguardare Salvini da qualsiasi tipo di infiltrazione di politici legati a doppio filo alla criminalità locale.”

Continua a leggere

“Santa Pirateria”

Santa Pirateria  di Yambo  (AGA editrice Milano – Euro 15) ________________una recensione di Maurizio BERGONZINI

Enrico de’ Conti Novelli da Bertinoro  non è nome che dica molto al gran pubblico. Nemmeno il fatto che fosse figlio dell’attore Ermete Novelli aiuta a farne ricordare la vita e l’opera.  Eppure con lo pseudonimo di Yambo è ancora abbastanza noto agli specialisti: una mostra a Torino una quindicina di anni fa dedicata a “Yambo :un eclettico tra due secoli”– il cui catalogo è stato  pubblicato dalla Libreria Antiquaria Little Nemo – e l’articolo “Immagine. Note di Storia del Cinema”, IV s., n. 1, Roma 2010 ne sono dimostrazione.

Continua a leggere

“zibaldone” di novembre

……….. dal Quotidiano “ITALIA OGGI” 

PIERRE de NOLAC   – “PILLOLE”   > 29.11/ RENZI: “SE RIPARTE IL SUD, RIPARTE L’ITALIA” …. lo disse anche Fanfani nel 1951  #  DELRIO: “PIù TASSE SUL GIOCO D’AZZARDO” ….. Era da scommetterci !

RICCARDO RUGGERI – “BRIOCHE e CAPPUCCINO”  > 29.11/ PADANIA  – la nebbia sta scomparendo, addio indipendenza  #  PATTO – quello del Nazareno può morire solo per l’Ebola.

Continua a leggere

COME USCIRE DALLA CRISI

Come uscire dalla crisi: 

la proposta dell’UNAIT

 L’ Italia è per il 13° trimestre consecutivo in recessione. “Dato tecnico atteso” secondo Palazzo Chigi ma sufficiente a fare tornare indietro il Pese di 10 anni per ricchezza e propensione ai consumi che, alimentando il clima di sfiducia strisciante,  mentre rende vani gli sforzi di Renzi nel “cambiare verso”, frena le decisioni di investimento e consumo da parte di tutti.

Continua a leggere

Alain de Benoist – “La fine della Sovranità”

Intervista ad ALAIN d BENOIST di  Alessandro Bianchi –

Alain de Benoist. Filosofo politico francese e saggista. Fondatore del movimento culturale denominato Nouvelle Droite. Direttore delle riviste Nouvelle Ecole e Krisis. Autore di “L’impero interiore. Mito, autorità, potere nell’Europa moderna e contemporanea”, “Sull’orlo del baratro. Il fallimento annunciato del sistema denaro” e “La fine della sovranità”.

1) D. – Nel suo libro LA FINE DELLA SOVRANITA’  (Arianna, 2014), Lei scrive che la crisi attuale del capitalismo, iniziata con il fallimento della Lehman Brothers nel 2008, è una « crisi strutturale ». Secondo la sua visione, nessuno riuscirà a trovare soluzioni valide seguendo i meccanismi interni al sistema e l’unica via percorribile è quella che definisce « un nuovo inizio ». Ci può spiegare meglio a cosa si riferisce?

Continua a leggere

Ai Mercati Rionali: 1950-1980 Pranzo di Famiglia, una storia italiana

PRANZO DI FAMIGLIA
1950-1980. UNA STORIA ITALIANA

“Il rito del mangiare è il primo vero social network della storia ed il pranzo di famiglia è un archetipo assoluto della convivialità italiana, un giacimento culturale straordinario nel quale ritrovare tratti e lineamenti comuni ad una Nazione intera, uno spunto di grande suggestione per andarne a recuperare la memoria estetica, costruirci  intorno una narrazione e farla diventare un grande evento di contaminazione culturale per la valorizzazione dei mercati rionali storici di Roma”  dichiara Marco Panella, ideatore e curatore della la mostra Pranzo di Famiglia. 1950-1980 Una storia italiana, prodotta da Artix e promossa da Co.Ri.De ed Upvad, nell’ambito del progetto di valorizzazione che trasforma i mercati rionali storici di Roma in un circuito di location culturali non convenzionali a disposizione della città.imagesVITTORIA

