Skip to main content

Autore: Sveva Marchetti

Snoopy festeggia 65 anni

Oggi Snoopy festeggia i suoi primi 65 anni. L’amato bracchetto, uscito dalla matita di Charles M. Schulz, assieme ai personaggi della saga, è stato pubblicato in più di 70 paesi del mondo su oltre 2500 riviste differenti.Ed il 5 novembre uscirà in tutto il mondo Snoopy & Friends, il film dei Peanuts. Tre anni di lavoro presso gli Blue Sky Studios nel Connecticut, per la regia di Steve Martino il film anche in 3D sul mondo dei Peanuts sarà distribuito dalla 20th Century Fox. Ci saranno Snoopy intento nella battaglia contro il Barone Rosso, Charlie Brown alle prese con i tentativi di conquistare la Ragazzina Dai Capelli Rossi aiutato. E poi Linus, Lucy (sorella maggiore di Linus), la campionessa di baseball Piperita Patty e la studiosa Marcie.

articolo via rainews.it

Togliersi i tacchi?

Togliersi i tacchi?

L’invito di Harper Lee a una studentessa e il dibattito che divide le femministe La frase «Se ti danno fastidio, non usarli». La frase della scrittrice dopo anni di discussioni

 «Sono davvero graziosi».«Grazie».«Ma come fai a camminarci? Non sono scomodi?».«Sì, signora».«Bene, se vuoi, toglili e basta».Cinque parole e Harper Lee archivia il dibattito su tacchi alti e femminismo. Lo scambio di battute arriva in coda ad un pezzo del New York Times in cui Roy Hoffman rievoca l?incontro fra sua figlia Meredith e la scrittrice del Buio oltre la siepe alla cerimonia di consegna di un premio universitario. La ragazza stravede per lei. Si è preparata all?incontro con cura, vuole fare bella figura e ora è lì, con le scarpe nuove. La cerimonia corre senza intoppi. Uscendo, Meredith si trova inaspettatamente Harper Lee alle spalle: sta guardando i suoi tacchi. «Sono scomodi? Se vuoi, toglili e basta». Fosse così facile. Strumenti di empowerment femminile per sentirsi più belle, toste e sicure (la versione di Meredith), o gesto patetico di autolesionismo (la versione di Harper)? I tacchi alti sono una di quelle piccole, stupide cose capaci di far litigare le femministe. Fra di loro. Con gli uomini. Con le altre donne. La questione di fondo è: è da donne intelligenti, impegnate, mediamente consapevoli del proprio valore indossare i tacchi alti? Domanda che ci porta dritte alla successiva: cosa è intelligente/impegnato/femminista? Cosa non lo è? Sarebbe tutto più facile se esistesse una lista con le cose concesse e quelle non concesse. Ma non è così. Nessuna lista della spesa per facilitarci le cose. «Io che amo le scarpe con il tacco alto e leggo in media 45 libri all?anno dove mi colloco? Oca o donna colta?», si chiede la scrittrice Licia Troisi sul suo blog. Ecco, il punto è questo. La scarpa è un oggetto culturale complesso (l?artista messicana Elina Chauvet ha scelto le scarpe rosse per la sua installazione contro la violenza di genere che ha fatto il giro del mondo). Quelle con il tacco alto sono un simbolo e a non tutte piace ciò che rappresentano. «Ricchezza, buon gusto, forma fisica, potere», per Alison Wolf, la teorica delle Donne Alfa. E lo stesso per Polly Vernon, autrice di Ammettilo. Mi detesti perché sono magra , portabandiera del nuovo femminismo hot per il quale, in definitiva, la soluzione sta nel darci pace e nell?abbracciare la femminilità come la nostra più grande forza. Dentro il femminismo, Meredith potrebbe avere dalla sua Elisabeth Badinter, la francese di La strada degli errori , che rimprovera il movimento di essersi arroccato nel separatismo e nella lotta contro il sesso maschile ( main sponsor dei tacchi alti), «abbandonando l?universalismo della rivendicazione dei pari diritti, ancora lontano dal successo». Ma «quando rivendichi un diritto negato, rifiuti la prevaricazione e pretendi ciò che ti spetta, non puoi essere graziosa», ribatte Laurie Penny, 30 anni, columnist di New Statesman (la Badinter potrebbe essere sua nonna). E non puoi essere graziosa, ben pettinata, col tacco alto perché sei arrabbiata nera, ribelle, «non provocante ma provocatoria», continua battagliera la Penny.«Se la scarpa con il tacco femminilizza, quale scarpa virilizza?», si chiedeva Maria Nadotti. Esiste una scarpa neutra che faccia saltare la dualità di genere? È quella la scarpa che tutte/i vorremmo, per ogni istante della nostra giornata? (senza parlare della scarpa bifida, fantastica invenzione di Martin Margiela, che simula lo zoccolo di un cavallo e che spazza via non solo le differenze di genere, ma anche quelle fra le specie).Una sfilza di domande. Hadley Freeman, columnist del Guardian , scrive salomonica che «mentre il messaggio generale del femminismo, l?uguaglianza, è universale, i tacchi alti insieme a tutti gli altri dati che riguardano la vita di ciascuno (il matrimonio, la maternità, ciò che si fa in camera da letto) variano da donna a donna, da individuo a individuo. Ed è giusto così».Il femminismo ha dato alle donne la libertà di decidere cosa fare della propria vita, dunque possono ben scegliere quali scarpe indossare. «Ed è per questo che le nostre antenate sono morte per noi (beh, questo e il voto) ? continua Freeman: perché possiamo scegliere in tutta pace quale altezza di tacco mettere». Se è scomodo, decidere di scendere e basta.

