Gender …. nostro (?) prossimo futuro ???
A proposito del “Prossimo amore”
Sull’ inserto culturale de “Il Sole-24 Ore” di Domenica 9 Agosto, fa a lungo pensare un breve articolo sul “Gender Study”, argomento quanto mai di moda in questi ultimi tempi. Poichè la pagina ove esso è ospitato (“Scienza e Filosofia”) è di notevole interesse, spiace sentirvi stridere la poca chiarezza e la timorosa esposizione del problema da parte dell’autrice dell’articolo, Nicla Vassallo …. che sia dovuto al politicamente corretto, nostra tristissima catena?
Storia ed Antropologia, per iniziare, sono assolutamente precisi nell’idea di famiglia: dai Makiritari alle tribù africane, per non citare i nostri progenitori europei, le genti considerano la famiglia il nucleo del clan e dunque del popolo. Un esempio? I nomi personali dei soggetti umani, segnati dalla denominazione “figlio di” vale a dire il patronimico ed anche il matronimico, dal profondo nord antico e moderno all’ambito assiro, sumero, greco. Ricordiamo anche che gli antichi censimenti erano fatti prendendo in nota i “focolari” che intendevano i componenti di una famiglia intorno al fuoco. Che dire ancora? Il lato linguistico. L’origine della parola famiglia è preindeuropeo e vuol dire: “la gente che parla” cioè che ha voce in capitolo, ed è inutile spiegare oltre. Per finire: nostra madre Natura che viene sempre dimenticata o strapazzata qua e là a comodo, quando si sviene per qualche curiosa premura pseudoecologica: la cellula è un organismo vivo, che dimostra la vita riproducendosi per mitosi o cariocinesi, senza essere in questo “assistita” o “affittata” ad altro organismo. L’organismo che vuole vivere cerca chi lo completa e la legge scientifica e naturale dice che il naturale complemento del maschio è la femmina, per trasmettere all’infinito la vita. All’infinito, tanto è vero che, se si medita su fatti genetici, se non religiosi, essa si può benissimo concentrare in qualità numeriche, come dimostrano i numeri periodici ed altro, non volendomi dilungare. La completezza, poi, è altamente sostenuta in filosofia, un esempio è Platone.
“Cosa conterrebbe di naturale una qualsiasi famiglia” ? Questa frase si commenta, ahimè, da sola. Ci si chiede cosa contiene ognuno di noi di naturale a questo punto, compresa l’autrice: è forse un mutante? Carne, sangue, ma soprattutto il pensiero, non sono naturali? Il pensiero è naturale perchè è… creatore, può elaborare, materializzare, far vivere. Spero che l’autrice dell’articolo, come ella stessa afferma, non pronunci più la parola “famiglia” perché, secondo le sue parole” il termine non può, non deve venir pronunciato senza conoscenze specifiche”.
E queste poi, quali sarebbero ? Bisogna chiedere permesso a qualche testa d’uovo? Il triste è riscontrare che ormai il “gender” da definire “per educazione” con buona pace della formazione sessuale alle prime settimane di un feto, ha tolto alla gente, ai bambini, o per lo meno tenta di farlo, l’unica certezza che essi possono naturalmente avere.
Ciò non vuol dire che non si può sposare chiunque con chi desidera, ma non facciamo come la volpe e l’uva: visto che gli indefiniti non procreano, uh che invidia, allora vanifichiamo la procreazione: famiglia non significa niente. E’ puerile. Tanto è vero che l’autrice poi parla di “procreazione naturale ”Che confusione!! : Gay, lesbo e quant’altro si sposino quanto vogliono, ma questa unione non è vitale, non produce esseri umani. Quanto poi alla parola amore, in tempi di consumismo, globalizzazione, egoismo, si sa cos’è, ma si trova con estrema difficoltà e può capitare a chiunque, non facciamo risibili tendenze a dire che i gay e le lesbiche lo conoscano veramente e meglio di tutti. Cerchiamo, invece, di conoscerlo davvero, dato che è una strada di abnegazione, di rinuncia, di alleanza sopra ogni cosa. Non è la facile vita, il disimpegno che tanti superficiali vogliono, non è mancare all’applicazione ai libri, agli studi, alla cultura, all’umanità.
Marilù GIANNONE