RUSSIA, AMERICA, ARABIA SAUDITA, LA GUERRA DEL PETROLIO ________di Pier Luigi PRIORI
Si stimava pochi anni fa che l’economia russa, male industrializzata e pesantemente dipendente dalle esportazioni risorse naturali e petrolio, sarebbe tracollata ad un suo calo di prezzo, e molti economisti discutevano quale potesse essere il “punto di non ritorno”, dibattendolo fra i $ 60 ed $ 80 a barile. La Russia, superata recentemente dagli Stati Uniti, è il secondo produttore del mondo di petrolio, davanti all’Arabia Saudita, e petrolio e gas rappresentano circa la metà delle sue entrate.
BUGIE DELLA POLITICA ALLA PROVA DELL’ECONOMIA _________di Pier Luigi PRIORI
La grancassa mediatica governativa martella da mesi l’idea che in Italia la ripresa ci sia… E sono tanti che si chiedono se vivano ove questa non si senta, o solo se operino in settori sfortunati. Aldilà della palpabile evidenza, vi presento una elementare prova del nove “economica” di logica keynesiana sulla verità delle affermazioni governative. Lo strumento principale delle banche centrali per influenzare l’andamento economico è il tasso di sconto, naturalmente correlato alla quantità di denaro nel sistema… anche se spesso questo non supera il filtro bancario arrivando all’economia reale.
UNA FIDUCIA da RECUPERARE ___________di Elena BIAGIONI *
La crisi di alcuni istituti di credito non è una novità per il nostro paese. Di nuovo c’è da considerare la direttiva dell’Unione Europea 2014 / 50 / UE che vieta allo Stato di intervenire al salvataggio; in ottemperanza a questa sono stati approvati i DL n 180 e 181 del 2015 per fornire alla Banca d’Italia gli strumenti atti ad evitare la liquidazione delle banche in crisi e garantire quindi servizi essenziali come la salvaguardia dei depositi, i posti di lavoro dei dipendenti ed i pagamenti.
Extracomunitari a bordo – italiani a terra – Un appello per la marineria
Essere italiani e vivere in questa nostra penisola mediterranea, con attitudini ed interessi assai distanti da quelli del Nord Europa, interessi notoriamente germanocentrici, significa vivere e lavorare per tanta parte della nostra popolazione sul mare e per il mare.
Il tema della Sicurezza delle frontiere e migrazioni è stato al centro dell’incontro organizzato dalla Commissione europea – Rappresentanza in Italia, in occasione della pubblicazione del volume “L’idée d’Europe. L’identitè solidaire en question” e ospitato a Roma presso “Spazio Europa” di via IV Novembre. Di sfide da affrontare per giungere ad un’Europa che sia realmente unita ha parlato, Sandro Gozi, Sottosegretario agli Affari Esteri della presidenza del Consiglio. Nel ricordare che “l’Italia ha avuto grandi ispiratori, che hanno per primi dato il via al federalismo europeo, ma molto pochi interlocutori”, Gozi ha indicato ciò che il Paese può e deve fare: «È finito – ha detto – il tempo del solo dialogo, ora vogliamo e dobbiamo dare il nostro contributo per far ritrovare una nuova ispirazione all’Europa, che deve uscire dalla gabbia di finto umanismo da cui è stata vincolata per troppo tempo.» Secondo il Sottosegretario, per rilanciare l’Europa è necessario riappropriarsi degli obiettivi politici e degli impegni giuridici, cioè, il diritto alla solidarietà e il tema dei valori fondamentali, stando attenti ai veri nemici dell’Europa. Ostili sono coloro che, a detta di Gozi, «mirano solo ad un’Unione politica, vogliono chiudere le frontiere, alimentano la paura del diverso, concetto, questo, che sembra troppo lontano dall’identità europea di cui si parla anche nel volume “L’idée d’Europe. L’identitè solidaire en question”.» Ciò che deve motivare il governo italiano a voltare pagina e dare corpo all’agenda sociale europea è da ricercarsi nel clima diffuso di indifferenza nei confronti dell’Europa, un sentimento di eurodelusione particolarmente in crescita nel nostro paese. «L’Europa – ha sottolineato Gozi – deve parlare ai cittadini, ai quali occorre far capire il senso e le positività dello stare insieme. Se vogliamo esser all’altezza degli ispiratori della Carta di Roma, dobbiamo iniziare a costruire realmente un sistema di asilo politico comune,che deve andare di pari passo alle frontiere esterne: su questo anche l’Italia si gioca la credibilità. Contemporaneamente, con senso di lungimiranza, dobbiamo rilanciare in maniera più ampia il progetto politico europeo.» L’Europa, è risaputo, non ha tempo e occorre lavorare adesso per arrivare preparati al 2017. Il governo italiano è già da tempo impegnato per rilanciare l’integrazione europea che è per il Sottosegretario Gozi «l’unico modo per ritornare alla solidarietà e ritrovare il senso di identità europea, che in questi anni di austerità abbiamo in buona parte perso.»
