L’Era del “Post Umano” dopo circa 15 mesi dal Convegno de “L’Intellettuale Dissidente”
Senza la LUCE del SOLE
Il CORRIERE della SERA ha riportato il giorno 3 giugno, a firma da MONICA RICCI SARGENTINI, un lungo articolo su un incontro in un Hotel in Roma che ha visto un gruppo di esseri, si crede, umani riuniti per avere un figlio da una madre surrogata.
Quello che spiace di questa amara esposizione è che per l’uomo della strada è tutto normale, è tutto liscio: vale solo ciò che si vuole, e pazienza se il modo è agghiacciante. Si tratta di un catalogo, che ha fatto il giro di mano in mano degli astanti, che riporta nomi e prezzi di donatrici per il balocco dei nostri viziatissimi contemporanei, portati alla schizofrenia se un capriccio non viene soddisfatto, ed il capriccio è un figlio. Perfino i cinesi, super-prolifici viventi sulla terra, ordinano un pupo “che sia maschio!”, naturalmente.
L’appuntamento a questi annoiati soggetti è stato dato in incognito: forse non è fuorilegge, ma hanno la percezione che sia contro natura. Il bello è che i nostri contemporanei che scelgono di prenotare ovuli più o meno fecondati, o peggio uteri in affitto, sono quelli che propugnano irosi ed indignati la limitazione delle nascite. Sicuro: ognuno deve fare ciò che vuole, secondo loro, costi quello che costi e le madri, incinte di un alieno, perchè non voluto e non donato da un atto d’amore anche momentaneo, nelle loro angosce psicologiche sono seguite da schiere di medici. Chissà che dicono loro, che è come andare al supermercato, in boutique, al mercatino, secondo il tipo di richiesta?
L’anima di questi giocattoli, quale, dove, come sarà? Quale affettività sentiranno da dentro un sacco, quale percezione di comunicazione amorosa, se esperiranno la noia, la meccanicità ed anche la ripulsa per essere l’ingombro che ha come controvalore una somma di denaro e l’origine in uno sconosciuto egoista?
Marilù Giannone