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24- 27 luglio a Norcia: Alle Radici della Crisi Contemporanea

Dal 24 al 27 luglio, la Fondazione Lepanto ha organizzato il corso breve Alle Radici della Crisi Contemporanea: prassi, tecnocrazia e bene comune nell’ambito dell‘Università d’Estate, presso  le Suore Benedettine di Norcia.

Direttore del corso Prof Giovanni Turco

Info www.fondazionelepanto.org

Dal Fashion all’arte Neoclassica: tutto è Food Design

DAL FASHION ALL’ARTE NEOCLASSICA: TUTTO E’ FOOD DESIGN
Il Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana interpreta il food design a “Fashion at IUAV” e “Dripping Taste.. a tavola con Antonio Canova” alla Gipsoteca di Possagno
Arte, moda, design e cucina, quattro mondi diversi, trovano un linguaggio comune in due appuntamenti dove protagonista è il Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana e il cibo diventa lo strumento per il più libero estro creativo.  Dopo “Fashion at IUAV” con la presentazione di ieri sera dei lavori degli studenti del workshop di Food Design, sarà la volta, domenica 6 luglio, di “A tavola con… Antonio Canova” alla Gipsoteca di Possagno, evento aperto al pubblico che anticipa il festival autunnale “Treviso: Dripping Taste – l’Arte nel Piatto”.

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Omaggio a Nino Manfredi

Omaggio a Nino Manfredi 

con lo spettacolo

“Gente di facili costumi”

con

Luciana Frazzetto e Geppi Di Stasio

Dal 7 al 13 luglio ore 21
Anfiteatro della Quercia del Tasso
Passeggiata del Gianicolo

E’ un omaggio a Nino Manfredi quello che la Lumax Production propone con la messa in scena della commedia GENTE DI FACILI COSTUMI, di Nino Manfredi e Nino Rota, per celebrare, nella stagione teatrale 2014/2015, il decennale della scomparsa del grande attore attraverso la piéce che teatralmente lo ha più rappresentato attraverso un testo da lui stesso firmato e che è stata anche la sua ultima apparizione sulle scene.

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Cultura, economia e creatività

LA CULTURA MUOVE 214 MILIARDI DI EURO IL 15,3% DELLA RICCHEZZA PRODOTTA

 

 LA CULTURA MUOVE 214 MILIARDI DI EURO, IL 15,3% DELLA RICCHEZZA PRODOTTA

L’EXPORT CULTURALE E’ CRESCIUTO DEL 35% DURANTE LA CRISI  E IL SETTORE HA RAGGIUNTO UN SURPLUS COMMERCIALE CON L’ESTERO DI 25,7 MLD € 

PRESENTATO ‘IO SONO CULTURA’: STUDIO SYMBOLA E UNIONCAMERE 

CHE ‘PESA’ CULTURA E CREATIVITA’ NELL’ECONOMIA NAZIONALE  

AD AREZZO LA MEDAGLIA D’ORO DI PROVINCIA IN CUI IL SISTEMA PRODUTTIVO CULTURALE PRODUCE PIU’ VALORE AGGIUNTO. BENE ANCHE PORDENONE, PESARO E URBINO, VICENZA, TREVISO, ROMA, MACERATA, MILANO, COMO E PISA

REALACCI: “CULTURA E CREATIVITA’ SONO IL NOSTRO VANTAGGIO COMPETITIVO

PER TROVARE IL SUO SPAZIO NEL MONDO L’ITALIA DEVE FARE L’ITALIA”

 