Articolo di Monti Daniela via il Corriere della Sera

5 copertine per celebrare il compleanno di Gisele Bündchen

Gisele Bundchen, top model da  record, in 20 anni di carriera, ha accumulato un patrimonio di 386 milioni di dollari, calcando ben 446 Km di passerelle (stessa distanza che separa san Paolo da Rio de Janeiro) ha festeggiato ieri 35 anni, regalandosi un libro e un documentario.

Stylight, piattaforma dedicata alla moda, ha raccolto 20 curiosità su Gisele e i suoi record, quanti sono i suoi anni di attività, e ispirandosi alle più note fashion cover della top ha creato e illustrato cinque immaginarie copertine di magazine, pubblicate in un’ edizione speciale sul sito www.stylight.it/Love/Gisele-Bundchen/.

 Spostata con il quarterback Tom Brady, ha due figli, una linea di prodotti beauty a ridotto impatto ambientale e una linea di moda e 20 anni di carriera alle spalle che le hanno permesso di costruire un impero.

Giovanissima a soli 15 anni venne notata da un talent scout mentre festeggiava un compleanno in un McDonald assieme alle sue amiche e sorelle e da allora, dalla sua prima NYC Fashion Week appena un anno dopo, non si è più fermata fino alla decisione presa l’anno scorso di volere abbandonare le passerelle ma non la moda.

Stylight, piattaforma dedicata alla moda, ha raccolto 20 curiosità su Gisele, quanti sono i suoi anni di attività, e ispirandosi alle più note copertine della top ha creato cinque cover immaginarie , pubblicate in un’ edizione speciale sul sito www.stylight.it/Love/Gisele-Bundchen/.

Gisele-Speciale-Business-STYLIGHT Gisele-Speciale-Compleanno-STYLIGHT Gisele-Speciale-Corpo-perfetto-STYLIGHT Gisele-Speciale-Successo-STYLIGHT1

Con 20 anni di carriera alle spalle, ha costruito un impero del valore di milioni di dollari. La carriera da top model le ha permesso di intraprendere innumerevoli collaborazioni con brand di ogni tipo, le ha dato l’opportunità di lanciare due linee di prodotti beauty e moda e non le ha impedito di costruire una famiglia. Gisele Bündchen è molto di più di una modella. Trasferitasi negli Stati Uniti a soli 16 anni per partecipare alla New York Fashion Week, la bellezza latina ha calcato le passerelle delle case di moda più prestigiose: Chanel, Louis Vuitton, D&G, solo per nominarne alcune. Nel frattempo è anche riuscita a costruire un impero facendo del suo nome un marchio ma rimanendo fedele a se stessa e a i suoi valori, associati anche a diversi brand quali Ipanema, Under Armour e Chanel. “Fare la modella mi ha dato l’opportunità di creare un business” ha dichiarato. Nonostante abbia dato alla luce ben due pargoli, avuti con il quarterback Tom Brady, il suo fisico sembra rimasto quello che aveva ai tempi di Victoria’s Secret. Se vi aspettate che Gisele si sieda sugli allori e sia pronta a ritirarsi in casa a sferruzzare, vi sbagliate di grosso. “The body” – il suo soprannome all’interno dell’industry – è pronta a farsi valere ora più di prima.

