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Canoni altissimi per le vie dello shopping italiane

Via Montenapoleone a Milano e Via Condotti a Roma, con un canone di locazione rispettivamente di 8.700 e 8.000 euro a metro quadro, si riconfermano location prime nel retail di lusso e si collocano ai vertici della “Top 20 delle High Street italiane”.

Lo rileva l’ultima edizione del report “Fashion High-Street 2016/1”, realizzato da World Capital, che ha valutato le vie più costose in Italia. In terza piazza si posiziona ancora Milano con Via della Spiga.

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Lane Bryant per Glamour

I fashion brand acquistano sempre più potere all’interno del settore editoriale tanto che il mensile Glamour ha siglato un accordo inedito con il marchio  specializzato in indumenti plus size Lane Bryant. La partnership comprende la realizzazione di una collezione moda, due numeri speciali, editoriali sponsorizzati cartacei e digitali, una serie di video e advertising realizzati dalla testata femminile in esclusiva per il marchio.

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Adotta una guglia

Una selezione di abiti di diversi brand andrà all’asta, durante una serata di gala in programma il 20 aprile a Palazzo Reale, per raccogliere fondi per il progetto “Adotta una guglia” a sostegno dei restauri del Duomo di Milano.
L’appuntamento organizzato dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano è patrocinato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana con il sostegno di Tiffany & Co. e si avvale della collaborazione della casa d’aste Christie’s.

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Miyake, libro e mostra omaggiano “la Regina del plissé”

“La mia aspirazione é quella di andare avanti, di rompere gli schemi” rispondeva al The New Yorker Issey Miyake nel 1983, anche se con le sue collezioni rivoluzionarie, il designer giapponese, é andato molto oltre e ha ridefinito il mondo del pret à porter. La sua moda é una fusione di poesia e praticità, le sue creazioni uniscono tradizione sartoriale, tecnologia e funzionalità, attraverso l’uso del colore, dei volumi e delle plissettature.

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Tra collezionismo e designer spopolano le bambole alla moda

Sono guerriere selvagge, oppure signorine sexy ed eleganti nei loro abiti anni Ottanta, uniche e realizzate a mano, accompagnate da canzoni originali prodotte in linea con il progetto. Sono le Fashion Dolls create da Nickis, Doll Designer, artigiano, cantante, compositore e musicista, primo italiano ad avere creato la sua linea di Fashion Dolls, uno degli artisti del panorama più apprezzati da galleristi e collezionisti di tutto il mondo.

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Una Birkin è per sempre

Investire nell’oro o in borsa oggi, con le oscillazioni dei mercati, non va più tanto di moda. Mentre una Birkin, l’iconica it-bag di casa Hermès e dedicata all’attrice e cantante inglese Jane, rappresenterebbe una garanzia per il futuro. A rivelarlo è uno studio realizzato dal sito americano Baghunter, e riportato da ‘The Independent’, secondo il quale negli ultimi 35 anni l’it-bag della maison di Faubourg St Honoré ha visto un rialzo del valore del 500%, senza mai subire un decremento di valore nel mercato statunitense.

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Gattinoni lancia la “family day couture”

Tra suggestioni francesi, molto ‘Siècle de lumière’ e un rock elettrico, giovanilmente esuberante, sfilerà sabato mattina nello spazio dello Studio Orizzonte (via Barberini) la collezione di alta moda Primavera/ Estate della maison Gattinoni, nell’ambito della tre giorni dei défilé romani. RocKokò è il sottotitolo, un mix di armonie e apparenti disarmonie stilistiche. Una collezione che il direttore creativo della storica maison, Guillermo Mariotto, dedica al ‘family day’, ma con occhio di riguardo alle coppie di ambo i sessi, alle unioni civili, alle adozioni gay.

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#TheDollEvolves Barbie si veste di nuovo

E’ un momento molto significativo per il brand. E questo è solo l’inizio… #TheDollEvolves

Barbie cambia look ed è pronta a una vera e propria rivoluzione culturale, a partire dalla sua ‘forma fisica’. La Mattel ha annunciato che la bambola più famosa del mondo, conosciuta per le sue gambe chilometriche e forme longilinee ora sarà realizzata in tre versioni nuove, con taglie più vicine a quelle reali. ‘Curvy’, ‘Petite’ e ‘Tall’ sono i tre modelli già disponibili sul sito di Mattel, che vedremo spesso sugli scaffali dei negozi di giocattoli.