Il tema della solidarietà , non chiama a riflettere solo l’Europa, ma tocca le singole coscienze. A dichiararlo è stato Alberto Sciumè, dell’Università di Brescia. «Nella traiettoria europea stiamo acquisendo la consapevolezza che l’Ue non solo non deve sfaldarsi ma deve ri-saldarsi per affrontare temi cruciali che solo in ambito di collaborazione e solidarietà può superare.»
È stato però Cosimo Risi, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ad offrire un quadro chiaro della situazione europea: «La politica interna e quella estera sono la stessa cosa soprattutto in era di globalizzazione e la loro interazione è così forte che non sono scindibili. Allo stesso modo – ha concluso Risi – l’instabilità internazionale si riflette su quella interna e, in egual modo, la dimensione esterna diventa rilevante e incide sul panorama europeo.»
Il progetto “L’idea di Europa” che ha portato alla pubblicazione del volume “L’idée d’Europe. L’identité solidaire en question” e all’organizzazione del convegno su Sicurezza delle frontiere e migrazioni, è frutto della positiva collaborazione tra le Università di Ginevra (Global Studies Institute) e di Brescia (Dipartimento di Giurisprudenza), con la partecipazione della Fondation Jean Monnet (FJM) di Losanna. Lo studio rivela il grande potenziale di collaborazione tra gli attori sul tema portante dell’identità solidale europea. La crisi migratoria, le minacce del DAESH in Libia e altrove e le difficoltà dell’Eurozona spingono l’UE a interrogarsi sui propri fondamenti e in particolare sulla natura umanistica e solidale del progetto europeo.
Seppur interessante, la conclusione de dibattito, moderato dal curatore del volume, Federico Romanelli e arricchito dagli interventi di Emilio Dalmonte (Rappresentanza Commissione UE in Italia), Giancarlo Kessler (Ambasciatore di Svizzera in Italia), Nicolas Levrat (Università di Ginevra) e Paolo Quercia (Center for Near Abroad Strategic Studies), non ha però portato ad altro che ad analizzare la realtà e ipotizzare azioni che possano portare alla concretizzazione degli Stati Uniti d’Europa. Incontri a parte, la vera partita è quella che si sta giocando a livello europeo, che vede prevalere ancora troppo i nazionalismi dei singoli governi a scapito dell’unità europea ed un’azione comune su sicurezza delle frontiere ed emergenza migranti.
ARRIVEDERCI AFRICA ! – L’Economia vince il fanatismo
Al tempo della globalizzazione, una sorta di cooperativa mondiale, oggi multinazionale delle disgrazie, quando lutti e rovine non solo materiali si abbattono quasi per imitazione in ogni luogo e la progressione del PIL ristagna in un ancora ricco occidente, c’è un posto, un continente che oltre alla consueta routine, gode di un PIL in costante e forte aumento: l’Africa.
La vita continua, ROTTAversoSUD # EDITORIALE ripreso dal periodico trimestrale “L’INTERVENTO”
Avremmo potuto continuare a parlare e scrivere di terrorismo, di attentati, di stragi, di immigrazione selvaggia, di Islam e di bombardamenti, di Turkia e Siria, Irak e Libia. Avremmo così fatto il gioco del “nemico” vogliamo invece ricominciare a pensare al nostro Paese, al nostro destino di comunità nazionale, alle nostre possibilità di crescita e di sviluppo. Per questo facciamo “Rotta verso Sud”. (La Redazione).
