IL GIOVANE PALLOCK La cultura come arma contro i bulli
“Piùlibripiùliberi”, Fiera della piccola e media editoria, si è manifestata quest’anno con alcune interessanti innovazioni: Editrici nuove, meno gadget ma molte più presentazioni, titoli eccellenti e, quindi, la sorpresa: per la prima volta, la Polizia di Stato accede alla tribuna libraria con una raccolta di racconti per ragazzi ed un “giallo” del Vicequestore di Gravina di Puglia, Dott. PIETRO BATTIPEDE, impegnato a sensibilizzare i visitatori e la gente tutta sul tragico fenomeno del “bullismo” giovanile.
Il fenomeno coinvolge anche gli adulti, ma l’opinione del Vicequestore è che esso si cura ab origine, quando l’età adolescenziale si fa avanti con tutte le incertezze ed i tormenti: il più delle volte esso nasce dall’invidia o da quell’amarissimo vuoto che spesso ferisce tutti: la carenza affettiva.
Le indagini del Giovane Pallock è un’opera che si legge rapidamente perché l’ Autore sa coinvolgere i lettori grado a grado, fornendo loro molte ipotesi e molti perchè intorno all’argomento. Innanzitutto Pallock è il soprannome, nella realtà, del figlio del dott. Battipede, che nelle vesti di protagonista punta al motivo di tanti disagi giovanili: la solitudine come assenza o poca presenza del dialogo con i genitori. Il ragazzo anche nella realtà non si sente apprezzato dal padre, ma tenta di superare la trincea poiché si rende conto delle difficoltà che egli incontra ora che uno strano incidente lo ha reso disabile.
Una piccola città è scossa da un numero di aggressioni a carico di ragazzi menomati, senza un perché, senza altro legame che uno strano simbolo di forma romboidale che potrebbe far pensare all’azione di qualche membro di un’associazione segreta. Pallock, un poco per vocazione, un poco anche per rasserenare il padre, compie in gran silenzio indagini che si riveleranno determinanti e fruttuose.
Questa è la trama, ma il libro apre un ventaglio consistente di domande intorno al problema bullismo e sul modo di evitarlo, nell’impegnare, ad esempio, le primaverili e potenti energie degli adolescenti verso lo sport , come il Vicequestore sostiene, chiamando anche ad esempio il tre volte campione di pugilato e Fiamma Oro Roberto Cammarelle, o altri Tutori dell’Ordine esponenti di ori sportivi . La tesi che Pietro Battipede dimostra è che il bullismo nasce dalla vigliaccheria, dal timore dei ragazzi che, crescendo, non si sentono all’altezza di affrontare la vita: lo sport è competizione ma è anche una sicura disciplina per accettare le sconfitte, ed è anche lo scudo potente per evitare di finire nei gorghi dei social network, che tolgono l’aderenza alla realtà. Il Nostro autore bolla il bullismo con una recisa e dura condanna morale, non solo per chi lo attua, ma anche per lo subisce, che può diventare a sua volta l’attore della violenza, e per chi lascia i ragazzi nel silenzio, senza dare al tristo fenomeno il giusto peso.
Il Vicequestore Battipede , uomo di Ordine e di giusti ideali, raccomanda anche la cultura, da accompagnare, senza sostituirla, all’azione sportiva. Inoltre da ottimo difensore dei nostri ragazzi,e della nostra vita, egli presenterà un progetto contro la violenza giovanile al Senato e curerà ben 15 convegni in varie città , che saranno seguiti per ammirazione verso la sua opera e per partecipare alla sua lotta fino alla vittoria.
Marilù GIANNONE