 

Un cambiamento radicale per Barbara Millicent Roberts – questo il nome della bambola – rispetto alle proporzioni adottate passato. Quelle algide ed esili bambole bionde con gli occhi azzurri che hanno fatto sognare milioni di bambine in tutto il mondo ora diventeranno finalmente formose e basse. Dopo le numerose critiche ricevute in passato per promuovere una forma di bellezza irreale e sbagliata per le bambine, con questa decisione, Mattel sembra pronta ad abbracciare le diversità e ad aprirsi a ogni forma di bellezza. “Ci siamo accorti che le nuove generazioni, soprattutto i Millennials, sono attratte da brand che hanno dei valori sociali – ha detto al ‘Telegraph’ Tania Missad, direttore del global brand insights – e non ritenevano che Barbie rientrasse in questa categoria”.

La nuova gamma, che si compone di 33 bambole diverse, presenta il restyling più significativo di sempre. Oltre ai tre nuovi modelli, sarà possibile scegliere tra 7 tonalità di pelle e 24 acconciature diverse.

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Il mondo profumato della Soliani. Vizi e virtù di un’artista divina

Una donna che ha e può tutto: così si presenta e appare Hilde Soliani, agli occhi di chi la incontra per la prima volta. Sicura, visionaria e ambiziosa, una vera “prima donna”, nubile d’oro nata e cresciuta in una famiglia borghese di Parma, abituata sin da piccola a frequentare ambienti di cultura, a mangiar bene e non farsi mancare nulla. Educata da una mamma imprenditrice stacanovista e coccolata dell’affetto di un padre con il quale ha creato un rapporto simbiotico che li ha uniti fino alla morte di lui, portatole via da un tumore, ma che vive con lei e in lei.
Occhi verdi e un sorriso che non si dimentica, Hilde continua a raccontare la storia della sua vita che sembra ancora non aver scritto che per metà; un libro, il suo, che sfoglia e rilegge ogni qual volta racconta episodi del suo passato e aneddoti legati alle sue creazioni ed illuminazioni. Dal carattere fiero e deciso, al punto da metter in soggezione chi le parla, la Soliani, artista indipendente appartenente a quella categoria di persone che non deve chiedere mai, che non si abbassa alle logiche del mercato né svende la sua arte e che sembra avere più vite dei gatti, è in realtà un’instancabile romantica, una donna sensibile, dolce ma non smielata, che, proprio grazie a quella sua capricciosa insoddisfazione, ha trovato, nel suo passato, la strada per il futuro. Dopo quarant’anni di attività in azienda come consulente di marketing internazionale, le è bastato un solo anno sabbatico per stravolgere completamente la sua vita. Ritornata in teatro, dove vi rimane per dieci lunghi anni, inizia a disegnare gioielli e, riprendendo un’arte di famiglia, a realizzare profumi. Mai avrebbe pensato di diventare erede di un grande tesoro: il naso della nonna, una capacità olfattiva di catturare fragranze e di farle vivere in profumi che sono per lei sempre la massima espressione di libertà.
Iniziato quasi per gioco e come svago, in breve tempo, il mondo dei profumi, è diventato tanto predominante al punto di trasformarsi, esso stesso, in parte integrante della sua vita. Ogni profumo, rivela, racchiude un momento o una tappa della sua vita e, per dirla con le sue parole, «rappresenta la compensazione alle mie mancanze e per questo suscita in me, di volta in volta, una specifica emozione”. Bastano alcuni esempi per capire esattamente cosa intende. «Dopo due anni dalla decisione di abbandonare il lavoro in azienda ebbi un incidente bruttissimo. Ricordo che fumavo sigari e nell’ultimo anno tabacco. Dopo l’incidente mi mancava così tanto fumare che mi sono fatta un profumo che sapesse di tabacco e caffè che poi ho dedicato al mio papà, si chiama infatti Bell’Antonio, che ho inserito nella linea Teatro, l’ho fatto sempre in parallelo a quello della cucina e mi ricordava quando a Parma, mio padre mi portava alle opere liriche. Erano giornate fredde, invernali dove la gente vestita bene fumava la pipa o il sigaro e io sentivo in lontananza il profumo del caffè provenire dal bar. Poi, entrati in teatro, ci si accomodava in loggione dove si andava per ascoltare buona musica e, tra una pausa e l’altra, mangiare il buon salame di Parma e la malvasia».
Colmare le mancanze e vivere in libertà: questi gli ingredienti che rendono così personali i profumi di Hilde, che – come una sarta – “cuce” addosso alle persone che incontra, profumi come fossero seconde pelli. È il caso, ad esempio della sua terza linea, creata nel 2008, un connubio alchemico tra profumi e cucina, perché, come ha sempre dichiarato Hilde: «I cibi si mangiano prima con il naso e gli occhi e poi si assaporano con la bocca». È mai nome fu più appropriato che Gusto e libertà, perché la Soliani – da amante e intenditrice di cucina – quando si reca nei ristoranti cerca di instaurare un rapporto quasi intimo con la creazione dello chef e, come al primo appuntamento, se scocca la scintilla e il piatto le “lascia qualcosa”, lei ripaga racchiudendo quell’emozione in un profumo che regala allo chef, quasi a volerlo ringraziare per quel dono emotivo ricevuto.