Dal 28 novembre al 18 gennaio 2015 i mercati rionali Unità (via Cola di Rienzo), Vittoria (via Sabotino), Pinciano(via Antonelli) e Savoia (piazza Gimma) diventano infatti l’originale scenario per presentare un grande affresco iconografico che ripercorre trenta anni di vita italiana con 120 fotografie che parlano il linguaggio spontaneo e istantaneo degli scatti recuperati dagli album familiari e 60 immagini che raccontano il pranzo di famiglia con il linguaggio immaginario delle suggestioni pubblicitarie l’iperrealismo delle copertine di riviste, rotocalchi e fumetti.
Un percorso articolato in 180 immagini, diverse in ciascuno dei quattro mercati, che faranno vivere al pubblico l’esperienza visiva di una memoria che appartiene a tutte le famiglie italiane: gli anni Cinquanta al mercato Prati, gli anni Sessanta al mercato Pinciano, gli anni Settanta al mercato Vittoria e l’immaginario della pubblicità e dei rotocalchi al mercato Savoia.

“Con questa nuova mostra i Mercati Rionali Storici di Roma si confermano location originale e creativa per offrire nuovi contenuti culturali alla città e dimostrano di credere pienamente che si possa migliorare sia il rapporto con il pubblico che la qualità del commercio di prossimità grazie anche alla vivacità ed alla contaminazione culturale di cui oggi sono protagonisti” dichiara il presidente di U.P.V.A.D. e Co.Ri.De, Franco Gioacchini “Una strada che intendiamo percorrere con estrema determinazione” prosegue Gioacchini “come parte integrante di una strategia di profonda ridefinizione del lay out dei mercati nel panorama economico, sociale e culturale della città”.PRANZO

Pochi momenti appartengono così tanto alle memorie generazionali quanto il rito del pranzo e del convivio familiare; per una festa comandata – come si diceva una volta – o per un compleanno, per un matrimonio o per una gita, in una qualunque domenica o in un qualunque giorno della settimana, ogni occasione è sempre stata quella giusta per ritrovarsi intorno ad un tavolo, condividere cibo e vita e specchiarsi nelle reciproche virtù, passioni, debolezze, gioie, speranze e dolori.

Un rito collettivo a tutto tondo, il pranzo di famiglia, con i suoi segni estetici e le sue liturgie precise, in un’Italia che proprio a tavola ha saputo attraversare la vita facendo dell’occasione conviviale una pietra miliare della sua memoria e del suo immaginario.

“La mostra racconta trenta anni di questa memoria attraverso un paradigma visivo comune a tutte le famiglie italiane e realizza una vera e propria operazione di antropologia culturale, attingendo come sua principale fonte iconografica al più grande, prezioso e inesplorato archivio fotografico italiano, quello delle famiglie, con immagini recuperate dagli album e dalle cantine o ritrovate per caso e con pazienza sulle bancarelle dei mercatini, dove le memorie disperse si affastellano cercando nuova vita” dichiara ancora Marco Panella.imagesMERCATONEEEE

Il Progetto di Valorizzazione dei Mercati Rionali Storici di Roma è promosso da U.P.V.A.D. e  Co.Ri.De –associazione e consorzio di servizi degli operatori romani – in collaborazione con Roma Capitale – Municipio Roma Centro e Municipio Secondo (ex 2 e 3), CAR-Centro Agroalimentare Roma, Regione Lazio-Arsial e Confcommercio Roma.

