Mattel lancia giochi sperimentali
Un’auto giocattolo trainata da un grillo vivo e vegeto ribattezzata Bug Racer è una delle ultime trovate di Mattel per stupire il suo pubblico.
Dopo aver presentato prima di Natale in America la Hello Barbie, ovvero la versione wi-fi dell’iconica bambola bionda, 75 dollari al pubblico e capace di formulare oltre 8 mila frasi, il gigante dei giocattoli sta puntando tutto sui lanci sperimentali attraverso Toy Box. La nuova divisione dell’azienda, che aruola oltre 400 addetti contro le 31 mila persone che lavorano alla Mattel, è specializzata in progetti innovativi e ha il compito di far svoltare il colosso californiano, tallonato in quanto a forza del brand e potenza sul mercato dalla Lego. Intanto nel 2016 partirà anche in Italia la campagna globale dedicata alla Barbie.
Per la Bug Racer la Mattel ha chiamato alla sua corte un entomologo che concepisse uno spazio adatto a un grillo nell’automobile che reagisce (attraverso sensori) ai movimenti dell’insetto. Insomma un salto di vedute nel vero senso della parola per cui si attendono le reazioni del mercato. «Mattel corre i suoi rischi tra Barbie e insetti», titolava ieri il New York Times. E di rischi l’azienda ne sa qualcosa. Solo un anno fa, infatti, con le vendite in picchiata in un mercato in salute (Barbie a -16%, Fisher-Price a -13%) e l’uscita anticipata del ceo Bryan G. Stockton, il gruppo ha dovuto di invertire la rotta. A partire dal focus più sui prodotti che sui meeting interni.
Quest’inverno sono arrivate sul mercato americano oltre alla Hello Barbie anche la realtà aumentata del gioco in 3D View-Master, debitamente riveduto a dieci anni dal lancio. Poi appunto la macchinina-insetto che risponde al mandato della Toy Box di sfornare nuovi giochi e trasformarli rapidamente in fenomeni.
«Questo è il motore innovativo cui guardiamo», ha dichiarato Christopher A. Sinclair, l’a.d. arrivato a gennaio scorso in sostituzione del precedente. Dal quartier generale della società a El Segundo, Sinclair sta cercando di portare a casa nuovi contratti di licensing, un bacino ricchissimo per la Mattel. Per esempio dopo lo strappo della Disney per la produzione della Princess Doll, i giocattoli legati a film e serie televisive includono noti personaggi come i Teenage Mutant Ninja Turtles e la nuova serie Dinotrux di Netflix. Nonostante il buco lasciato da Disney Princess Doll, Mattel ha i diritti per altre serie della casa di produzione, come il prossimo film Toy Story, molti dei supereroi femminili, Batman contro Superman e Sinclair è fiducioso che Mattel possa assicurarsi la produzione di gadget per il terzo film Disney di Cars.
L’azienda è tornata sui suoi passi anche con Warner Bros e Universal e ha costruito ponti verso creatori di giocattoli al di fuori della solita cerchia perché, secondo Sinclair, la società negli anni passati si era «isolata».
Robert Schwartzman, presidente della Pace Development Group, che ha creato l’automobilina vivente Bug Racer con il socio Peter Williams, per esempio, non è andato subito da Mattel con il prototipo di macchina i cui sensori rispondono ai movimenti di un insetto. «Ho sempre pensato che Mattel facesse bei giochi ma non innovativi», ha spiegato. Invece la macchinina tempo un anno è già sugli scaffali. Certo, resta il timore che i consumatori possano trovarla terribile, ma sono state create tutte le condizioni, compreso un vano di cibo, per cui i grilli, che in America sono venduti come esca da caccia, possano sopravvivere tranquillamente.
Intanto il 2016 sarà dedicato a portare Barbie sugli altari sia con le novità di prodotto sia con la comunicazione. Per la prima volta nella storia della società, nello spot di Barbie Moschino (griffata dal brand italiano), per esempio, è comparso quest’anno un bambino per abbattere le distinzioni di genere nel gioco. Mentre il video «Image the possibilities», dedicato ai sogni delle bambine, ha avuto oltre 20 milioni di visualizzazione sul web. Il film è stato presentato a Milano, prima di Natale, all’annuale incontro con i licenziatari Barbie al museo Mudec e guiderà la nuova comunicazione. La campagna «You can be anything» insieme al progetto Global Beauty, in partnership con Vogue Italia, rappresenta i pilastri del 2016 di Mattel nella Penisola.
articolo di Francesca Sottilaro via Italia Oggi