Gli Ipogei della Tuscia
GLI IPOGEI DELLA TUSCIA
Una giornata particolare
Giovedì 17 marzo c.a. l’Accademia di Valle Giulia, sede del Museo Etrusco ed a cura del Dipartimento per l’Etruria Meridionale, ha tenuto un lungo convegno sui progressi dei restauri compiuti nella zona di Tarquinia, centro propulsore come Cerveteri e Bolsena dell’avita civiltà dei Tirreni, metà del nostro sangue italico.
La Sovrintendente, Prof. Alfonsina RUSSO, ha aperto i lavori con una bella e precisa descrizione dei luoghi archeologici di sua giurisdizione e sull’importanza della loro conservazione, passando poi il testimone di questo affascinante punto della situazione alla direttrice del Museo, Prof. Maria Paola GUIDOBALDI ed al Prof. Sandro MASSA, di Tor Vergata, che ha illustrato l’importanza di una buona illuminazione nelle zone ipogee lavorate dall’uomo, e quindi si è passati alle metodologie d’intervento ed alla fruizione della Tomba della Pucella, completamente curata e restaurata con la definitiva installazione, a seguito, di chiusure trasparenti anche a misura di disabile. Per questi temi, si sono alternati i Prof. Adele CECCHINI e Enrico CALCARA, che hanno offerto in visione un’ampia fornitura di diapositive illustranti le fasi dei lavori ed i confronti.
E’ stato infine presentato un libro eccezionale, La pittura murale nell’antichità, della Dott.ssa Maria CATALDI dell’ATDT, una e vera e propria storia della decorazione murale fin dai primordi, con ampie illustrazioni e tesi a confronto che si raccomanda vivamente agli esperti del settore. La meraviglia di questo esame è che i colori e soprattutto gli stili usati dalla preistoria nel rendere paesaggi e figure sono singolarmente simili a quelli del nostro passato recente ed al nostro presente, il che fa ritenere che la sensibilità artistica, nutrita ed espressa dall’uomo, può avere la stessa profondità di linguaggio e la stessa spiritualità in ogni tempo, come se fosse un filo magico e continuo che lega uomo ad uomo fino all’Ente Creatore.
La giornata si è chiusa con uno sguardo sulla Necropoli Vaticana e su quella di Tebe, quasi ad avvalorare il concetto espresso in precedenza.
Marilù GIANNONE