Viaggiare per conoscere,iniziamo dai parchi della Basilicata

Musica, trekking naturalistici, tradizioni popolari e degustazioni enogastronomiche, incontri con scrittori, conferenze, concerti, performance teatrali, approfondimenti, racconti, educazione ambientale. Sono questi i principali contenuti di NaturArte, manifestazione realizzata attraverso un co-working istituzionale e progettuale che vede coinvolti la Regione Basilicata ed i quattro parchi del suo territorio: il Parco Archeologico, Storico, Naturale delle Chiese Rupestri del Materano; il Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane; il Parco Nazionale del Pollino e il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese. Da dicembre 2014 a maggio 2015 continuerà così, dopo il successo della prima edizione, la serie di eventi che mirano a coniugare il turismo alla cultura nelle sue molteplici sfaccettature, coinvolgendo anche artisti di fama nazionale, sempre nel nome di una rete comune di collaborazione atta a stimolare la fruizione e la conoscenza di una grande realtà naturale della nostra penisola. Sull’esempio delle “greenways”, nello specifico, NaturArte fin dal suo debutto, nel 2013, ha dimostrato di non essere una delle tante rassegne-contenitore, bensì un vero e proprio strumento di promozione e valorizzazione territoriale, mettendo in scena, da protagonisti, gli angoli più suggestivi della regione, i suoi borghi, le sue comunità e i suoi parchi più affascinanti: ambienti naturali e rurali ancora poco antropizzati e di una sorprendente bellezza, celebrando il paesaggio e l’identità stessa della Basilicata. Il suo vasto programma di eventi, che ha precedentemente ospitato decine di laboratori artigianali, attività ricreative e mercatini di prodotti tipici a “km 0”, visite guidate e passeggiate in compagnia di guide esperte, quest’anno si rinnova secondo un principio di destagionalizzazione che tende a far vivere i magici luoghi lucani anche nei mesi non estivi, durante i fine settimana, con l’integrazione di alcuni appuntamenti riservati alle scolaresche (di lunedì) sul tema dell’educazione ambientale. Tra gli eventi in calendario, le esibizioni dell’arpista Giuliana De Donno, fondatrice della Scuola di Arpa Popolare di Viggiano, la musica antica diGraziano Accinni, i Cooking show dei migliori chef della Basilicata, il teatro civile di Ulderico Pesce, i concerti di Peppe Voltarelli e Richard Galliano, il trekking in notturna e quello letterario con le favole narrate da Giuseppe Cederna, l’Orchestra della Murgia Materana diretta da Bruno Tommaso, gli incontri su tema architettura e beni culturali e molto altro…
Tanti i luoghi coinvolti, tra Natura e Cultura: dal Parco Archeologico del Grumentum al Massicco del Sirino, dalle case tipiche ospitanti scambi di libri ai rifugi in montagna approdo di escursioni con guida, il tutto condividendo con la comunità di un’intera regione un’unica visuale sulla tutela della biodiversità e dell’accoglienza.
Un progetto complesso, ma tutto da vivere, coordinato dai rappresentanti culturali degli Enti dei quattro Parchi di Basilicata e da funzionari dell’Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura del Dipartimento Ambiente e Territorio, Infrastrutture, Opere Pubbliche e Trasporti della Regione Basilicata, e che vede agire sul molteplici attori tra i quali gli stessi Parchi, i CEAS presenti sul territorio, le Pro Loco, le guide ambientali, artisti ed artigiani locali.
Si comincia il 12 dicembre, a Marsico Nuovo, con un week-end sul tema “Il Natale delle biodiversità” ricco di degustazioni dei prodotti tipici, itinerari archeologici, sfilate tradizionali e molteplici iniziative per vivere la storia in modo diverso.

 Riportiamo il testo integrale dell’Assessore

IMG_20141127_122719 (1)

