In arrivo la “super fashion week”
Milano si prepara a lanciare la sfida alle capitali internazionali della moda sotto l’egida e il supporto delle istituzioni e del premier Matteo Renzi. Dopo mesi di incontri e trattative, è stato siglato Roma, il protocollo d’intesa per promuovere e sviluppare il sistema moda italiano nel mondo. Obiettivo dell’accordo è far diventare Milano “il place to be per tutti gli operatori del settore nel mondo”, a partire dal prossimo settembre 2017, in occasione della settimana della moda.
In pratica, a partire dal prossimo settembre tutte le fiere legate al mondo della moda si terranno in un unico spazio temporale, avvicinando così i calendari rispetto al passato. La lunga fashion week si aprirà quindi il 17 settembre con le fiere Micam e Mipel, per poi entrare nel vivo, dal 20 al 26, con le sfilate e con tutte le altre fiere dedicate come White e Super. Resta fuori dal progetto Milano Unica che ha appena deciso l’anticipo delle date a luglio (con il “beneplacito” però del governo) mentre, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, è allo studio la possibilità di coinvolgere anche altre manifestazioni come Mido o Homi con eventi ad hoc.
“È stato compiuto un passo senza precedenti – ha dichiarato il sottosegretario Scalfarotto – per il lavoro comune di una grande e articolata realtà produttiva che è anche un potente fattore identitario dell’Italia nel mondo. Lavoriamo seguendo le direttrici indicate dal Governo e dal presidente Renzi, ed in stretto rapporto con gli enti locali e le imprese per realizzare un vero e proprio ‘Expo del bello e ben fatto’, che dal settembre 2017 avrà luogo due volte l’anno a Milano”.
La nuova” super fashion week” sarà, dunque, per Milano quello che l’arte è diventata per Basilea con Art Basel: un evento culturale che punta ad ampliare l’orizzonte del pubblico della moda, ma mantenendone il livello alto. Così lo definisce Marco Nardella, advisor per le tematiche del sistema moda italiano del sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto.
Esclusa l’ipotesi di replicare per la moda l’esempio del Fuorisalone per il mobile, l’attenzione è ora orientata sulle attività culturali collaterali. “Diciamo subito – esordisce Nardella – che quella su Milano non è un’operazione nata dalla necessità di fare concorrenza a Parigi o New York perché la settimana della moda in sé non viene toccata. Se dovessimo evidenziare un benchmark sarebbe quello di Art Basel, una fiera d’arte diventata nel tempo un evento creativo. Per il settore della moda, l’idea è ampliare il numero di eventi culturali a lato delle sfilate. Stiamo studiando la possibilità di organizzare eventi e workshop organizzati insieme a manifestazioni strategiche che per una serie di motivi non possono essere presenti in calendario, penso per esempio ai tessuti o agli occhiali. Altro tema fondamentale sarà la sostenibilità. Stiamo studiando una cosa nuova, un Expo del bello che abbia come obiettivo quello di valorizzare la filiera”. La regia dell’evento sarà corale. “Non è stata ancora presa una decisione unilaterale – conclude Nardella -. Ci sarà comunque una direzione artistica con i principali attori coinvolti dal protocollo”.
Articolo via pambianconews.com