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Non nobis, non nobis domine, sed nomini tuo da gloriam

I  TEMPLARI  CI  SALVERANNO ………. Riuniti in una piccola Chiesa del territorio di Marta sul Lago di Bolsena, Domenica 30 Agosto,  numerosi Cavalieri Templari hanno ricordato l’ elevazione a Santo del Gran Maestro JACQUES DE MOLAY, già glorificato a Marta il 27 luglio 2014, durante la celebrazione di una Divina Liturgia officiata dalla Chiesa Ortodossa Italiana. Jacques De Molay, come ben noto, fu arso vivo il 18 marzo 1314 da un becero quanto avido Re di Francia, Filippo II° il Bello, con la falsa accusa di eresia a giustificazione del vero motivo della sua condanna politica per non aver consegnato l’oro necessario a far proseguire le guerre di conquista volute dal Re.

L’aula sacra di S. Maria di Castell’ Araldo ha visto riuniti i componenti di varie Associazioni ed Ordini Templari (tra cui: il S.O.E.T, la Confraternita Cavalieri Milizia di San Michele Arcangelo, il Sacro Priorato del Tempio di Gerusalemme, nonché – come ospite – un Cavaliere della Prioria “Ad Maiorem Dei Gloriam” dei Bianchi Cavalieri di Seborga) per ricordare l’eroismo del loro ultimo Gran Maestro, sacrificatosi per non sporcare di tradimento la Regola di S. Bernardo di Chiaravalle, ricollegando l’Ordine Templare ad una visione completa e pura alla Missione di Cristo. Dopo un breve prologo, la Messa è stata celebrata da Padre Alberto Crudo della Oasi Regina Pacis in Montefiascone, coadiuvato da Padre Filippo della Chiesa Ortodossa Italiana. Al termine della cerimonia liturgica, sono stati consacrati quattro nuovi Cavalieri, elevando a tale “rango” anche due Dame, dato che nella Milizia di San Michele Arcangelo anche le Dame sono considerate “Cavalieri” a tutti gli effetti. Ancora va rilevato che Padre Alberto ha accettato di divenire Cappellano e guida spirituale delle varie Priorie del Lazio, partecipanti alla Cerimonia.

Al di là delle puerili vulgate che indicano i Bianchi Mantelli quali seguaci di elucubrate attività occulte (per una mentalità distorta e lesa dalla putrefazione del nostro momento storico e sociale), i Cavalieri sono in realtà uomini e donne che si dedicano all’assistenza ed alla diffusione attiva dell’Amore del Figlio di Dio, secondo l’unico comandamento che Egli ordinò: “amatevi, come io vi ho amato”.  L’unico libro – per “i più” oggi oscuro – è appunto il Vangelo, talvolta mal-tradotto e spesso subordinato alla Bibbia, che invece andrebbe ripreso in mano con sincerità ed espunto vigorosamente dall’interpretazione forzata dei secoli teodosiani e seguenti, durante i quali  per desiderio di potere o giustificata difesa dal dilagare dei feroci Barbari si sentì l’urgenza di costituire il CRISTIANESIMO in uno Stato ed in una religione affine a quella ebraica. CRISTO non ha parlato di guerre, persecuzioni, vendette, ma ha reagito contro scribi, farisei e mercanti in modo più che deciso. Come Lui, i Templari sono Monaci e Guerrieri, il Saio e la Spada.

Il mondo, mai come in questo momento, ha bisogno di chi è pulito e difende fino in fondo la Vita nel nome di Maria, venerata dall’Ordine, Madre di tutte le creature,  con la dedizione armata di Michele Arcangelo e San Giovanni Battista, Protettori dei Monaci-Guerrieri. Mai come ora il mondo ha bisogno di questi guerrieri religiosi che vivono con umiltà, quasi invisibili, fra la gente, consci del compito difficile e di un probabile sacrificio: chiunque ne segua i normali testi che li spiegano non può rimanervi lontano e ne desidera la presenza.

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La giornata, al termine del Rito, è proseguita con un’agape presso un agriturismo denominato “il Castellaccio” e successivamente, per alcuni Ospiti e Cavalieri, con una sosta felicissima presso l’antico Borgo “La COMMENDA”, Commenda Templare parzialmente restaurata ed ubicata nell’ambito dell’Azienda Agricola “Il Marrugio”, un luogo ameno ed ottimo per le feste di qualsiasi tipo: dalla mostra di ceramiche ad una rivisitazione in 3D della civiltà etrusca, ricostruita nel quotidiano in modo così particolare da sembrare di viverci dentro, con offerta di prelibatezze gastronomiche e culturali volute, organizzate e dirette da SIMONA MINGOLLA – Dama Templare, oltre che avvenente e gentile come una fanciulla Vulca , che ha rimesso, fra l’altro, in luce l’attività di un Grande Ospite della Commenda, il letterato Annibal Caro, nonché di una celebre Grande Donna del Cinquecento, la terribile Olimpia Maidalchini Pamphili detta Pimpaccia.  L’Azienda in tale giornata ha organizzato infine la Festa del “Porco Cignale”,  una particolare razza di cinghiale da allevamento che si pensava estinta, ottima se si nota – oltre agli altri nutrienti  della sua carne – la presenza notevole dell’acido oleico, un forte scudo contro il colesterolo. Simona ha dato infine notizia di altri eventi presso la struttura, che consigliamo vivamente: un meeting di Poesia ed un evento musicale, appena un assaggio di ciò che sarà l’attività fascinatrice dell’Azienda e della sua organizzatrice nell’anno che verrà.

Marilù GIANNONE