La regione Basilicata è una regione “verde” per eccellenza, infatti presenta un ricco patrimonio naturalistico in buono stato di conservazione che va conosciuto e preservato. Pertanto abbiamo il dovere di mettere in campo azioni e strategie per tutelare e trasmettere questa ricchezza alle generazioni future. Il buono stato di conservazione deriva sicuramente da attività agricole e forestali prevalentemente legata alle tradizioni e ad un modo “antico” di coltivare (es. uso del maggese) e allevare il bestiame (pascolo brado) nonché da una serie di motivazioni socio-economiche “negative” quali il mancato sviluppo industriale, l’emigrazione e la mancanza di infrastrutture. Da tale negatività si può cogliere l’occasione per sviluppare un modello di economia basato sulla valorizzazione responsabile di questo rilevante patrimonio verde in cui cultura e turismo siano chiara espressione di un approccio eco-sostenibile. E’ proprio in tal senso che si muove la seconda edizione di NaturArte Basilicata 2014-2015 progetto in cui si coniuga il trekking a grandi eventi culturali e che nasce dall’idea vincente di creare una rete di collaborazione tra i parchi per aumentarne la fruizione. Tale azione si è concretizzata nella proposta progettuale del Parco delle Chiese Rupestri del Materano che vede coinvolti i 4 parchi lucani in una serie di proposte, una legata all’altra e che crea una corretta collaborazione tra gli stessi e mai di competizione. L’idea trainante è quindi quella di fare rete tra i parchi al fine di riuscire a realizzare azioni sinergiche, per garantireun’offerta più ampia che superi il concetto di fruizione mordi e fuggi e consenta una immersione ditipo culturale oltre che paesaggistica. L’obiettivo non è quello di avere grandi numeri ma quello di creare un’eco legata alla immagine della Basilicata come regione in cui la cultura, l’arte e il patrimonio naturalistico e ambientale si coniugano tra loro ed esprimono un proprio valore tangibile. La possibilità di riproporre NaturArte anche quest’anno si è basata su diversi elementi quali la totale collaborazione dei funzionari regionali nel cercare di risolvere i problemi di finanziamento del progetto, l’attività di coordinamento dell’ Ente Parco delle Chiese Rupestri, la grande apertura dei presidenti dei Parchi che hanno saputo leggere il successo dello scorso anno, continuando nella adesione e collaborazione anche per questa edizione, lo spirito di collaborazione, unito sempre alla creatività dei tecnici dei Parchi, la preziosa collaborazione dei CEAS (Centri di Educazione Ambientale Sostenibile), delle associazioni locali e delle guide che accolgono i turisti, mettendo a disposizione le competenze e le professionalità durante i percorsi di trekking, i piccoli imprenditori locali che propongono i prodotti lucani più interessanti nei vari mercatini a km 0 e, infine ma non per importanza, gli operatori tecnici (elettricisti, operai) che lavorano per rendere possibili gli eventi. Non bisogna dimenticarsi del contributo fondamentale proveniente dagli artisti, veri protagonisti degli eventi di NaturArte che regalano eventi unici, perfettamente integrati ai nostri paesaggi che costituiscono un elemento di forza non da poco grazie alla loro variabilità: si passa dalle gravine ai calanchi, dai paesaggi di alta montagna a quelli rocciosi o di valle e quindi il turista non ha il tempo di annoiarsi con lo stesso orizzonte, variando ogni fine settimana lo scenario degli eventi. Le differenze riguardano anche i sapori tipici e così non c’è bisogno di inventarsi grandicose: la Basilicata è territorio è un giardino quasi del tutto sconosciuto in cui ogni angolo ha il suo fascino. Bisogna sottolineare, inoltre, un altro esperimento interessante attuatosi attraverso questa nuova edizione di NaturArte, legata alla destagionalizzazione degli eventi che permette di visitare e

gustarsi la Basilicata in periodi desueti come l’autunno e l’inverno (vi saranno eventi tra Dicembre e

Gennaio!). Ciò risulta in sintonia con il finanziamento del progetto legato alla Linea IV.1.2 del PO-

FESR Basilicata e che, inoltre, prevede un aumento del numero dei fruitori nei Parchi mediante

l’attivazione di azioni immateriali e sostenibili così da consolidare la capacità di fare rete ed

accrescere la conoscenza, rivolgendosi ad un pubblico più ampio ma allo stesso tempo di nicchia.

Prof. Aldo Berlinguer

Assessore Dipartimento Ambiente e Territorio, Infrastrutture, OO.PP. e Trasporti

 

 

Quote latte, la Cia ci tiene informati

Latte: dopo le “quote” si punti su sistema autoregolamentato eautodisciplinato dal mondo produttivo

 Convegno nazionale della Cia a Mantova per fare il punto della situazione di un settore in difficoltà alla vigilia dei nuovi scenari normativi.LATTE

 “In Italia dobbiamo passare dal sistema delle quote, che non ha funzionato, ad uno auto-regolamentato ed auto-disciplinato dal mondo produttivo. Occorre un progetto strategico che punti sulla crescita della competitività attraverso l’innovazione e l’organizzazione della filiera permettendo al comparto di espandersi sui nuovi mercati internazionali”. Ad affermarlo è stato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino, intervenendo a Mantova ad un convegno intitolato “Oltre le quote latte. Il futuro del sistema lattiero-caseario in Italia” e parte di un ciclo di incontri promossi dalla Confederazione e denominato “Territorio come destino”. Al dibattito hanno preso parte gli assessori all’Agricoltura delle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna Gianni Fava e Tiberio Rabboni, i presidenti del Consorzio di tutela Parmigiano Reggiano e Grana Padano Giuseppe Alai e Nicola Cesare Baldrighi, nonché il direttore generale di Granlatte-Granarolo Andrea Breveglieri.