«I profumi, i miei – prosegue la regina dei fiori e delle fragranze – sono parte della mia anima, delle mie passioni, delle mie tragedie o felicità, dei sentimenti che cambiano a seconda del momento. Il profumo è, a mio avviso, un elemento superiore che, come dico a chi mi pone domande sull’argomento, è “elemento dell’anima”, perché serve per farci sentire bene con noi stesse. È uno strumento di comunicazione ed è per noi un’autodifesa, perché anticipa il nostro arrivo e, contemporaneamente, serve per la nostra immagine e per noi stessi, perché ci aiuta a sentirci meglio in ogni contesto, che sia familiare, professionale o sociale. Per questo dico sempre che anche la casalinga deve usare il profumo e metter il rossetto.» Rossetto e champagne sono le due cose alle quali Hilde non rinuncerebbe mai e per nulla al mondo.
La Soliani ha la dote di tenere l’ascoltatore con un piede nel passato e uno nel futuro. Nell’Hilde pensiero, la vita è una palestra di esperienze, che devono esser sempre nuove perché «se lavoriamo sul passato, si rimane sulla tristezza che porta solo malore, mentre occorre esser sempre sereni nella vita». Quindi un suo profumo tipo, magari chiamato Hilde, che la rappresenta e ne racchiude l’esistenza, dovrebbe esser dolce con un tocco di ironia, data dalla fragranza di mandarino piuttosto che arancio, perché, come ci rivela: «Amo gli agrumi, in particolare, limone e bergamotto, così come i dolci e i formaggi; una dolcezza alla quale si arriva e che si gusta solo passando dall’amarezza». Vale a tavola così come nella vita. Il suo profumo tipo, infatti, dovrebbe esser un dolce-salato come la sua unica e vera storia d’amore, misto a frizzante, come una buona bottiglia di champagne e con un tocco amaro dato dal caffè. Per lei la vita è un po’ questo: «dolce-amara e con tante bollicine che, come in una bottiglia di champagne, vanno dal basso verso l’alto e rappresentano infinità, riservatezza, espansività… ma soprattutto tendono verso il cielo!».
Nel corso dell’intervista, la dura e decisa Soliani, lascia il passo alla dolce Hilde, il cui tono si fa più mesto nel parlare di suo padre, del sogno, di una medium, e di un viale di tulipani rossi e gialli. Un presagio, racchiuso in sogno fatto al mare, in Sicilia, in una soleggiata giornata di Novembre.
Il sogno premonitore vedeva protagonista il padre. Da lì a breve avrebbe creato il suo primo profumo, “Il tuo Tulipano Rosso”, che dopo tredici anni rimane in vetta alle classifiche e il più venduto al mondo. Dopo cinque anni, precisamente nel 2008, è nato “Il tuo Tulipano Giallo”, altra perla della Soliani, che però si contende il secondo posto nella classifica con “Stelle di Ghiaccio”, dedicato ad un suo amore, che si è per lei rivelato, gustoso come lo champagne, ma freddo come il ghiaccio. Una storia finita male al punto che, come si fa nella vita, la Soliani non ha solo tagliato con l’uomo che l’aveva fatta soffrire, ma si è sbarazzata, vendendolo, ciò che glielo ricordava: il profumo a lui dedicato.
Un strada in salita, fatta di tanti successi e molte cadute, arricchita da esperienze che hanno portato la Soliani ad un grande cambiamento: il passaggio dall’io di un ego forte, al “Lui”, un compagno che tutti vorremmo e al quale si deve il merito d’aver trasformato la donna del marketing in artista dalla sensibilità divina. Una crisi mistica che l’ha avvicinata sempre più alla chiesa, abbracciando l’ordine francescano e passando dal nero al bianco, colore che predomina nelle sue performance. La donna che non si accontenta e che “può tutto”, non poteva fermarsi ai profumi e, anzi, utilizza questi ultimi, unitamente alla musica, per comunicare con la gente, in luoghi che spesso hanno poco a che fare con laboratori in cui si creano i profumi. D’altronde lei ama le sfide e soprattutto, diciamolo, ama avere successo ed esser circondata da persone spesso non conosciute, con le quali, ogni volta, si mette alla prova, quasi a voler autoconfermare una forte fede e la capacità di cambiare le persone… anche se per poche ore!
Non stanca, la Soliani, artista apprezzata soprattutto all’estero, ha già un’agenda piena per i prossimi due anni. In questo 2016, ci si dovrà preparare ad effetti speciali a partire dal look che ha affidato al visual-artist di fama internazionale, Rosario Valerio Maria Costantino, e che vedrà predominare il bianco, il verde ed il fucsia, in una mise realizzata con l’aiuto del maestro Ettore Matera. Punterà, ancora, a consolidare il marchio per poi aprire, entro il 2017, il primo Store monomarca a Londra. Non poteva, ovviamente, rinunciare a conquistare il grande e piccolo schermo con un format, che lega profumi e cucina, ancora in fase embrionale dal titolo “Senshilde – Dalla Cucina all’Anima”, che sarà, con la raccolta delle riflessioni condivise nel corso delle sue numerose performance, una delle vere grandi rivoluzioni firmate Soliani.
Siamo certi che riuscirà in tutto, come ha fatto fin’ora. E non potrebbe esser il contrario per una perfezionista, protetta dall’Altissimo e mossa da una fede che le permette di conquistare chiunque parlando con il linguaggio del cuore, guardando le persone negli occhi e regalando sorrisi. Tre elementi che uniti ad una viva curiosità che la spinge a non accontentarsi e ad esser sempre “affamata” di nuove esperienze, la rendono irresistibile proprio come i suoi profumi!

