I Mitrei nell’ Etruria Meridionale
IL SYMPOSIUM del “PEREGRINUM”
Per grazia della Sovrintendente per l’Archeologia di Roma ed Etruria Meridionale e Direttrice del Museo di Valle Giulia di Roma, ALFONSINA RUSSO TAGLIENTE, una serie di iniziative che ha il Museo stesso come principio hanno nuovamente acceso l’interesse di tutti per la folta presenza, a Roma e nel Lazio, come in Europa (le giornate dell’evento lo dimostrano) dell’immagine del Dio Mitra.
Rinnovati da restauri e oggetto di eventi recentissimi per merito della suddetta studiosa, si apprezzano in questi giorni di convegno “Peregrinum” affreschi e statue di finissima lavorazione che rappresentano il Dio Vincitore della Brutalità rappresentato dal toro che viene domato ed ucciso. Mitra era la divinità scelta ed adorata soprattutto dagli eserciti romani, in grazia del significato che questo credo aveva in sé: Mitra ha origine probabilmente persiana, ed il nome riprende dalla radice indoeuropea “mit” che vuol dire “insieme” ed anche “legame, unione” definendosi nel senso più pregnante di “mediatore, amico” . Mitra è dunque l’amico degli uomini ed il mediatore fra l’essere umano ed il Dio Unico, essenza che si è pienamente ritrovata in Cristo. Di qui la via per portarsi alla fede cristiana, anche senza sintetizzarla con quella mitraica.
I Mitrei restaurati e riaperti, anche recentemente, a Vulci, a Veio, a Tarquinia, ed infine a Marino, lasciano rifulgere i colori decisi e simbolici del soggetto, che con l’energia ed il sacrificio lascia trionfare la spiritualità e , nel senso moderno, la sapienza, sul materialismo e l’egoismo.
Il convegno organizzato dalla Sovrintendente discutono appunto questi aspetti e puntano a risensibilizzare gli astanti ed il mondo tutto all’eleganza della statuaria antica ed alla tendenza all’armonia che nel nostro tempo, anche esteticamente (è parola di filosofo, l’estetica è di per sé armonia) sembra perduta, così come la Parola che ci verifica come umani e figli di Dio.
L’esaustivo discorso di esperti e docenti di altissimo livello di Italia, di Europa e d’America, diffuso in tre giornate, tiene giustamente alto l’interesse degli uditori e degli appassionati d’arte antica, come veicolo alle molte vie del nostro impervio procedere, desolato senza un credo.
Marilù Giannone