Da aprile 2015 in Europa il regime delle “quote latte” verrà superato: un fatto che viene da più parti considerato rivoluzionario per un settore caratterizzato da oltre un trentennio da una forte regolamentazione produttiva. Le quote, decise in origine per mantenere una politica di sostegno al settore evitando sovrapproduzioni, hanno, dalla fine degli anni ’80, di fatto cristallizzato le produzioni nazionali provocando forti squilibri tra i diversi Paesi. In Italia questa regolamentazione ha prodotto errori di gestione, conseguenti indagini della magistratura, multe salatissime da pagare alle casse comunitarie. Problemi, tra l’altro, non ancora del tutto superati.

L’eliminazione del regime delle quote arriva in un momento difficile per il settore, con una tendenziale crescita dei consumi, soprattutto di formaggi e prodotti caseari, specie nei nuovi mercati, ma accompagnata da una sensibile volatilità dei prezzi. In Europa si prevede una crescita delle produzioni (poco meno del 2% l’anno), che toccheranno nel 2020 i 150 milioni di tonnellate di latte, ma forti squilibri tra i paesi produttori: il rischio è un forte aumento della competitività e una crescita concentrata principalmente nel Nord Europa.

E’ un’occasione importante per l’Italia, Paese non autosufficiente -importiamo quasi il 40% del latte che utilizziamo e consumiamo- ma anche produttore ed esportatore di formaggi di assoluta qualità, dunque fortemente esposto al fenomeno dell’italian sounding e della contraffazione. E’ necessario dunque dare stabilità al settore definendo un “prezzo del latte” (laddove non è stato ancora fatto) con un contratto semestrale o, al massimo, quadrimestrale, al fine di consentire agli allevatori di poter avviare la programmazione a medio termine. Per questo il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha aperto un tavolo di confronto che, negli auspici, dovrebbe dare risultati grandemente attesi dal mondo agricolo.LATTE3

“L’Italia -ha sostenuto il presidente della Cia- deve prima di tutto puntare sui formaggi a denominazione di origine che oggi hanno fatturato oltre 4 miliardi di euro, di cui ben 1,5 realizzati sui mercati esteri. Il pacchetto latte integrato nel Regolamento Ue 1308/2013, permette, come richiesto dalle organizzazioni, la programmazione delle produzioni da parte dei Consorzi. Ma -ha aggiunto Scanavino- sono necessarie strategie aggressive che guardino ai mercati in espansione e siano sostenute da efficaci campagne di promozione ed educazione alimentare”.

Attualmente su una quarantina di prodotti Dop e Igp, il fatturato è concentrato principalmente su Parmigiano Reggiano e Grana che rappresentano in valore più dell’80 per cento dell’intero settore. Anche per il latte fresco e i prodotti caseari non a denominazione è necessario avviare una nuova stagione di relazioni inter-, professionali che sfoci in uno strumento efficace ed autorevole -come previsto dalla regolamentazione comunitaria e già esistente in altri Paesi- che abbia la forza di regolamentare il mercato e favorire buone pratiche contrattuali. Il rafforzamento della filiera necessita anche di un forte potenziamento dell’aggregazione del prodotto con la creazione o lo sviluppo di organizzazioni di produttori di dimensioni adeguate e di progetti commerciali efficaci, promossi e controllati dagli allevatori.

“La nuova programmazione dello sviluppo rurale rappresenta -ha proseguito il presidente della Cia- un’opportunità da non perdere per avviare programmi di innovazione e investimenti. Questa però deve essere anche l’occasione per sviluppare efficaci sistemi di gestione del rischio e stabilizzazione dei redditi”.

Un occasione per dare delle risposte al comparto bovino in previsione dell’abolizione delle quote latte fissata per il primo aprile del 2015?