Alexander McQueen: la sua vita diventa un film

La storia della stellare ascesa e del tragico destino di Alexander McQueen nell’industria della moda — e della sua tragica morte per suicidio all’età di 40 anni, nel 2010 – diventerà un film. Andrew Haigh, regista di 45 anni, dirigerà il biopic basato sulla vita dello stilista, lo riporta il sito Deadline. Lo script sarà del drammaturgo Chris Urch e sarà prodotto da Damian Jones e Pathe. La produzione del film inizierà alla fine dell’anno.

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Fairy Tale Fashion

The Museum at the Fashion Institute of Technology di New York dedica una mostra agli abiti, creati dalle più prestigiose maison di moda, che rimandano all’immaginario collettivo delle fiabe. “Fairy Tale Fashion” inaugurata da meno di una settimana, rimarrà  aperta fino al 16 aprile, a ridosso del Met.

L’esposizione contiene abiti, accessori e illustrazioni dal 18esimo secolo a oggi, ospitando creazioni di importanti designer come Prada, Tom Ford, Dolce & Gabbana, Alexander McQueen, Rodarte, Rick Owens, Comme des Garçons, Christian Louboutin. Personaggi di fantasia come Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Dorothy del Mago di Oz e Alice rivivono attraverso outfit e scenografie pensate per ricreare le magiche atmosfere delle opere letterarie.

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Tiare e diademi in Gran Bretagna rinasce un simbolo

Perle e smeraldi, rubini e diamanti, turchesi e zaffiri. Mobili, trasformabili a seconda delle occasioni, dell’importanza dell’evento, purché siano tiare e diademi. Sempre di famiglia. Che siano tramandati o tramandabili, di madre in figlia, da suocera a nuora. Rinasce in Inghilterra un simbolo, del resto mai passato di moda. Retaggio di antiche tradizioni, un patrimonio, soprattutto sentimentale, legato alla storia di famiglie con un ‘pedigree’ inappuntabile e inattaccabile.

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Carrefour e la capsule collection ispirata allo stile Normcore

A seguito del lancio della collezione “Total Look” A/I 2015, avvenuta lo scorso 21 settembre, Carrefour consolida il proprio impegno continuando a investire nel settore moda/tessile (divisione la cui direzione è affidata a Sébastien Jan) con il lancio di una capsule collection per l’A/I 2015, frutto della collaborazione con la giovane stilista emergente Kristina Danilova, studentessa dell’Accademia Italiana di Arte, Moda e Design di Firenze.

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