Oltre il bel viso, sono i numeri a parlare

L’ex Angelo di Victoria’s Secret si è ufficialmente ritirato dalle passerelle a marzo di quest’anno, durante la San Paolo Fashion Week; ma non ha alcuna intenzione di abbandonare il mondo della moda. La lista Celebrity 100 stilata da Forbes nel 2015, vede Gisele al 46esimo posto come celebrity più pagata, mantenendo il suo posizionamento come modella più pagata al mondo. Rispetto al 2014, ha guadagnato ben 10 posizioni, grazie alle remunerative campagne di Chanel e Under Armour nel 2015. Passando alle somme, collaborando con diversi brand ha generato più di un miliardo di dollari in vendite all’anno. Tudo bem Gisele?

 20 anni in passerella

Tutto è cominciato quando Gisele, appena sedicenne, sfila sulla passerella della NYFW, nel 1996. Ma il suo esordio non è stato tra i più semplici: non a tutti piaceva il suo fisico (incredibile, ma vero!), diversi sostenevano che il suo naso fosse troppo grosso e la mascella troppo pronunciata. La giovanissima Gisele, che all’inizio aveva in mente di diventare una giocatrice di pallavolo, riesce a conquistarsi un posto sulle passerelle più rinomate e prestigiose: tra gli altri, Alexander McQueen, Ralph Lauren e D&G. Nel corso della sua carriera, Gisele ha camminato per 446 kilometri in passerella (sui tacchi!): è la stessa distanza che separa San Paolo e Rio de Janeiro! Il suo corpo perfetto le ha permesso anche di ottenere il primato di Angelo più costoso: il suo contratto con Victoria’s Secret firmato nel 2000 vale 25 million di dollari. Gisele ha anche indossato il fantasy bra più costoso mai creato dal brand americano, nel Victoria’s Secret fashion show del 2000. Il reggiseno vantava oltre 1300 gemme applicate e ci sono volute oltre 370 ore di minuzioso lavoro per confezionarlo. Si dice che valga oltre 15.000.000 di dollari. Ma ciò che probabilmente non ha prezzo, è la sensazione che si prova con gli occhi di tutto il mondo addosso durante questo show.

Gisele, la business woman

Gisele ha la moda nel DNA, ma è anche particolarmente portata per il business. Ha affermato “Fare la modella mi ha dato l’opportunità di creare un business” e di sicuro questa opportunità l’ha colta, in più occasioni. Nel 2011 ha lanciato il suo brand di lingerie Gisele Bündchen Intimates; per il quale non si occupa solo di design, ma posa anche come modella.
In armonia con il suo stile di vita naturale e salutare, ha creato una linea di prodotti per la cura della pelle ad impatto ambientale ridotto, chiamata Sejaa Oure Skincare. E’ anche orgogliosa di essere brasiliana e lo sottolinea appena possibile. Ha intrapreso una collaborazione con il brand Ipanema per creare una collezione che porta il suo nome e ha preso parte alla World Cup del 2014, in Brasile, in qualità di presentatrice.

Gisele: “The body”

“The body”: pare che sia stato Alexander McQueen a ribattezzarla così dopo il suo debutto nel Golden Shower Fashion show nel 1998 e non c’è dubbio che il corpo da favola di Gisele sia uno dei suoi segni di riconoscimento. Ed è proprio il suo corpo che l’ha portata a decidere di ritirarsi dalle passerelle: “E’ il mio corpo che mi ha chiesto di smettere”, è la dichiarazione che ha rilasciato ad un quotidiano brasiliano. Ma la leggenda attorno alle sue curve è iniziata da quando ha calcato per la prima volta le passerelle della New York Fashion Week. Il valore di tanta grazia? $193.000! Questo è il prezzo a cui è stato venduto ad un’asta di Christie’s uno scatto di Irving Penn che la ritrae nuda. Il suo segreto per mantenersi in forma? Seguire una dieta ferrea che prevede un massimo di 1600 calorie al giorno. Una dieta composta principalmente da: frutta fresca, pane tostato e acqua di cocco. Il tutto accompagnato da una routine sportiva a base di Kung Fu, Yoga Anusara e 45 minuti di corsa al giorno. Gisele pratica anchesport d’acqua come il body surfing e l’aerobica: abbiamo potuto vederla all’opera con una tavola nella pubblicità di Chanel No.5. Inoltre, Gisele ama la natura.: “Se potessi scegliere andrei in giro scalza, sarei circondata da animali e vivrei in una casa sull’albero. Come Tarzan e Jane: è il mio sogno. Ciò che mi rende più felice è stare a contatto con la natura.”