Roma, 16 giugno 2014. Muove il 15,3% del valore aggiunto nazionale, equivalente a 214 miliardi di euro. Tanto  vale nel 2013 la filiera culturale italiana, un dato comprensivo del valore prodotto dalle industrie culturali e creative, ma anche da quella parte dell’economia nazionale che viene attivata dalla cultura, il turismo innanzitutto. È quanto emerge dal Rapporto 2014 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione e il sostegno dell’Assessorato alla cultura della Regione Marche, presentato oggi a Roma alla presenza del ministroFranceschini dal Segretario Generale di Unioncamere Gagliardi, dal Presidente di Symbola Realacci e dall’Assessore alla Cultura e al Bilancio Regione Marche Marcolini.  L’unico studio in Italia che annualmente quantifica il peso della cultura nell’economia nazionale. Con risultati eloquenti: le industrie culturali e creative si confermano un pilastro del made in Italy. Tanto che durante la crisi l’export legato a cultura e creatività è cresciuto del 35%. E così mentre la crisi imperversa e un pezzo consistente dell’economia nazionale fatica e arretra, il valore aggiunto prodotto dalle industrie culturali e creative tiene, fa da volano al resto dell’economia e cresce anche la capacità attrattiva del settore rispetto alle donazioni dei privati. Nonostante il calo generalizzato del complesso delle ‘sponsorizzazioni’ registrato negli ultimi anni, infatti, quelle destinate alla cultura sono cresciute tra il 2012 e il 2013 del 6,3% arrivando a quota 159 milioni.

Entrando nel dettaglio dello studio – una sorta di annuario, per numeri e storie, realizzato anche grazie al contributo di circa 40 personalità di punta nei diversi settori, alla partnership di Fondazione Fitzcarraldo e Si.Camera e con il patrocinio dei ministeri dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dello Sviluppo Economico – emerge che dalle 443.458 imprese del sistema produttivo culturale, che rappresentano il 7,3% delle imprese nazionali, arriva il 5,4% della ricchezza prodotta in Italia: 74,9 miliardi di euro. Che arrivano ad 80 circa, equivalenti al 5,7% dell’economia nazionale, se includiamo anche istituzioni pubbliche e realtà del non profit attive nel settore della cultura. Ma la forza della cultura va ben oltre, grazie ad un effetto moltiplicatore pari a 1,67 sul resto dell’economia: così per ogni euro prodotto dalla cultura, se ne attivano 1,67 in altri settori. Gli 80 miliardi, quindi, ne ‘stimolano’ altri 134. Cifre che complessivamente arrivano, come anticipato, alla soglia di 214 miliardi di euro.  Una ricchezza che ha effetti positivi anche sul fronte occupazione: le sole imprese del sistema produttivo culturale – ovvero industrie culturali, industrie creative, patrimonio storico artistico e architettonico, performing arts e arti visive – danno lavoro a 1,4 milioni di persone, il 5,8% del totale degli occupati in Italia. Che diventano 1,5 milioni, il 6,2% del totale, se includiamo anche le realtà del pubblico e del non profit.

“La cultura è la lente attraverso cui l’Italia deve guardare al futuro e costituisce il nostro vantaggio competitivo – commenta il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci -. E’ grazie alla creatività e alla cultura, che nel nostro Paese si incrocia con la qualità, l’innovazione e le nuove tecnologie, se le imprese sono state capaci di incorporare bellezza e valore nel made in Italy. Così, mentre tutti dicevano che il nostro manifatturiero sarebbe morto sotto i colpi della concorrenza cinese, le imprese italiane sono riuscite a presidiare la fascia alta del mercato e aumentare il valore aggiunto dei prodotti. E il grande successo di eventi come il Salone del Mobile o Vinitaly lo testimonia.  Ecco perché una vetrina globale come Expo 2015, se vuole guardare al bene del Paese e offrire al mondo uno sguardo rivolto al futuro, dovrà dare voce alle esperienze più avanzate di questo settore: puntando più sulle idee che sul cemento. E l’Italia non deve sciupare neanche l’occasione offerta dal semestre di presidenza del consiglio Europeo per tornare a esercitare un ruolo guida nell’unione e per integrare pienamente le politiche culturali all’interno di quelle industriali e della competitività, riconoscerne e accompagnarne il ruolo da protagonista nella manifattura e nell’innovazione competitiva e non più soltanto della fruizione turistica”.