Adelfia Franchi

Ilaria Cucchi: una nuova giornalista

Rai : Divina (Ln), Ilaria Cucchi non ha etica e Vianello cinico e opportunista per lo share

Le dichiarazioni di Sergio Divina vicecapogruppo al Senato per la lega Nord su partecipazione di Ilaria Cucchi ad un format di Raitre come inviata speciale

sergio-divina

Roma “L’opportunismo e il cinismo di Andrea Vianello, direttore dei fiaschi di Raitre, ci puo’ anche stare, pur di alzare lo share, ma l’aver accettato da parte di Ilaria Cucchi, questo no, non e’ etica ma un finale programmato forse da un po’ di tempo. Dispiace per il flop della trasmissione”.

Continua a leggere

Matteo Renzi, fra jobs act, lacrime, cerette, analisi del sangue e, goleador…

Piangeva la Fornero, piange Livia Turco, se la ride la Moretti con la ceretta…MATTEO e SILVIO HANNO UNA PASSIONE COMUNE CHE SI CHIAMA CALCIO… E, NOI?LIVIA TURCO

Non abbiamo più sangue neanche per farci le analisi del sangue…Grosso risparmio per il nostro sistema sanitario.Il nostro Premier può stare tranquillo, può continuare a togliere il velo alla bellezza alle donne di sinistra.Nel PC, nei tempi rottamati bisognava mortificare la femminilità, nascondere, sembrare dei maschi…altrimenti niente carriera.Poi è arrivato Berlusconi, la bellezza è fiorita in politica…se  è un demerito a destra, perchè ora è diventato un merito a sinistra?

Nel frattempo la Camera dei Deputati ha approvato la riforma del lavoro (Jobs Act) e l’Unione Europea ha dato il via libera alla legge di stabilità.

Le due leggi vanno lette assieme, si sorreggono reciprocamente, con l’obiettivo principale di creare nuovi posti di lavoro, possibilmente a tempo indeterminato: l’eliminazione dell’IRAP dalla componente lavoro, il nuovo contratto a tutele crescenti, l’abrogazione di molti contratti atipici, l’assunzione a tempo indeterminato di 148.000 precari della scuola vincitori di concorso, l’azzeramento per 3 anni dei contributi a carico del datore di lavoro per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, la sostituzione della cassa integrazione in deroga con maggiore attenzione per i disoccupati e il loro reinserimento nel lavoro, la scelta di escludere gli investimenti dal patto di stabilità europeo, fanno parte di un unico filo conduttore, alla ricerca, tenace e determinata, di rompere la coltre di pessimismo e insicurezza che pervade la società italiana.

A mio avviso si possono avere perplessità od anche contrarietà su singoli punti delle leggi, ma il disegno complessivo è chiaro, coraggioso, condivisibile, e, soprattutto, dobbiamo essere consapevoli che questa è l’ultima occasione per il nostro Paese di ripartire ed agganciare l’Europa.Ma non è tutto oro ciò che riluce.

Adelfia Franchi

Fotografia, Festival Internazionale di Roma

PORTRAIT – XIII edizione

 From Vera to Veruschka.

The Unseen photographs by Johnny Moncada

  27 novembre 2014 – 11 gennaio 2015

 MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma

Mercoledì 26 novembre 2014, nella prestigiosa sede del Museo d’arte contemporanea MACRO di Roma,inaugurata la mostra “From Vera to Veruschka”, scatti inediti del fotografo di moda Johnny Moncada, che si inserisce nell’ambito della XIII edizione del FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma, dal titolo “PORTRAIT”. In mostra saranno infatti presentati 43 ritratti e fotografie che hanno come protagonista la giovanissima modella tedesca Vera von Lehndorff-Steinort, presto nota come la mitica Veruschka, che indossa abiti dell’alta moda italiana.

FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma, posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è promosso e prodotto dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con Zètema Progetto Cultura e con la direzione artistica di Federico Fellini

Dopo il grande successo ottenuto la scorsa primavera presso Somerset House a Londra, la mostra approda a Roma con una nuova selezione, presentando per la prima volta al pubblico italiano gli scatti realizzati da Johnny Moncada (attivo proprio nella capitale tra il 1955 e il 1970) durante gli anni 1963 e 1964.MARGUTTA

Siamo a via Margutta, strada degli artisti per eccellenza, dove Johnny Moncada ha il suo studio fotografico, nel cuore della città, a pochi passi dal Caffè Rosati e la Galleria La Tartaruga di Plinio de Martiis, punto di riferimento della nascente Scuola di Piazza del Popolo. Lo studio rappresenta un ritrovo di grande fermento culturale, frequentato da importanti personaggi della cultura e della moda italiana: da Cy Twombly a Gastone Novelli e Achille Perilli, Federico Fellini, gli stilisti Emilio Pucci, Valentino, Roccobarocco, per citarne alcuni, e le famose modelle dell’epoca come Jean Shrimpton, Barbara Bach, Ali McGraw, Joan Whelan, che il fotografo sposerà nel 1956, le italiane Mirella Petteni, Isa Stoppi, Alberta Tiburzi, Iris Bianchi.

