E-commerce: i comportamenti d’acquisto di 8 nazioni
Uno studio effettuato da Contentsquare ed E-commerce One-to-One ha decifrato le abitudini di navigazione sul Web di 8 nazioni: Germania, Cina, USA, Russia, Regno Unito, Italia, Spagna e Francia. L’indagine ha rivelato l’esistenza di numerose specificità.
Così negli Stati Uniti, gli utenti di Internet sono quelli che visualizzano più spesso la homepage durante la loro navigazione (due volte in media). Tuttavia, solamente il 50% di loro entra in un sito attraverso la homepage, contro il 65% in media su tutti i Paesi. Molto sensibili alle possibilità di personalizzazione e ai servizi on-line, questi clienti chiedono in gran numero che vi siano servizi come live chat, risposte attraverso i social network, e soprattutto consegne in giornata.
In Cina, i clienti si caratterizzano per una riflessione del 20% più lunga prima di cliccare, ma in compenso interagiscono il 67% in più del navigatore Web medio. Con pagine dal caricamento più lento, ma 10 volte più grandi che in Europa, i cinesi consultano contenuti otto volte in più rispetto a un cliente francese prima di comprare. Il che incentiva i portali a potenziare i contenuti delle loro pagine per sedurre maggiormente l’Impero di Mezzo.
I cyberacquirenti della Russia mostrano un bounce rate (frequenza di rimbalzo, cioè la percentuale di persone che abbandonano un sito dopo averne consultato una sola pagina, ndr.) due volte superiore alla Francia, alla Germania o agli USA. I russi mostrano sempre di preferire maggiormente il pagamento alla consegna e preferibilmente in contanti, tuttavia fanno lo scroll col mouse il 20% in meno rispetto agli altri al momento del pagamento, guardando solo le caselle da riempire. Lo studio consiglia di adottare procedure di “pagamento in un clic” per attirare questi clienti.
In Europa, la Germania si caratterizza per l’attenzione alle condizioni di utilizzo, lette da più di un cliente su cinque. Un tedesco visita così 45 pagine prima di comprare, contro le 35 pagine di media. Gli elementi di riassicurazione svolgono un ruolo importante nel Paese, dove hanno cinque volte di probabilità in più di indurre un’interazione rispetto alla Francia. Dato da mettere in relazione con il massiccio impiego della pratica dei resi di prodotti, la cui percentuale avvicina il 50%.
E’ in Italia che si trovano i cyberclienti che hanno il maggiore bisogno di rivisitare un sito: 5 volte, contro le 4 di media altrove. Nell’abbigliamento, i tassi di conversione sono fino a due volte inferiori rispetto alla vicina Francia. Inoltre, gli italiani sono più acquirenti di servizi che di beni, quando si tratta di Internet. Quanto al carrello, prima di tutto esso funge da wishlist, con spesso più di due prodotti aggiunti per ricerca.
Nel Regno Unito, i clienti interagiscono poco con le pagine, ma ne studiano attentamente il contenuto. Il loro tempo d’interazione è del 15% inferiore alla media mondiale. Ed essi esitano il 12% in meno rispetto agli altri per completare un acquisto. Per massimizzare l’impatto di questi consumatori, che sono i maggiori d’Europa online, lo studio suggerisce di posizionare nella cosiddetta “linea di galleggiamento” dei portali i diversi elementi decisivi per l’acquisto.
Per quanto riguarda la Spagna, mercato meno maturo per le vendite online, i carrelli medi sono quelli dall’importo minore in Europa, così come la percentuale degli utenti che raggiungono la fase-carrello. Commenti dei consumatori, blog e forum sono particolarmente importanti in questo Paese, dove l’aspetto sociale dell’acquisto rimane una componente da non sottovalutare. Raccomandazioni e comunitarismo devono essere le parole d’ordine dei portali locali.
In Francia, la questione-chiave rimane quella dei prezzi, quello del prodotto come quello della consegna. Mostrando i bounce rate più bassi, i navigatori francesi su Internet utilizzano i filtri e selezionano il 60% in più rispetto agli altri clienti. Il pagamento con carta di credito è di gran lunga il preferito. Sebbene poi i cybercompratori transalpini continuino a preferire la consegna a domicilio, stanno sviluppando un interesse crescente per il click&collect.
Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli) via fashionmag