“Provi a connettere i due neuroni che ha e a farli funzionare”

Il sindaco arriva, sorride, si fa vedere e in questa Roma derelitta si presenta sempre con la stessa faccia.

Cronache di un marziano a San Lorenzo, tra i vicoli di quel quartiere dove il 19 luglio del ’43 caddero le bombe, le strade dove Pio XII arrivò vestito di bianco alzando le braccia al cielo e quasi pianse.

Che ci fa un sindaco marziano tra quelle case 72 anni dopo? Insulta.

Continua a leggere

La Cina è diventata “infedele”

Maturo, sofisticato, selettivo e un po’ infedele. È l’identikit del consumatore cinese di lusso tracciato dagli ultimi studi di mercato. Un profilo con il quale i grandi marchi debbono fare i conti, visto che i cinesi comperano il 29% dei prodotti mondiali nella fascia luxury: il 29% in un’industria del valore globale di 1.385 miliardi di euro nel 2014, secondo i dati del Bcg, il Boston consulting group.

Continua a leggere

La decadente bellezza: un cattivo uso degli edifici storici

Piazza Verdi, tra il quartiere Parioli e Pinciano, un maestoso palazzo in stile liberty, quello che ha ospitato per più di 50 anni la sede della Zecca è oggi uno dei tanti luoghi abbandonati. La costruzione dell’edificio, che avrebbe dovuto ospitare la Corte de Conti, è iniziata nel 1914 ma i lavori vennero interrotti due anni dopo e ripresero nel dopoguerra con l’obiettivo di farne la sede degli Uffici Postali. Nel 1925, con un nuovo progetto di adattamento, si decise di trasformare l’immobile a sede della Regia Officina Carta Valori, poi chiamato Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Continua a leggere

Anche i cuochi voglio essere fashion

«Gli chef sono i nuovi divi della tv, preparano piatti che sono opere d’arte, ma dovrebbero pensare anche al fashion, al loro modo di proporsi, basta coi grembiuloni bianchi, anonimi, uguali da decenni»: colei che ha dichiarato guerra ai masterchef trasandati si chiama Fiammetta Pancaldi, quarta generazione nel settore della moda. È un’artigiana, dalla sua sartoria (15 dipendenti) escono solo abiti realizzati a mano, a lei si rivolgono i grandi stilisti (da Armani a Worth) per gli abiti da sfilata e le attrici che si debbono pavoneggiare sul red carpet.

Continua a leggere

Fashion Pills: Porto Cervo Fashion Week

Parte domani la terza edizione della Porto Cervo fashion week, con sette le case di moda che presenteranno le loro collezioni in esclusiva agli ospiti degli hotel Cala di Volpe , Cervo, Pitrizza e Romazzino. Ad aprire la kermesse sarà lo stilista tedesco Philipp Plein,  a seguire Versace, Brunello Cucinelli, Emilio Pucci, Antonio Marras, Les Copains e Pinko.

Cosa c’è nella Nutella?

A vederla così, la crema alla nocciola più famosa, ha ben poco di irresistibile. Come riportato da Il Fatto Alimentare la Nutella ritratta da Verbraucherzentrale Hamburg, organizzazione tedesca che si occupa di consumi e informazione, non fa di certo pronunciare la famosa frase “che mondo sarebbe senza Nutella”.

Due redattrici, hanno messo prima sul tavolo e poi nel barattolo tutti gli ingredienti presenti in etichetta ed è uscito un barattolo che di cioccolato e di goloso ha poco e niente, solo tanto zucchero bianco e olio di palma e pochissimo cacao, latte e nocciole.