 Espressione di una forza estetica e melanconica e, nello stesso tempo, di un sorprendente taglio moderno che li rende straordinariamente attuali, questi scatti inediti, dimenticati in vecchi bauli per circa cinquant’anni, vengono riportati solo oggi alla luce dall’attento lavoro di restauro, archiviazione e ricerca dell’Archivio Johnny Moncada operato da Valentina Moncada, figlia del fotografo. Grazie al sostegno della Nando Peretti Foundation, questo lungo e attento lavoro ha avuto inizio in occasione dei preparativi della prima mostra personale del fotografo alla Galleria Valentina Moncada, Roma, nell’aprile 2012, proseguendo con l’esposizione a Somerset House, nell’aprile 2014, e successivamente al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma, con Made in Italy. Una visione modernista. Johnny Moncada, Gastone Novelli, Achille Perilli”, Luglio 2014.

Il volume omonimo edito da Rizzoli International, vanta il contributo dell’Art Director Federico Fellini e i testi di grandi personaggi della moda di oggi. Da una brillante introduzione di Franca Sozzani, Editor in Chief di Vogue Italia, al raffinato testo di Hamish Bowles, autorità internazionale nel mondo della moda e del design e Editor di Vogue USA, ma soprattutto della leggendaria Veruschka, che per la prima volta ricorda il suo viaggio in Italia e il lavoro svolto con Johnny Moncada per le riviste Harper’s UK e The Tatler. Inoltre, il contributo significativo del giornalista Massimo di Forti, l’unico che nell’arco della sua carriera ha avuto l’occasione di incontrare e intervistare i due protagonisti del volume, di Antonio Monfreda, che con sguardo moderno e originale ha sapientemente selezionato gli scatti pubblicati tra i più di 100.000 ritrovati, e infine di Valentina Moncada, storica dell’arte e gallerista italiana, che insieme al padre ha riportato alla luce questa incredibile storia.

L’esposizione, che si inaugura contemporaneamente all’apertura di “Bellissima” a cura di Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo e Stefano Tonchi al MAXXI– Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, contribuirà in maniera significativa alla storia della moda italiana rappresentando un viaggio tra le principali firme del Made in Italy, come ad esempio Antonelli, Biki, de Barentzen, Sorelle Fontana, Forquet, Irene Galitzine, Lancetti, Tricò e Valentino.

In mostra anche il video a cura di Giorgio e Chiara Horn per devisualclinic.com realizzato a partire dall’idea che un’immagine possa riportare in vita l’esperienza vissuta tra il fotografo e la modella, il loro viaggio in Italia, la magia della camera oscura. Una dimensione in cui le scansioni fotografiche sono montate e composte tra di loro in un processo poetico-onirico di grande impatto visivo, ricalcando la scelta operata nella pubblicazione.

 INFO PUBBLICO

 MACRO

via Nizza 138, Roma

Orario: da martedì a domenica, ore 11.00-19.00 / sabato: ore 11.00-22.00 (la biglietteria chiude un’ora prima). Da martedì a domenica dalle ore 11.00 alle ore 21.00 apertura dei cancelli (via Nizza 138 e via Reggio Emilia 54) per accedere agli spazi liberi: foyer, hall, ristorante, caffetteria, terrazza e spazio Area.

 INGRESSO

 MACRO via Nizza

Tariffa intera: non residenti 13,50 €, residenti 12,50 €.

Tariffa ridotta: non residenti 11,50 €, residenti 10,50 €.

 MACRO via Nizza + MACRO Testaccio

Tariffa intera: non residenti 15,50 €, residenti 14,50 €

Tariffa ridotta: non residenti 13,50 €, residenti 12,50 €

Informazioni sugli aventi diritto alle riduzioni: www.museomacro.org

 INFO: +39 06 67 10 70 400