“Anche quest’anno, l’analisi condotta da Unioncamere e Symbola dimostra che la cultura è e deve continuare ad essere il miglior combustibile per la ripresa”, sottolinea il presidente di Unioncamere,Ferruccio Dardanello. “I territori e le imprese, che di quelle tradizioni e di quella cultura sono espressione, rappresentano l’immagine del nostro Paese nel mondo intero: il nostro  primo giacimento, capace di produrre ricchezza, lavoro e benessere per le comunità locali. Per ritrovare il suo spazio nel mondo, l’Italia deve perciò puntare sui suoi talenti, cogliere il potenziale delle nuove tecnologie per rilanciare i territori e il loro saper fare, investire sulla bellezza e sulla coesione che aiutano a competere, potenziare la ricerca per sostenere quella tensione innovativa che arricchisce di valore le nostre tradizioni produttive e le rende così un potente fattore competitivo”.

 

“L’idea che la cultura sia risposta alla crisi, leva di nuovo sviluppo, qualificazione del tessuto produttivo – spiega l’Assessore alla Cultura della Regione Marche Pietro Marcolini – è alla base della partnership che anche quest’anno si rinnova con la Fondazione Symbola e Unioncamere. Da questa collaborazione è nata la scelta delle Marche non solo come sede di una serie di iniziative ed attività, dal Festival della Soft Economy al Seminario estivo, ma anche come luogo dove presentare il Rapporto annuale. La nostra regione, grazie al percorso fatto in questi anni nell’innovazione delle politiche culturali e viste le conferme ricevute da diverse fonti di analisi, si pone come uno dei laboratori più in linea con l’intuizione  di Symbola di ridefinire un settore produttivo fatto di cultura, creatività e manifattura culturale e d’individuarne le potenzialità di crescita. Il Rapporto di Symbola-Unioncamere si dimostra come uno studio originale e utile all’innovazione delle politiche culturali; esso fornisce una serie storico-statistica che consente una lettura ragionata dei sentieri di sviluppo intrapresi dai territori e del contributo che le industrie culturali e creative stanno apportando allo sforzo di uscire in forme nuove dalla crisi, in linea con le più avanzate esperienze europee e internazionali”.

Cultura, un comparto reattivo e innovativo che vola nell’export

Nonostante il clima recessivo – dovuto principalmente al crollo della domanda interna, che ha pesato, ovviamente, anche su questo settore – l’export legato a cultura e creatività continua ad andare forte. E durante la crisi è cresciuto del 35%: era di 30,7 miliardi nel 2009, è arrivato a 41,6 nel 2013, pari al 10,7% di tutte le vendite oltre confine delle nostre imprese. Il settore può vantare una bilancia commerciale sempre in attivo negli ultimi 22 anni, periodo durante il quale il valore dei beni esportati è più che triplicato. Il surplus commerciale con l’estero nel 2013 è di 25,7 miliardi di euro: secondo solo, nell’economia nazionale, alla filiera meccanica, e ben superiore, ad esempio, a quella metallurgica (10,3 miliardi).

La cultura piace anche ai privati: crescono le sponsorizzazioni 

La maturità delle imprese culturali si misura anche dalla capacità di stare sul mercato, a prescindere dai fondi pubblici (fondamentali, ma sempre più scarsi). Proprio su questa frontiera il report di Symbola e Unioncamere segnala iniziative interessanti e promettenti. Come le sponsorizzazioni private: imprenditori illuminati, ma anche consapevoli delle ricadute sul loro brand, vestono i panni del mecenate e restituiscono alla loro bellezza beni come il Colosseo e la Scala di Milano, è il caso di Diego Della Valle, l’arco Etrusco di Perugia, grazie a Brunello Cucinelli, il Ponte di Rialto, il cui restauro è stato finanziato da Renzo Rosso, la Fontana di Trevi, grazie a Fendi. Una tendenza che sembra, fortunatamente, destinata a crescere. Nel complesso delle sponsorizzazioni private (1.200 milioni di euro nel 2013, tra sport, cultura e spettacolo e sociale) la cultura guadagna terreno: nonostante il calo costante del complesso delle donazioni registrato negli ultimi anni, il settore passa dai 150 milioni di euro del 2012 ai 159 del 2013: +6,3%. Si tratta del 13,3% delle sponsorizzazioni private del 2013, la quota più alta dell’ultimo triennio (era l’11,8% nel 2012, l’11,6% nel 2011). Tendenza che l’Art bonus appena approvato dal governo intercetta e tenta di rafforzare: sarebbe un importante cambio di passo per il nostro sistema culturale.