Non è la prima volta che si mette in dubbio la bontà del prodotto Ferrero, tanto che l’azienda dolciaria ha cercato di mettere le mani avanti, e nel sito dedicato c’è tutto il racconto sull’origine dei suoi ingredienti. Si scopre che tutto lo zucchero utilizzato non è esclusivamente bianco, raffinato: il 75% è zucchero di barbabietola e il restante 25% è zucchero di canna raffinato. Poi, “L’olio di palma – dicono alla Ferrero, sul loro sito – rende la Nutella cremosa ed esalta il gusto degli altri ingredienti. E proviene da Malesia, Papua Nuova Guinea e Brasile, da piantagioni certificate RSPO”.

“Alla Ferrero va il merito di essere stata la prima azienda italiana a preoccuparsi della sostenibilità di questo ingrediente, ma questo non basta – dice Roberto La Pira, direttore de Il Fatto Alimentare – come consumatori vorremmo avere la possibilità di scegliere. Invece continuiamo a trovare in vendita quasi esclusivamente prodotti con olio di palma. Dopo la nostra petizione 15 catene di supermercati si sono impegnate a ridurre o eliminare il grasso tropicale dai loro prodotti, altre lo hanno tolto come Misura e Gentilini e altre ancora come Barilla si sono impegnate a ridurne l’utilizzo, ma sono ancora poche. Sappiamo che è un processo lungo e complesso cambiare la ricetta di un prodotto, ma si può fare tranquillamente senza grossi problemi. Nel frattempo abbiamo solo una mossa a disposizione, oggi sappiamo dove c’è l’olio di palma e possiamo evitare di comprare i prodotti”.

Referendum Grecia: Europa “nai” vs “oxi”

Domani, domenica 5 luglio la Grecia si troverà a prendere una decisione che potrebbe portare conseguenze più o meno gravi per l’intera Europa. Si terrà un referendum sulle recenti proposte dei creditori internazionali per affrontare la crisi economica del paese e la consultazione è stata indetta dal governo Tsipras, che ha rifiutato di accettare le ultime condizioni poste dall’Unione Europea chiedendo alla popolazione di esprimersi, e facendo campagna per il “No”. L’esito del referendum continua a essere ancora incerto, i sondaggi danno infatti a parimerito sia il “si” che il “no”.

Continua a leggere

Guida per un sicuro e-commerce

‘Utente avvisato mezzo salvato’: è questo lo slogan della Polizia di Stato per la protezione dello shopping online. Dall’esperienza acquisita nella tutela dai rischi di truffe online, nasce dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni una guida con consigli pratici e suggerimenti per acquistare in rete con maggiore tranquillità.

Continua a leggere

Opera Unica

Un’opera unica al servizio di ciò che c’è di più bello ed interessante; i settori dell’eccellenza italiana e internazionale, quali il food, il design, la moda, il lusso espongono a Milano in via Verri 4.

Continua a leggere

Il “bacio” di Giove e Venere

Dall’inizio del mese, subito dopo il tramonto, alzando lo sguardo al cielo, si notano due punti vicinissimi e molto luminosi che sembrano quasi entrare in rotta di collisione. Non sono due stelle, ma due pianeti; sono Giove, il gigante del nostro sistema solare e Venere e di certo non si scontreranno!

Continua a leggere

Gli Italiani vogliono una vita “smart”

Insoddisfatti delle infrastrutture digitali delle città ma con grandi aspettative nelle potenzialità che può avere la ‘networked society’. Il tutto unito a una forte fiducia nei media online rispetto a quelli tradizionali, ma con una gran cautela nell’utilizzo dei dati personali. E’ questo il risultato dello studio “Gli italiani e la società connessa” promosso da Ericsson e realizzato dalla Luiss Business School nel mese di aprile 2015 e presentato in Franciacorta.

Continua a leggere

Zalando compra il Bread & Butter di Berlino

Una boccata d’aria fresca, che arriva dopo un periodo travagliato per la manifestazione Bread & Butter, la fiera berlinese dedicata ai brand streetwear, grazie ad un nuovo investitore: Zalando. La prossima edizione della fiera, prevista a luglio, si svolgerà come pianificato mentre la prima firmata Zalando sarà nel 2016.

Continua a leggere