La carta straccia di CariFerrara, Banca Marche, Popolare dell’Etruria e CariChieti
Le banche sono delle imprese. Se lavorano bene, guadagnano. Se lavorano male perdono. Se perdono troppo, falliscono. Questa è la regola. Le banche raccolgono i risparmi di tutti: lavoratori, imprenditori, casalinghe, aziende. Promettono rimborsi e tassi d’interesse e con i soldi dei risparmiatori fanno degli investimenti: concedono crediti con tassi d’interesse un po’ più elevati per restituire il denaro ai risparmiatori e per pagare i propri costi.
In merito al Trionfo del FRONTE NAZIONALE di MARINE LE PEN, che ha superato il partito del presidente Hollande, mi piace segnalare il comunicato pervenutoci in Redazione, in tarda serata di domenica 6 dicembre,da parte di ADRIANO TILGHER:
L’ EUROPA & la N.A.T.O. …l’ Argentina e il Venezuela
Dopo l’abbattimento del Jet russo, da parte della Turchia, per un presunto sconfinamento nei propri spazi territoriali aerei, è necessaria una doverosa e pessimistica considerazione. La RUSSIA oggi (nonostante il suo pessimo passato di bolscevismo) è, a pieno titolo, una “Nazione d’Europa”, che sta coraggiosamente combattendo una guerra contro l’ ISIS ed i terroristi del Califfato. La Turchia invece, che fa parte della NATO, a mio avviso, non sembra possa definirsi, a pieno titolo, una “Nazione Europea”. Date le circostanze, ritorna pertanto pienamente attuale uno slogan scandito nelle nostre antiche battaglie giovanili: Fuori la Nato dall’Europa!
Comunicato Finale del IV Summit dei Paesi Arabi e America del Sud, svoltosi l’11 novembre 2015, presso il Centro Internazionale di Conferenze Re Abdulaziz a Riad
Il Dr. ABDULAZIZ AL-SAQER, Segretario Generale del IV Summit dei Paesi Arabi e America del Sud, ha rilasciato il seguente comunicato finale:
“I dirigenti ei capi delle delegazioni dei paesi arabi e sudamericani si sono incontrati a Riyadh nel periodo 28/29, Muharram, 1437H corrispondente al 10/11 novembre 2015, in occasione del quarto vertice su invito del Custode delle Due Sacre Moschee Re Salman bin Abdulaziz Al Saud, re del Regno dell’Arabia Saudita. Il vertice si è incentrato sul dialogo e la cooperazione tra le due regioni per sviluppare un partenariato strategico basato sul reciproco interesse e rispetto; si è inoltre sottolineata la coscienza comune dell’importanza di incontri di questo tipo e del ruolo giocato dall’imposizione dei blocchi regionali.
Giunta con successo alla sua VI edizione, si è svolta questa mattina la PMI Day, la giornata delle Piccole e Medie industrie associate Confindustria che, in Italia, hanno aperto le porte a studenti e visitatori. Un progetto che ha segnato quest’anno +20% , con oltre 850 imprese che hanno fatto proprio lo slogan della manifestazione “Industriamoci”, decidendo di raccontare e passare ai giovani il mondo delle imprese, quelle basate su valori alti della cultura imprenditoriale . Un evento che ha ottenuto un riscontro positivo anche dal Presidente del Consiglio, che ha deciso di cogliere l’importante occasione per rivolgeri a imprenditori, insegnanti e studenti.
Di seguito la lettera a firma del Premier Renzi che ha ricordato come Scuola e industria dovranno camminare sempre più insieme.
La Commissione europea ha fornito 2 milioni di euro per assistere 170.000 neonati, bambini e mamme con figli, creando spazi confortevoli per le famiglie, operativi 24 ore su 24, in cui poter riposare, ricevere primo soccorso lungo la rotta migratoria dei Balcani Occidentali, oltre a fornirgli articoli essenziali per i mesi invernali, come abiti e coperte.
Sabato 14 Novembre presso l’Hotel Villa delle Rose, località Castellare di Pescia/PESCIA (FI) – in collaborazione con il C.E.S.I. (Centro Nazionale Studi Politici ed Iniziatice Culturali) – si terrà un importante convegno nazionale al quale hanno già dato l’adesione l’Ambasciatore GIULIO TERZI DI SANT’AGATA – già Ministro degli Esteri, MARCELLO VENEZIANI – giornalista e scrittore, nonché altri illustri Relatori di rilevante fama rappresentanti il Mondo Accademico, della Cultura, dell’ Economia, della Imprenditoria e delle Professioni per delineare con un documento di sintesi le proposte di una nuova componente politica che si propone di apportare un proprio contributo nella futura guida del nostro Paese.