La cultura spinge il turismo

Uno dei maggiori beneficiari dell’effetto traino che la cultura ha sull’intera economia nazionale è il turismo. Il turista culturale che soggiorna in Italia, ad esempio, è più propenso a spendere: 52 euro al giorno per l’alloggio, in media, e 85 euro per spese extra, contro i 47 euro per alloggio e 75 per gli extra di chi viene per ragioni non culturali. Del totale della spesa dei turisti in Italia, 73 miliardi di euro nel 2013, il 36,5% (26,7 miliardi ) è legato proprio alle industrie culturali. E al richiamo della cultura, della bellezza e della qualità sono con ogni probabilità legate le ottime performance nazionali nel turismo. Se, infatti, leggiamo le statistiche in modo meno superficiale ci accorgiamo – come spiegano le  ’10 verità sulla competitività italiana’ di Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison – che siamo il primo paese dell’eurozona per pernottamenti di turisti extra Ue (con  54 milioni di notti). Siamo la meta preferita dei paesi ai quali è legato il futuro del turismo mondiale: la Cina, il Brasile, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, gli Usa e il Canada.

Cosa si intende per cultura?

Il cuore della ricerca sta nel non limitare il campo d’osservazione ai settori tradizionali della cultura e dei beni storico-artistici, ma nell’andare a guardare quanto contano cultura e creatività nel complesso delle attività economiche italiane, nei centri di ricerca delle grandi industrie come nelle botteghe artigiane, o negli studi professionali. Attraverso la classificazione in 4 macro settori: industrie culturali propriamente dette (film, video, mass-media, videogiochi e software, musica, libri e stampa), industrie creative (architettura, comunicazione e branding, artigianato, design e produzione di stile), patrimonio storico-artistico architettonico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), e performing art e arti visive (rappresentazioni artistiche, divertimento, convegni e fiere). Al corpo centrale della ricerca, come anticipato, è stata inoltre affiancata anche un’indagine su tutta la filiera delle industrie culturali italiane, ovvero quei settori che non svolgono di per sé attività culturali, ma che sono altresì attivati dalla cultura. Una filiera articolata e diversificata, della quale fanno parte: attività formative, produzioni agricole tipiche, attività del commercio al dettaglio collegate alle produzioni dell’industria culturale, turismo, trasporti, attività edilizie, attività quali la ricerca e lo sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche.

