Dal “ready to wear” al “ready to buy”
Madame Figaro parla già della fine di un’era; infatti l’intero settore moda ha cambiato ritmo nel giro di pochissimo tempo. Con l’avvento del ready-to-wear, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, le collezioni venivano e vengono progettate e presentate più di sei mesi prima del loro effettivo arrivo nei negozi, permettendo così di avere i giusti tempi di commercializzazione e di produrre in grandi quantità. Oggi, l’avvento del ready-to-buy ha rimesso in discussione il calendario internazionale, e ad essere ridisegnati non sono solo i confini stessi del sistema moda. Sono ancora in molti a storcere il naso davanti al “vedi ora compra ora”, perché questo modo di fatto annullerebbe quell’aura di sogno e desiderio proprio del mondo del fashion, ma c’è anche chi ringrazia come i nuovi media ingordi consumatori di novità, capaci di trasformare le collezioni in un gigantesco e potentissimo evento di marketing.
Riguardo, invece, il nuovo mese della moda che è alle porte -si comincia domani 7 settembre con New York- potrebbe essere la fine di un’epoca o magari l’inizio di una nuova quanto rivoluzionaria stagione destinata a cambiare per sempre il corso del fashion system, sarà un mese impegnativo e decisivo. per il futuro della moda, che scalda i motori in vista della maratona di sfilate e presentazioni delle collezioni donna per la spring-summer 2017 pronte a fare il loro debutto il 7 settembre prossimo con l’inizio della New York Fashion Week.
La Grande Mela terrà banco fino al 15 settembre con ben 119 show inaugurati da Nicholas Kirkwood, stilista incaricato di aprire le danze con la sua linea Nicholas K. Tom Ford, dopo qualche stagione passata all’estero, tornerà in patria con una presentazione pensata per pochi “happy few”, tagliando il nastro al sopraccitato concetto del “ready-to-buy”. Attesi i debutti di DNKY disegnata da Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow, di Diane von Furstenberg sotto l’egida di Johnatan Sauders e di Oscar de la Renta, che sfilerà il 12 settembre orfano dell’inglese Peter Copino; a conclusione gli “storici” americani come Marc Jacobs, Ralph Lauren, Tommy Hilfiger, Alexander Wang, Proenza Schouler, Carolina Herrera, Narciso Rodriguez, Tory Burch e Michael Kors.
Dal 16 al 20 i riflettori saranno puntati su Londra. Burberry con la prima passerella unificata uomo-donna e la prima collezione ready-to-buy firmata da Christopher Bailey; Versus Versace, senza più Anthony Vaccarello; Vivienne Westwood che abbandona Milano.
Saranno 67 gli show nella sei giorni meneghina (dal 21 al 26 settembre). Grande assente Emporio Armani, che presenterà eccezionalmente la sua donna a Parigi in occasione del restyling del negozio e dell’Emporio Armani Caffè di Saint-Germain; comunque molte le novità come la sfilata unificata di Bottega Veneta, che unirà eccezionalmente uomo-donna in occasione dei 50 anni di attività.
Per ultima Parigi, protagonista assoluta dal 27 settembre al 5 ottobre, con un calendario che si annuncia rovente. Dopo la partenza di Raf Simons da Dior (lo stilista belga è stato appena nominato chief creative officer di Calvin Klein, dove debutterà a gennaio), presso Avenue Mointagne è atteso il debutto di Maria Grazia Chiuri, prima donna alla guida della griffe (il défilé è previsto il 30 settembre) e seconda italiana a ricoprire l’incarico di direttore creativo della maison fondata da Christian Dior, dopo Gianfranco Ferré.
L’ex stilista di Valentino disegnerà le collezioni di prêt-à-porter, accessori femminili e di haute couture, lasciando così solo Pierpaolo Piccioli da Valentino. Un cambiamento epocale quello del duo creativo, dopo 25 anni trascorsi insieme, prima in Fendi e poi da Valentino, dove dopo aver ridato smalto alla linea di accessori, è passato a disegnare le intere collezioni. Attesi anche il battesimo di Anthony Vaccarello da Saint Laurent, che farà il suo esordio il 27 settembre; Demna Gvasalia, rivoluzionario fondatore di Vetements e dalla scorsa stagione direttore creativo di Balenciaga, che presenterà la sua collezione il 2 ottobre; ed infine Bouchra Jarrar, chiamata a sostituire Alber Elbaz da Lanvin.
I rumors affermano che sarà una stagione abbastanza turbolente, staremo a vedere.