CORRUZIONE a ROMA: ARRESTATI IMPRENDITORI, DIRIGENTI E FUNZIONARI DELLA DIREZIONE GENERALE DI ANAS SPA ….. COINVOLTO ANCHE UN POLITICO, GIÀ SOTTOSEGRETARIO DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE.
Così continuando, pagheremo anche l’aria da respirare
Uno dei mantra continui, ripetuti fino alla noia da parte del primo ministro e dei suoi corifei nelle varie trasmissioni televisive, nei comunicati stampa, negli editoriali di direttori TV amici e negli articoli di giornalisti compiacenti è che questo Governo abbassa le tasse. Ad un esame superficiale potrebbe sembrare che effettivamente il bonus degli 80 euro (per la verità concesso solo alla fascia di reddito medio e non ai poveri) costituisca una diminuzione delle tasse,
Se le decisioni improvvise e per la verità quantomai tempestive di ANGELA MERKEL hanno dato una scossa alla moribonda Europa, hanno però avuto il risultato di consolidare ancora una volta il ruolo guida della Germania. Il filo spinato dell’ungherese ORBAN la lunga diatriba sul numero dei profughi da dividere in quote, la grettezza e la fragilità europee, sono apparentemente scomparse, ma, sciogliendosi come neve al sole, hanno confermato l’astuzia della Cancelliera, che ha mostrato alla mediocre comunità politica una supremazia, non tanto basata sulla visione umanitaria tirata fuori in extremis, ma sulla capacità di sfruttare la crisi provocata dell’emigrazione a favore degli interessi tedeschi.
Che la Cina sia ormai una grande potenza economica continentale è oggi convinzione comune. Che abbia dei problemi enormi, se non altro per le sue macro dimensioni, è altrettanto noto. Meno nota, invece, potrebbe essere la sua situazione finanziaria. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo.
La SVALUTAZIONE CINESE …. da “Tempeste d’Acciaio” a Tempeste Finanziarie”
Una breve osservazione ce la impone questa triplice rapida e inattesa svalutazione dello “yuan”, la moneta nazionale cinese, soprattutto perché leva la maschera alle tante falsità che i cosiddetti esperti di economia nostrani ci hanno propinato in questi anni. Ci hanno raccontato la favola che la stabilità monetaria ci avrebbe regalato un importante rilancio della nostra economia e, con l’entrata dell’euro, moneta tenuta alta e stabile, con la forza e con gravi costi sociali, abbiamo visto quali importanti vantaggi sociali ed economici abbiano avuto le nazioni europee ed in particolare quella italiana.
La Pubblica Amministrazione è l’insieme di attività a presidio degli interessi pubblici, e la sua riforma non è solo rivolta ai tre milioni di dipendenti pubblici, bensì a tutti i cittadini italiani. Da questo assunto è partita la Riforma della Pubblica Amministrazione, composta da 23 articoli ed approvata dalla Camera prima della pausa estiva. Tre sono gli obiettivi da raggiungere: semplificare la vita dei cittadini, aiutare chi investe e tagliare gli sprechi migliorando i servizi.
Si partirà con una autentica Rivoluzione Digitale: anche per gli italiani ricevere servizi online non sarà più un miraggio, bensì un vero e proprio diritto che, attraverso questa riforma, dovrà essere rispettata da ogni amministrazione. I cittadini potranno accedere ai servizi pubblici (prenotazione di visite mediche, iscrizione a scuola, pagamento dei tributi) ed a quelli degli operatori privati che aderiranno (operazioni online) con un unico nome utente ed un’unica password. Nei prossimi 12 mesi e con il freedom of information act (FOIA) ogni cittadino avrà diritto ad accedere ai dati e ai documenti della Pubblica Amministrazione, anche non pubblicati. Ed ancora: nasceranno le White List, nonché procedure più semplici per l’iscrizione agli elenchi dei soggetti non a rischio di mafia ai fini della partecipazione agli appalti pubblici, che verranno monitorate semestralmente ai fini del loro aggiornamento.