Geografia della cultura

Questo intreccio tra bellezza, creatività, innovazione, saperi artigiani e manifattura ha fatto di Arezzo la propria capitale. La provincia Aretina si conferma al primo posto sia per valore aggiunto, che per occupati legati alle industrie culturali (rispettivamente 9% e 10,4% del totale dell’economia). Nella classifica provinciale per incidenza del valore aggiunto del sistema produttivo culturale sul totale dell’economia, seguono Pordenone e Pesaro Urbino, attestate sulla stessa soglia del 7,9%, Vicenza al 7,7% e Treviso al 7,6%. Quindi Roma con il 7,5%,  Macerata con il 7,3%, Milano con il 7%, Como con il 6,9% e Pisa con il 6,8%.  Dal punto di vista dell’incidenza dell’occupazione del sistema produttivo culturale sul totale dell’economia, come anticipato, è sempre Arezzo la provincia con le migliori performance. Ma subito dopo troviamo Pesaro Urbino (9,1%),  Treviso Vicenza (entrambe 8,9%), Pordenone (8,6%) Pisa e Firenze(entrambe con 8,1%). E poi ancora Macerata (8%), Como (7,8%) e Milano (7,6%). Quanto alle macroaree geografiche, è il Centro a fare la parte del leone: qui cultura e creatività producono un valore aggiunto di 18,7 miliardi di euro, equivalenti al 6,2% del totale della locale economia valore aggiunto. Seguono da vicino il Nord-Ovest, che dall’industria culturale crea ricchezza per oltre 26 miliardi di euro, il 5,8% della propria economia, e il Nord-Est, che sempre dal settore delle produzioni culturali e creative vede arrivare 17,3 miliardi (5,4%). Staccato il Mezzogiorno che dalle industrie culturali produce valore aggiunto per 12,5 miliardi di euro (4%). La stessa dinamica che si riflette, con lievi variazioni, anche per l’incidenza dell’occupazione creata dalla cultura sul totale dell’economia. Passando alla Regioni, in testa allaclassifica per incidenza del valore aggiunto di cultura e creatività sul totale dell’economia, ci sono quattro realtà in cui il valore del comparto supera il 6%: Lazio (prima in classifica con il 6,8%), Marche (6,5%),Veneto (6,3%) e Lombardia (6,2%), quindi Piemonte e Friuli Venezia Giulia (entrambe a quota a quota 5,7%), quindi Toscana al 5,3%, il Trentino Alto Adige al 4,8%, l’Umbria al 4,7% e l’Emilia Romagna al 4,5%.Considerando, invece, l’incidenza dell’occupazione delle industrie culturali sul totale dell’economia regionale la classifica  subisce quale variazione: le Marche sono in vetta a quota 7,1%, segue il Veneto a quota 7%,quindi Lazio, Toscana e Friuli Venezia Giulia tutte e tre al 6,5%, Lombardia (6,4%) , Piemonte (6,1%), Valle d’Aosta (5,9%), Basilicata (5,5%), Trentino-Alto Adige (5,4%).

 I settori, i trend

Alla performance del comparto cultura, sia in termini di prodotto che di occupazione, contribuiscono soprattutto le industrie creative e le industrie culturali. Dalle industrie creative arriva infatti il 47% di valore aggiunto e il 53,2% degli occupati, un risultato raggiunto soprattutto grazie alla produzione di beni e servizi creative driven e all’architettura. Dalle industrie culturali arriva un altro consistente 46,4% di valore aggiunto e il 39% degli occupati (in questo caso i settori più pesanti sono libri e stampa e videogiochi e software). Decisamente più bassa la quota delle performing arts e arti visive per entrambi i valori (5,2% v.a. e 6,1% occupazione) e soprattutto per le attività private collegate al patrimonio storico-artistico (1,5% e 1,6%).

da: ufficio stampa Symbola

Scuola e Società

SCUOLA E SOCIETA’

Le numerose variabili della società odierna ne determinano la complessità e di conseguenza le difficoltà a sapersi muovere e a orientarsi senza perdere di vista gli obiettivi che ciascuno si prefigge.

Un tempo la società era molto più semplice, lineare, erano pochi i bisogni che la gente cercava di soddisfare e anche la scuola era organizzata in modo lineare, piramidale direi, con il preside che applicava le disposizioni  ministeriali per il tramite dei provveditorati, svolgendo un ruolo di mero esecutore di leggi, senza essere responsabilmente coinvolto; oggi il preside, o meglio il dirigente scolastico, è il primo responsabile dei risultati che la sua scuola raggiunge; i docenti  trasmettevano lo scibile agli studenti per mezzo di lezioni  frontali “verticali” cioè calate dall’alto, senza che gli alunni partecipassero al processo educativo perché non considerati attori ma semplici contenitori di nozioni e informazioni.

Nella attuale società complessa anche la scuola è cambiata e, da lineare, è diventata circolare con al centro l’alunno di cui la scuola cura e promuove la formazione integrale; nella scuola hanno fatto ingresso e irruzione  tutte le problematiche della società che esigono attenzione approfondita e richiedono soluzioni certe.

Il numero degli alunni stranieri aumenta ogni anno e se è pur vero che la diversità rappresenta una ricchezza, la presenza di questi alunni richiede didattiche personalizzate  e strumenti adeguati  di cui le scuole non sempre dispongono; anche gli alunni con handicap più o meno gravi sono portatori di bisogni educativi speciali che non debbono essere trascurati; tematiche fondamentali  quali  l’educazione alla legalità, il rispetto per la diversità, la sensibilità nei confronti dell’ambiente, la salute, vanno affrontate con competenza e conoscenza  affinchè  gli studenti  sappiano relazionarsi in modo corretto nella società.

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19 luglio 10 agosto a Sirolo (AN): Summer on the Rocks

SUMMER ON THE ROCKS
I Edizione

Dal 19 luglio al 10 agosto 2014

Teatro alle Cave
Sirolo (AN)


L’Ambiente al servizio dello Spettacolo, o meglio il Suono e la Voce proiettati all’interno di una delle arene più particolari e suggestive dell’intero panorama geografico italiano. Il Teatro alle Cave, sulla Riviera del Conero, sarà infatti la suggestiva ed incontaminata cornice naturale per la prima edizione di un festival tutto dedicato alla musica e comicità “Made in Italy” che allieterà – a partire dal 19 luglio fino al 10 agosto – i fine settimana della nostra estate.
SUMMER ON THE ROCKS , coraggiosa e qualitativa manifestazione promossa e prodotta da Format Duncan Eventi , vuole non solo rappresentare una preziosa opportunità per polarizzare, a livello regionale e nazionale, un pubblico multigenerazionale di fruitori, ma anche essere occasione di rilancio di uno storico luogo che nel passato ha visto esibirsi artisti di fama internazionale e che, in tempi recenti, non ha purtroppo goduto di una continuità performativa.

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18-7-2014 a Verona: Cooperiamo

Il 18 luglio, dalle ore 15.00, presso la sala riunione Ristorante Hellas Kitchen (via Lussemburgo, 21) si svolgerà l’incontro dibattito Cooperiamo – orientamento sulla strategia contrattuale per il socio lavoratore, organizzata dal CNAI.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione tramite il modulo on-line

Per info organizzazione@cnai.it

15-7-2014 a Roma: presentazione volume di Mario Bozzi

Martedì 15 luglio, alle ore 20.00, presso L’Universale  (via F. Caracciolo 12) si svolgerà la cena-buffet arricchita dalla presentazione del volume di Mario Bozzi Sentieri dal titolo LA DESTRA NEL LABIRINTO della serie I libri de il Borghese – ed.Lucarini. Ne discuteremo insieme al termine della cena insieme ad Adriano Scianca,giornalista, ed a Marina e Michele Buontempo.

Info 339.4987052 – 348.0468591

locandina Cena d’estate

12-7-2014 a Roma:Progetto “100” Alta Moda al Museo Storico della Fanteria

Progetto “100” Alta Moda al Museo Storico della Fanteria

 Tributo in onore del Centenario della Grande Guerra 1914 > 2014

 Opening 12 luglio 2014 – ore 18.00/20.00

Museo Storico della Fanteria

Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9 – Roma

Progetto 100 Invito

 

Outfits e Accessori Moda in mostra dal 13 al 16 Luglio 2014

Orario 09.30/16.30 ingresso libero

Progetto inserito negli Eventi del Calendario AltaRoma – Luglio 2014

 

 

 

9-13 luglio a Todi (PG): 5th European Tango Championship & Festival

Dal 9 al 13 luglio 2014


5th EUROPEAN TANGO CHAMPIONSHIP & FESTIVAL
Todi (PG) 


Sarà Todi la location prescelta ad ospitare, dal 9 al 13 luglio, la quinta edizione dei Campionati Europei di Tango, manifestazione che anticipa l’appuntamento più importante e più atteso al mondo per il Tango internazionale: il Mundial di Buenos Aires. Anche quest’anno, infatti, il Ministerio de Cultura del Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires ha rinnovato il suo incarico esclusivo con Barbara Cicero per l’organizzazione dell’iniziativa che trasformerà la pittoresca cittadina umbra in una platea tanghera ricca di competizioni di ballo, ma anche di eventi e performance collaterali legati alla tradizione e alla Cultura del Tango.