Con l’obiettivo di semplificare la vita dei cittadini ed ottimizzare i costi, tutti i servizi dell’Amministrazione centrale convergeranno in un unico ufficio territoriale. Dall’Agenzia delle Entrate, alle Soprintendenze, ai Provveditorati alle Opere Pubbliche e Uffici Scolastici Regionali senza tralasciare gli Uffici della Motorizzazione.
I leitmotiv della nuova riforma sembrano essere semplificazione ed unificazione, anche per quanto riguarda i numeri telefonici. Scompariranno, infatti, i numeri fin’ora utilizzati per le emergenze e rimarrà quello unico, il 112, che permetterà di mettersi in contatto con tutti i servizi di assistenza (carabinieri, polizia, vigili del fuoco, pronto soccorso).
Vicino ai cittadini e ai loro portafogli, la riforma prevede un solo libretto di circolazione che sostituirà gli attuali libretto e foglio complementare.
Sul piano occupazionale, come prevede la Riforma, lavorare nel Pubblico deve tornare ad essere un prestigio ed un’ambizione per i giovani. Per farlo entrerà in vigore la dirigenza di ruolo e selezionata per concorso. Scelta che deve essere resa compatibile con un modello di funzionamento diverso da quello che si è sin qui realizzato e che ha prodotto una sostanziale inamovibilità della dirigenza. Per queste finalità è prevista, in primo luogo, l’istituzione del sistema della dirigenza pubblica, articolato in ruoli unificati e coordinati, aventi procedure analoghe di reclutamento e fondati sui principi del merito, dell’aggiornamento, della formazione continua. Nascono così tre ruoli unici in cui sono ricompresi, rispettivamente: i Dirigenti dello Stato, Dirigenti Regionali, Dirigenti degli Enti Locali. Stop anche agli incarichi “a vita” e sì alla possibilità di revocare gli incarichi, oltre alla separazione dell’indirizzo politico amministrativo da quello gestionale, con conseguente responsabilità amministrativo-contabile dei dirigenti, mediante esclusiva imputabilità agli stessi della responsabilità amministrativo contabile per la gestione.
L’accesso agli incarichi avverrà attraverso un sistema di selezione dove peseranno le valutazioni ottenute nello svolgimento dei precedenti incarichi e rilasciate da un organismo indipendente. I dirigenti verranno selezionati per concorso e potranno salire o scendere di livello durante la carriera, sulla base delle valutazioni ricevute.
Si prevede il rafforzamento del ruolo della Presidenza del Consiglio nel coordinamento delle politiche pubbliche, nelle nomine dei manager pubblici, nella vigilanza delle agenzie governative nazionali e nella disciplina degli uffici di diretta collaborazione dei ministri. I Segretari Comunali non saranno più nominati dal Sindaco, avendo dei dirigenti autonomi e indipendenti dalla politica che svolgeranno funzioni di legalità.
Anche la Dirigenza Sanitaria sarà interessata dalla nuova Riforma Sanitaria, con una nuova disciplina degli incarichi di direttore generale, di direttore amministrativo e di direttore sanitario delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale e di direttore dei servizi socio-sanitari.
Per tagliare gli sprechi e migliorare i servizi la riforma prevede una drastica riduzione delle Società partecipate e l’eliminazione delle municipalizzare ritenute inutili. Saranno rafforzati i criteri di economicità, imponendo l’applicazione rigorosa dei principi europei in materia di tutela del mercato e della concorrenza: parità di trattamento tra imprese pubbliche e private. Si ottimizzeranno i costi anche nel settore sicurezza ma senza abbassare la qualità del servizio erogato: si provvederà solo ad eliminare le duplicazioni di funzioni, accorpando i corpi delle forze armate messe in campo a tutela e difesa del territorio e dei cittadini. Meno Camere di Commercio e meno costi di contributi obbligatori che le imprese dovranno versare.
In linea di principio il DDL1577 semplificherà la vita dei cittadini e migliorerà i servizi , di fatto occorrerà attendere nei prossimi mesi auspicando che le singole amministrazioni abbiano la forza di svecchiarsi e di farlo entro i tempi previsti dalla legge, attuando gli articoli di quella riforma che, se attuata e accolta positivamente, potrà veramente rappresentare una sostanziale rivoluzione politico-culturale per tutto il nostro territorio nazionale.