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La Vedova Allegra al Teatro Regio di Torino

Antonello Costa
tra i protagonisti de
LA VEDOVA ALLEGRA
musica di Franz Lehár
allestimento e regia di Hugo De Ana
Teatro Regio di Torino, dal 27 giugno al 6 luglio
Lo showman siciliano Antonello Costa è considerato da molti l’erede naturale dei grandi capocomici della tradizione dell’avanspettacolo. Dopo i numerosi successi nazionali con la sua compagnia di varietà, dopo le apparizioni televisive al fianco di Pippo Baudo, Paolo Limiti e Antonio Ricci, dopo l’esperienza cinematografica con Carlo Vanzina, approda al Teatro Regio di Torino per interpretare il ruolo di Njegus nell’ operetta “La vedova allegra”. Il regista Hugo De Ana, tra i più ricercati e apprezzati al mondo, si diverte a plasmare e ad utilizzare la poliedricità dell’artista siciliano.

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Roma Summer Jazz

 

Sarà il Roma Summer Jazz Workshop 2014 l’evento formativo d’eccellenza dell’estate 2014 nella Capitale che dal 23 al 29 agosto unirà cinque grandi musicisti statunitensi del jazz internazionale e tre tra le più rappresentative voci del panorama italiano: Peter Bernstein, Aaron Goldberg, Mark Turner, Reuben Rogers e Gregory Hutchinson
insieme a Elisabetta Antonini, Sara Della Porta e Susanna Stivali.

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Tutta musica

Venerdì 27 giugno 2014PALCO FRANCO-ITALIANO

Un evento promosso da Ambasciata di Francia in Italia e Institut francais Italia
Con Edison in qualità di main partner
In collaborazione con Roma Capitale
Nell’ambito dello scambio culturale Tandem Parigi-Roma 2014

ROMA
Piazza Farnese
ore 20.30

Concerto gratuito

 

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6-7-2041 a Possagno (TV): A tavola con… Antonio Canova

DAL FASHION ALL’ARTE NEOCLASSICA: TUTTO E’ FOOD DESIGN
Il Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana interpreta il food design a “Fashion at IUAV” e “Dripping Taste.. a tavola con Antonio Canova” alla Gipsoteca di Possagno
Arte, moda, design e cucina, quattro mondi diversi, trovano un linguaggio comune in due appuntamenti dove protagonista è il Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana e il cibo diventa lo strumento per il più libero estro creativo.  Dopo “Fashion at IUAV” con la presentazione di ieri sera dei lavori degli studenti del workshop di Food Design, sarà la volta, domenica 6 luglio, di “A tavola con… Antonio Canova” alla Gipsoteca di Possagno, evento aperto al pubblico che anticipa il festival autunnale “Treviso: Dripping Taste – l’Arte nel Piatto”. Realizzato in collaborazione con la Fondazione Antonio Canova e Treviso Glocal, è l’anticipazione estiva di “Treviso: Dripping Taste, l’Arte nel Piatto”, affermato progetto del Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana che celebra il connubio fra cibo e cultura.

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2-7-2014 a Roma: Sistema Italia Pagamenti Elettronici: risorsa per il mercato italiano oppure terreno di conquista per gli stranieri?

Mercoledì 2 Luglio, alle ore 20.15, in occasione della manifestazione #adessoalavoro , promossa dalla fondazione éneimi, in Lungotevere Maresciallo Diaz si svolgerà il dibattito Istituzionale “Sistema Italia Pagamenti Elettronici: risorsa per il mercato italiano oppure terreno di conquista per gli stranieri?” . L’evento, coordinato dal Centro Ricerca Nuove Tecnologie e Processi di Pagamento (C.Ri.N.T.eP.)

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